Le due incarnazioni dello Sten-gun di Concetto Pettinato

Le due incarnazioni dello Sten-gun OCCHIATE IN CASA DEL NEMICO Le due incarnazioni dello Sten-gun La prodigiosa arma segreta del colonnello Schiaffo e del maggiore Solletico prima e dopo Saint-liazaire L'infelice tentativo di sbarco compiuto mesi or sono dagli Inglesi a Saint-Nazaire, l'antico collegio di Briand, sarebbe cancellato da un pezzo dalla memoria dei contemporanei se non avesse dato la stura al romanzo dello Sten- fun. Lo Sten-gun è un fucile miTagliatore di cui i famosi commando men fasciarono, ritirandosi, alcuni esemplati nelle mani dei Tedeschi. Diciamolo subito, come d'altronde lo ha detto il ministro Lyttelton il 14 luglio ai Comuni, affinchè nessuno stupisca che nel paese deZZ'Intelligence Service un segreto militare possa venir gridalo sui tetti e lumeggiato persino con disegni esplicativi dalla maggioranza dei giornali senza che il ministro della Guerra nè quello dell'Interno ci trovino nulla da obbiettare. Coi perfezionamenti tecnici d'un esercito vi sono due maniere di procedere: la prima, la più difficile, consiste nel tenerli nascosti per assicurarsi al momento opportuno sull'avversario il vantaggio della sorpresa; la seconda consiste nel consolarsi di non aver saputo nasconderli parlandone più che si può, in guisa da cavarne almeno un effetto pubblicitario e da provare alla gente di casa che un perfezionamento tecnico era pur stato raggiunto e che se non se ne è tratto tutto il partito che si sperava è perche proprio il diavolo ci ha messa la coda. Un mediocre giocattolo Il secondo dei due metodi è naturalmente quello al quale, in omaggio alle circostanze, ha finito con l'attenersi il governo inglese. Affrettiamoci ad aggiungere che, a dispetto della banalità del caso, i particolari che lo accompagnano non mancano di quella comicità piena di sapore che caratterizza generalmente la condotta bellica dell'Inghilterra. Nella sua breve istoria lo Sten-gun è infatti passato attraverso due incarnazioni assolutamente opposte, non altrimenti di quei pazienti che i trucchi fotografici dei farmacisti ci raffigurano or magri e sparuti, ora grassi e floridi a seconda che ce li mostrano prima o dopo la cura. Prima della cura ossia prima di smettere di costituire un segreto, lo Sten-gun era un'arma originale, una grande invenzione inglese, prodotto della scienza consumata di due tecnici provetti, i misteriosi S. e T., delle cui iniziali, dopo aver composto il nome dell'arma (S.T.en), i competenti avevano scherzosamente fatto due eroi immaginari, il colonnello Slap e il maggiore Ickle o, per dirla in parole nostre il colonnello Schiaffo e il maggior Solletico, e destinata a sconvòlqere tutta la tattica offensiva lasciando i'nemici a bocca aperta e soprattutto -a pancia bucata. Dopo la gura, cioè quando fu diventato di dominio pubblico, lo Stengun non rappresentò più se non un'arma vecchia e nota, un'arma in uso in tutti gli eserciti, anzi, supremo oltraggio.', un'arma tolta a prestito ai Tedeschi. « Si tratta, ha detto ai Comuni il deputato Silkin, specialista di fabbricazioni militari, d'una lieve variante del fucile mitragliatore Schmeisser, che i Tedeschi fanno fabbricare in Belgio da vari anni». Con questa scoperta, non formalmente contestata dal governo, il dolore del materiale perduto a Saint-Nazairs spariva quale quello d'un dente abilme-.ite estratto. Senonchè, i crìtici del governo tosto ne approfittarono per chiedere: «Se l'arma era nota da un pezzo perchè non l'avete adottata prima? ». Il Silkin aggiungeva, infatti, che sin dal principio del 1940 l'industriale belga incaricato dalla Reichswehr della fabbricazione in serie dello Schmeisser ne aveva rivelati i disegni agli Inglesi e s'era proposto per aprire addirittura uno