Un milione di tonnellate di navi affondate dai sommergibili in giugno di Giuseppe Piazza

Un milione di tonnellate di navi affondate dai sommergibili in giugno Le perdite nemiche nell'Aiiemtico e nel Mediterraneo Un milione di tonnellate di navi affondate dai sommergibili in giugno La Camera dei Comuni convocata in seduta segreta per un ampio esame della grave situazione Roma, 9 luglio. E' stato deciso a Londra che 11 dibattito ai Comuni sul problema delle perdite di tonnellaggio, avrà luogo immediatamente dopo quello sul problema della produzione di guerra che si ritiene richiederà un paio di giorni. li dibattito sarà a porte chiuse. Si ignora se nel corso di questo dibattito Churchill prenderà la parola; però, senza dubbio il ministro dei trasporti, Salter, dovrà alzarsi a dare le informazioni richieste dalla Camera. « La guerra nell'Atlantico ha assunto forme assai pericolose per gli alleati — scrive oggi il Daily Express — e le sproporzioni fra gli affondamenti e le nuove costruzioni di naviglio mercantile sono atte a determinare una crisi fatale per la Gran Bretagna perchè, continuando di questo passo, non solo essa si vedrà tagliare ogni possibilità di passare all'offensiva, ma perfino di continuare la guerra >. Il Daily Mail, senza tema di fare delle indiscrezioni fornisce le seguenti cifre che sono molto eloquenti: nel giugno scorso i cantieri americani avrebbero prodotto per oltre mezzo milione di tonnellate di naviglio da trasporto, quelli britannici nell'uguale periodo di tempo all'lnclrca 180 mila tonnellate. Ora è risaputo anche per ammissione ufficiale durante il corso della discussione svoltasi in queste ultime settimane, che le perdite di naviglio da trasporto anglo-amerrcano superano il totale delle nuove costruzioni. Da ciò risulta che 1 sottomarini dell'Asse nell'Atlantico e nel Mediterraneo, debbono avere affondato — scrive sempre il Daily Mail, perlomeno un milione di tonnellate di naviglio mercantile nel mese di giugno. Questa cifra può considerarsi, secondo il giornale, un calcolo medio degli affondamenti mensili nel corso di quest'anno. Anche durante la prima grande guerra mondiale cifre simili non furono raggiunte, e soltanto nell'aprile 1917 il naviglio degli alleati sub! la perdita, record per quei tempi, di 849 mila tonnellate. « Se non stiamo attenti — conclude 11 giornale — 11 secondo fronte ce lo creeranno gli avversari >. Silenzio a Londra sulla catastrofe del Mar Glaciale Berlino, 9 luglio. GII Inglesi non hanno ancora comunicato al loro pubblico nulla delle sorti del convoglio del Mar Glaciale, con la consueta motivazione data dalla Reuter che sull'argomento è bene tacere per non rischiare di dar preziose indicazioni al nemico, fino a che naturalmente il convoglio non sia arrivato a destinazione. Siccome ormai a destinazione il convoglio non arriverà più, la stampa tedesca ha ragione di osservare che gli inglesi avrebbero trovato una bella scusa per risparmiarsi e risparmiare alle loro pubbliche oplnlonl di non occuparsi più del disgraziato convoglio. Ciò non toglie e non diminuisce nulla alla gravità della situazione: e non riesce in sostanza nemmeno a velarla od attenuarla alle opinioni pubbliche cosi dell'una come dell'altra riva dell'Oceano, le quali, malgrado i silenzi ufficiali, hanno perfettamente intuitola importanza di questo episodio della guerra del tonnellaggio che forse meglio è, da alcuni giornali, definito come un episodio catastrofico e diretto dell'offensiva tedesca sul fronte russo che ha cosi rapidamente condotto alle rive del Don e all'occupazione della città di Voronez. Il parallelo fra la battaglia di Voronez e la battaglia del Mar Glaciale non è stato pertanto un volo retorico di corrispondenti di giornali, bensì è una espressione sintetica di una situazione dell'immenso fronte russo messo in movimento dall'urto dell'offensiva tedesca, la quale vuole esprimere come quel fronte sia inseparabile e