Douglas Fairbanks Junior è partito per la guerra... di Concetto Pettinato

Douglas Fairbanks Junior è partito per la guerra... Occhiata in SSSS. fe! nem'co Douglas Fairbanks Junior è partito per la guerra... Una cosa che non abbonda tra gli americani: la voglia e la capacità di battersi - Roosevelt alle prese con Vindividualismo dei suoi concittadini I giornali inglesi non si occupano molto degli Stati Uniti, ma quando lo fanno è facile constatare cho il loro entusiasmo non 6 gi-ande. Sebbene Churchill, Mountbatten e Citrine moltipllchino 1 soggiorni al di là dell'Atlantico, nessuno saprebbe dirvi con precisione a che cosa abbiano servito sin qui 1 laboriosi conciliaboli coi cugini americani. L'11 giugno 11 comunicato del Foreign Office sul trattato anglo-russo accennò al < compito urgente di creare in Europa un secondo fronte entro il 1942 », ed è ormai ammesso che la presenza a Washington di lord Mountbatten, cugino di Giorgio VI e capo delle Operazioni Combinate, aia da porre in rapporto con la gestazione dei plani relativi, di cui le recenti disfatte africane accrescono l'urgenza. Le realizzazioni, tuttavia, tardano a concretarsi, e il pubblico diventa nervoso. II Daily Herald constata che gli Americani ce l'hanno su con lord Halifax, cui rimproverano d'avere introdotto all'ambasciata inglese una mentalità da Viceré delle Indie, inconciliabile con « la filosofia di Roosevelt e di Wallace». Gli inglesi replicano che a Washington farebbero meglio a darsi meno arie e a lavorare con più costrutto. Le storielle come quella messa in giro lo scorso dicembre dalla Chicago Tribune sul corpo di spedizione americano di 5 milioni d uomini che dovrebbe prendere l'offensiva in Europa il l.o luglio 1943 non cavano un ragno da un buco. La verità è che i due alleati sono ancora alla fase delle ricerche e degli assaggi. Tutto quanto sembra essere uscito, pel momento, dalle conversazioni anglo-americane nel campo dell'iniziativa militare, se prescindiamo dalle ciarle che vorrebbero fare di Roosevelt il generalissimo delle < democrazie », si limita a un certo numero di accordi circa l'azione , I i ,,,, '^ca aeù ordin de^ T^evSCaDo deHe flotte riunite Ti 1 y' *P • ■ • uunlle.' 11 numero di aaerea e l'azione navale. Ma, anche in questi limiti, le realizzazioni sono modeste. La meraviglia di Re Giorgio Gli Stati Uniti hanno mandata In Inghilterra una squadra al comando del contrammiraglio Giffren, squadra composta, a quanto pare, di una nave da battaglia, di due incrociatori e di naviglio leggero. Re Giorgio è andato a visitarla, e dal Vaila Mail abbiamo appreso che, passando sulle unità americane dal bordo della Duke óf York, nave ammiraglia britan- i o e i e a l o sovrano ha ammirato le comodità e 11 lusso di cui godono gli equipaggi della repubblica stellata, forniti nientemeno che d'una cabina per uomo, ha assistito alla loro colazione, servita all'uso delle cufeterias di Broadway e compo sta. di zuppa, arrosto di maiale, marmellata di mele, legumi e ge lato — senza vino nè birra, però, giacché la flotta americana è « asciutta » —, ha preso parte per conto proprio a un banchetto coronato, grazie al buoni uffici d'uno sciame di mastri di casa filippini in giacchetta bianca, dalla distribuzione a ciascun commensale d'una torta individuale recante impresse a stampo le bandiere del due paesi e si è portato a casa un'altra torta, alta sessanta centimetri, destinata alle proprie fi- fliuole. Sappiamo, inoltre, che a ordo di una delle navi americane è Imbarcato, col grado di guardiamarina, Douglas Fairbanks, Il popolare attore cinematografico, e che 11 contrammiraglio Glffen ha dichiarato, a nome proprio e dei propri ufficiali anziani, d'essere damned glad, maledettamente contento, di trovarsi di nuovo in Europa per battersi col Tedeschi, come nel 1918. Ma