Le ripercussioni caucasiche sulle linee strategiche inglesi di Giuseppe Piazza

Le ripercussioni caucasiche sulle linee strategiche inglesi La connessione dei fronti Le ripercussioni caucasiche sulle linee strategiche inglesi Il rifornimento del Medio Oriente compromesso dalla ribellione indiana Berlino, 12 agosto. Dopo quello, spicciolato un poco alla volta con gli avvenimenti, delle mutilazioni territoriali, ecco oggi, fornito tutto in una volta dal comunicato straordinario del Comando supremo, il bilancio numerico delle perdite di uomini e di mezzi subite dalla potenza sovietica dal primo giorno dell'offensiva a questa parte; bilanci giganteschi tutt'e due, ed uno non minore dell'altro. Così le due partite, quella del volume « massa » e quella del volume « spazio », così lungamente egitate dalle polemiche ufficiali dei contrastanti ordini del giorno della direzione sovietica, sono ora pareggiate, e messe a posto in bell'armonia. E il mondo intero ora sa che, dopo queste perdite, le quali non fanno che aggiungersi all'enorme mole di quelle precedenti, l'indebolimento della potenza sovietica deve necessariamente attingere una zona, la quale non può essere ormai più lontana dal suo pericardio, sia per quanto riguarda le disponibilità territoriali come per quanto riguarda quelle delle riserve di uomini e mezzi. Non soltanto però la gravità del colpo inferto alla potenza sovietica, ma altrettanto e più an cora la gravità di quello inferto alla potenza britannica fa oggetto degli importanti rilievi di stampa; i quali in più si richiamano oggi, per questo riguardo, a quella sostanziale unità di tutti i fronti e di tutti i teatri di questa guerra, che è stata molte volte affermata e teorizzata e che, se è una verità, spesso resa tangibile a mezzo dei paragone fisico dei vasi intercomunicanti, appare per quanto ri guarda il settore caucasico una verità doppiamente fisica, in quan to che anche geografica e geo politica. In via di fatto, indubbio interesse guadagna a tale proposito la informazione data oggi dall'agenzia D. a. D., secondo la quale la direzione nemica avrebbe in questi giorni esaminata la questione se gli aiuti inglesi possono per caso utilmente pervenire alle battute armate di Voroscilof e di Timoscenko, in Caucasia, dal settore medio orientale britannico; possibilità per altro che, indubbiamente e per sue valevoli ragioni, da parte inglese sarebbe stata almeno per ora esclusa. Come si può immaginare a Berlino fu sem pre, immediatamente avvertito, fin dal primo momento dell'improvvisa conversione delle armate di von Bock da Voronez attraverso la valle del Don, verso il sud cauca sico, come la guerra si avvicinasse cosi ad un settore estremamente nevralgico e sensibile dal punto di vista della suddetta fondamentale unità e connessione di tutti i fronti e di tutti i teatri della guerra. Sul riguardo l'autorevole agen z'a che abbiamo già citato nota in via di ipotesi, in aggiunta alle considerazioni di fatto per quanto riguarda le ripercussioni caucasiche, che se l'India dovesse cadere, e già un poco è virtualmente caduta, come sicura base per il rifornimento degli inglesi in medio Oriente, indubbiamente si aprirebbero per le importanti posizioni britanniche attorno al Canale di Suez prospettive alquanto oscure. Basta per convincersene del resto semplicemente soffermarsi alla osservazione generica che il medio Oriente è necessariamente arsegimto per la potenza britannica al rifornimento oceanico, e, cioè, al rifornimento per estesissime e chissà quanto minacciate vie esterne, mentre l'Asse gode anche in tutto questo settore il vantaggio assoluto dei rifornimen ti per via interna. «Il medio O riente — conclude l'agenzia — rischia perciò in complesso di diventare per gli inglesi una secon da isola, totalmente isolata per. lungo raggio intorno, il cui sufficiente rifornimento minaccia di in-1 contrare sempre più gravi difficoltà ». Cosi, sempre nel quadro di tutto il complesso improvviso scadimento della potenza britannica nel centro oriente, in seguito alle sconfitte caucasiche, si spiega come l'Inghilterra sia stata or ora costretta, a quanto la medesima autorevole agenzia dice risultarle, a rifiutare agli amici sovietici l'aiuto alle pericolanti armate di Timoscenko e di Voroscilof in Caucasia