indistinguibile dalle condizioni del suo immediato rifornimento di armi e mezzi di guerra. Non si vuole naturalmente esagerare su questo punto, ne impic ciolirc con formalizzazioni ecces Jsive la rappresentazione della realtà; ma è certo — si nota -a Berlino — che largamente inteso un fattore nuovo sembra ogni giorno di più direttamente giocare sulle azioni e reazioni dell'immenso fronte russo, sotto la pressione dell'offensiva tedesca, e questo elemento indubitabilmente è la strategia in grande dei rifornimenti della difesa sovietica. Il silenzio anglo-americano sul disastro del convoglio non. basta a nascondere la nervosità crescente per cui a Londra, come a Washington, si guarda alle immense manovre a tenaglia che già si disegnano e si aprono minacciose sul campo dell'azione, mettendole In relazione con quelle altre tentate tenaglie esterne ed intercontinentali della strategia dei rifornimenti, con cui gli [anglo-americani, dal Mar Glaclfle all'acrocoro iranico-caucasico, con sempre maggiore necessità e urgenza si sforzano di alleggerire le condizioni della difesa sovietica. In breve: tutte le voci londinesi di allarme per le minacciate armate di Timoscenko non mancano di mettere in rilievo il pericolo vitale a cui esse sono esposte, e cioè la necessità di armi e mezzi di guerra, che costituisce il supremo problema della difesa sovietica, la quale non può più ormai senza pregiudizio grave rimettere navi in bacini di produzione, nè sacrificare illimitata- mente nuove Ingenti masse di materiali e di uomini. Mentre la distribuzione di materiale operata nel Mar Glaciale sarebbe già di per sè equivalente, come nota la Deutsche Allgemeine Zeitung, al « bottino di una grande battaglia di annientamento » tutte le esortazioni e gli appelli che vengono lanciati dall'Inghilterra a Timoscenko sono di ritirarsi, e di lasciar prendere il meno possibile delle sue forze nelle tenaglie tedesche. Per la prima volta l'ordine del giorno del Maresciallo sovietico accenna ad un mutamento di tattica il quale passa dalla difesa del terreno ad ogni costo e dal lancio senza riguardo o risparmio di masse umane e di mezzi bellici nella mischia, ad una elasticità di difesa, che rappresenta un fenomeno nuovo nei fasti della guerra bolscevica. I tempi della sovrabbondanza sono passati e siamo ar rivati al periodo delle sette vacche magre ed anche i russi debbono far conoscenza con la virtù del risparmio. La situazione dimostra — cosi conclude il Daily Express in una sua disamina sui rapporti di forze davanti alla esuberanza della gigantesca manovra tedesca in corso — che ciò che alle armate bolsceviche manca sono in definitiva le armi. Giuseppe Piazza Un milione di tonnellate di navi affondate dai sommergibili in giugno Le perdite nemiche nell'Aiiemtico e nel Mediterraneo Un milione di tonnellate di navi affondate dai sommergibili in giugno La Camera dei Comuni convocata in seduta segreta per un ampio esame della grave situazione Roma, 9 luglio. E' stato deciso a Londra che 11 dibattito ai Comuni sul problema delle perdite di tonnellaggio, avrà luogo immediatamente dopo quello sul problema della produzione di guerra che si ritiene richiederà un paio di giorni. li dibattito sarà a porte chiuse. Si ignora se nel corso di questo dibattito Churchill prenderà la parola; però, senza dubbio il ministro dei trasporti, Salter, dovrà alzarsi a dare le informazioni richieste dalla Camera. « La guerra nell'Atlantico ha assunto forme assai pericolose per gli alleati — scrive oggi il Daily Express — e le sproporzioni fra gli affondamenti e le nuove costruzioni di naviglio mercantile sono atte a determinare una crisi fatale per la Gran Bretagna perchè, continuando di questo passo, non solo essa si vedrà tagliare ogni possibilità di passare all'offensiva, ma perfino di continuare la guerra >. Il Daily Mail, senza tema di fare delle indiscrezioni fornisce le seguenti cifre che sono molto eloquenti: nel