In punta di piedi

In punta di piedi In punta di piedi p,fn miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiiiiiiiiiiimiiiiiiT Quando la bì vedeva balzare dalla sedia a sdraio dov'era stata fino a quel momento a cuocere al sole, .e slanciarsi verso il mare, a braccia aperte, la chioma al vento, agile bella e luminosa come la gioia di vivere stessa, non si poteva fare a meno di pensare: — Che magnifica ragazza!... — E si trovava naturale che un attimo dopo, là dove ella si era tuffata, si tuffassero schiere di giovanotti che si mettevano a farle il chiasso intorno, scherzando_ nell'acqua come giovani delfini. Ma dal tono con cui una signora seduta li accanto brontolò: — Ma non ò affatto una ragazza !... — compresi che le savie matrone della, spiaggia occupate in lavori di maglia, le facevano il viso dell'armi..— E' una madre — osse dicevano — e dovrebbe pensare a far divertire la figlia invece di pensare a divertire se stessa. Che vergo gna!... Guardate la figlia se non 6embra Cenerentola!... . Non era vero che sembrasse Cenerentola, ma un aspetto di messo e meschino certo l'aveva. Vestiva ancora da ragazzina, benché fosse sui diciott'anni, e aveva un visetto lentigginoso, con due occhi chiari e dolci che chiedevano indulgenza. Maestra' na cosa, quando l'ebbi avvicina ta mi parve che chiedesse indulgenza non per se, ma per la madre. Le domandai se non faceva bagni. — Oh, di rado — ella mi disse — se mai qualche volta la mattina presto, quaudo non c'è nessuno... Chi sa mai perchè?... Era forse, malata?... O semplicemente mal fatta, rachitica, inetta allo sport e vergognosa di sè?... Non si poteva sapere. Così, sembrava una scimmietta silenziosa accucciata com'era sempre sulla sab bia, avvolta nell'accappatoio < pronta a sparire quando nessuno l'osservava. La domenica poi ve niva il marito della bella signo ra coi figli maschi, due giova netti occhialuti che avevano un'aria estremamente saggia. Facevano un gruppo strano sulla spiaggia tutti così seri e silenziosi ; occupati a guardare la rispettiva moglie e madre che nuotava, correva, giocava con tutti quei giovanotti, senza darsi un pensiero al mondo. Sembravano parenti tranquilli, un po' stanchi che osservassero le prodezze iT re ao il oisdi zle a re a rni na na auaE' e re io on se i a. a, e o, he a' a lava mi la 'è rte lo on va cb < no e o a no ala nioti un no nze in ^na bambina bizzarra. Fu guardandola in quei moment; che compresi come ella fosse una di quelle donne che — complice la loro bellezza — seguitano, nonostante le vicende della vita e la loro maternità, a sognare di essere giovani, più ancora di essere fanciulle. Ella non aveva certo nessun amante fra quei compagni di spasso, ma il suo problema non era di essere amata, bensì di essere sempre giovane, e di aver fermato il tempo... Passati alcuni anni e tornata in quello stesso luogo, vidi un giorno una graziosa donna alzarsi dalla sedia a sdraio, correre verso il mare, agile, slanciata e luminosa, e tuffarsi nell'acqua con quell'impeto allegro che denota una sana gioia di vivere. Non uno sciame di giovanotti, nia uno solo la seguiva e con lei si perso nuotando agilmente in quello scintillìo che abbagliava. — Sono gli sposini — disse accanto a »me la signora che scalzettava e approvò benignamente • Molto carini!... Quando la giovane coppia tor'nb dal bagno e la sposina mi passò accanto, ebbi l'impressione di averla già vista iu qualche luogo. Ma non -ricordavo dóve. Fu lei stessa che poi, venendosi a sedere accanto a me, mi svelò l'esser suo : era la figliola della bellissima sognante, quella specie ùi scimmietta dallo sguardo dolce, sempre accucciata 6ulla sabbia... Ma come?... Altro che rachitica, o mal fatta o malata !... Era una splendida creatura che sapeva nuotare, ballare, giocare con la maggior grazia e la maggior perizia di questo mondo. Mi disse del suo matrimonio. Aveva sposato un compagno di scuola, tanto caro. — Oh, erano anni che eravamo promessi. Naturalmente l'abbiamo detto 6olo all'ultimo momento, la mamma non voleva crederlo. Non le sembrava possibile... Abbiamo fatto tutto così in fretta, fidanzamento e cerimonia che non se n'è c|uasi accorta. Comprendevo, la. figlia era uscita dalla vita della madre alla chetichella, in punta di piedi, per non spezzare il suo sogno... Savia e brava figliuola ! Le si leggeva la delicata bontà sul viso. Le domandai notizie della madre. Era in un'altra spiaggia, su di un altro mare. La immaginammo entrambe correre sulla spiaggia col suo eciame di giovanotti dietro, ma... Qualcosa già l'appesantiva nella corsa o era sempre agile come una fanciulla ? Comunque sognava ancora... E quando e come la povera donna si sarebbe svegliata?... Carola Prosperi

Persone citate: Carola Prosperi