Violenta requisitoria contro il governo di Churchill

Violenta requisitoria contro il governo di Churchill MALCONTENTO BRITANNICO Violenta requisitoria contro il governo di Churchill "Quest'uomo ci ha delusi; ha portato la sfiducia nell'esercito, ha tolto l'entusiasmo agli ufficiali, ci ha portati sull'orlo della rovina; è temuto ma non amato,, Stoccolma, 13 luglio. (M. V.) - Il voto di fiducia ai Comuni non ha certo placato lo scoramento e l'irritazione del pubblico inglese: un articolo firmato « Audax »: pseudonimo sotto il quale sembra si nasconda il nuovo capo-redattore del notissimo quotidiano Observer, tratta a lungo, ma sempre con rara precisione di pensiero e di parola, quello che chiama il « mistero Churchill ». Fra l'altro, l'autore si richiama ad un ironico giudizio che un'alta personalità di quel tempo lasciò cadere venti anni fa sull'uomo cui il destino sembra aver dato il tragico compito di affossatore del più grande Impero del mencio. Il giudizio all'incirca suonava cosi: « Tutte le altre qualità di Churchill sono male apprezzate a causa del suo indiscutibile talento oratorio ». Da Churchill più che da ogni altro uomo di governo abbiamo atteso non solo una dilezione della guerra « ispirata » — e questo dobbiamo riconoscere egli ci ha dato — ma anche una direzione pari agli enormi sacrifici 'del paese e all'enorme posta in gioco: il che non è stato Da Churchill — continua il giornale — più che da qualunque altro noi ci siamo aspettati non soltanto un po' di intelligenza, ma anche e più l'energia, e magari, se occorresse, la mancanza di scrupoli necessari a spazzare via tutte le ragnatele che si erano accumulate intorno alla Gran Bretagna nell'anteguerra. E' per noi una grande delusione constatare che queste ragnatele sono invece rimaste intatte ed in quantità troppo grande. Gli ultimi avvenimenti di guerra in Africa, più che materialmente hanno gravemente e moralmente influito sulla compagine del nostro esercito. Le esecuzioni sommarie dei comandanti, dai più alti ai più bassi, hanno provocato un malessere generale in tutti i comandi, che si sentono esposti all'arbitrio e al capriccio. Ogni comandante sente di essere fra due fuochi, tra il nemico che sta dinanzi e il nemico che sta sul tergo. E poiché è preferibile una fucilata nel petto che non una lettera di esonero, il nemico sul tergo è quello più temuto. Ognuno cerca di difendersi gettando la colpa su quelli che gli stanno sotto. Non vi è miglior scusante che quella di dire: < Sono stato mei coadiuvato Tale scusante, infatti, è quc'la eh» è .«tata portata da Churchill ai Comuni. Il Primo Ministro esige minacciosamente la f a fede nei suoi dipendenti, ma la fede non si impone, si induce, e si induce coi successi. Se all'inizio la fede era spontanea in coloro che non scendevano nel fondo delle cose, ora è scomparsa dovunque. Il soldato inglese si spinge vo lentieii all'attacco perche ha fede di riuscire, ma quando non riesce la prima, la seconda, la terza, la decima volta, comprende che è mal uidato, e perde necessariamente la fede in chi lo guida. Il Ministero della difesa nazionale, il cui titolare è il Primo ministro, ripara con molta facilità alle perdite nei quadri mediante bollettini di promozione. Gli ufficiali superstiti a gli imboscati in divisa dentro e fuori le varie zone di guerra hanno avuto un avanzamento di carriera scandaloso, ciò che un giorno farà dire che la guerra è stata voluta dai militari per far carriera. Furono create una quantità di nuovi uffici e di nuovi comandi, di sinecure inutili, anzi dannose: basta considerare gli ufficiali addetti al Miraste ro, quelli che si trovano all'estero in missione, in giri di conferenze, di propaganda, ecc. Il bilancio della nostra guerra può così riassumersi — conclude