stabilimento in Inghilterra e iniziare la produzione dell'arma anche là, ma che a Whitenall l'idea era stata respinta a due riprese perchè « l'esercito britannico non aveva bisogno del fucile in questiono > e che solo di lì a diciotto mesi il Ministero dell'Aria s'era deciso a prendere in considerazione l'offerta per proprio conto. La settima meraviglia Messo con le spalle al muro, il ministro non potè negare ogni fondamento alle asserzioni del deputato laburista di Peckham. Egli si difese, però, tornando in parte alla tesi di prima della cura: allegando, vale a dire, che lo Sten-gun non è la copia pura e semplice dello Schmeisser bensì un'edizione riveduta e corretta tanto di questo quanto del fucile mitragliatore americano Thompson, col vantaggio di constare di soli 59 pezzi invece di 90 come il Thompson o di 104 come lo Schmeisser, cosa die ne rende la fabbricazione più economica e più rapida, praticabile anche da maestranze femminili, e giustifica ad usura iJ tempo speso dal Ministero degli Armamenti fra l'inizio degli studi e la prima ordinazione alle officine. Le allegazioni governative si sono fermate qui. Ma la stampa ministeriale ha completato l'opera pigliando sopra di sè di conciliare all'arma incriminata il rispetto del pubblico col tessergliene l'elogio come se l'incidente di Saint-Nazaire non avesse mai a vuto luogo e lo Sten-gun fosse destinato a restare in eterno, coi suoi 59 pezzi, un'esclusività inglese, il peso dell'arma, inneggia un giornale del 17 luglio, è di soli due chili e 800 grammi. La sua potenza di fuoco è di 500 colpi al minuto. E' alimentato da caricatori di 32 pallottole da 9 mm. e può essere usato appoggiandone il calcio indifferentemente alla spalla o all'anca. La sua fabbricazione richiede un tempo minimo e quanto prima se ne avrà un numero di esemplari sufficiente per distribuirli almeno a una guardia civica su tre. Oltre tutto, il merito eccezionale dello Sten-gun sta ne/t'esioitifa delle dimensioni, che lo rendono specialmente adatto all'armamento personale dei carristi, i quali per economia di spazio non ricevevano sin qui in dotazione se non una rivoltella... I panegirici continuano, ma il man in the Street sembra poco meline a lasciarsene impressionare. Per quanti sforzi facciano i portavoce del governo per convincere l'opinione interna, scossa dalle batoste asiatiche e libiche, della bontà del materiale inglese, per quanti elogi si tessano dei nuovi carri armati, dei nuovi aeroplani e del mortaio Spigot destinato a tener dietro allo Stengun nell'armamento della Home Guard, la sftducia del pubblico nella pertinenza e nell'efficacia dell'azione governativa persiste. Ai Comuni il laburista Ellis Smith ha chiesto in forma dubitativa se in tutto il personale del governo e dello Stato Maggiore britannico esista un solo ingegnere, e il collaboratore aeronautico del Daily Mail narra sul suo giornale la storia suggestiva delle disgrazie di un'altra arma segreta, provando ai più ottimisti come il caso dello Sten-gun, rimandato dal 1940 ad oggi, sia tutt'altro che unico. Quale altra arma segreta? Lo scrittore non lo dice. Dice, pe¬ rò, che essa venne offerta nei 1939 all'Ammiragliato e che questo la respinse ' senza nemmen gettar l'occhio sui disegni dell'inventore, sebbene si trattasse d'un ufficiale in ritiro abbastanza degno di stima per esser stato chiamato a partecipare a una missione ufficiale inviata negli Stati Uniti al principio della guerra e già benemerito per un'invenzione precedente applicata dalla Marina inglese su tutte te proprie unità. La cronaca del lungo calvario salito da costui è caratteristica. Una sua prima lettera all'Ammiragliato rimase inevasa. Due me. si dopo egli rinnovò l'offerta in un telegramma, di cui gli venne accusata ricevuta con una semplice