per le vie del settore medio orientale e ciò malgrado che si tratti di vie di terra, senza perciò la scusa della guerra di tonnellaggio che minaccia le comunicazioni e compromette le promesse di aiuto. Circa il già accennato particolare quesito, quali possano essere le ripercussioni del conflitto anglo-indiano sulla strategia britannica, non mancano di interesse alcune osservazioni speciali fatte dai giornali in via di ipotesi. Esse riguardano precisamente la funzione assegnata all'India come base del movimento e rifornimento di truppe per tutt'e due i settori della guerra inglese, sia cioè quello occidentale che quello orienta¬ le, nonché come fonte di materie prime e di produzione industriale di guerra. La Boersen Zeitung per esempio si richiama fra l'altro alla Conferenza di Delhi, riunita subito dopo lo scoppio della guerra, in cui, come si ricorda, fu elaborato il piano per il noto « rifornimento autonomo di armamenti per tutto il settore ad oriente di Suez»; e nota come «ormai questo piano, messa in forse essendo quella eoo'perazione indiana che era una delle sue condizioni essenziali, sia anch'esso molto compromesso; cosicché quella lavorazione dell'acciaio e quella produzione di carri armati, nonché tutti i piani all'ingrande per l'alluminio indiano c per l'industria aviatoria, minaccino di sfumare non foss'altro che per la giustificata paura che le armi prodotte in India possano nuocere anziché giovare ». Giuseppe Piazza Le ripercussioni caucasiche sulle linee strategiche inglesi La connessione dei fronti Le ripercussioni caucasiche sulle linee strategiche inglesi Il rifornimento del Medio Oriente compromesso dalla ribellione indiana Berlino, 12 agosto. Dopo quello, spicciolato un poco alla volta con gli avvenimenti, delle mutilazioni territoriali, ecco oggi, fornito tutto in una volta dal comunicato straordinario del Comando supremo, il bilancio numerico delle perdite di uomini e di mezzi subite dalla potenza sovietica dal primo giorno dell'offensiva a questa parte; bilanci giganteschi tutt'e due, ed uno non minore dell'altro. Così le due partite, quella del volume « massa » e quella del volume « spazio », così lungamente egitate dalle polemiche ufficiali dei contrastanti ordini del giorno della direzione sovietica, sono ora pareggiate, e messe a posto in bell'armonia. E il mondo intero ora sa che, dopo queste perdite, le quali non fanno che aggiungersi all'enorme mole di quelle precedenti, l'indebolimento della potenza sovietica deve necessariamente attingere una zona, la quale non può essere ormai più lontana dal suo pericardio, sia per quanto riguarda le disponibilità territoriali come per quanto riguarda quelle delle riserve di uomini e mezzi. Non soltanto però la gravità del colpo inferto alla potenza sovietica, ma altrettanto e più an cora la gravità di quello inferto alla potenza britannica fa oggetto degli importanti rilievi di stampa; i quali in più si richiamano oggi, per questo riguardo, a quella sostanziale unità di tutti i fronti e di tutti i teatri di questa guerra, che è stata molte volte affermata e teorizzata e che, se è una verità, spesso resa tangibile a mezzo dei paragone fisico dei vasi intercomunicanti, appare per quanto ri guarda il settore caucasico una verità doppiamente fisica, in quan to che anche geografica e geo politica. In via di fatto, indubbio interesse guadagna a tale proposito la informazione data oggi dall'agenzia D. a. D., secondo la quale la direzione nemica avrebbe in questi giorni esaminata la questione se gli aiuti inglesi possono per caso utilmente pervenire alle battute armate di Voroscilof e di Timoscenko, in Caucasia, dal settore medio orientale britannico; possibilità per altro che, indubbiamente e per sue valevoli ragioni, da parte inglese sarebbe stata almeno per ora esclusa. Come si può immaginare a Berlino fu sem pre, immediatamente avvertito, fin dal primo momento dell'improvvisa conversione delle armate di von Bock da Voronez attraverso la valle del Don, verso il sud cauca sico, come la guerra si avvicinasse cosi ad un settore estremamente nevralgico e sensibile dal punto di vista della suddetta fondamentale unità e connessione di tutti i fronti e di tutti i teatri della guerra. Sul riguardo l'autorevole agen z'a che abbiamo già citato