il giornaliste.: « Entrati in guerra con un esercito impreparato in tutti i sensi, abbiamo sempre fatto il gioco del nemico, che, spesso inferiore nu-1 mericamente, e riuscito a logo- ' rarci ed a fermarci dove ha voluto. Dopo due anni di guerra, nonostante precise informazioni siamo stati sorpresi e sconfitti, abbiamo permesso al nemico di impadronirsi di trofei di guerra r'^vp.nti (cannoni, prigionieri, materiale di guerra in grandissima copia), siamo stati sull'orlo della rovina. E non siamo ancora riusciti a riparare il dannò sofferto. La minaccia dell'Egitto è più grande adesso che mai. L'esercito è stato fortemente provato, sminuito moralmente e materialmente. La fiducia nel Primo Ministro è svanita presso gli ufficiali intelligenti: in tutti è grave il dubbio. L'esercito, il paese, si sentono in balìa di un uomo che non è riuscito a ottenere nessun risultato, o risultati negativi, nonostante gravissimi colpi. Temuto ma non amato, impulsivo ». Anche Beaverbroock è violentemente attaccato dai giornali, molti dei quali apertamente si auguìano ch'egli non ritorni al gover-1 r.o dopo la cattiva prova che hai dato come Ministro della produ-i zione. Beaverbroock viene attHC-j calo contemporaneamente anche dal Sunday Times. I pdcsbidnqpsst Violenta requisitoria contro il governo di Churchill MALCONTENTO BRITANNICO Violenta requisitoria contro il governo di Churchill "Quest'uomo ci ha delusi; ha portato la sfiducia nell'esercito, ha tolto l'entusiasmo agli ufficiali, ci ha portati sull'orlo della rovina; è temuto ma non amato,, Stoccolma, 13 luglio. (M. V.) - Il voto di fiducia ai Comuni non ha certo placato lo scoramento e l'irritazione del pubblico inglese: un articolo firmato « Audax »: pseudonimo sotto il quale sembra si nasconda il nuovo capo-redattore del notissimo quotidiano Observer, tratta a lungo, ma sempre con rara precisione di pensiero e di parola, quello che chiama il « mistero Churchill ». Fra l'altro, l'autore si richiama ad un ironico giudizio che un'alta personalità di quel tempo lasciò cadere venti anni fa sull'uomo cui il destino sembra aver dato il tragico compito di affossatore del più grande Impero del mencio. Il giudizio all'incirca suonava cosi: « Tutte le altre qualità di Churchill sono male apprezzate a causa del suo indiscutibile talento oratorio ». Da Churchill più che da ogni altro uomo di governo abbiamo atteso non solo una dilezione della guerra « ispirata » — e questo dobbiamo riconoscere egli ci ha dato — ma anche una direzione pari agli enormi sacrifici 'del paese e all'enorme posta in gioco: il che non è stato Da Churchill — continua il giornale — più che da qualunque altro noi ci siamo aspettati non soltanto un po' di intelligenza, ma anche e più l'energia, e magari, se occorresse, la mancanza di scrupoli necessari a spazzare via tutte le ragnatele che si erano accumulate intorno alla Gran Bretagna nell'anteguerra. E' per noi una grande delusione constatare che queste ragnatele sono invece rimaste intatte ed in quantità troppo grande. Gli ultimi avvenimenti di guerra in Africa, più che materialmente hanno gravemente e moralmente influito sulla compagine del nostro esercito. Le esecuzioni sommarie dei comandanti, dai più alti ai più bassi, hanno provocato un malessere generale in tutti i comandi, che si sentono esposti all'arbitrio e al capriccio. Ogni comandante sente di essere fra due fuochi, tra il nemico che sta dinanzi e il nemico che sta sul tergo. E poiché è preferibile una fucilata nel petto che non una lettera di esonero, il nemico sul tergo è quello più temuto. Ognuno cerca di difendersi gettando la colpa su quelli che gli stanno sotto. Non vi è miglior scusante che quella di dire: < Sono stato mei coadiuvato Tale scusante, infatti, è quc'la eh» è .