quali siano 1 compiti di queste forze americane e dislocate- sullo scacchlereeuropeo a]sembra ancora sub indice. n a a . a i o n Da un pezzo si parla d'Imminenti invìi su larga scala di bombardieri e di caccia: un giornale della metà di giugno ha nondimeno preteso sapere che gli Americani, persuasi di possedere, in fatto di tattica combinata fra truppe e arma aerea, una preparazione di gran lunga superiore a quella di cui dispongono gli Inglesi, prima di mandare gli apparecchi vorrebbero spedire in Inghilterra un certo numero di istruttori specialisti, per Insegnare agli alleati come si fa. Dove mal Igll Americani abbiano acquistata Ila scienza di cui si vantano nes- Rlgadn su no oserebbe dirlo, a meno che non sia stato nel pigliarle su dal Giapponesi: ma l'asserzione del ?tornale, che è 11 Daily Herald del 2 giugno, riesce significativa nel riguardi delle riserve mentali Infirmanti l'atteggiamento reciproco di due comandi, di due governi e di due popoli la cui virtù principale non è sicuramente la modestia. Al generale Hartle, comandante le truppe americane accantonate nell'Ulster, il governo di Washington ha aggiunto in questi giorni il generale Elsen Thower, con la qualifica di capo delle forze d'operazioni americane in Europa. Questi ufficiali, insieme col generale Marshall e con altri militari, si trovano a Londra, dove quotidianamente conferiscono col loro colleghi inglesi. Conciliaboli londinesi ProbablJmente ciò che uscirà, da tali conciliaboli è destinato a non esorbitare, per ora, dai limiti di quello che gli Inglesi hanno già fatto da soli: spedizioni aeree in Occidente e guerriglia di corsa sulle coste atlantiche. La opinione britannica, in ogni caso, dispone l'animo a nuove delusioni. Gli Stati Uniti sono entrati In guerra anche meno preparati, materialmente e moralmente, di quel che non fosse l'Impero inglese. Per infondere a un paese la capacità e la voglia di battersi non basta che gli Ebrei vi accaparrino il 98 per cento della finanza, il 97 per cento del giornali, li 90 per cento del commercio d'esportazione e delle leghe radiofoniche e 11 76 per cento delle professioni liberali. Bisognerebbe potervi- altresì distruggere con un colpo di bacchetta magica affarismo e speculazione, egoismo e omertà. Ora culzione, egRoosevelt è Invece di continuo alle prese con le rivendicazioni degli operai, con le esigenze degli agricoltori, con l'avidità degli industriali e del commercianti. A che servirebbe fare ' una guerra se non si dovesse cavarne il modo di arricchire? Primi a voler esser pagati bene sono 1 soldati, ai quali 11 Senato ha dovuto accordare un soldo mensile di 60 dollari per gli uomini di truppa, di 82 dollari pel caporali, di 97 dollari pel sergenti e di 172 dollari per sergenti maggiori. Ma gli operai non si ritengono da meno dei militari, al contrario: e tutti i viaggi di Citrine non hanno approdato sin qui nè a far loro accettare un orarlo lavorativo che raggiunga almeno il classico minimo di 48 ore settimanali nè a moderare le pretese delle unioni sindacali. Per tenersi buono almeno il milione di donne impiegate dall'Industria bellica, si deve ricorrere a seduzioni del genere di quelle offerte loro dalla Reconstruction Finance Corporation, che ha speso 625 mila dollari per dotare le operaie di Washington drt un albergo di lusso a 20 dollari la settimana, praticandovi nel mezzo un corridoio che è stato battezzato Lovcrs' Lane, la Via degli Amanti, e che si compone d'una serie di salottini, chiusi, anziché da porte, da cortine di velluto, in omaggio alla morale, e decorati di nomi suggestivi e poetici — Romeo e Giulietta. Antonio e Cleopatra, Dante o Beatrice, Tu ed Io, ecc. — dove, naturalmente, le ragazze possono ricevere liberamente 1 loro adoratori. Ma gli uomini non abboccano a offe siffatte: e, non avendo ancora