nota in via di ipotesi, in aggiunta alle considerazioni di fatto per quanto riguarda le ripercussioni caucasiche, che se l'India dovesse cadere, e già un poco è virtualmente caduta, come sicura base per il rifornimento degli inglesi in medio Oriente, indubbiamente si aprirebbero per le importanti posizioni britanniche attorno al Canale di Suez prospettive alquanto oscure. Basta per convincersene del resto semplicemente soffermarsi alla osservazione generica che il medio Oriente è necessariamente arsegimto per la potenza britannica al rifornimento oceanico, e, cioè, al rifornimento per estesissime e chissà quanto minacciate vie esterne, mentre l'Asse gode anche in tutto questo settore il vantaggio assoluto dei rifornimen ti per via interna. «Il medio O riente — conclude l'agenzia — rischia perciò in complesso di diventare per gli inglesi una secon da isola, totalmente isolata per. lungo raggio intorno, il cui sufficiente rifornimento minaccia di in-1 contrare sempre più gravi difficoltà ». Cosi, sempre nel quadro di tutto il complesso improvviso scadimento della potenza britannica nel centro oriente, in seguito alle sconfitte caucasiche, si spiega come l'Inghilterra sia stata or ora costretta, a quanto la medesima autorevole agenzia dice risultarle, a rifiutare agli amici sovietici l'aiuto alle pericolanti armate di Timoscenko e di Voroscilof in Caucasia per le vie del settore medio orientale e ciò malgrado che si tratti di vie di terra, senza perciò la scusa della guerra di tonnellaggio che minaccia le comunicazioni e compromette le promesse di aiuto. Circa il già accennato particolare quesito, quali possano essere le ripercussioni del conflitto anglo-indiano sulla strategia britannica, non mancano di interesse alcune osservazioni speciali fatte dai giornali in via di ipotesi. Esse riguardano precisamente la funzione assegnata all'India come base del movimento e rifornimento di truppe per tutt'e due i settori della guerra inglese, sia cioè quello occidentale che quello orienta¬ le, nonché come fonte di materie prime e di produzione industriale di guerra. La Boersen Zeitung per esempio si richiama fra l'altro alla Conferenza di Delhi, riunita subito dopo lo scoppio della guerra, in cui, come si ricorda, fu elaborato il piano per il noto « rifornimento autonomo di armamenti per tutto il settore ad oriente di Suez»; e nota come «ormai questo piano, messa in forse essendo quella eoo'perazione indiana che era una delle sue condizioni essenziali, sia anch'esso molto compromesso; cosicché quella lavorazione dell'acciaio e quella produzione di carri armati, nonché tutti i piani all'ingrande per l'alluminio indiano c per l'industria aviatoria, minaccino di sfumare non foss'altro che per la giustificata paura che le armi prodotte in India possano nuocere anziché giovare ». Giuseppe Piazza Le ripercussioni caucasiche sulle linee strategiche inglesi La connessione dei fronti Le ripercussioni caucasiche sulle linee strategiche inglesi Il rifornimento del Medio Oriente compromesso dalla ribellione indiana Berlino, 12 agosto. Dopo quello, spicciolato un poco alla volta con gli avvenimenti, delle mutilazioni territoriali, ecco oggi, fornito tutto in una volta dal comunicato straordinario del Comando supremo, il bilancio numerico delle perdite di uomini e di mezzi subite dalla potenza sovietica dal primo giorno dell'offensiva a questa parte; bilanci giganteschi tutt'e due, ed uno non minore dell'altro. Così le due partite, quella del volume « massa » e quella del volume « spazio », così lungamente egitate dalle polemiche ufficiali dei contrastanti ordini del giorno della direzione sovietica, sono ora pareggiate, e messe a posto in bell'armonia. E il mondo intero ora sa che, dopo queste perdite, le quali non fanno che aggiungersi all'enorme mole di quelle precedenti, l'indebolimento della potenza sovietica deve necessariamente attingere una zona, la quale non può essere ormai più lontana dal suo pericardio, sia per quanto riguarda le disponibilità territoriali come per quanto riguarda quelle delle riserve di uomini e mezzi. Non soltanto però la gravità del colpo inferto alla potenza sovietica, ma altrettanto e più an cora la gravità di quello inferto alla potenza britannica fa oggetto degli importanti rilievi di