cartolina a stampa, senza entrare nel merito della questione. Dopo aver atteso altre sei settimane, l'inventore scrisse personalmente al ministro della Manna, offrendosi a mandargli < disegno dell'arma. Dieci giorni dopo il ministro gli rispose: « Ho dato ordine che si prenda cognizione della vostra lettera. Pare tuttavia, a quanto sento, che una arma quale quella da voi descritta could not be designed, sta impossibile da disegnare >. Spazientito, l'altro fece il giro del Ministero dell'Aria e di varie amministrazioni tecniche e, mettendo a profitto alcune amicizie di club, riesci a far esaminare il proprio progetto dai capi della produzione aeronautica. Costoro lo bocciarono senza spiegazioni. Uopo aver passato qualche mese agli Stati Omtt, l'infelice tornò alla carica, ottenne udienza da un Maresciallo dell'Aria ed ebbe la soddisfazione di apprendere, fi nalmente, che i suoi disegni erano stati esaminati. Senònchè, il responso degli uffici fu ancora una volta negativo: la costruzione veniva giudicata anti-economica. Vaie la pena? L'inventore trasportò allora le proprie batterie al Ministero della Guerra. Quivi, dopo molto tergiversare, un colonnello lo ricevette e si accinse ad ascoltare dalle sue labbra l'esposizione dettagliata del progetto. Ahimè: L'uomo non aveva parlato cinque minuti che il colonnello, sorridendo con scetticismo, usciva sotto un pretesto dalla stanza » non si faceva più vedere! Dall'inizio dell'odissea erano ormai passati qua. si tre anni. L'ufficiale in ritiro battè definitivamente in ritirata. Un giorno, al club, imbattutosi nel capo d'una importante azienda di costruzioni meccaniche, versò le proprie pene nel suo seno e lo condusse a vedere i fama, si disegni. Ventiquattr'ore dopo, il consiglio direttivo della ditta, riunitosi apposta, decideva di ini. ziare la costruzione di un modello dell'arma misteriosa per sottoporla ad esperimento... Qui, naturalmente, il Daily Mail trionfa. L'esito dell'f '-".rimento non sarà noto prima della fine di agosto e non è quindi possibile dire se il progetto avrà o no fortuna: ma come non restar colpiti del contrasto esistente fra lo spirito retrogrado e misoneista della pubblica amministrazione e la prontezza volonterosa d'ima semplice azienda privata? TI liberalismo inglese ne esulterebbe di gioia, se fosse ancora di questo mondo. Il pubblico che legge si accontenta di crollare il capo. Mette davvero conto di inventare delle armi nuove per farne l'uso che l'esercito inglese ne ha fatto sin quit Concetto Pettinato Le due incarnazioni dello Sten-gun OCCHIATE IN CASA DEL NEMICO Le due incarnazioni dello Sten-gun La prodigiosa arma segreta del colonnello Schiaffo e del maggiore Solletico prima e dopo Saint-liazaire L'infelice tentativo di sbarco compiuto mesi or sono dagli Inglesi a Saint-Nazaire, l'antico collegio di Briand, sarebbe cancellato da un pezzo dalla memoria dei contemporanei se non avesse dato la stura al romanzo dello Sten- fun. Lo Sten-gun è un fucile miTagliatore di cui i famosi commando men fasciarono, ritirandosi, alcuni esemplati nelle mani dei Tedeschi. Diciamolo subito, come d'altronde lo ha detto il ministro Lyttelton il 14 luglio ai Comuni, affinchè nessuno stupisca che nel paese deZZ'Intelligence Service un segreto militare possa venir gridalo sui tetti e lumeggiato persino con disegni esplicativi dalla maggioranza dei giornali senza che il ministro della Guerra nè quello dell'Interno ci trovino nulla da obbiettare. Coi perfezionamenti tecnici d'un esercito vi sono due maniere di procedere: la prima, la più difficile, consiste nel tenerli nascosti per assicurarsi al momento opportuno sull'avversario il vantaggio della sorpresa; la seconda consiste nel consolarsi di non aver saputo nasconderli parlandone più che si può, in