Irritazione in Inghilterra per la dichiarata ostia indiana

Irritazione in Inghilterra per la dichiarata ostia indiana Irritazione in Inghilterra per la dichiarata ostia indiana A Londra si tenta ancora di giocare d'astuzia salvo sferrare una politica feroce di vendetta e di viojenza Berna, 6 agosto. (S.). «H discorso pronunciato da Gandhi davanti alla commissione esecutiva del Congresso indiano, per quanto non sia stato pubblicato non ha fatto che dare maggior forza a quello che era già da considerarsi un ultimatum del Mahatma al governo inglese » scrive il corrispondente da Bombay del Drii/.!/ Mail. Gandhi ha garantito al Congresso che la campagna di resistenza passiva da lui diretta porterà al massimo fra un mese ad una sicura vittoria. Il Congresso ha riconfermato a Gandhi la sua fiducia ed il compito di dirigere la lotta. La rivelazione permessa dal Viceré dei documenti indiani sequestrati dalla polizia non ha dunque prodotto nell'India l'effetto che 'Inghilterra si riprometteva, ossia quello di diminuire il prestigio di Gandhi, ma ha sollevato costernazione e indignazione in Gran Bretagna e negli Stati Uni ti. A noi può sembrare incredibie, ma risulta chiaramente da questa reazione inglese e dalla sorpresa tfhe manifesta il popolo che a puBblica opinione non si era resa finora conto dello stato d'animo degli indiani e anche i circoli politici si erano illusi che le proposte Cripps potessero all'ultimo momento essere riprese in esame. Nella peggiore delle ipo tesi credevano che l'India avrebbe aggiornalo fino alla fine della guerra l'esame del problema e ora sono stupiti nel vedere che malgrado le promesse formali fatte dal governo di Londra, i dirigenti dell'India hanno il coraggio di au montare le difficoltà in cui l'Inghilterra si» trova in seguito al disastroso procedere degli avveni menti militari. Gli inglesi dicono che l'atteggiamento degli indiani è sleale e che di questo parere sono anche l'America e i Dominions. Soltanto ora di fronte alla pub blicazione dei documenti del Congresso, l'Inghilterra capisce che le proposte di Cripps non hanno mai avuto la minima possibilità di essere prese in seria considerazione e quindi non potrà essere evitata la disobbedienza civile.^ Secondo le previsioni, questa consisterà soprattutto nel rifiuto degli indiani di lavorare per gli Inglesi in qualsiasi- Impresa o amministrazione, di pagare le imposte, di vendere prodotti anche indispensabili alla vita quotidiana, ecc. Vi saranno perciò negozi e magazzini chiusi, stabilimenti che dovranno cessare la loro attività, conflitti, disordini e arresti. Non si sa tuttavia se la polizia britannica deciderà fin dal principio l'arresto di Gandhi e degli altri capi indù. Si ritiene più probabile che l'Inghilterra cerchi anzitutto di valersi delle armi dell'astuzia e di appoggiarsi sui Principi, che ha sempre colmati di privilegi, sulle minoranze, che ha blandito, e sugli elementi che ha indotto col denaro a svolgere il compito di suoi sostenitori e di agenti. I giornali londinesi schizzano veleno ad ogni parola. II Daily Telegraph dice che il vero Gandhi ora si è rivelato: egli vuole consegnare l'India ai giapponesi. Aggiunge poi: « Anche le nostre direttive sono chiare: gli inglesi non solo non sgombreranno l'India, ma non tollereranno nessun atto di sabotaggio ai danni della difesa indianar I capi del Congresso si preparino a subire le conseguenze delle loro decisioni ». Soltanto il Daily Herald ripete che la pubblicazione dei documenti del Congresso da parte del Viceré è stato un passo falso. « Pensare a trattative cori il Giappone sembra una cosa fantastica — scrive il giornale — eppure non 10 è quando si tratta di Gandhi ». 