Il Governo britannico investito dall'ondata comunista

Il Governo britannico investito dall'ondata comunista Il Governo britannico investito dall'ondata comunista Manifesti in russo nelle vie di Londra Prossime dichiarazioni di Churchill Berna, 27 luglio. (iSf.). Le notizie sempre più allarmanti sulla disfatta sovietica la stampa non si occupa più d'altro che della gigantesca battaglia del Don e ne mostra il pericolo sia per la Russia che per l'Inghilterra. Il Daily Mail, tra gli altri, definendo la situazione più grave : che mal, nega importanza alle af-lfermazionl russe sulla resistenza che si svolgerebbe tuttora in certi quartieri di Rostov. « Non c'è dubbio — dice il giornale — che il nemico abbia in suo possesso la maggior parte della città; non basta più ora che il maresciallo Timoscenko mantenga intatte le sue unità (è noto che il Maresciallo pretende di aver salvato il suo esercito) se non fa nulla per contenere l'avanzata di von Bock. In questo momento pericoloso si fanno più urgenti gli appelli per la creazione di un secondo fronte ». Il giornale esorta infine il pubblico alla calma dichiarando che il governo britannico certo deve avere i suoi piani ma che non può farli conoscere. I corrispondenti svizzeri da Londra rilevano che l'appello dell'opinione pubblica al governo combere sotto i colpi nemici. Tra gll oratori vi erano laburisti, co- perche inizi un'azione militare energica in occidente diviene ogni giorno più insistente. Il grande comizio che ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri a Trafalgar Square, si è svolto sotto il motto « il pericolo della Russia è il nostro pericolo ». Gli oratori hartho tutti chiesto che vengano riunite tutte le energie per alutare l'alleato che sta per aoc- munisti e liberali. Potentissimi altoparlanti erano stati collocati in occasione del comizio tutto intorno alla colonna di Nelson, insieme a dei mastodontici ritratti di Timoscenko e di Ciang Rai Scek. In tutta Londra sul muri delle case erano affissi grandi manifesti in russo e con la traduzione inglese a fianco, con citazioni dei discorsi di Stalin e di Voroscilof. Un corrispondente scrive: «L'intera Londra si è svegliata tappezzata di caratteri cirillici della lingua russa. Non sembrava f»lù di essere nella capitale del'Inghllterra ma a Mosca ». Il deputato Granville in un altro comizio all'aperto tenutosi a West End ha dichiarato: « Per sei mesi il governo ci ha prospettato la situazione nel più rosei colori di un falso ottimismo ma a quan- to ci risulta non vi è stata nessuna vittoria nostra sul nemico ohe autorizzi un simile ottimismo». Vernon Bartlett, in un discorso tenuto a Londra, ha detto tra l'altro: « noi ci troviamo in pericolo di perdere la guerra, al punto che tutto il resto non ha più nessuna importanza. La nostra situazione è assai peggiore che dopo Dunkerque. Oggi noi non possediamo le stesse qualità di risorse del nemico, nelle cui mani sono cadute e stanno per cadere la maggior parte delle più importanti fonti delle materie prime del mondo. In queste condizioni non possiamo intraprendere una invasione del continente senza pretendere dal nostro popolo l'impossibile ». DI fronte all'agitazione impossessatasi del paese, Churchill è ritornato sulla decisione che aveva preso di mandare il Parlamento In vacanza senza nessuna nuova discussione e, secondo quanto afferma il redattore politico del Daily Telegraph, ha deciso di fare una dichiarazione sulla situazione militare e di consentire alla Camera una discussione di una giornata. Secondo il News Chronicle il Primo Ministro ha dovuto cedere alle insistenze dei deputati di tutti 1 partiti per essere informati sulla ultima evoluzione, degli avvenimenti. L'attesa per la prossima discussione parlamentare è vivissima. Mascheramento di un grosso «annona tedesco sul front* orientale.}

Persone citate: Churchill, Churchill Berna, Ciang, Stalin, Vernon Bartlett