In un campo i ridosso del Don con i cacciatori italiani

In un campo i ridosso del Don con i cacciatori italiani In un campo i ridosso del Don con i cacciatori italiani i e o . e v e Fronte del Don, 27 luglio. Il nemico si dilegua senza soste verso est: questa potrebbe essere la frase riassuntiva dt queste giornate di guerra sul fronte orientale. Sbalestrato delle manovre fulminee delle divisioni corazzate germaniche, premuto nelle sue disordinate difese dalle truppe italiane che stanno conquistando giorno per giorno centri importantissimi sia per il loro valore strategico che per la loro attrezzatura industriale veramente imponente, l'esercito russo cerca disperatamente di sfuggire alla morsa e porre in salvo il salvabile al di là del Don. Sempre più da presso lo incalzano le vittoriose truppe dell'Asse, e di tal grandioso spettacolo, di un nemico che fugge senza speranza e dell'esercito vittorioso che non gli dà tregua, sono fortunati spettatori, oltre che protagonisti, gli aviatori. A bordo di un ricognitore A bordo d'un veloce ricognitore, abbiamo seguito una nostra Importante aliquota di cacciatori che si trasferivano in un campo di manovra avanzatissimo, quasi a ridosso del Don. E' stato un volo su zone dove sino a poche ore prima era passata con ciclonico sviluppo la manovra delle armate corazzate germaniche. Dopo una sosta sul campo di volo di Scilovgrado, ad appena due giorni dall'occupazione della città, abbiamo proseguito il volo verso est. Il panorama della guerra, di questa guerra che ha un teatro di sviluppo di migliaia di chilometri, .è riassumibile dal volo come non è possibile da terra. Si possono cosi considerare quanto inutili siano stati tutti i laboriosi lavori di difesa febbrilmente apprestati durante tutto l'inverno dai rossi: postazioni di artiglieria, trinceramenti, grandiosi fossati anticarro lunghi centinaia di chilometri non hanno attardato di un'ora la avanzata delle truppe corazzate e motorizzate alleate. Il tragico spetacolo dei monconi di ponti fatti saltare sui vari fiumi che dovevano essere attraversati dalle colonne è attenuato dalla visione dell'avanzata che prosegue malgrado gli impedimenti. Ponti di barche e guadi dei fiumi in magra permettono la corsa furiosa verso l'est, alle calcagna del nemico, che, sorpreso dalla manovra e dalla rapidità di azione, non ha neanche il tempo di attuare tutti i suoi disegni distruttivi. Ecco la visione vandalica delle distruzioni del manufatti dell'aeroporto di Voroscilovgrad. Ma 1 lavori per far saltare in aria le costruzioni più importanti, quali gli impianti aeroportuali e le grosse aviorimesse, non sono stati portati a termine. Si vedono le buche nelle quali dovevano essere e non furono collocate le mine. Sul ?ampo di atterraggio, invece, valorosi guastatori hanno dovuto lavorar parecchio per bonificare l'Immensa distesa. hscgarsdlnmtdnptastbntdmtcdorsetgipcbtsdcdRapidissimo trasferimento Oltre Voroscilovgrad, a distanza di qualche chilometro l'uno dall'altro, appaiono treni russi colpiti dagli Stuka: 1 vagoni giacciono rovesciati sulla scarpata, sventrati dalle bombe, distrutti dall'in cendio, alcuni carichi di carri ar mati, di cannoni, di motori d'aviazione. Su un campo di manovra più oltre ancora, centinaia di apparecchi che la Luftwaffe aveva fatto arrivare fin là, a poche ore di distanza dalla occupazione del terreno partivano, od arrivavano, Attendamenti, velivoli da trasporto carichi di benzina, servizi autotrasportati affluiti rapidamente hanno permesso agli aviatori germanici di iniziare immediatamente la loro attività. Velivoli e velivoli prendevano il volo carichi di bombe per filare verso 11 Don, oltre 11 Don; altre formazioni Imponenti riappariva» no a media altezza per riatterrare; stormi di Messerschmitt volavano alti nel cielo a protezione del grandioso traffico. Appena giunti, 1 Macchi Italiani hanno collaborato attivamente, scortando gli S tu Ica e svolgendo crociere protettive sul campo. Erano le prime ore del pomeriggio. Nella mattinata quegli stessi apparecchi italiani con tutto il loro attrezzamento e i loro Bervizl, si trovavano su un aeroporto-base distante qualche centinaio di chi¬ lometri. Con un prodigio di organizzazione, trasportando sui tri-motori l'indispensabile per dar vita a centinaia di persone e a squadriglie di velivoli, la caccia italiana si era spostata, sorprendendo per la perfezione del trasferimento e la celerità della entrata in azione.

Persone citate: Macchi