LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • Il bollettino germanico è oggi parco di notizie sui progressi realizzati dall' attacco contro Stalingrado, limitandosi ad annunciare che il nemico si è accanito con eccezionale violenza contro un caposaldo tedesco avanzato. La contromanoi5vra è fallita, e i russi sono stati ^respinti con gravi perdite. Le : fonti. anglosassoni mettono in rilievo il crescente accanimento della lotta, che infuria in un rettangolo lungo 170 chilometri e largo 65, e ammettono che i tedeschi continuano a guadagnare terreno nonostante l'accanita resistenza sovietica. Da fonte ufficiosa berlinese si è annunciato ieri sera che una divisione corazzata tedesca ha sfondato un'altra linea di importanti fortificazioni russe, addentrandosi per 40 chilometri a tergo delle linee nemiche, e creando una sacca che è stata annientata. Quanto agli altri settori, Mosca aveva lanciato la notizia di una grave disfatta inflitta ai tedeschi nella regione tra Kalinin e Rscev. Da Berlino si ristabilisce la verità dei fatti, che è assai più modesta. Risulta, alla luce delle precisa zioni germaniche, che anche in questo settore i tedeschi sono riusciti a mantenere le posizio ni principali nonostante la vio lenza degli attacchi sferrati per un mese intero dai sovietici. Solo in alcuni punti la difesa si è ritirata di alcuni chilometri allo scopo di sfruttare migliori possibilità delle linee. • Nahas Pascià, il Capo del Governo del Cairo, è stato costretto dai suoi padroni britan nici a tessere l'elogio pubblico di quel trattato anglo-egiziano del 1936, col quale l'Inghilterra ha preteso dalla sua vittima la simulata adesione a una condizione di vassallaggio imposta e perpetuata con la forza delle armi. L'oratore ha fatto l'elogio della democrazia, affermando che la causa della democrazia è la causa stessa del popolo egiziano. La tesi appare di un'audacia, più che paradossale, addirittura sconcertante. Dalla democrazia britannica l'Egitto ha avuto promesse di libertà, ma non mai la libertà. H trattato del '36, di cui Nahas Pascià ha commemorato con cosi incaute parole il sesto anniversario, ha creato l'assurda finzione di un paese libero e indipendente... occupato militarmente dallo straniero! Tutto lascia ritenere che Londra abbia credit' to, con la manifestazione di pubblico lealismo imposta a Nahas ;> Pascià, di controbilanciare gli /effetti sempre attuali della nota 'dichiarazione dell'Asse sull'in' dipendenza egiziana; ma la fra se infelice del Capo del Governo del Cairo non varrà probabilmente che a far sentire di più, per contrasto, a tutti i patrioti egiziani la sciagurata condizione di schiavitù in cui tiene il paese la prepotenza britannica. • La seconda battaglia delle Salomone si è conclusa in modo tutt'altro che lusinghiero per gli americani, che all'inizio dello scontro si erano affrettati a lanciare premature grida di vittoria. La squadra navale statunitense, che recava rinforzi ai contingenti sbarcati nell'arcipelago, e stata affrontata, costretta al combattimento, e volta in fuga. Una corazzata e due portaerei sono state gravemente danneggiate. Gli americani non sono dunque riusciti a compiere altri sbarchi nelle Salomone; i giapponesi continuano invece a sbarcare nella Nuova Guinea. E' destino degli anglosassoni quello di vedersi sfumare in mano le vittorie clamorosamente annunciate il primo quarto d'ora, con puerile impazienza. Dieppe era un trionfo alle 8 del mattino, e alle 16 una colossale disfatta; alle Salomone gli americani, vittoriosi martedì, erano battuti giovedì sera.

Persone citate: Kalinin, Nahas

Luoghi citati: Berlino, Egitto, Inghilterra, Londra, Mosca, Nuova Guinea, Stalingrado