guisa da cavarne almeno un effetto pubblicitario e da provare alla gente di casa che un perfezionamento tecnico era pur stato raggiunto e che se non se ne è tratto tutto il partito che si sperava è perche proprio il diavolo ci ha messa la coda. Un mediocre giocattolo Il secondo dei due metodi è naturalmente quello al quale, in omaggio alle circostanze, ha finito con l'attenersi il governo inglese. Affrettiamoci ad aggiungere che, a dispetto della banalità del caso, i particolari che lo accompagnano non mancano di quella comicità piena di sapore che caratterizza generalmente la condotta bellica dell'Inghilterra. Nella sua breve istoria lo Sten-gun è infatti passato attraverso due incarnazioni assolutamente opposte, non altrimenti di quei pazienti che i trucchi fotografici dei farmacisti ci raffigurano or magri e sparuti, ora grassi e floridi a seconda che ce li mostrano prima o dopo la cura. Prima della cura ossia prima di smettere di costituire un segreto, lo Sten-gun era un'arma originale, una grande invenzione inglese, prodotto della scienza consumata di due tecnici provetti, i misteriosi S. e T., delle cui iniziali, dopo aver composto il nome dell'arma (S.T.en), i competenti avevano scherzosamente fatto due eroi immaginari, il colonnello Slap e il maggiore Ickle o, per dirla in parole nostre il colonnello Schiaffo e il maggior Solletico, e destinata a sconvòlqere tutta la tattica offensiva lasciando i'nemici a bocca aperta e soprattutto -a pancia bucata. Dopo la gura, cioè quando fu diventato di dominio pubblico, lo Stengun non rappresentò più se non un'arma vecchia e nota, un'arma in uso in tutti gli eserciti, anzi, supremo oltraggio.', un'arma tolta a prestito ai Tedeschi. « Si tratta, ha detto ai Comuni il deputato Silkin, specialista di fabbricazioni militari, d'una lieve variante del fucile mitragliatore Schmeisser, che i Tedeschi fanno fabbricare in Belgio da vari anni». Con questa scoperta, non formalmente contestata dal governo, il dolore del materiale perduto a Saint-Nazairs spariva quale quello d'un dente abilme-.ite estratto. Senonchè, i crìtici del governo tosto ne approfittarono per chiedere: «Se l'arma era nota da un pezzo perchè non l'avete adottata prima? ». Il Silkin aggiungeva, infatti, che sin dal principio del 1940 l'industriale belga incaricato dalla Reichswehr della fabbricazione in serie dello Schmeisser ne aveva rivelati i disegni agli Inglesi e s'era proposto per aprire addirittura uno stabilimento in Inghilterra e iniziare la produzione dell'arma anche là, ma che a Whitenall l'idea era stata respinta a due riprese perchè « l'esercito britannico non aveva bisogno del fucile in questiono > e che solo di lì a diciotto mesi il Ministero dell'Aria s'era deciso a prendere in considerazione l'offerta per proprio conto. La settima meraviglia Messo con le spalle al muro, il ministro non potè negare ogni fondamento alle asserzioni del deputato laburista di Peckham. Egli si difese, però, tornando in parte alla tesi di prima della cura: allegando, vale a dire, che lo Sten-gun non è la copia pura e semplice dello Schmeisser bensì un'edizione riveduta e corretta tanto di questo quanto del fucile mitragliatore americano Thompson, col vantaggio di constare di soli 59 pezzi invece di 90 come il Thompson o di 104 come lo Schmeisser, cosa die ne rende la fabbricazione più economica e più rapida, praticabile anche da maestranze femminili, e giustifica ad usura iJ tempo speso dal Ministero degli Armamenti fra l'inizio degli studi e la prima ordinazione alle officine. Le allegazioni governative si sono fermate qui. Ma la stampa ministeriale ha completato l'opera pigliando sopra di sè di conciliare all'arma incriminata il rispetto del pubblico col tessergliene l'elogio come se l'incidente di Saint-Nazaire