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L'arresto del responsabile della scomparsa del gen. Kutiepof Uwn mistero svelato L'arresto del responsabile della scomparsa del gen. Kutiepof Parigi, 10 agosto. I giornali parigini pubblicano che la misteriosa scomparsa del generale zarista Kutiepof, avvenuta dodici anni fa, e quella del generale russo Miller, avvenuta cinque anni addietro, sono state finalmente chiarite, in seguito all'arresto, operato a Parigi, di un russo di nome Sergio Tretiakof. II generale Alessandro Kutiepof, capo degli ex-combattenti russi della guerra europea, venne rapito in pieno giorno, in una via di Parigi, il 27 gennaio 1930 e da allora non se ne ebbero più notizie. Il suo successore, generale Miller, subì la stessa sorte, il 24 settembre 1937, ritornando da una visita fatta ad un altro generale russo di nome Skoblin. La polizia francese non fu in grado, in quell'epoca, di mettere le mani sullo Skoblin 11 quale fu condannato in contumacia alla deportazione a vita, mentre la moglie di lui e altri complici furono condannati a vent'anni di lavori forzati. Il Petit Parisien pubblica ora che, grazie a documenti rinvenuti a Minsk, dopo l'occupazione di quella città da parte delle truppe germaniche, la polizia tedesca è riuscita a individuare il principale colpevole, Sergio Tretiakof, e a trarlo in arresto a Parigi. Il Tretiakof, che aveva sempre condotto nella capitale francese una vita di lusso e che aveva mantenuto, in quegli anni, i migliori rapporti con eminenti uomini politici fran niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiMiii,i cesi, era 11 capo della Ghepeù a Parigi H giornale riferisce che il Tretiakof aveva un alloggio nello stesso edificio in cui aveva sede l'associazione degli ex-combattenti russi. Grazie ad un impiantò di microfoni, l'agente bolscevico riusciva ad ascoltare tutte le conversazioni degli ufficiali zaristi che si riunivano nella loro sede. Nel corso di lunghi Interrogatori, il Tretiakof ha ammesso di essere stato l'organizzatore e l'esecutore dei piani per il rapimento del due generali. L'Individuo, che anche dopo la occupazione tedesca aveva continuato a vivere a Parigi, si trova ora in un carcere di questa città.