L' eroica fine del colonnello Vaiarini

L' eroica fine del colonnello Vaiarini L' eroica fine del colonnello Vaiarini // superbo testamento spirituale 'Non importa se muoio,: vincerete!. ri colonnello Gherardo Vaiarmi, al quale il Bollettino del Comando supremo n. 787 tributava un altissimo elogio per il suo eroico comportamento alla testa del 66° Fanteria sui campi di battaglia d'Egitto, è morto ieri In seguito alle gravi ferite riportate alla gola durante uno del recenti combattimenti nella stretta di El Alamein. Prima di morire il colonnello Vaiarmi, sentendo prossima la fine, ha chiesto carta e matita e lentamente ha scritto quello che può ritenersi il suo testamento spirituale: « Raccomando mio 65° - Vivo mio 65° - Viva l'Italia; non m'importa se muoio; vincerete!». Lo stato di servizio del colonnello Vaiarmi è quello di un soldato di altissima fede. Nato a Concesio (Brescia) l'8 settembre 1891, dopo aver frequentato la Scuola militare di Modena, il 23 febbraio 1913 fu nominato sottotenente ed assegnato al ' 77° Fanteria « Lupi di Toscana » che nella guerra 19151918 fu una delle unità più provate. Dopo di aver partecipato col grado di tenente e di capitano alle più ardite e memorabili azioni dei < Lupi di Toscana > fece parte nel 1920 del Corpo di occupazione dell'Egeo. Dopo alcuni anni passati al comando della divisione militare di Udine ed al 17° Reggimento Fanteria, promosso tenente colonnello torno al 77°,. fino alla promozione a colonnello contemporanea alla sua nomina a comandante del 66° Fanteria avvenuta, il 30 giugno 1939. Nella campagna sul fronte oc cldente.il colonnello Vaiarmi guidò il suo reggimento alla vittoria e venne' insignito della croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia, con la seguente motivazione: « Colonnello comandante di reggimento di fanteria motorizzato, visto cadere il comandante di un battaglione,' ne assumeva perso nalmente il comando, portandolo con magnifico ardire attraverso passaggi obbligati; sotto l'intenso fuoco di artiglieria e mitragliatrici, per vie ritenute impossibili dal nemico, all'attacco di un campo trincerato, creando così una situa' «ione determinante netto schieramento avversario. Per tutto, il periodo della lunga azione è stato esempio al suo reggimento di non comune valóre personale, di sprezzo del pericolo e di elevate qualità militari ». Il colonnello Vaiarlnl era anche decorato di due medaglie al'Valore. La motivazione di quella d'argento è la seguente: « Durante il combattimento, essendo rimasti feriti gli ufficiali superiori del Reggimento egli ne assumeva il comando continuando l'azione, portandola a compimento con ordine calma e sagacia. — Monte Sabotino, 7-8-1916». L'altra medaglia di bronzo, l'aveva guadagnata al Vallki Krlbak, il 1° novembre del 1916, perchè: « Con instancabile attività, sprezzo del pericoli) e con serena vistone nelle difficoltà da superare cooperava con la perspicace e valorosa sua opera di capitano, aiutante maggiore in prima, alle vittorie conquistate dal proprio reggimento ». H compianto ed eroico colonnello Vaiarmi lascia la moglie e la figlia diciannovenne che convivono a Piacenza, sede del 65» Fanteria.

Persone citate: Gherardo Vaiarmi, Lupi

Luoghi citati: Brescia, Concesio, Egitto, El Alamein, Italia, Modena, Piacenza, Toscana, Udine