non avesse mai a vuto luogo e lo Sten-gun fosse destinato a restare in eterno, coi suoi 59 pezzi, un'esclusività inglese, il peso dell'arma, inneggia un giornale del 17 luglio, è di soli due chili e 800 grammi. La sua potenza di fuoco è di 500 colpi al minuto. E' alimentato da caricatori di 32 pallottole da 9 mm. e può essere usato appoggiandone il calcio indifferentemente alla spalla o all'anca. La sua fabbricazione richiede un tempo minimo e quanto prima se ne avrà un numero di esemplari sufficiente per distribuirli almeno a una guardia civica su tre. Oltre tutto, il merito eccezionale dello Sten-gun sta ne/t'esioitifa delle dimensioni, che lo rendono specialmente adatto all'armamento personale dei carristi, i quali per economia di spazio non ricevevano sin qui in dotazione se non una rivoltella... I panegirici continuano, ma il man in the Street sembra poco meline a lasciarsene impressionare. Per quanti sforzi facciano i portavoce del governo per convincere l'opinione interna, scossa dalle batoste asiatiche e libiche, della bontà del materiale inglese, per quanti elogi si tessano dei nuovi carri armati, dei nuovi aeroplani e del mortaio Spigot destinato a tener dietro allo Stengun nell'armamento della Home Guard, la sftducia del pubblico nella pertinenza e nell'efficacia dell'azione governativa persiste. Ai Comuni il laburista Ellis Smith ha chiesto in forma dubitativa se in tutto il personale del governo e dello Stato Maggiore britannico esista un solo ingegnere, e il collaboratore aeronautico del Daily Mail narra sul suo giornale la storia suggestiva delle disgrazie di un'altra arma segreta, provando ai più ottimisti come il caso dello Sten-gun, rimandato dal 1940 ad oggi, sia tutt'altro che unico. Quale altra arma segreta? Lo scrittore non lo dice. Dice, pe¬ rò, che essa venne offerta nei 1939 all'Ammiragliato e che questo la respinse ' senza nemmen gettar l'occhio sui disegni dell'inventore, sebbene si trattasse d'un ufficiale in ritiro abbastanza degno di stima per esser stato chiamato a partecipare a una missione ufficiale inviata negli Stati Uniti al principio della guerra e già benemerito per un'invenzione precedente applicata dalla Marina inglese su tutte te proprie unità. La cronaca del lungo calvario salito da costui è caratteristica. Una sua prima lettera all'Ammiragliato rimase inevasa. Due me. si dopo egli rinnovò l'offerta in un telegramma, di cui gli venne accusata ricevuta con una semplice cartolina a stampa, senza entrare nel merito della questione. Dopo aver atteso altre sei settimane, l'inventore scrisse personalmente al ministro della Manna, offrendosi a mandargli < disegno dell'arma. Dieci giorni dopo il ministro gli rispose: « Ho dato ordine che si prenda cognizione della vostra lettera. Pare tuttavia, a quanto sento, che una arma quale quella da voi descritta could not be designed, sta impossibile da disegnare >. Spazientito, l'altro fece il giro del Ministero dell'Aria e di varie amministrazioni tecniche e, mettendo a profitto alcune amicizie di club, riesci a far esaminare il proprio progetto dai capi della produzione aeronautica. Costoro lo bocciarono senza spiegazioni. Uopo aver passato qualche mese agli Stati Omtt, l'infelice tornò alla carica, ottenne udienza da un Maresciallo dell'Aria ed ebbe la soddisfazione di apprendere, fi nalmente, che i suoi disegni erano stati esaminati. Senònchè, il responso degli uffici fu ancora una volta negativo: la costruzione veniva giudicata anti-economica. Vaie la pena? L'inventore trasportò allora le proprie batterie al Ministero della Guerra. Quivi, dopo molto tergiversare, un colonnello lo ricevette e si accinse ad ascoltare dalle sue labbra l'esposizione dettagliata del progetto. Ahimè: L'uomo non aveva parlato cinque minuti che