trovato il modo di far loro accettare la stabilizzazione nè il controllo dei salari, Morgenthau, segretario del Tesoro, ha. dovuto girare la difficoltà falcidiando 1 salari in questione mercè un abbassamento dell'imponibile, che viene a far entrare sul quadri del contribuenti 7 milioni di clienti nuovi, dico 7 milioni, quanti sono gli operai che lavorano nelle industrie di guerra. La sola scappatoia L'appello al fisco: ecco la sola scappatoia di cui Roosevelt disponga per lottare contro le sfrenate voglie dell'Individualismo americano, fronteggiare le spese folli di una guerra in cui il dollaro deve sopportare il peso di quasi tutto l'arsenale militare delle « democrazie » e scongiurare lo spettro galoppante dell'Inflazione. Questo paese che negli anni Venti, di favolosa memoria, si gloriò di possedere un milionario per ogni 3500 cittadini, ha dovuto rassegnarsi * pagare 733 mila dollari d'imposta sui redditi di un milione, e ne pagherà 900 mila l'anno venturo. La guerra del 1918 regalò agli Stati Uniti 20 mila milionari nuovi: vedremo, a cose fatte, se questa volta il fisco sarà più furbo di Babbitt. Il duello è già impegnato, e i corrispondenti americani del giornali inglesi ci descrivono le astuzie messe in opera dalle ditte transatlantiche per frodare l'erario dissimulandogli la cifra dei propri profitti. Ora è un fabbricante di aeroplani che si inscrive in bilancio quale rappresentante di se stesso con 26 mila dollari di stipendio. Ora è una ditta di costruzioni navali che fa figurare un fratello del più grosso azionista come impiegato oon 20 mila dollari l'anno, e i suol due figli, studentelli secondari, con 10 mila dollari ognuno. Ora è la moglie del presidente d'un'altra azienda, che si vede sborsare senza batter ciglio 48 mila dollari di Interessi per un capitale di 50 mila lire. Ora è una fabbrica di uniformi che, per non abbandonare i sopraprofittl allo Stalo, distribuisce, o almeno lo pretende, 600 mila dollari di gratificazioni e ne spende 20 mila per regalare un orologio al suoi Impiegati, 15 mila per pagar toro pranzi e scampagnate e 5 mila per fotografarli. Ora è una fabbrica di munizioni che accorda 1 milione e 250 mila dollari di premio alla moglie e al fratello del direttore, ai quali nel 1939 non ne aveva versato più di 100 mila. C'era da aspettarselo. Se le cose non andassero cosi, gli Stati Uniti non sarebbero più gli Stati Uniti. Ma non è questo certamente un pensiero atto a rendere damned alad i slrrnorl incinsi, ni nuall 11 sorriso d^H'am'po Roosevelt comincia a far l'effetto di un ghigno sinistro. Concetto Pettinato Douglas Fairbanks Junior è partito per la guerra... Occhiata in SSSS. fe! nem'co Douglas Fairbanks Junior è partito per la guerra... Una cosa che non abbonda tra gli americani: la voglia e la capacità di battersi - Roosevelt alle prese con Vindividualismo dei suoi concittadini I giornali inglesi non si occupano molto degli Stati Uniti, ma quando lo fanno è facile constatare cho il loro entusiasmo non 6 gi-ande. Sebbene Churchill, Mountbatten e Citrine moltipllchino 1 soggiorni al di là dell'Atlantico, nessuno saprebbe dirvi con precisione a che cosa abbiano servito sin qui 1 laboriosi conciliaboli coi cugini americani. L'11 giugno 11 comunicato del Foreign Office sul trattato anglo-russo accennò al < compito urgente di creare in Europa un secondo fronte entro il 1942 », ed è ormai ammesso che la presenza a Washington di lord Mountbatten, cugino di Giorgio VI e capo delle Operazioni Combinate, aia da porre in rapporto con la gestazione dei plani relativi, di cui le recenti disfatte africane accrescono l'urgenza. Le realizzazioni, tuttavia, tardano a concretarsi, e il pubblico diventa nervoso. II Daily Herald constata che gli Americani ce l'hanno su con lord Halifax, cui rimproverano d'avere introdotto