11 giornale consiglia il governo di cercare un accomodamento. Anche il News Chroniclc ammonisce il governo a non compiere azioni precipitate e a tentare il tutto prima di ricorrere alla forza. Nel circoli politici si osserva che per quanto non convenga farsi illusioni sull'atteggiamento del Congresso, tuttavia prima che esso abbia preso la sua decisione occorre dimostrarsi sereni di fronte agli indiani ed evitare manifestazioni di irrequietezza e dì panico. Sta di fatto però che dall'India giungono a Londra voci poco rassicuranti. I corrispondenti non escludono nemmeno che i giapponesi sarebbero per gli indiani 1 benvenuti al posto degli inglesi, ciò che non può non meravigliare i circoli politici della capitale, ai quali si era fatto credere finora che tanto il popolo che 1 dirigenti indiani, Gandhcompreso, fossero orientati nettamente contro il Giappone. Secondo il corrispondente da Londra delle Basler Nachrichten l'unica speranza è ora che venga accettata la proposta del liberale Sapru di convocare una conferenza di tutti 1 partiti politici in se no alla quale gli inglesi si riprometterebbero di manovrare in modo da far naufragare le proposte del partito del Congresso. Questa conferenza, secondo glinglesi, dovrebbe recare la prova tangibile che l'unità dell'India non esiste e che perciò il paese non può reggersi da solo. Se questo tentativo di seminare la discordia dovesse fallire e qualsiasi altro passo si dovesse dimostrare inutile, allora è unanime il parere che si dovrebbero usare gradualmente tutte le armi dall'astuzia alla forza più brutale perchè, così si dichiara, né l'Inghilterra né l'America possono sopportare che i loro sforzi per non perdere la guerra siano ostacolati da un po polo appartenente all'impero bri tannico. II corrispondente della Reute/ da Bombay informa all'ultima ora che quando il Congresso avrà approvato la nuova risoluzione chiamata «lasciate l'India» Gandhne invierà copia al Viceré con una lettera accompagnatoria in cui glchiederà come il Governo si proponga di rispondere alle domande del Congresso. Gandhi ha dichia va'o al corrispondente che la let tera non sarà un ultimatum ma una preghiera ardente di voler evitare il conflitto. Se la risposta sarà favorevole, la lettera potrà servire di base ai negoziati. La Reuter trasmette da Nuova York i seguenti commenti della stampa americana alla situazione nell'India. La New York Herald Tribune ne sottolinea la gravità. La sorte della Cina e della Russia dipende dal mantenimento delle posizioni alleate -nell'India. Nessun dubbio che la campagna di disobbedienza danneggerà le Nazioni Unite. Bisognerà rispondere come conviene a Gandhi e a Nehru, perchè 1 tempi sono troppo seri per agire altrimenti. Il Baltimore Bìin assicura che se il Partito del Congresso dichiarerà la dsobbedienza civile getterà l'India nella tempesta, offren do cosi occasione al Giappone di intervenire militarmente. Coloro che prenderanno una simile decisione assumeranno una terribile responsabilità. Il Boston Herald ricorda che vi fu un tempo in cui Gandhi aveva molti simpatizzanti negli Stati Uniti. Questo tempo è passato, Gandhi gioca ora la carta dell'Asse contro gli Interessi americani. Qualunque sia la risoluzione che verrà approvata a Bombay, gli americani sanno ora chi è Gandhi e lo considerano come un nemico potenziale. H New York Times ritiene chiaro che Gandhi e Nehru hanno deciso di mettersi dalla parte dei vincitori. Essi pensano che l'Asse sta per vincere la guerra. Insidie nelle foreste sovietiche; un finto tronco d'albero che nasconde un osservatorio. (Foto Atlantic). Il colonnello pilota Aldo Remondino, comandante del 51» Stormo da caccia citato in calce all'odierno Bollettino per avere conseguito, unitamente al 2° Gruppo caccia, la centesima vittoria sulla R.A.F. nell'attuale ciclo di operazioni su Malta. Il maggiore pilota Pier Giuseppe Scarpetta, comandante del 2° Gruppo da caccia, che, unitamente al 51° Stormo caccia, ha conseguito la centesima vittoria sulla R.A.F. nell'attuale ciclo di oncrnzioni su Malta. Il maggiore pilota Ettore Foschini, comandante del 21" Gruppo da caccia, gruppo che ha conseguito la sua 55" vittoria sull'Aviazione sovietica. Irritazione in Inghilterra per la dichiarata ostia indiana Irritazione in Inghilterra per la dichiarata ostia indiana A Londra si tenta ancora di giocare d'astuzia salvo sferrare una politica feroce di vendetta e di viojenza Berna, 6 agosto. (S.). «H discorso pronunciato da Gandhi davanti alla commissione esecutiva del Congresso indiano, per quanto non sia stato pubblicato non ha fatto che dare maggior forza a quello che era già da considerarsi un ultimatum del Mahatma al governo inglese » scrive il corrispondente da Bombay del Drii/.!