il colonnello, sorridendo con scetticismo, usciva sotto un pretesto dalla stanza » non si faceva più vedere! Dall'inizio dell'odissea erano ormai passati qua. si tre anni. L'ufficiale in ritiro battè definitivamente in ritirata. Un giorno, al club, imbattutosi nel capo d'una importante azienda di costruzioni meccaniche, versò le proprie pene nel suo seno e lo condusse a vedere i fama, si disegni. Ventiquattr'ore dopo, il consiglio direttivo della ditta, riunitosi apposta, decideva di ini. ziare la costruzione di un modello dell'arma misteriosa per sottoporla ad esperimento... Qui, naturalmente, il Daily Mail trionfa. L'esito dell'f '-".rimento non sarà noto prima della fine di agosto e non è quindi possibile dire se il progetto avrà o no fortuna: ma come non restar colpiti del contrasto esistente fra lo spirito retrogrado e misoneista della pubblica amministrazione e la prontezza volonterosa d'ima semplice azienda privata? TI liberalismo inglese ne esulterebbe di gioia, se fosse ancora di questo mondo. Il pubblico che legge si accontenta di crollare il capo. Mette davvero conto di inventare delle armi nuove per farne l'uso che l'esercito inglese ne ha fatto sin quit Concetto Pettinato Le due incarnazioni dello Sten-gun OCCHIATE IN CASA DEL NEMICO Le due incarnazioni dello Sten-gun La prodigiosa arma segreta del colonnello Schiaffo e del maggiore Solletico prima e dopo Saint-liazaire L'infelice tentativo di sbarco compiuto mesi or sono dagli Inglesi a Saint-Nazaire, l'antico collegio di Briand, sarebbe cancellato da un pezzo dalla memoria dei contemporanei se non avesse dato la stura al romanzo dello Sten- fun. Lo Sten-gun è un fucile miTagliatore di cui i famosi commando men fasciarono, ritirandosi, alcuni esemplati nelle mani dei Tedeschi. Diciamolo subito, come d'altronde lo ha detto il ministro Lyttelton il 14 luglio ai Comuni, affinchè nessuno stupisca che nel paese deZZ'Intelligence Service un segreto militare possa venir gridalo sui tetti e lumeggiato persino con disegni esplicativi dalla maggioranza dei giornali senza che il ministro della Guerra nè quello dell'Interno ci trovino nulla da obbiettare. Coi perfezionamenti tecnici d'un esercito vi sono due maniere di procedere: la prima, la più difficile, consiste nel tenerli nascosti per assicurarsi al momento opportuno sull'avversario il vantaggio della sorpresa; la seconda consiste nel consolarsi di non aver saputo nasconderli parlandone più che si può, in guisa da cavarne almeno un effetto pubblicitario e da provare alla gente di casa che un perfezionamento tecnico era pur stato raggiunto e che se non se ne è tratto tutto il partito che si sperava è perche proprio il diavolo ci ha messa la coda. Un mediocre giocattolo Il secondo dei due metodi è naturalmente quello al quale, in omaggio alle circostanze, ha finito con l'attenersi il governo inglese. Affrettiamoci ad aggiungere che, a dispetto della banalità del caso, i particolari che lo accompagnano non mancano di quella comicità piena di sapore che caratterizza generalmente la condotta bellica dell'Inghilterra. Nella sua breve istoria lo Sten-gun è infatti passato attraverso due incarnazioni assolutamente opposte, non altrimenti di quei pazienti che i trucchi fotografici dei farmacisti ci raffigurano or magri e sparuti, ora grassi e floridi a seconda che ce li mostrano prima o dopo la cura. Prima della cura ossia prima di smettere di costituire un segreto, lo Sten-gun era un'arma originale, una grande invenzione inglese, prodotto della scienza consumata di due tecnici provetti, i misteriosi S. e T., delle cui iniziali, dopo aver composto il nome dell'arma (S.T.en), i competenti avevano scherzosamente fatto due eroi immaginari, il colonnello Slap e il maggiore Ickle o, per dirla in parole nostre