Le prime colonne di fanti sulle rive del Don inferiore di Guido Tonella

Le prime colonne di fanti sulle rive del Don inferiore Le prime colonne di fanti sulle rive del Don inferiore Berlino, 20 luglio. In aggiunta atte formazioni celeri che da quattro giorni ormai hanno raggiunto su largo fronte ir basso Don, il Comando tedesco sta provvedendo ad avviare all'estremo sud poderosi contingenti' di fanteria,, Le prime colonne di fanti hanno fatto oggi la loro comparsa sulle rive del Don inferiore. Benché non si forniscano qui precisazioni di scria circa lo sviluppo di questa parte del piano operativo tedesco, è evidente che con l'affluire delle fanterie la battaglia dell'ansa del Don si orienta verso ima rapida estensione dell'occupazione territoriale e una radicale eliminazione di tutte le forze nemiche che sono rimaste incastrate tra i numerosi salienti creati dall'avanzata delle formazioni celeri. Il versante di destra della valle del Don, che è già saldamente in mano delle forze anti-bolsceviche sia nel tratto inferiore che per una larga parte del tratto mediano (dove anzi le forze tedesche e alleate occupano, da Voronez in giù, un gran numero di teste di ponte anche sull'opposto versatite) sta così, poco alla volta, per essere spazzato da ogni sussistente resistenza sovietica. Il compimento di questa azione, richiederà indubbiamente ancora un certo tempo, come è facile capire se si tiene conto dì quali enormi proporzioni sia lo spazio racchiuso entro l'ansa del Don; tuttavia date le eccellenti posizioni pia raggiunte dalle punte acciaiate delle formazioni celeri, l'esito non può ormai essere più dubbio. E' per ciò che in queste cronache militari già si adopera senza esitazione il termine di « rastrellamento » per 'indicare la portata dell'azione in corso nel suddetto settore, che, conviene sottolinear lo, è quello in cui lo sviluppo operativo delle forze antibolsceviche è senz'altro giudicato a Mosca, come a Londra e a Washington, il più denso di minacce per le sorti detta compagine sovietica. Una conquista territoriale di notevole importanza è stata realizzata in questo settore nelle ultime quarantotto ore da parte di Una colonna corazzata che, nel corso dell'inseguimento a est, è sboccata in una zona collinosa di grande importanza strategica. Nel settore racchiuso tra l'ansa Donez-basso Don, dove si combatte la battaglia di accerchiamento e di annientamento contro le divisioni di Timoscenko rimaste bloccate, l'azione delle forze tedesche e alleate segue il suo corso nel senso di una progressiva riduzione della morsa. Mentre lo sbarramento corazzato creato lungo il basso Don estende la sua azione in modo da prendere alle spalle le difese di Rostov, prosegue con crescente successo la avanzata frontale dal nord e dall'ovest. Formazioni celeri hanno varcato il Donez in diversi altri punti e sono penetrate in profondità nel complesso nemico per dividerlo in più gruppi con la tattica abituale seguita dai panzer all'interno delle sacche. Un gran numero di formazioni sovietiche così isolate sono già state distrutte. Panzer pesanti sono impegnati nel forzamento del poderoso sistema fortificato creato dal nemico nel centro del bacino del Donez. Attaccate di fianco le opere fortificate sovietiche, che avrebbero dovuto difendere l'accesso al bacino del Donez da ovest, sono, Vùna dopo l'altra, scardinate. L'azione prosegue con sicuro successo e considerevoli progressi sono stati realizzati sia sulla direttrice sud che sulla direttrice est. Nonostante la rapidità con cui avviene la compressione del complesso nemico bloccato a ovest dell'ansa Donez-basso Don, è accertato che la resistenza sovietica resta in questo settore accanita Ciò comprova come Timoscenko non sìa affatto riuscito a sgomberare il settore del Donez e di Ro stov, come aveva preconizzato nel suo ordine del giorno riguardante l'adozione di una difesa elastica; e in secondo luogo come le sue divisioni siano ormai irrimediabilmente bloccate. Circa i rinnovati attacchi sovietici contro la testa di ponte di Voronez, gli ambienti militari tedeschi, pur non negando l'importanza dello sforzo colà svolto dal nemico, precisano che la situazione è saldamente in mano delle forze germaniche e alleate. Questo insistere del comando sovietico negli attacchi contro Voronez comprova d'altra parte l'incapacità strategica del comando stesso a servirsi della sua ala sinistra per fronteggiare la travolgente avanzata tedesca. Guido Tonella

Luoghi citati: Berlino, Londra, Mosca, Rostov, Voronez, Washington