all'ambasciata inglese una mentalità da Viceré delle Indie, inconciliabile con « la filosofia di Roosevelt e di Wallace». Gli inglesi replicano che a Washington farebbero meglio a darsi meno arie e a lavorare con più costrutto. Le storielle come quella messa in giro lo scorso dicembre dalla Chicago Tribune sul corpo di spedizione americano di 5 milioni d uomini che dovrebbe prendere l'offensiva in Europa il l.o luglio 1943 non cavano un ragno da un buco. La verità è che i due alleati sono ancora alla fase delle ricerche e degli assaggi. Tutto quanto sembra essere uscito, pel momento, dalle conversazioni anglo-americane nel campo dell'iniziativa militare, se prescindiamo dalle ciarle che vorrebbero fare di Roosevelt il generalissimo delle < democrazie », si limita a un certo numero di accordi circa l'azione , I i ,,,, '^ca aeù ordin de^ T^evSCaDo deHe flotte riunite Ti 1 y' *P • ■ • uunlle.' 11 numero di aaerea e l'azione navale. Ma, anche in questi limiti, le realizzazioni sono modeste. La meraviglia di Re Giorgio Gli Stati Uniti hanno mandata In Inghilterra una squadra al comando del contrammiraglio Giffren, squadra composta, a quanto pare, di una nave da battaglia, di due incrociatori e di naviglio leggero. Re Giorgio è andato a visitarla, e dal Vaila Mail abbiamo appreso che, passando sulle unità americane dal bordo della Duke óf York, nave ammiraglia britan- i o e i e a l o sovrano ha ammirato le comodità e 11 lusso di cui godono gli equipaggi della repubblica stellata, forniti nientemeno che d'una cabina per uomo, ha assistito alla loro colazione, servita all'uso delle cufeterias di Broadway e compo sta. di zuppa, arrosto di maiale, marmellata di mele, legumi e ge lato — senza vino nè birra, però, giacché la flotta americana è « asciutta » —, ha preso parte per conto proprio a un banchetto coronato, grazie al buoni uffici d'uno sciame di mastri di casa filippini in giacchetta bianca, dalla distribuzione a ciascun commensale d'una torta individuale recante impresse a stampo le bandiere del due paesi e si è portato a casa un'altra torta, alta sessanta centimetri, destinata alle proprie fi- fliuole. Sappiamo, inoltre, che a ordo di una delle navi americane è Imbarcato, col grado di guardiamarina, Douglas Fairbanks, Il popolare attore cinematografico, e che 11 contrammiraglio Glffen ha dichiarato, a nome proprio e dei propri ufficiali anziani, d'essere damned glad, maledettamente contento, di trovarsi di nuovo in Europa per battersi col Tedeschi, come nel 1918. Ma quali siano 1 compiti di queste forze americane e dislocate- sullo scacchlereeuropeo a]sembra ancora sub indice. n a a . a i o n Da un pezzo si parla d'Imminenti invìi su larga scala di bombardieri e di caccia: un giornale della metà di giugno ha nondimeno preteso sapere che gli Americani, persuasi di possedere, in fatto di tattica combinata fra truppe e arma aerea, una preparazione di gran lunga superiore a quella di cui dispongono gli Inglesi, prima di mandare gli apparecchi vorrebbero spedire in Inghilterra un certo numero di istruttori specialisti, per Insegnare agli alleati come si fa. Dove mal Igll Americani abbiano acquistata Ila scienza di cui si vantano nes- Rlgadn su no oserebbe dirlo, a meno che non sia stato nel pigliarle su dal Giapponesi: ma l'asserzione del ?tornale, che è 11 Daily Herald del 2 giugno, riesce significativa nel riguardi delle riserve mentali Infirmanti l'atteggiamento reciproco di due comandi, di due governi e di due popoli la cui virtù principale non è sicuramente la modestia. Al generale Hartle, comandante le truppe americane accantonate nell'Ulster, il governo di Washington ha aggiunto in questi giorni il generale Elsen Thower, con la qualifica di capo delle forze d'operazioni americane in Europa. Questi ufficiali, insieme col generale Marshall