il colonnello Schiaffo e il maggior Solletico, e destinata a sconvòlqere tutta la tattica offensiva lasciando i'nemici a bocca aperta e soprattutto -a pancia bucata. Dopo la gura, cioè quando fu diventato di dominio pubblico, lo Stengun non rappresentò più se non un'arma vecchia e nota, un'arma in uso in tutti gli eserciti, anzi, supremo oltraggio.', un'arma tolta a prestito ai Tedeschi. « Si tratta, ha detto ai Comuni il deputato Silkin, specialista di fabbricazioni militari, d'una lieve variante del fucile mitragliatore Schmeisser, che i Tedeschi fanno fabbricare in Belgio da vari anni». Con questa scoperta, non formalmente contestata dal governo, il dolore del materiale perduto a Saint-Nazairs spariva quale quello d'un dente abilme-.ite estratto. Senonchè, i crìtici del governo tosto ne approfittarono per chiedere: «Se l'arma era nota da un pezzo perchè non l'avete adottata prima? ». Il Silkin aggiungeva, infatti, che sin dal principio del 1940 l'industriale belga incaricato dalla Reichswehr della fabbricazione in serie dello Schmeisser ne aveva rivelati i disegni agli Inglesi e s'era proposto per aprire addirittura uno stabilimento in Inghilterra e iniziare la produzione dell'arma anche là, ma che a Whitenall l'idea era stata respinta a due riprese perchè « l'esercito britannico non aveva bisogno del fucile in questiono > e che solo di lì a diciotto mesi il Ministero dell'Aria s'era deciso a prendere in considerazione l'offerta per proprio conto. La settima meraviglia Messo con le spalle al muro, il ministro non potè negare ogni fondamento alle asserzioni del deputato laburista di Peckham. Egli si difese, però, tornando in parte alla tesi di prima della cura: allegando, vale a dire, che lo Sten-gun non è la copia pura e semplice dello Schmeisser bensì un'edizione riveduta e corretta tanto di questo quanto del fucile mitragliatore americano Thompson, col vantaggio di constare di soli 59 pezzi invece di 90 come il Thompson o di 104 come lo Schmeisser, cosa die ne rende la fabbricazione più economica e più rapida, praticabile anche da maestranze femminili, e giustifica ad usura iJ tempo speso dal Ministero degli Armamenti fra l'inizio degli studi e la prima ordinazione alle officine. Le allegazioni governative si sono fermate qui. Ma la stampa ministeriale ha completato l'opera pigliando sopra di sè di conciliare all'arma incriminata il rispetto del pubblico col tessergliene l'elogio come se l'incidente di Saint-Nazaire non avesse mai a vuto luogo e lo Sten-gun fosse destinato a restare in eterno, coi suoi 59 pezzi, un'esclusività inglese, il peso dell'arma, inneggia un giornale del 17 luglio, è di soli due chili e 800 grammi. La sua potenza di fuoco è di 500 colpi al minuto. E' alimentato da caricatori di 32 pallottole da 9 mm. e può essere usato appoggiandone il calcio indifferentemente alla spalla o all'anca. La sua fabbricazione richiede un tempo minimo e quanto prima se ne avrà un numero di esemplari sufficiente per distribuirli almeno a una guardia civica su tre. Oltre tutto, il merito eccezionale dello Sten-gun sta ne/t'esioitifa delle dimensioni, che lo rendono specialmente adatto all'armamento personale dei carristi, i quali per economia di spazio non ricevevano sin qui in dotazione se non una rivoltella... I panegirici continuano, ma il man in the Street sembra poco meline a lasciarsene impressionare. Per quanti sforzi facciano i portavoce del governo per convincere l'opinione interna, scossa dalle batoste asiatiche e libiche, della bontà del materiale inglese, per quanti elogi si tessano dei nuovi carri armati, dei nuovi aeroplani e del mortaio Spigot destinato a tener dietro allo Stengun nell'armamento della Home Guard, la sftducia del pubblico nella pertinenza e nell'efficacia dell'azione