giugno scorso i cantieri americani avrebbero prodotto per oltre mezzo milione di tonnellate di naviglio da trasporto, quelli britannici nell'uguale periodo di tempo all'lnclrca 180 mila tonnellate. Ora è risaputo anche per ammissione ufficiale durante il corso della discussione svoltasi in queste ultime settimane, che le perdite di naviglio da trasporto anglo-amerrcano superano il totale delle nuove costruzioni. Da ciò risulta che 1 sottomarini dell'Asse nell'Atlantico e nel Mediterraneo, debbono avere affondato — scrive sempre il Daily Mail, perlomeno un milione di tonnellate di naviglio mercantile nel mese di giugno. Questa cifra può considerarsi, secondo il giornale, un calcolo medio degli affondamenti mensili nel corso di quest'anno. Anche durante la prima grande guerra mondiale cifre simili non furono raggiunte, e soltanto nell'aprile 1917 il naviglio degli alleati sub! la perdita, record per quei tempi, di 849 mila tonnellate. « Se non stiamo attenti — conclude 11 giornale — 11 secondo fronte ce lo creeranno gli avversari >. Silenzio a Londra sulla catastrofe del Mar Glaciale Berlino, 9 luglio. GII Inglesi non hanno ancora comunicato al loro pubblico nulla delle sorti del convoglio del Mar Glaciale, con la consueta motivazione data dalla Reuter che sull'argomento è bene tacere per non rischiare di dar preziose indicazioni al nemico, fino a che naturalmente il convoglio non sia arrivato a destinazione. Siccome ormai a destinazione il convoglio non arriverà più, la stampa tedesca ha ragione di osservare che gli inglesi avrebbero trovato una bella scusa per risparmiarsi e risparmiare alle loro pubbliche oplnlonl di non occuparsi più del disgraziato convoglio. Ciò non toglie e non diminuisce nulla alla gravità della situazione: e non riesce in sostanza nemmeno a velarla od attenuarla alle opinioni pubbliche cosi dell'una come dell'altra riva dell'Oceano, le quali, malgrado i silenzi ufficiali, hanno perfettamente intuitola importanza di questo episodio della guerra del tonnellaggio che forse meglio è, da alcuni giornali, definito come un episodio catastrofico e diretto dell'offensiva tedesca sul fronte russo che ha cosi rapidamente condotto alle rive del Don e all'occupazione della città di Voronez. Il parallelo fra la battaglia di Voronez e la battaglia del Mar Glaciale non è stato pertanto un volo retorico di corrispondenti di giornali, bensì è una espressione sintetica di una situazione dell'immenso fronte russo messo in movimento dall'urto dell'offensiva tedesca, la quale vuole esprimere come quel fronte sia inseparabile e indistinguibile dalle condizioni del suo immediato rifornimento di armi e mezzi di guerra. Non si vuole naturalmente esagerare su questo punto, ne impic ciolirc con formalizzazioni ecces Jsive la rappresentazione della realtà; ma è certo — si nota -a Berlino — che largamente inteso un fattore nuovo sembra ogni giorno di più direttamente giocare sulle azioni e reazioni dell'immenso fronte russo, sotto la pressione dell'offensiva tedesca, e questo elemento indubitabilmente è la strategia in grande dei rifornimenti della difesa sovietica. Il silenzio anglo-americano sul disastro del convoglio non. basta a nascondere la nervosità crescente per cui a Londra, come a Washington, si guarda alle immense manovre a tenaglia che già si disegnano e si aprono minacciose sul campo dell'azione, mettendole In relazione con quelle altre tentate tenaglie esterne ed intercontinentali della strategia dei rifornimenti, con cui gli [anglo-americani, dal Mar Glaclfle all'acrocoro iranico-caucasico, con sempre maggiore necessità e urgenza si sforzano di alleggerire le condizioni della difesa sovietica. In breve: tutte le voci londinesi di allarme per le minacciate armate di Timoscenko non mancano di mettere in rilievo il pericolo vitale a cui esse sono esposte, e cioè la necessità di armi e mezzi di guerra, che costituisce il supremo problema della difesa