«tata portata da Churchill ai Comuni. Il Primo Ministro esige minacciosamente la f a fede nei suoi dipendenti, ma la fede non si impone, si induce, e si induce coi successi. Se all'inizio la fede era spontanea in coloro che non scendevano nel fondo delle cose, ora è scomparsa dovunque. Il soldato inglese si spinge vo lentieii all'attacco perche ha fede di riuscire, ma quando non riesce la prima, la seconda, la terza, la decima volta, comprende che è mal uidato, e perde necessariamente la fede in chi lo guida. Il Ministero della difesa nazionale, il cui titolare è il Primo ministro, ripara con molta facilità alle perdite nei quadri mediante bollettini di promozione. Gli ufficiali superstiti a gli imboscati in divisa dentro e fuori le varie zone di guerra hanno avuto un avanzamento di carriera scandaloso, ciò che un giorno farà dire che la guerra è stata voluta dai militari per far carriera. Furono create una quantità di nuovi uffici e di nuovi comandi, di sinecure inutili, anzi dannose: basta considerare gli ufficiali addetti al Miraste ro, quelli che si trovano all'estero in missione, in giri di conferenze, di propaganda, ecc. Il bilancio della nostra guerra può così riassumersi — conclude il giornaliste.: « Entrati in guerra con un esercito impreparato in tutti i sensi, abbiamo sempre fatto il gioco del nemico, che, spesso inferiore nu-1 mericamente, e riuscito a logo- ' rarci ed a fermarci dove ha voluto. Dopo due anni di guerra, nonostante precise informazioni siamo stati sorpresi e sconfitti, abbiamo permesso al nemico di impadronirsi di trofei di guerra r'^vp.nti (cannoni, prigionieri, materiale di guerra in grandissima copia), siamo stati sull'orlo della rovina. E non siamo ancora riusciti a riparare il dannò sofferto. La minaccia dell'Egitto è più grande adesso che mai. L'esercito è stato fortemente provato, sminuito moralmente e materialmente. La fiducia nel Primo Ministro è svanita presso gli ufficiali intelligenti: in tutti è grave il dubbio. L'esercito, il paese, si sentono in balìa di un uomo che non è riuscito a ottenere nessun risultato, o risultati negativi, nonostante gravissimi colpi. Temuto ma non amato, impulsivo ». Anche Beaverbroock è violentemente attaccato dai giornali, molti dei quali apertamente si auguìano ch'egli non ritorni al gover-1 r.o dopo la cattiva prova che hai dato come Ministro della produ-i zione. Beaverbroock viene attHC-j calo contemporaneamente anche dal Sunday Times. I pdcsbidnqpsst Violenta requisitoria contro il governo di Churchill MALCONTENTO BRITANNICO Violenta requisitoria contro il governo di Churchill "Quest'uomo ci ha delusi; ha portato la sfiducia nell'esercito, ha tolto l'entusiasmo agli ufficiali, ci ha portati sull'orlo della rovina; è temuto ma non amato,, Stoccolma, 13 luglio. (M. V.) - Il voto di fiducia ai Comuni non ha certo placato lo scoramento e l'irritazione del pubblico inglese: un articolo firmato « Audax »: pseudonimo sotto il quale sembra si nasconda il nuovo capo-redattore del notissimo quotidiano Observer, tratta a lungo, ma sempre con rara precisione di pensiero e di parola, quello che chiama il « mistero Churchill ». Fra l'altro, l'autore si richiama ad un ironico giudizio che un'alta personalità di quel tempo lasciò cadere venti anni fa sull'uomo cui il destino sembra aver dato il tragico compito di affossatore del più grande Impero del mencio. Il giudizio all'incirca suonava cosi: « Tutte le altre qualità di Churchill sono male apprezzate a causa del suo indiscutibile talento oratorio ». Da Churchill più che da ogni altro uomo di governo abbiamo atteso non solo una dilezione della guerra « ispirata » — e questo dobbiamo riconoscere egli ci ha dato — ma anche una direzione pari agli enormi sacrifici 'del paese e all'enorme