Gli intrighi di Cripps a Mosca

Gli intrighi di Cripps a Mosca Gli intrighi di Cripps a Mosca Plutocrazia e bolscevismo congiuravano per l'estensione della guerra fin dai primi mesi del 1941 Berlino, 28 luglio. In questi circoli politici è oggetto di vivo interesse un libro uscito recentemente. a New York dal titolo: « Stafford Cripps: profetic rebel », e ne è. autore Erik Estorick già corrispondente da Mosca di vari giornali statunitensi. L' Estorick espone . obiettivamente I fatti senza aggiungervi nulla di proprio. Ma appunto perciò talune sue pagine rivestono una considerevole importanza. Tra l'altro si conferma anzi si documenta tutto quanto del resto si sapeva o si poteva supporre in merito alle macchinazioni e agli intrighi di Cripps nel periodo in cui egli fu ambasciatore di Gran Bretagna presso il Cremlino. DI particolare interesse è il capitolo che si riferisce a una riunione segreta svoltasi verso la fine di marzo nella villa dell'Ambasciata britannica a Perlowa presso Mosca. Erano presenti il vice commissario agli esteri Wysinski e il ministro di Jugoslavia Gavrilovic che era arrivato il giorno prima (19 marzo) da Belgrado. Nel corso della riunione il diplomatico jugoslavo riferisce che era imminente l'adesione del Governo Zvetcovic si Tripartito, ma che un gruppo di patrioti guidati dal generale Simovic è pronto e deciso a compiere un colpo di mano e realizzare l'obiettivo dei medesimi patrioti, vale a dire l'Intervento della Jugoslavia a fianco dell'Inghilterra. Londra ha già promesso il suo appoggio, ma che farà Mosca? Wysinsky dichiara "he anche l'Unione sovietica è pronta ad appoggiare a Jugoslavia non appena il generale Simovic sarà riuscito a impadronirsi del potere e Mosca si affretterà a stipulare il trattato col nuovo governo jugoslavo. Il giorno 26 in occasione di una seduta al Cremlino 11 vice commissario presenterà a Stalin e a Molotof il progetto di tale trattato cosicché il giorno 27 Gavrilovlc potrà avere precise definitive assicurazioni. Il tempo stringe. Il 24 il ministro di Jugoslavia torna da Cripps per comunicare che Zvetcovic è partito per Vienna dove sarà firmata l'adesione della Jugoslavia al Tripartito. I patrioti sono pronti e decisi E' necessario quindi che le assicurazioni in merito al progettato trattato vengano date al più presto. Poiché dal Cremlino tarda a venire una decisione in un senso o nell'altro, Cripps vi si reca personalmente e dichiara che Belgrado può contare sull'incondizionato a gio di Londra non si a diplomazia inglese e quella E americana sono riuscite a fa're in modo che pure la Turchia entrerà in guerra. Convinto da questi argomenti, il governo sovietico si dichiara pronto a firmare il trat tato e, infatti il 5 aprile, all'indo mani del colpo di Stato di Bel grado, viene firmato il patto di amicizia e di non aggressione fra l'Unione Sovietica e il governo illegale di Simovic. Ben presto Gavrilovic apprende che Crippa si è inventato di sana pianta raccordo con la Turchia. Infatti telefonando ad Ankara deve constatare che il Governo tur co non ha mai pensato di assu mere impegni del genere. Gli si risponde chiaramente anzi che la Turchia intende rimanere neu trale. Gli avvenimenti intanto precipitano. Le vittorie dell'Asse non lasciano all'Unione Sovietica il tempo materiale di portare aiuto alla • Jugoslavia. Anzi, viste le brutte, Stalin si affrettava a recitare la commedia della neutralità. Dove si vede — commenta la agenzia ufficiosa germanica — che i bolscevichi intrigavano con la plutocrazia anglo-sassone fin dai primi mesi del 1941 contro la politica