sovietica, la quale non può più ormai senza pregiudizio grave rimettere navi in bacini di produzione, nè sacrificare illimitata- mente nuove Ingenti masse di materiali e di uomini. Mentre la distribuzione di materiale operata nel Mar Glaciale sarebbe già di per sè equivalente, come nota la Deutsche Allgemeine Zeitung, al « bottino di una grande battaglia di annientamento » tutte le esortazioni e gli appelli che vengono lanciati dall'Inghilterra a Timoscenko sono di ritirarsi, e di lasciar prendere il meno possibile delle sue forze nelle tenaglie tedesche. Per la prima volta l'ordine del giorno del Maresciallo sovietico accenna ad un mutamento di tattica il quale passa dalla difesa del terreno ad ogni costo e dal lancio senza riguardo o risparmio di masse umane e di mezzi bellici nella mischia, ad una elasticità di difesa, che rappresenta un fenomeno nuovo nei fasti della guerra bolscevica. I tempi della sovrabbondanza sono passati e siamo ar rivati al periodo delle sette vacche magre ed anche i russi debbono far conoscenza con la virtù del risparmio. La situazione dimostra — cosi conclude il Daily Express in una sua disamina sui rapporti di forze davanti alla esuberanza della gigantesca manovra tedesca in corso — che ciò che alle armate bolsceviche manca sono in definitiva le armi. Giuseppe Piazza Un milione di tonnellate di navi affondate dai sommergibili in giugno Le perdite nemiche nell'Aiiemtico e nel Mediterraneo Un milione di tonnellate di navi affondate dai sommergibili in giugno La Camera dei Comuni convocata in seduta segreta per un ampio esame della grave situazione Roma, 9 luglio. E' stato deciso a Londra che 11 dibattito ai Comuni sul problema delle perdite di tonnellaggio, avrà luogo immediatamente dopo quello sul problema della produzione di guerra che si ritiene richiederà un paio di giorni. li dibattito sarà a porte chiuse. Si ignora se nel corso di questo dibattito Churchill prenderà la parola; però, senza dubbio il ministro dei trasporti, Salter, dovrà alzarsi a dare le informazioni richieste dalla Camera. « La guerra nell'Atlantico ha assunto forme assai pericolose per gli alleati — scrive oggi il Daily Express — e le sproporzioni fra gli affondamenti e le nuove costruzioni di naviglio mercantile sono atte a determinare una crisi fatale per la Gran Bretagna perchè, continuando di questo passo, non solo essa si vedrà tagliare ogni possibilità di passare all'offensiva, ma perfino di continuare la guerra >. Il Daily Mail, senza tema di fare delle indiscrezioni fornisce le seguenti cifre che sono molto eloquenti: nel giugno scorso i cantieri americani avrebbero prodotto per oltre mezzo milione di tonnellate di naviglio da trasporto, quelli britannici nell'uguale periodo di tempo all'lnclrca 180 mila tonnellate. Ora è risaputo anche per ammissione ufficiale durante il corso della discussione svoltasi in queste ultime settimane, che le perdite di naviglio da trasporto anglo-amerrcano superano il totale delle nuove costruzioni. Da ciò risulta che 1 sottomarini dell'Asse nell'Atlantico e nel Mediterraneo, debbono avere affondato — scrive sempre il Daily Mail, perlomeno un milione di tonnellate di naviglio mercantile nel mese di giugno. Questa cifra può considerarsi, secondo il giornale, un calcolo medio degli affondamenti mensili nel corso di quest'anno. Anche durante la prima grande guerra mondiale cifre simili non furono raggiunte, e soltanto nell'aprile 1917 il naviglio degli alleati sub! la perdita, record per quei tempi, di 849 mila tonnellate. « Se non stiamo attenti — conclude 11 giornale — 11 secondo fronte ce lo creeranno gli avversari >. Silenzio a Londra sulla catastrofe del Mar Glaciale Berlino, 9 luglio. GII Inglesi non hanno ancora comunicato al loro pubblico nulla delle sorti del convoglio del Mar Glaciale, con la consueta motivazione data dalla Reuter che sull'argomento è bene tacere per non rischiare di dar preziose indicazioni al