/ Mail. Gandhi ha garantito al Congresso che la campagna di resistenza passiva da lui diretta porterà al massimo fra un mese ad una sicura vittoria. Il Congresso ha riconfermato a Gandhi la sua fiducia ed il compito di dirigere la lotta. La rivelazione permessa dal Viceré dei documenti indiani sequestrati dalla polizia non ha dunque prodotto nell'India l'effetto che 'Inghilterra si riprometteva, ossia quello di diminuire il prestigio di Gandhi, ma ha sollevato costernazione e indignazione in Gran Bretagna e negli Stati Uni ti. A noi può sembrare incredibie, ma risulta chiaramente da questa reazione inglese e dalla sorpresa tfhe manifesta il popolo che a puBblica opinione non si era resa finora conto dello stato d'animo degli indiani e anche i circoli politici si erano illusi che le proposte Cripps potessero all'ultimo momento essere riprese in esame. Nella peggiore delle ipo tesi credevano che l'India avrebbe aggiornalo fino alla fine della guerra l'esame del problema e ora sono stupiti nel vedere che malgrado le promesse formali fatte dal governo di Londra, i dirigenti dell'India hanno il coraggio di au montare le difficoltà in cui l'Inghilterra si» trova in seguito al disastroso procedere degli avveni menti militari. Gli inglesi dicono che l'atteggiamento degli indiani è sleale e che di questo parere sono anche l'America e i Dominions. Soltanto ora di fronte alla pub blicazione dei documenti del Congresso, l'Inghilterra capisce che le proposte di Cripps non hanno mai avuto la minima possibilità di essere prese in seria considerazione e quindi non potrà essere evitata la disobbedienza civile.^ Secondo le previsioni, questa consisterà soprattutto nel rifiuto degli indiani di lavorare per gli Inglesi in qualsiasi- Impresa o amministrazione, di pagare le imposte, di vendere prodotti anche indispensabili alla vita quotidiana, ecc. Vi saranno perciò negozi e magazzini chiusi, stabilimenti che dovranno cessare la loro attività, conflitti, disordini e arresti. Non si sa tuttavia se la polizia britannica deciderà fin dal principio l'arresto di Gandhi e degli altri capi indù. Si ritiene più probabile che l'Inghilterra cerchi anzitutto di valersi delle armi dell'astuzia e di appoggiarsi sui Principi, che ha sempre colmati di privilegi, sulle minoranze, che ha blandito, e sugli elementi che ha indotto col denaro a svolgere il compito di suoi sostenitori e di agenti. I giornali londinesi schizzano veleno ad ogni parola. II Daily Telegraph dice che il vero Gandhi ora si è rivelato: egli vuole consegnare l'India ai giapponesi. Aggiunge poi: « Anche le nostre direttive sono chiare: gli inglesi non solo non sgombreranno l'India, ma non tollereranno nessun atto di sabotaggio ai danni della difesa indianar I capi del Congresso si preparino a subire le conseguenze delle loro decisioni ». Soltanto il Daily Herald ripete che la pubblicazione dei documenti del Congresso da parte del Viceré è stato un passo falso. « Pensare a trattative cori il Giappone sembra una cosa fantastica — scrive il giornale — eppure non 10 è quando si tratta di Gandhi ». 