e con altri militari, si trovano a Londra, dove quotidianamente conferiscono col loro colleghi inglesi. Conciliaboli londinesi ProbablJmente ciò che uscirà, da tali conciliaboli è destinato a non esorbitare, per ora, dai limiti di quello che gli Inglesi hanno già fatto da soli: spedizioni aeree in Occidente e guerriglia di corsa sulle coste atlantiche. La opinione britannica, in ogni caso, dispone l'animo a nuove delusioni. Gli Stati Uniti sono entrati In guerra anche meno preparati, materialmente e moralmente, di quel che non fosse l'Impero inglese. Per infondere a un paese la capacità e la voglia di battersi non basta che gli Ebrei vi accaparrino il 98 per cento della finanza, il 97 per cento del giornali, li 90 per cento del commercio d'esportazione e delle leghe radiofoniche e 11 76 per cento delle professioni liberali. Bisognerebbe potervi- altresì distruggere con un colpo di bacchetta magica affarismo e speculazione, egoismo e omertà. Ora culzione, egRoosevelt è Invece di continuo alle prese con le rivendicazioni degli operai, con le esigenze degli agricoltori, con l'avidità degli industriali e del commercianti. A che servirebbe fare ' una guerra se non si dovesse cavarne il modo di arricchire? Primi a voler esser pagati bene sono 1 soldati, ai quali 11 Senato ha dovuto accordare un soldo mensile di 60 dollari per gli uomini di truppa, di 82 dollari pel caporali, di 97 dollari pel sergenti e di 172 dollari per sergenti maggiori. Ma gli operai non si ritengono da meno dei militari, al contrario: e tutti i viaggi di Citrine non hanno approdato sin qui nè a far loro accettare un orarlo lavorativo che raggiunga almeno il classico minimo di 48 ore settimanali nè a moderare le pretese delle unioni sindacali. Per tenersi buono almeno il milione di donne impiegate dall'Industria bellica, si deve ricorrere a seduzioni del genere di quelle offerte loro dalla Reconstruction Finance Corporation, che ha speso 625 mila dollari per dotare le operaie di Washington drt un albergo di lusso a 20 dollari la settimana, praticandovi nel mezzo un corridoio che è stato battezzato Lovcrs' Lane, la Via degli Amanti, e che si compone d'una serie di salottini, chiusi, anziché da porte, da cortine di velluto, in omaggio alla morale, e decorati di nomi suggestivi e poetici — Romeo e Giulietta. Antonio e Cleopatra, Dante o Beatrice, Tu ed Io, ecc. — dove, naturalmente, le ragazze possono ricevere liberamente 1 loro adoratori. Ma gli uomini non abboccano a offe siffatte: e, non avendo ancora trovato il modo di far loro accettare la stabilizzazione nè il controllo dei salari, Morgenthau, segretario del Tesoro, ha. dovuto girare la difficoltà falcidiando 1 salari in questione mercè un abbassamento dell'imponibile, che viene a far entrare sul quadri del contribuenti 7 milioni di clienti nuovi, dico 7 milioni, quanti sono gli operai che lavorano nelle industrie di guerra. La sola scappatoia L'appello al fisco: ecco la sola scappatoia di cui Roosevelt disponga per lottare contro le sfrenate voglie dell'Individualismo americano, fronteggiare le spese folli di una guerra in cui il dollaro deve sopportare il peso di quasi tutto l'arsenale militare delle « democrazie » e scongiurare lo spettro galoppante dell'Inflazione. Questo paese che negli anni Venti, di favolosa memoria, si gloriò di possedere un milionario per ogni 3500 cittadini, ha dovuto rassegnarsi * pagare 733 mila dollari d'imposta sui redditi di un milione, e ne pagherà 900 mila l'anno venturo. La guerra del 1918 regalò agli Stati Uniti 20 mila milionari nuovi: vedremo, a cose fatte, se questa volta il fisco sarà più furbo di Babbitt. Il duello è già impegnato, e i corrispondenti americani del giornali inglesi ci descrivono le astuzie messe in opera dalle ditte transatlantiche per frodare l'erario dissimulandogli