posta in gioco: il che non è stato Da Churchill — continua il giornale — più che da qualunque altro noi ci siamo aspettati non soltanto un po' di intelligenza, ma anche e più l'energia, e magari, se occorresse, la mancanza di scrupoli necessari a spazzare via tutte le ragnatele che si erano accumulate intorno alla Gran Bretagna nell'anteguerra. E' per noi una grande delusione constatare che queste ragnatele sono invece rimaste intatte ed in quantità troppo grande. Gli ultimi avvenimenti di guerra in Africa, più che materialmente hanno gravemente e moralmente influito sulla compagine del nostro esercito. Le esecuzioni sommarie dei comandanti, dai più alti ai più bassi, hanno provocato un malessere generale in tutti i comandi, che si sentono esposti all'arbitrio e al capriccio. Ogni comandante sente di essere fra due fuochi, tra il nemico che sta dinanzi e il nemico che sta sul tergo. E poiché è preferibile una fucilata nel petto che non una lettera di esonero, il nemico sul tergo è quello più temuto. Ognuno cerca di difendersi gettando la colpa su quelli che gli stanno sotto. Non vi è miglior scusante che quella di dire: < Sono stato mei coadiuvato Tale scusante, infatti, è quc'la eh» è .«tata portata da Churchill ai Comuni. Il Primo Ministro esige minacciosamente la f a fede nei suoi dipendenti, ma la fede non si impone, si induce, e si induce coi successi. Se all'inizio la fede era spontanea in coloro che non scendevano nel fondo delle cose, ora è scomparsa dovunque. Il soldato inglese si spinge vo lentieii all'attacco perche ha fede di riuscire, ma quando non riesce la prima, la seconda, la terza, la decima volta, comprende che è mal uidato, e perde necessariamente la fede in chi lo guida. Il Ministero della difesa nazionale, il cui titolare è il Primo ministro, ripara con molta facilità alle perdite nei quadri mediante bollettini di promozione. Gli ufficiali superstiti a gli imboscati in divisa dentro e fuori le varie zone di guerra hanno avuto un avanzamento di carriera scandaloso, ciò che un giorno farà dire che la guerra è stata voluta dai militari per far carriera. Furono create una quantità di nuovi uffici e di nuovi comandi, di sinecure inutili, anzi dannose: basta considerare gli ufficiali addetti al Miraste ro, quelli che si trovano all'estero in missione, in giri di conferenze, di propaganda, ecc. Il bilancio della nostra guerra può così riassumersi — conclude il giornaliste.: « Entrati in guerra con un esercito impreparato in tutti i sensi, abbiamo sempre fatto il gioco del nemico, che, spesso inferiore nu-1 mericamente, e riuscito a logo- ' rarci ed a fermarci dove ha voluto. Dopo due anni di guerra, nonostante precise informazioni siamo stati sorpresi e sconfitti, abbiamo permesso al nemico di impadronirsi di trofei di guerra r'^vp.nti (cannoni, prigionieri, materiale di guerra in grandissima copia), siamo stati sull'orlo della rovina. E non siamo ancora riusciti a riparare il dannò sofferto. La minaccia dell'Egitto è più grande adesso che mai. L'esercito è stato fortemente provato, sminuito moralmente e materialmente. La fiducia nel Primo Ministro è svanita presso gli ufficiali intelligenti: in tutti è grave il dubbio. L'esercito, il paese, si sentono in balìa di un uomo che non è riuscito a ottenere nessun risultato, o risultati negativi, nonostante gravissimi colpi. Temuto ma non amato, impulsivo ». Anche Beaverbroock è violentemente attaccato dai giornali, molti dei quali apertamente si auguìano ch'egli non ritorni al gover-1 r.o dopo la cattiva prova che hai dato come Ministro della produ-i zione. Beaverbroock viene attHC-j calo contemporaneamente anche dal Sunday Times. I pdcsbidnqpsst

Persone citate: Churchill

Luoghi citati: Africa, Egitto, Gran Bretagna, Stoccolma