di pace dell'Asse. Gli intrighi di Cripps a Mosca Gli intrighi di Cripps a Mosca Plutocrazia e bolscevismo congiuravano per l'estensione della guerra fin dai primi mesi del 1941 Berlino, 28 luglio. In questi circoli politici è oggetto di vivo interesse un libro uscito recentemente. a New York dal titolo: « Stafford Cripps: profetic rebel », e ne è. autore Erik Estorick già corrispondente da Mosca di vari giornali statunitensi. L' Estorick espone . obiettivamente I fatti senza aggiungervi nulla di proprio. Ma appunto perciò talune sue pagine rivestono una considerevole importanza. Tra l'altro si conferma anzi si documenta tutto quanto del resto si sapeva o si poteva supporre in merito alle macchinazioni e agli intrighi di Cripps nel periodo in cui egli fu ambasciatore di Gran Bretagna presso il Cremlino. DI particolare interesse è il capitolo che si riferisce a una riunione segreta svoltasi verso la fine di marzo nella villa dell'Ambasciata britannica a Perlowa presso Mosca. Erano presenti il vice commissario agli esteri Wysinski e il ministro di Jugoslavia Gavrilovic che era arrivato il giorno prima (19 marzo) da Belgrado. Nel corso della riunione il diplomatico jugoslavo riferisce che era imminente l'adesione del Governo Zvetcovic si Tripartito, ma che un gruppo di patrioti guidati dal generale Simovic è pronto e deciso a compiere un colpo di mano e realizzare l'obiettivo dei medesimi patrioti, vale a dire l'Intervento della Jugoslavia a fianco dell'Inghilterra. Londra ha già promesso il suo appoggio, ma che farà Mosca? Wysinsky dichiara "he anche l'Unione sovietica è pronta ad appoggiare a Jugoslavia non appena il generale Simovic sarà riuscito a impadronirsi del potere e Mosca si affretterà a stipulare il trattato col nuovo governo jugoslavo. Il giorno 26 in occasione di una seduta al Cremlino 11 vice commissario presenterà a Stalin e a Molotof il progetto di tale trattato cosicché il giorno 27 Gavrilovlc potrà avere precise definitive assicurazioni. Il tempo stringe. Il 24 il ministro di Jugoslavia torna da Cripps per comunicare che Zvetcovic è partito per Vienna dove sarà firmata l'adesione della Jugoslavia al Tripartito. I patrioti sono pronti e decisi E' necessario quindi che le assicurazioni in merito al progettato trattato vengano date al più presto. Poiché dal Cremlino tarda a venire una decisione in un senso o nell'altro, Cripps vi si reca personalmente e dichiara che Belgrado può contare sull'incondizionato a gio di Londra non si a diplomazia inglese e quella E americana sono riuscite a fa're in modo che pure la Turchia entrerà in guerra. Convinto da questi argomenti, il governo sovietico si dichiara pronto a firmare il trat tato e, infatti il 5 aprile, all'indo mani del colpo di Stato di Bel grado, viene firmato il patto di amicizia e di non aggressione fra l'Unione Sovietica e il governo illegale di Simovic. Ben presto Gavrilovic apprende che Crippa si è inventato di sana pianta raccordo con la Turchia. Infatti telefonando ad Ankara deve constatare che il Governo tur co non ha mai pensato di assu mere impegni del genere. Gli si risponde chiaramente anzi che la Turchia intende rimanere neu trale. Gli avvenimenti intanto precipitano. Le vittorie dell'Asse non lasciano all'Unione Sovietica il tempo materiale di portare aiuto alla • Jugoslavia. Anzi, viste le brutte, Stalin si affrettava a recitare la commedia della neutralità. Dove si vede — commenta la agenzia ufficiosa germanica — che i bolscevichi intrigavano con la plutocrazia anglo-sassone fin dai primi mesi del 1941 contro la politica di pace