11 giornale consiglia il governo di cercare un accomodamento. Anche il News Chroniclc ammonisce il governo a non compiere azioni precipitate e a tentare il tutto prima di ricorrere alla forza. Nel circoli politici si osserva che per quanto non convenga farsi illusioni sull'atteggiamento del Congresso, tuttavia prima che esso abbia preso la sua decisione occorre dimostrarsi sereni di fronte agli indiani ed evitare manifestazioni di irrequietezza e dì panico. Sta di fatto però che dall'India giungono a Londra voci poco rassicuranti. I corrispondenti non escludono nemmeno che i giapponesi sarebbero per gli indiani 1 benvenuti al posto degli inglesi, ciò che non può non meravigliare i circoli politici della capitale, ai quali si era fatto credere finora che tanto il popolo che 1 dirigenti indiani, Gandhcompreso, fossero orientati nettamente contro il Giappone. Secondo il corrispondente da Londra delle Basler Nachrichten l'unica speranza è ora che venga accettata la proposta del liberale Sapru di convocare una conferenza di tutti 1 partiti politici in se no alla quale gli inglesi si riprometterebbero di manovrare in modo da far naufragare le proposte del partito del Congresso. Questa conferenza, secondo glinglesi, dovrebbe recare la prova tangibile che l'unità dell'India non esiste e che perciò il paese non può reggersi da solo. Se questo tentativo di seminare la discordia dovesse fallire e qualsiasi altro passo si dovesse dimostrare inutile, allora è unanime il parere che si dovrebbero usare gradualmente tutte le armi dall'astuzia alla forza più brutale perchè, così si dichiara, né l'Inghilterra né l'America possono sopportare che i loro sforzi per non perdere la guerra siano ostacolati da un po polo appartenente all'impero bri tannico. II corrispondente della Reute/ da Bombay informa all'ultima ora che quando il Congresso avrà approvato la nuova risoluzione chiamata «lasciate l'India» Gandhne invierà copia al Viceré con una lettera accompagnatoria in cui glchiederà come il Governo si proponga di rispondere alle domande del Congresso. Gandhi ha dichia va'o al corrispondente che la let tera non sarà un ultimatum ma una preghiera ardente di voler evitare il conflitto. Se la risposta sarà favorevole, la lettera potrà servire di base ai negoziati. La Reuter trasmette da Nuova York i seguenti commenti della stampa americana alla situazione nell'India. La New York Herald Tribune ne sottolinea la gravità. La sorte della Cina e della Russia dipende dal mantenimento delle posizioni alleate -nell'India. Nessun dubbio che la campagna di disobbedienza danneggerà le Nazioni Unite. Bisognerà rispondere come conviene a Gandhi e a Nehru, perchè 1 tempi sono troppo seri per agire altrimenti. Il Baltimore Bìin assicura che se il Partito del Congresso dichiarerà la dsobbedienza civile getterà l'India nella tempesta, offren do cosi occasione al Giappone di intervenire militarmente. Coloro che prenderanno una simile decisione assumeranno una terribile responsabilità. Il Boston Herald ricorda che vi fu un tempo in cui Gandhi aveva molti simpatizzanti negli Stati Uniti. Questo tempo è passato, Gandhi gioca ora la carta dell'Asse contro gli Interessi americani. Qualunque sia la risoluzione che verrà approvata a Bombay, gli americani sanno ora chi è Gandhi e lo considerano come un nemico potenziale. H New York Times ritiene chiaro che Gandhi e Nehru hanno deciso di mettersi dalla parte dei vincitori. Essi pensano che l'Asse sta per vincere la guerra. Insidie nelle foreste sovietiche; un finto tronco d'albero che nasconde un osservatorio. (Foto Atlantic). Il colonnello pilota Aldo Remondino, comandante del 51» Stormo da caccia citato in calce all'odierno Bollettino per avere conseguito, unitamente al 2° Gruppo caccia, la centesima vittoria sulla R.A.F. nell'attuale ciclo di operazioni su Malta. Il maggiore pilota Pier Giuseppe Scarpetta, comandante del 2° Gruppo da caccia, che, unitamente al 51° Stormo caccia, ha conseguito la centesima vittoria sulla R.A.F. nell'attuale ciclo di oncrnzioni su Malta. Il maggiore pilota Ettore Foschini, comandante del 21" Gruppo da caccia, gruppo che ha conseguito la sua 55" vittoria sull'Aviazione sovietica. Irritazione in Inghilterra per la dichiarata ostia indiana Irritazione in Inghilterra per la dichiarata ostia indiana A Londra si tenta ancora di giocare d'astuzia salvo sferrare una politica feroce di vendetta e di viojenza Berna, 6 agosto. (S.). «H discorso pronunciato da Gandhi davanti alla commissione esecutiva del Congresso indiano, per quanto non sia stato pubblicato non ha fatto che dare maggior forza a quello che era già da considerarsi un ultimatum del Mahatma al governo inglese » scrive il corrispondente da Bombay del Drii/.!