nemico, fino a che naturalmente il convoglio non sia arrivato a destinazione. Siccome ormai a destinazione il convoglio non arriverà più, la stampa tedesca ha ragione di osservare che gli inglesi avrebbero trovato una bella scusa per risparmiarsi e risparmiare alle loro pubbliche oplnlonl di non occuparsi più del disgraziato convoglio. Ciò non toglie e non diminuisce nulla alla gravità della situazione: e non riesce in sostanza nemmeno a velarla od attenuarla alle opinioni pubbliche cosi dell'una come dell'altra riva dell'Oceano, le quali, malgrado i silenzi ufficiali, hanno perfettamente intuitola importanza di questo episodio della guerra del tonnellaggio che forse meglio è, da alcuni giornali, definito come un episodio catastrofico e diretto dell'offensiva tedesca sul fronte russo che ha cosi rapidamente condotto alle rive del Don e all'occupazione della città di Voronez. Il parallelo fra la battaglia di Voronez e la battaglia del Mar Glaciale non è stato pertanto un volo retorico di corrispondenti di giornali, bensì è una espressione sintetica di una situazione dell'immenso fronte russo messo in movimento dall'urto dell'offensiva tedesca, la quale vuole esprimere come quel fronte sia inseparabile e indistinguibile dalle condizioni del suo immediato rifornimento di armi e mezzi di guerra. Non si vuole naturalmente esagerare su questo punto, ne impic ciolirc con formalizzazioni ecces Jsive la rappresentazione della realtà; ma è certo — si nota -a Berlino — che largamente inteso un fattore nuovo sembra ogni giorno di più direttamente giocare sulle azioni e reazioni dell'immenso fronte russo, sotto la pressione dell'offensiva tedesca, e questo elemento indubitabilmente è la strategia in grande dei rifornimenti della difesa sovietica. Il silenzio anglo-americano sul disastro del convoglio non. basta a nascondere la nervosità crescente per cui a Londra, come a Washington, si guarda alle immense manovre a tenaglia che già si disegnano e si aprono minacciose sul campo dell'azione, mettendole In relazione con quelle altre tentate tenaglie esterne ed intercontinentali della strategia dei rifornimenti, con cui gli [anglo-americani, dal Mar Glaclfle all'acrocoro iranico-caucasico, con sempre maggiore necessità e urgenza si sforzano di alleggerire le condizioni della difesa sovietica. In breve: tutte le voci londinesi di allarme per le minacciate armate di Timoscenko non mancano di mettere in rilievo il pericolo vitale a cui esse sono esposte, e cioè la necessità di armi e mezzi di guerra, che costituisce il supremo problema della difesa sovietica, la quale non può più ormai senza pregiudizio grave rimettere navi in bacini di produzione, nè sacrificare illimitata- mente nuove Ingenti masse di materiali e di uomini. Mentre la distribuzione di materiale operata nel Mar Glaciale sarebbe già di per sè equivalente, come nota la Deutsche Allgemeine Zeitung, al « bottino di una grande battaglia di annientamento » tutte le esortazioni e gli appelli che vengono lanciati dall'Inghilterra a Timoscenko sono di ritirarsi, e di lasciar prendere il meno possibile delle sue forze nelle tenaglie tedesche. Per la prima volta l'ordine del giorno del Maresciallo sovietico accenna ad un mutamento di tattica il quale passa dalla difesa del terreno ad ogni costo e dal lancio senza riguardo o risparmio di masse umane e di mezzi bellici nella mischia, ad una elasticità di difesa, che rappresenta un fenomeno nuovo nei fasti della guerra bolscevica. I tempi della sovrabbondanza sono passati e siamo ar rivati al periodo delle sette vacche magre ed anche i russi debbono far conoscenza con la virtù del risparmio. La situazione dimostra — cosi conclude il Daily Express in una sua disamina sui rapporti di forze davanti alla esuberanza della gigantesca manovra tedesca in corso — che ciò che alle armate bolsceviche manca sono in definitiva le armi. Giuseppe Piazza

Persone citate: Churchill, Salter