216 morti ad Haiderabad sotto il piombo della polizia inglese

216 morti ad Haiderabad sotto il piombo della polizia inglese I MOTI PER L'INDIPENDENZA DELL'INDIA 216 morti ad Haiderabad sotto il piombo della polizia inglese Madras, Calcutta, Karaki e Nuova Delhi teatro di nuovi sanguinosissimi scontri Stoccolma, 31 agosto. (M. V.) Il grande settimanale politico Nevts Statesman and Naìion di Londra in un articolo apparso nel numero di ieri e che si assicura scritto dal suo direttore, prende aperta posizione nello scottante problema dell'India criticando severamente la politica adottata dal governo churchilliano e dai suoi predecessori. Con una franchezza di linguaggio e una precisione di pensiero veramente eccezionali l'autorevole rivista dice che se si vuole sintetizzare la reazione generale creatasi in Inghilterra al dilagare delle prime catastrofiche notizie dall'India M sogna avere il coraggio di dire che il popolo inglese na provato un senso misto di sbalordimento e di terrore come di fronte % un immenso indeterminato pericolo di cui non è dato misurare nè la verità nè la portata. Assurda linea di condotta * Quei nostri connazionali — continua la rivista — che parlano di vergognoso ricatto e di pugnalata netta schiena mostrano con ciò soltanto la loro congenita incapacità di rendersi conto della situazione. Quanto poi a quegli oratori di parte governativa che ora accusano il partito del Congresso indiano di aver lasciato ne ^VìSMSStSSSi Russia e la Cina al loro destino. gerlS* e la crebbero ricordarsi E' bene a questo proposito preci sare che l'on. Ministro dell'India, Amery, il quale è stato il primo a lanciare questa indegna accusa, si è talmente contraddetto e smentito durante questi ultimi due anni, ha fatto tante e così infelici dichiarazioni, che il meno che si può dire è che egli non ha assolu tamente il diritto di pronunciare una slmile accusa. Non fu forse l'on. Amery, si chiede la rivista, che quando il Giappone attaccò per la prima volta la repubblica cinese, membro della società delle nazioni ebbe a dire che 1 glap- ajponesi erano completamente giù a' ~* i r e a e i n e a e o o a : o i a l a ? e i o i i ei à stif icati nel voler sostituire la pace e l'ordine al caos economico e politico che regnava nella Manciuria e che erano nel loro pieno diritto difendendosi contro i reiterati attacchi dell'eccessivo e invadente nazionalismo cinese? L'attuale ministro dell'India disse allora che tutta la politica seguita dalla Gran Bretagna cosi in Egitto come in India rendeva impossibile una condanna del Giappone. L'esemplo di Amery ha fatto si che molti inglesi invece di dichiararsi fautori di una energica politica nei riguardi dell'Impero del Sol Levante abbiano preferito il passatempo innocuo ma pericoloso di sradicare 11 bolscevismo. < Ricordati questi fatti che appartengono alla storia è quindi da meravigliare, prosegue l'articolo, che non ci siano più Indù 1 quali credono che l'Inghilterra si preoccupi seriamente di altre cose che non riguardano i suol Immediati Interessi? Da parte inglese si è giunti persino a far espellere dal Congresso uomini che ancora nutrivano sentimenti qualche po' amichevoli nei nostri riguardi come Rajogopalachar e Nehru, mentre una severissima quanto idiota censura impedisce alla pubblica opinione inglese di esprimere liberamente i suoi sentimenti al riguardo del popolo indiano e viceversa, perchè è purtroppo vero che ciò che il popolo britannico sa dell'India e delle sue vere condizioni -è solo quel poco, pochissimo anzi, che il nostro governo lascia di tanto in tanto trapelare intorno a una questione di cosi vitale importanza, il che equivale a dire che noi brancoliamo nel buio. La totale incomprensione e l'assurda lìnea di condotta dell'Inghilterra nel grave problema indiano hanno danneggiato la nostra causa in tutti gli altri d'Europa. La dolorosa conclusione di tutto questo — conclude l'articolista — è che nell'India, di cui 11 nostro governo voleva fare una specie di gi¬ ggBmvcagpasstrregndmvdcuzatsnssc i 1 i e i , o l o a o a e e a a a n o e ¬ gantesco arsenale dei popoli anglosassoni, si deplorano continui e sempre più minacciosi atti di terrorismo e di sabotaggio ». Secondo le ultime notizie da Bangkok sono avvenuti nuovi conflitti