/ Mail. Gandhi ha garantito al Congresso che la campagna di resistenza passiva da lui diretta porterà al massimo fra un mese ad una sicura vittoria. Il Congresso ha riconfermato a Gandhi la sua fiducia ed il compito di dirigere la lotta. La rivelazione permessa dal Viceré dei documenti indiani sequestrati dalla polizia non ha dunque prodotto nell'India l'effetto che 'Inghilterra si riprometteva, ossia quello di diminuire il prestigio di Gandhi, ma ha sollevato costernazione e indignazione in Gran Bretagna e negli Stati Uni ti. A noi può sembrare incredibie, ma risulta chiaramente da questa reazione inglese e dalla sorpresa tfhe manifesta il popolo che a puBblica opinione non si era resa finora conto dello stato d'animo degli indiani e anche i circoli politici si erano illusi che le proposte Cripps potessero all'ultimo momento essere riprese in esame. Nella peggiore delle ipo tesi credevano che l'India avrebbe aggiornalo fino alla fine della guerra l'esame del problema e ora sono stupiti nel vedere che malgrado le promesse formali fatte dal governo di Londra, i dirigenti dell'India hanno il coraggio di au montare le difficoltà in cui l'Inghilterra si» trova in seguito al disastroso procedere degli avveni menti militari. Gli inglesi dicono che l'atteggiamento degli indiani è sleale e che di questo parere sono anche l'America e i Dominions. Soltanto ora di fronte alla pub blicazione dei documenti del Congresso, l'Inghilterra capisce che le proposte di Cripps non hanno mai avuto la minima possibilità di essere prese in seria considerazione e quindi non potrà essere evitata la disobbedienza civile.^ Secondo le previsioni, questa consisterà soprattutto nel rifiuto degli indiani di lavorare per gli Inglesi in qualsiasi- Impresa o amministrazione, di pagare le imposte, di vendere prodotti anche indispensabili alla vita quotidiana, ecc. Vi saranno perciò negozi e magazzini chiusi, stabilimenti che dovranno cessare la loro attività, conflitti, disordini e arresti. Non si sa tuttavia se la polizia britannica deciderà fin dal principio l'arresto di Gandhi e degli altri capi indù. Si ritiene più probabile che l'Inghilterra cerchi anzitutto di valersi delle armi dell'astuzia e di appoggiarsi sui Principi, che ha sempre colmati di privilegi, sulle minoranze, che ha blandito, e sugli elementi che ha indotto col denaro a svolgere il compito di suoi sostenitori e di agenti. I giornali londinesi schizzano veleno ad ogni parola. II Daily Telegraph dice che il vero Gandhi ora si è rivelato: egli vuole consegnare l'India ai giapponesi. Aggiunge poi: « Anche le nostre direttive sono chiare: gli inglesi non solo non sgombreranno l'India, ma non tollereranno nessun atto di sabotaggio ai danni della difesa indianar I capi del Congresso si preparino a subire le conseguenze delle loro decisioni ». Soltanto il Daily Herald ripete che la pubblicazione dei documenti del Congresso da parte del Viceré è stato un passo falso. « Pensare a trattative cori il Giappone sembra una cosa fantastica — scrive il giornale — eppure non 10 è quando si tratta di Gandhi ». 