la cifra dei propri profitti. Ora è un fabbricante di aeroplani che si inscrive in bilancio quale rappresentante di se stesso con 26 mila dollari di stipendio. Ora è una ditta di costruzioni navali che fa figurare un fratello del più grosso azionista come impiegato oon 20 mila dollari l'anno, e i suol due figli, studentelli secondari, con 10 mila dollari ognuno. Ora è la moglie del presidente d'un'altra azienda, che si vede sborsare senza batter ciglio 48 mila dollari di Interessi per un capitale di 50 mila lire. Ora è una fabbrica di uniformi che, per non abbandonare i sopraprofittl allo Stalo, distribuisce, o almeno lo pretende, 600 mila dollari di gratificazioni e ne spende 20 mila per regalare un orologio al suoi Impiegati, 15 mila per pagar toro pranzi e scampagnate e 5 mila per fotografarli. Ora è una fabbrica di munizioni che accorda 1 milione e 250 mila dollari di premio alla moglie e al fratello del direttore, ai quali nel 1939 non ne aveva versato più di 100 mila. C'era da aspettarselo. Se le cose non andassero cosi, gli Stati Uniti non sarebbero più gli Stati Uniti. Ma non è questo certamente un pensiero atto a rendere damned alad i slrrnorl incinsi, ni nuall 11 sorriso d^H'am'po Roosevelt comincia a far l'effetto di un ghigno sinistro. Concetto Pettinato Douglas Fairbanks Junior è partito per la guerra... Occhiata in SSSS. fe! nem'co Douglas Fairbanks Junior è partito per la guerra... Una cosa che non abbonda tra gli americani: la voglia e la capacità di battersi - Roosevelt alle prese con Vindividualismo dei suoi concittadini I giornali inglesi non si occupano molto degli Stati Uniti, ma quando lo fanno è facile constatare cho il loro entusiasmo non 6 gi-ande. Sebbene Churchill, Mountbatten e Citrine moltipllchino 1 soggiorni al di là dell'Atlantico, nessuno saprebbe dirvi con precisione a che cosa abbiano servito sin qui 1 laboriosi conciliaboli coi cugini americani. L'11 giugno 11 comunicato del Foreign Office sul trattato anglo-russo accennò al < compito urgente di creare in Europa un secondo fronte entro il 1942 », ed è ormai ammesso che la presenza a Washington di lord Mountbatten, cugino di Giorgio VI e capo delle Operazioni Combinate, aia da porre in rapporto con la gestazione dei plani relativi, di cui le recenti disfatte africane accrescono l'urgenza. Le realizzazioni, tuttavia, tardano a concretarsi, e il pubblico diventa nervoso. II Daily Herald constata che gli Americani ce l'hanno su con lord Halifax, cui rimproverano d'avere introdotto all'ambasciata inglese una mentalità da Viceré delle Indie, inconciliabile con « la filosofia di Roosevelt e di Wallace». Gli inglesi replicano che a Washington farebbero meglio a darsi meno arie e a lavorare con più costrutto. Le storielle come quella messa in giro lo scorso dicembre dalla Chicago Tribune sul corpo di spedizione americano di 5 milioni d uomini che dovrebbe prendere l'offensiva in Europa il l.o luglio 1943 non cavano un ragno da un buco. La verità è che i due alleati sono ancora alla fase delle ricerche e degli assaggi. Tutto quanto sembra essere uscito, pel momento, dalle conversazioni anglo-americane nel campo dell'iniziativa militare, se prescindiamo dalle ciarle che vorrebbero fare di Roosevelt il generalissimo delle < democrazie », si limita a un certo numero di accordi circa l'azione , I i ,,,, '^ca aeù ordin de^ T^evSCaDo deHe flotte riunite Ti 1 y' *P • ■ • uunlle.' 