a Madras ed a Madura dove la municipalità è stata sciolta perchè, affermano gli inglesi, i funzionari sostenevano il movimento antibritannico. Anche a Calcutta è avvenuto un conflitto tra polizia e dimostranti. Due agenti sono rimasti feriti. A Nuo va Delhi una colonna di indiani che chiedeva la liberazione degli arrestati nelle manifestazioni dei giorni scorsi è stata sciolta a colpi di bastone dalla polizia. Alcuni agenti sono rimasti feriti da sassate. Una scuola di Nuova Delhi è stata chiusa perchè due insegnanti avevano manifestato idee favorevoli al movimento rivoluzionario e deplorato l'arresto di Gandhi e dei maggiori esponenti del Congresso panlndlano. Un gravissimo conflitto è avvenuto a Karaki. Ivi una colonna di dimostranti si dirigeva ordinatamente verso la residenza del governo per chiedere la liberazione di due donne arrestate sotto l'accusa di avere favorito la fuga di uno studente ricercato dalla polizia, quando un reparto di truppe agli ordini di un ufficiale, ha tentato di sbarrarle il passo. I dimo stranti invece di obbedire all'ordì ne di sciogliersi hanno lanciato sassi contro la truppa che ha risposto facendo uso delle armi. Nel conflitto due vetture tranviarie sono state rovesciate ed incendiate. Vi sono tra i soldati ed 1 dimostranti parecchi feriti. La municipalità ha fatto subito dopo il conflitto affiggere un manifesto sul quale è detto che chiunque parteciperà a disordini nel quali vengano prodotti danni a persone ed a cose sarà immediatamente fucilato. Disordini ovunque Degli scontri sanguinosi sono avvenuti ad Haiderabad, fra la polizia britannica e la folla del dimostranti indiani: 216 indiani sono stati uccisi, da quanto risulta finora, secondo informazioni pervenute a Sciangoi dall'India, Ulteriori particolari che si sopo appresi nel corso della domenica, rivelano che il « Comitato operante della gioventù mussulmana militante » e cioè il movimento rivoluzionario mussulmano ad Haiderabad aveva distribuito dei foglietti volanti dove veniva richiesto agli indiani di intervenire in grande massa al convegno in una delle piazze di questa ex-capitale mussulmana di Sind. Il movimento aveva dato la sua collaborazione al Congresso del partito dell'India allo scopo' di liberare la nazione indiana. Appena un oratore ha voluto iniziare il suo discorso, in quest'occasione, la polizia ha aperto il fuoco contro la folla, ciò che ha prodotto un bagno di sangue simile a quello di Amrltsar. In seguito a questo, il Comitato operante della gioventù mussulmana militante ha chiesto al popolo di proclamare lo sciopero generale nel Slnd. L'obiettivo del Comitato è dunque di giungere ad un accordo fra la popolazione mussulmana In India ed il Congresso del partito. Un accordo è stato concluso fra il Congresso del Partito e questo Comitato mussulmano, secondo il quale il Congresso del Partito ha riconosciuto la cosidetta idea del « Pakistan » con la riserva che agli indostani verrebbero accordati i diritti della minoranza nel futuro Stato mussulmano. D'altra parte il Comitato mussulmano vuole mettere i suoi combattenti per il movimento di liberazione, sotto la guida del giovane studente mussulmano Moriamoci Nawas, capo mussulmano la cui presenza nel Sind sino ad ora non è stata scoperta dalla polizia britannica e che due giorni dopo l'arresto di Gandhi, quando anche tutti i dirigenti delle organizzazioni attive erano già stati arrestati, hpIrscssIn ha assunto la direzione del Comitato mussulmano. Il Comitato, che era formato dai circoli rivoluzionari della Lega mussulmana, possiede oggi digglà i propril centri in tutte le città d'importanza e particolarmente nei territori mussulmani, come per esempio nel Sind e nel Punjab. Il numero degli appartenenti a quest'organizzazione è stimato a molto di più di 600.000 solamente nel Slnd. Il Quartier generale dell'organizzazione nel Sind è situato a Ka rachi. Da fonte britannica infine si apprende che a Lucknow la polizia ha aperto 11 fuoco su un assembramento di duecento indiani che tentavano di attaccare una stazione ferroviaria. Nove indiani sono rimasti uccisi. L'inaugurazione della X Mostra del film a Venezia: i ministri Gcenbels e Pavollni assistono alla manifestazione. (Telefoto Afi).

Persone citate: Amery, Gandhi, Nehru