11 giornale consiglia il governo di cercare un accomodamento. Anche il News Chroniclc ammonisce il governo a non compiere azioni precipitate e a tentare il tutto prima di ricorrere alla forza. Nel circoli politici si osserva che per quanto non convenga farsi illusioni sull'atteggiamento del Congresso, tuttavia prima che esso abbia preso la sua decisione occorre dimostrarsi sereni di fronte agli indiani ed evitare manifestazioni di irrequietezza e dì panico. Sta di fatto però che dall'India giungono a Londra voci poco rassicuranti. I corrispondenti non escludono nemmeno che i giapponesi sarebbero per gli indiani 1 benvenuti al posto degli inglesi, ciò che non può non meravigliare i circoli politici della capitale, ai quali si era fatto credere finora che tanto il popolo che 1 dirigenti indiani, Gandhcompreso, fossero orientati nettamente contro il Giappone. Secondo il corrispondente da Londra delle Basler Nachrichten l'unica speranza è ora che venga accettata la proposta del liberale Sapru di convocare una conferenza di tutti 1 partiti politici in se no alla quale gli inglesi si riprometterebbero di manovrare in modo da far naufragare le proposte del partito del Congresso. Questa conferenza, secondo glinglesi, dovrebbe recare la prova tangibile che l'unità dell'India non esiste e che perciò il paese non può reggersi da solo. Se questo tentativo di seminare la discordia dovesse fallire e qualsiasi altro passo si dovesse dimostrare inutile, allora è unanime il parere che si dovrebbero usare gradualmente tutte le armi dall'astuzia alla forza più brutale perchè, così si dichiara, né l'Inghilterra né l'America possono sopportare che i loro sforzi per non perdere la guerra siano ostacolati da un po polo appartenente all'impero bri tannico. II corrispondente della Reute/ da Bombay informa all'ultima ora che quando il Congresso avrà approvato la nuova risoluzione chiamata «lasciate l'India» Gandhne invierà copia al Viceré con una lettera accompagnatoria in cui glchiederà come il Governo si proponga di rispondere alle domande del Congresso. Gandhi ha dichia va'o al corrispondente che la let tera non sarà un ultimatum ma una preghiera ardente di voler evitare il conflitto. Se la risposta sarà favorevole, la lettera potrà servire di base ai negoziati. La Reuter trasmette da Nuova York i seguenti commenti della stampa americana alla situazione nell'India. La New York Herald Tribune ne sottolinea la gravità. La sorte della Cina e della Russia dipende dal mantenimento delle posizioni alleate -nell'India. Nessun dubbio che la campagna di disobbedienza danneggerà le Nazioni Unite. Bisognerà rispondere come conviene a Gandhi e a Nehru, perchè 1 tempi sono troppo seri per agire altrimenti. Il Baltimore Bìin assicura che se il Partito del Congresso dichiarerà la dsobbedienza civile getterà l'India nella tempesta, offren do cosi occasione al Giappone di intervenire militarmente. Coloro che prenderanno una simile decisione assumeranno una terribile responsabilità. Il Boston Herald ricorda che vi fu un tempo in cui Gandhi aveva molti simpatizzanti negli Stati Uniti. Questo tempo è passato, Gandhi gioca ora la carta dell'Asse contro gli Interessi americani. Qualunque sia la risoluzione che verrà approvata a Bombay, gli americani sanno ora chi è Gandhi e lo considerano come un nemico potenziale. H New York Times ritiene chiaro che Gandhi e Nehru hanno deciso di mettersi dalla parte dei vincitori. Essi pensano che l'Asse sta per vincere la guerra. Insidie nelle foreste sovietiche; un finto tronco d'albero che nasconde un osservatorio. (Foto Atlantic). Il colonnello pilota Aldo Remondino, comandante del 51» Stormo da caccia citato in calce all'odierno Bollettino per avere conseguito, unitamente al 2° Gruppo caccia, la centesima vittoria sulla R.A.F. nell'attuale ciclo di operazioni su Malta. Il maggiore pilota Pier Giuseppe Scarpetta, comandante del 2° Gruppo da caccia, che, unitamente al 51° Stormo caccia, ha conseguito la centesima vittoria sulla R.A.F. nell'attuale ciclo di oncrnzioni su Malta. Il maggiore pilota Ettore Foschini, comandante del 21" Gruppo da caccia, gruppo che ha conseguito la sua 55" vittoria sull'Aviazione sovietica.