11 numero di aaerea e l'azione navale. Ma, anche in questi limiti, le realizzazioni sono modeste. La meraviglia di Re Giorgio Gli Stati Uniti hanno mandata In Inghilterra una squadra al comando del contrammiraglio Giffren, squadra composta, a quanto pare, di una nave da battaglia, di due incrociatori e di naviglio leggero. Re Giorgio è andato a visitarla, e dal Vaila Mail abbiamo appreso che, passando sulle unità americane dal bordo della Duke óf York, nave ammiraglia britan- i o e i e a l o sovrano ha ammirato le comodità e 11 lusso di cui godono gli equipaggi della repubblica stellata, forniti nientemeno che d'una cabina per uomo, ha assistito alla loro colazione, servita all'uso delle cufeterias di Broadway e compo sta. di zuppa, arrosto di maiale, marmellata di mele, legumi e ge lato — senza vino nè birra, però, giacché la flotta americana è « asciutta » —, ha preso parte per conto proprio a un banchetto coronato, grazie al buoni uffici d'uno sciame di mastri di casa filippini in giacchetta bianca, dalla distribuzione a ciascun commensale d'una torta individuale recante impresse a stampo le bandiere del due paesi e si è portato a casa un'altra torta, alta sessanta centimetri, destinata alle proprie fi- fliuole. Sappiamo, inoltre, che a ordo di una delle navi americane è Imbarcato, col grado di guardiamarina, Douglas Fairbanks, Il popolare attore cinematografico, e che 11 contrammiraglio Glffen ha dichiarato, a nome proprio e dei propri ufficiali anziani, d'essere damned glad, maledettamente contento, di trovarsi di nuovo in Europa per battersi col Tedeschi, come nel 1918. Ma quali siano 1 compiti di queste forze americane e dislocate- sullo scacchlereeuropeo a]sembra ancora sub indice. n a a . a i o n Da un pezzo si parla d'Imminenti invìi su larga scala di bombardieri e di caccia: un giornale della metà di giugno ha nondimeno preteso sapere che gli Americani, persuasi di possedere, in fatto di tattica combinata fra truppe e arma aerea, una preparazione di gran lunga superiore a quella di cui dispongono gli Inglesi, prima di mandare gli apparecchi vorrebbero spedire in Inghilterra un certo numero di istruttori specialisti, per Insegnare agli alleati come si fa. Dove mal Igll Americani abbiano acquistata Ila scienza di cui si vantano nes- Rlgadn su no oserebbe dirlo, a meno che non sia stato nel pigliarle su dal Giapponesi: ma l'asserzione del ?tornale, che è 11 Daily Herald del 2 giugno, riesce significativa nel riguardi delle riserve mentali Infirmanti l'atteggiamento reciproco di due comandi, di due governi e di due popoli la cui virtù principale non è sicuramente la modestia. Al generale Hartle, comandante le truppe americane accantonate nell'Ulster, il governo di Washington ha aggiunto in questi giorni il generale Elsen Thower, con la qualifica di capo delle forze d'operazioni americane in Europa. Questi ufficiali, insieme col generale Marshall e con altri militari, si trovano a Londra, dove quotidianamente conferiscono col loro colleghi inglesi. Conciliaboli londinesi ProbablJmente ciò che uscirà, da tali conciliaboli è destinato a non esorbitare, per ora, dai limiti di quello che gli Inglesi hanno già fatto da soli: spedizioni aeree in Occidente e guerriglia di corsa sulle coste atlantiche. La opinione britannica, in ogni caso, dispone l'animo a nuove delusioni. Gli Stati Uniti sono entrati In guerra anche meno preparati, materialmente e moralmente, di quel che non fosse l'Impero inglese. Per infondere a un paese la capacità e la voglia di battersi non basta che gli Ebrei vi accaparrino il 98 per cento della finanza, il 97 per cento del giornali, li 90 per cento del commercio d'esportazione e delle leghe radiofoniche e 11 76 per cento delle professioni liberali. Bisognerebbe potervi- altresì distruggere con un colpo di bacchetta magica affarismo e speculazione, egoismo e omertà. Ora culzione, egRoosevelt è Invece di continuo alle prese con le rivendicazioni degli operai, con le esigenze degli agricoltori, con l'avidità degli industriali e del commercianti. A che servirebbe fare ' una guerra se non si dovesse cavarne il modo di arricchire? Primi a voler esser pagati bene sono 1 soldati, ai quali 11 Senato ha