dell'Asse. Gli intrighi di Cripps a Mosca Gli intrighi di Cripps a Mosca Plutocrazia e bolscevismo congiuravano per l'estensione della guerra fin dai primi mesi del 1941 Berlino, 28 luglio. In questi circoli politici è oggetto di vivo interesse un libro uscito recentemente. a New York dal titolo: « Stafford Cripps: profetic rebel », e ne è. autore Erik Estorick già corrispondente da Mosca di vari giornali statunitensi. L' Estorick espone . obiettivamente I fatti senza aggiungervi nulla di proprio. Ma appunto perciò talune sue pagine rivestono una considerevole importanza. Tra l'altro si conferma anzi si documenta tutto quanto del resto si sapeva o si poteva supporre in merito alle macchinazioni e agli intrighi di Cripps nel periodo in cui egli fu ambasciatore di Gran Bretagna presso il Cremlino. DI particolare interesse è il capitolo che si riferisce a una riunione segreta svoltasi verso la fine di marzo nella villa dell'Ambasciata britannica a Perlowa presso Mosca. Erano presenti il vice commissario agli esteri Wysinski e il ministro di Jugoslavia Gavrilovic che era arrivato il giorno prima (19 marzo) da Belgrado. Nel corso della riunione il diplomatico jugoslavo riferisce che era imminente l'adesione del Governo Zvetcovic si Tripartito, ma che un gruppo di patrioti guidati dal generale Simovic è pronto e deciso a compiere un colpo di mano e realizzare l'obiettivo dei medesimi patrioti, vale a dire l'Intervento della Jugoslavia a fianco dell'Inghilterra. Londra ha già promesso il suo appoggio, ma che farà Mosca? Wysinsky dichiara "he anche l'Unione sovietica è pronta ad appoggiare a Jugoslavia non appena il generale Simovic sarà riuscito a impadronirsi del potere e Mosca si affretterà a stipulare il trattato col nuovo governo jugoslavo. Il giorno 26 in occasione di una seduta al Cremlino 11 vice commissario presenterà a Stalin e a Molotof il progetto di tale trattato cosicché il giorno 27 Gavrilovlc potrà avere precise definitive assicurazioni. Il tempo stringe. Il 24 il ministro di Jugoslavia torna da Cripps per comunicare che Zvetcovic è partito per Vienna dove sarà firmata l'adesione della Jugoslavia al Tripartito. I patrioti sono pronti e decisi E' necessario quindi che le assicurazioni in merito al progettato trattato vengano date al più presto. Poiché dal Cremlino tarda a venire una decisione in un senso o nell'altro, Cripps vi si reca personalmente e dichiara che Belgrado può contare sull'incondizionato a gio di Londra non si a diplomazia inglese e quella E americana sono riuscite a fa're in modo che pure la Turchia entrerà in guerra. Convinto da questi argomenti, il governo sovietico si dichiara pronto a firmare il trat tato e, infatti il 5 aprile, all'indo mani del colpo di Stato di Bel grado, viene firmato il patto di amicizia e di non aggressione fra l'Unione Sovietica e il governo illegale di Simovic. Ben presto Gavrilovic apprende che Crippa si è inventato di sana pianta raccordo con la Turchia. Infatti telefonando ad Ankara deve constatare che il Governo tur co non ha mai pensato di assu mere impegni del genere. Gli si risponde chiaramente anzi che la Turchia intende rimanere neu trale. Gli avvenimenti intanto precipitano. Le vittorie dell'Asse non lasciano all'Unione Sovietica il tempo materiale di portare aiuto alla • Jugoslavia. Anzi, viste le brutte, Stalin si affrettava a recitare la commedia della neutralità. Dove si vede — commenta la agenzia ufficiosa germanica — che i bolscevichi intrigavano con la plutocrazia anglo-sassone fin dai primi mesi del 1941 contro la politica di pace dell'Asse.