governativa persiste. Ai Comuni il laburista Ellis Smith ha chiesto in forma dubitativa se in tutto il personale del governo e dello Stato Maggiore britannico esista un solo ingegnere, e il collaboratore aeronautico del Daily Mail narra sul suo giornale la storia suggestiva delle disgrazie di un'altra arma segreta, provando ai più ottimisti come il caso dello Sten-gun, rimandato dal 1940 ad oggi, sia tutt'altro che unico. Quale altra arma segreta? Lo scrittore non lo dice. Dice, pe¬ rò, che essa venne offerta nei 1939 all'Ammiragliato e che questo la respinse ' senza nemmen gettar l'occhio sui disegni dell'inventore, sebbene si trattasse d'un ufficiale in ritiro abbastanza degno di stima per esser stato chiamato a partecipare a una missione ufficiale inviata negli Stati Uniti al principio della guerra e già benemerito per un'invenzione precedente applicata dalla Marina inglese su tutte te proprie unità. La cronaca del lungo calvario salito da costui è caratteristica. Una sua prima lettera all'Ammiragliato rimase inevasa. Due me. si dopo egli rinnovò l'offerta in un telegramma, di cui gli venne accusata ricevuta con una semplice cartolina a stampa, senza entrare nel merito della questione. Dopo aver atteso altre sei settimane, l'inventore scrisse personalmente al ministro della Manna, offrendosi a mandargli < disegno dell'arma. Dieci giorni dopo il ministro gli rispose: « Ho dato ordine che si prenda cognizione della vostra lettera. Pare tuttavia, a quanto sento, che una arma quale quella da voi descritta could not be designed, sta impossibile da disegnare >. Spazientito, l'altro fece il giro del Ministero dell'Aria e di varie amministrazioni tecniche e, mettendo a profitto alcune amicizie di club, riesci a far esaminare il proprio progetto dai capi della produzione aeronautica. Costoro lo bocciarono senza spiegazioni. Uopo aver passato qualche mese agli Stati Omtt, l'infelice tornò alla carica, ottenne udienza da un Maresciallo dell'Aria ed ebbe la soddisfazione di apprendere, fi nalmente, che i suoi disegni erano stati esaminati. Senònchè, il responso degli uffici fu ancora una volta negativo: la costruzione veniva giudicata anti-economica. Vaie la pena? L'inventore trasportò allora le proprie batterie al Ministero della Guerra. Quivi, dopo molto tergiversare, un colonnello lo ricevette e si accinse ad ascoltare dalle sue labbra l'esposizione dettagliata del progetto. Ahimè: L'uomo non aveva parlato cinque minuti che il colonnello, sorridendo con scetticismo, usciva sotto un pretesto dalla stanza » non si faceva più vedere! Dall'inizio dell'odissea erano ormai passati qua. si tre anni. L'ufficiale in ritiro battè definitivamente in ritirata. Un giorno, al club, imbattutosi nel capo d'una importante azienda di costruzioni meccaniche, versò le proprie pene nel suo seno e lo condusse a vedere i fama, si disegni. Ventiquattr'ore dopo, il consiglio direttivo della ditta, riunitosi apposta, decideva di ini. ziare la costruzione di un modello dell'arma misteriosa per sottoporla ad esperimento... Qui, naturalmente, il Daily Mail trionfa. L'esito dell'f '-".rimento non sarà noto prima della fine di agosto e non è quindi possibile dire se il progetto avrà o no fortuna: ma come non restar colpiti del contrasto esistente fra lo spirito retrogrado e misoneista della pubblica amministrazione e la prontezza volonterosa d'ima semplice azienda privata? TI liberalismo inglese ne esulterebbe di gioia, se fosse ancora di questo mondo. Il pubblico che legge si accontenta di crollare il capo. Mette davvero conto di inventare delle armi nuove per farne l'uso che l'esercito inglese ne ha fatto sin quit Concetto Pettinato

Persone citate: Briand, Ellis Smith, Peckham, Thompson

Luoghi citati: Belgio, Inghilterra, Stati Uniti, Vaie