dovuto accordare un soldo mensile di 60 dollari per gli uomini di truppa, di 82 dollari pel caporali, di 97 dollari pel sergenti e di 172 dollari per sergenti maggiori. Ma gli operai non si ritengono da meno dei militari, al contrario: e tutti i viaggi di Citrine non hanno approdato sin qui nè a far loro accettare un orarlo lavorativo che raggiunga almeno il classico minimo di 48 ore settimanali nè a moderare le pretese delle unioni sindacali. Per tenersi buono almeno il milione di donne impiegate dall'Industria bellica, si deve ricorrere a seduzioni del genere di quelle offerte loro dalla Reconstruction Finance Corporation, che ha speso 625 mila dollari per dotare le operaie di Washington drt un albergo di lusso a 20 dollari la settimana, praticandovi nel mezzo un corridoio che è stato battezzato Lovcrs' Lane, la Via degli Amanti, e che si compone d'una serie di salottini, chiusi, anziché da porte, da cortine di velluto, in omaggio alla morale, e decorati di nomi suggestivi e poetici — Romeo e Giulietta. Antonio e Cleopatra, Dante o Beatrice, Tu ed Io, ecc. — dove, naturalmente, le ragazze possono ricevere liberamente 1 loro adoratori. Ma gli uomini non abboccano a offe siffatte: e, non avendo ancora trovato il modo di far loro accettare la stabilizzazione nè il controllo dei salari, Morgenthau, segretario del Tesoro, ha. dovuto girare la difficoltà falcidiando 1 salari in questione mercè un abbassamento dell'imponibile, che viene a far entrare sul quadri del contribuenti 7 milioni di clienti nuovi, dico 7 milioni, quanti sono gli operai che lavorano nelle industrie di guerra. La sola scappatoia L'appello al fisco: ecco la sola scappatoia di cui Roosevelt disponga per lottare contro le sfrenate voglie dell'Individualismo americano, fronteggiare le spese folli di una guerra in cui il dollaro deve sopportare il peso di quasi tutto l'arsenale militare delle « democrazie » e scongiurare lo spettro galoppante dell'Inflazione. Questo paese che negli anni Venti, di favolosa memoria, si gloriò di possedere un milionario per ogni 3500 cittadini, ha dovuto rassegnarsi * pagare 733 mila dollari d'imposta sui redditi di un milione, e ne pagherà 900 mila l'anno venturo. La guerra del 1918 regalò agli Stati Uniti 20 mila milionari nuovi: vedremo, a cose fatte, se questa volta il fisco sarà più furbo di Babbitt. Il duello è già impegnato, e i corrispondenti americani del giornali inglesi ci descrivono le astuzie messe in opera dalle ditte transatlantiche per frodare l'erario dissimulandogli la cifra dei propri profitti. Ora è un fabbricante di aeroplani che si inscrive in bilancio quale rappresentante di se stesso con 26 mila dollari di stipendio. Ora è una ditta di costruzioni navali che fa figurare un fratello del più grosso azionista come impiegato oon 20 mila dollari l'anno, e i suol due figli, studentelli secondari, con 10 mila dollari ognuno. Ora è la moglie del presidente d'un'altra azienda, che si vede sborsare senza batter ciglio 48 mila dollari di Interessi per un capitale di 50 mila lire. Ora è una fabbrica di uniformi che, per non abbandonare i sopraprofittl allo Stalo, distribuisce, o almeno lo pretende, 600 mila dollari di gratificazioni e ne spende 20 mila per regalare un orologio al suoi Impiegati, 15 mila per pagar toro pranzi e scampagnate e 5 mila per fotografarli. Ora è una fabbrica di munizioni che accorda 1 milione e 250 mila dollari di premio alla moglie e al fratello del direttore, ai quali nel 1939 non ne aveva versato più di 100 mila. C'era da aspettarselo. Se le cose non andassero cosi, gli Stati Uniti non sarebbero più gli Stati Uniti. Ma non è questo certamente un pensiero atto a rendere damned alad i slrrnorl incinsi, ni nuall 11 sorriso d^H'am'po Roosevelt comincia a far l'effetto di un ghigno sinistro. Concetto Pettinato