stampa; i quali in più si richiamano oggi, per questo riguardo, a quella sostanziale unità di tutti i fronti e di tutti i teatri di questa guerra, che è stata molte volte affermata e teorizzata e che, se è una verità, spesso resa tangibile a mezzo dei paragone fisico dei vasi intercomunicanti, appare per quanto ri guarda il settore caucasico una verità doppiamente fisica, in quan to che anche geografica e geo politica. In via di fatto, indubbio interesse guadagna a tale proposito la informazione data oggi dall'agenzia D. a. D., secondo la quale la direzione nemica avrebbe in questi giorni esaminata la questione se gli aiuti inglesi possono per caso utilmente pervenire alle battute armate di Voroscilof e di Timoscenko, in Caucasia, dal settore medio orientale britannico; possibilità per altro che, indubbiamente e per sue valevoli ragioni, da parte inglese sarebbe stata almeno per ora esclusa. Come si può immaginare a Berlino fu sem pre, immediatamente avvertito, fin dal primo momento dell'improvvisa conversione delle armate di von Bock da Voronez attraverso la valle del Don, verso il sud cauca sico, come la guerra si avvicinasse cosi ad un settore estremamente nevralgico e sensibile dal punto di vista della suddetta fondamentale unità e connessione di tutti i fronti e di tutti i teatri della guerra. Sul riguardo l'autorevole agen z'a che abbiamo già citato nota in via di ipotesi, in aggiunta alle considerazioni di fatto per quanto riguarda le ripercussioni caucasiche, che se l'India dovesse cadere, e già un poco è virtualmente caduta, come sicura base per il rifornimento degli inglesi in medio Oriente, indubbiamente si aprirebbero per le importanti posizioni britanniche attorno al Canale di Suez prospettive alquanto oscure. Basta per convincersene del resto semplicemente soffermarsi alla osservazione generica che il medio Oriente è necessariamente arsegimto per la potenza britannica al rifornimento oceanico, e, cioè, al rifornimento per estesissime e chissà quanto minacciate vie esterne, mentre l'Asse gode anche in tutto questo settore il vantaggio assoluto dei rifornimen ti per via interna. «Il medio O riente — conclude l'agenzia — rischia perciò in complesso di diventare per gli inglesi una secon da isola, totalmente isolata per. lungo raggio intorno, il cui sufficiente rifornimento minaccia di in-1 contrare sempre più gravi difficoltà ». Cosi, sempre nel quadro di tutto il complesso improvviso scadimento della potenza britannica nel centro oriente, in seguito alle sconfitte caucasiche, si spiega come l'Inghilterra sia stata or ora costretta, a quanto la medesima autorevole agenzia dice risultarle, a rifiutare agli amici sovietici l'aiuto alle pericolanti armate di Timoscenko e di Voroscilof in Caucasia per le vie del settore medio orientale e ciò malgrado che si tratti di vie di terra, senza perciò la scusa della guerra di tonnellaggio che minaccia le comunicazioni e compromette le promesse di aiuto. Circa il già accennato particolare quesito, quali possano essere le ripercussioni del conflitto anglo-indiano sulla strategia britannica, non mancano di interesse alcune osservazioni speciali fatte dai giornali in via di ipotesi. Esse riguardano precisamente la funzione assegnata all'India come base del movimento e rifornimento di truppe per tutt'e due i settori della guerra inglese, sia cioè quello occidentale che quello orienta¬ le, nonché come fonte di materie prime e di produzione industriale di guerra. La Boersen Zeitung per esempio si richiama fra l'altro alla Conferenza di Delhi, riunita subito dopo lo scoppio della guerra, in cui, come si ricorda, fu elaborato il piano per il noto « rifornimento autonomo di armamenti per tutto il settore ad oriente di Suez»; e nota come «ormai questo piano, messa in forse essendo quella eoo'perazione indiana che era una delle sue condizioni essenziali, sia anch'esso molto compromesso; cosicché quella lavorazione dell'acciaio e quella produzione di carri armati, nonché tutti i piani all'ingrande per l'alluminio indiano c per l'industria aviatoria, minaccino di sfumare non foss'altro che per la giustificata paura che le armi prodotte in India possano nuocere anziché giovare ». Giuseppe Piazza

Luoghi citati: Berlino, India, Inghilterra, Medio Oriente, Voronez