Febbre di divorzi in Inghilterra di Concetto Pettinato

Febbre di divorzi in Inghilterra OCCHIATE Ili CASA DEL NEMICO Febbre di divorzi in Inghilterra Duecento sentenze la settimana nella sola Londra - Lady Carzon fa scuola - Come i mariti si indennizzano della infedeltà delle mogli Fra i molti sintomi del crescente disordine della società inglese uno dei più eloquenti è senza dubbie l'aumentata frequenza dei divorzi. Le statistiche dei tribunali segnalano a Londra una media di duecento divorzi la settimana, il doppio dell'anno scorso alla stessa epoca. Uno dei casi che ha suscitato più chiacchiere è quello dei coniugi Coriat, dove il co-respondent, vale a dire il complice dell'adulterio, era nientemono che una lady Curzon. Ma quando i protagonisti dell'azione legale appartengono alle alte sfere non sempre i loro nomi compaiono nelle cronache dei giornali. Largamente rappresentato sugli elenchi della Corte dei Divorzi è sempre, in compenso, l'elemento militare, non foss'altro che in virtù del cosiddetto Herbert Act del 1937, il quale contempla il caso del divorzio per abbandono e ne facilita il conseguimento semplificando le pratiche e rlducendo le spese a cinque sterline invece delle sessanta richieste dalla procedura normale. La crisi della famiglia L'esempio tipico del divorzio di guerra è stato fornito, alla fine dello scorso aprile, dal maggiore Wallace Drake-Brockmann e da sua moglie Violet, delle Forze Aeree Ausiliarie Femminili, in ragione dell'infedeltà di questa ultima, vittima del fascino irresistibile del capitano Stuart Thompson, suo superiore diretto. L'arruolamento delle donne nei servizi che gravitano intorno alle forze armate s'è rivelato, nei riguardi morali, semplicemente catastrofico. I mariti si vendicano, quando possono, reclamando ai loro rivali, come il maggiore Drake-Brockmann, mille e cinquecento sterline di darmi: ma la paura della somma da sborsare sembra priva di effetto sui colpevoli. Durante la prima guerra mondiale la crisi subita dalla famiglia fu meno grave. Quello che la rende oggi gravissima è l'enorme numero di donne chiamate a prestar l'opera loro nei servizi ausiliari e nelle fabbriche, il trasferimento dei bambini in zone locane e la piaga dei facili guadagni. La lontananza dei mariti non sarebbe forse bastata a distruggere da sola tante famiglie, se un incentivo irreparabile ni cattivo andazzo non fossero stati la separazione della donna dai figli, la promiscuità in cui tante giovani madri sono venute a trovarsi, l'eccitazione dell'insolito tenore di vita., il pericolo dei bombardamenti aerei e le tentazioni quotidiane d'ogni sorta. Uno dei divorzi di questi ultimi giorni è stato pronunziato a beneficio d'un chirurgo del St. Mary's Hospital di Paddington, la cui moglie, appartenente come la Violet testé nominata alla W.A.A.F., s'era lasciata sorprendere in un albergo di Melton in compagnia d'un galante ufficiale. Vicino o lontano, il marito resta, come sempre, privo di difesa contro certo genere di guai. E meno male, ancora, allorché il guaio si risolve in un divorzio e al dir sgraziato non capita quel che capitò la settimana scorsasi tenente d'artiglieria Patrick L. Rice, sposo da poco a un'avvenente caporalessa, anch'essa della milizia ausiliaria aeronautica, il quale tenente, lasciata una sera la moglie a una stazione ferroviaria dei dintorni di Newcastle dove s'eran dati appuntamento, la seppe la mattina dopo ritrovata cadavere In una pozza di sangue al limitare d'un bosco! Tragedia e farsa si avvicendano di continuo, nelle agitate cronache dell'amore di guerra. Il colonnello Norman Fraser, che un paio d' anni or sono divorziò impegnandosi a pagare alla moglie infedele tre sterline la settimana a patto che menasse vita irreprensibile e cessasse di ricevere le visite del proprio amante, maggiore Nugent Cahusac, sospende il sussidio accusando i due di coabitare in una stessa pensione di Bloomsbury ma si vede opporre trionfalmente dalla colpevole un certificato medico allegando il carattere forzatamente platonico delle assiduità del maggiore. Un bracciante di Leicester, Charles Burbidge. scopre la moglie intenta a lasciarsi baciare dal caporale Russell Taylor, fa a pugni con quest'ultimo e due giorni dopo ecco il caporale presentargli per offrirgli cento sterline se gli cede la donna. Dopo di che il giudice della Contea a concludere, filosoficamente: <Una volta i mariti vendevano le mogli per molto meno di cosi! » « Che farci, signor giudice ? — ribatte 1' avvocato difensore: — Tutto rincara! ». Nulla di sorprendente se in questa atmosfera di licenza i demografi registrano una costante diminuzione della natalità. In una conferenza tenuta in proposito a Londra al principio di giugno una specialista notò che mentre alla fine del 1941 le statistiche inglesi indicavano _ un ammanco di centomila nascite dovuto allo stato di guerra, s'è potuto accertare che il Regno Unito conta oggi un milione e mezzo di cani di più di mezzo secolo fa. « Quindici cani in luogo d'un bambino! », inorridisce il Daily Mail; e un noto' biologo, il prof. A. E. Crew, com menta: « Si direbbe proprio che noi inglesi si stia facendo il possibile per cancellarci dalla fac eia del globo! » Al che una dot toressa replica: « Dateci delle case comode e luminose, una vita tranquilla e un mondo migliore dove le donne possano viver felici, e avrete quanti bimbi vorrete ». E' la tesi del Comitato Femminile di Progettazione Edilizia. < Istituite le allocazioni familiari ! », consiglia alla Camera dei Lorda l'arcivescovo di Canterbury, plagiando, senza confessarlo, gli Stati totalitari. Senonchè il lord Cancelliere risponde che si vedrà a suo tempo. E una infermiera, miss Urch, osserva che le è occorso di vivere in Russia in tempo di carestia e può assicurare che i malanni dell'esistenza non hanno il menomo effetto sulla natalità, tutt'altro. slntaLe emancipate dalla guerra « Infatti — conferma Anna Tempie: — il problema è morale, e tocca alle donne salvare la famigliai». Al contrario, le confidenze che le lettrici scioperate introducono nelle loro epistole alle redazioni dei giornali tradiscono nella donna inglese un'incoscienza e un'irresponsabilità sempre più profonde. < Il giovanotto ha ricevuto un biglietto d'alloggio presso la famiglia di mia cognata, scrive una tale. Mia nipote gli si è buttata al collo subito, sebbene sappia che è ammogliato. Adesso egli dice che ne è lotto e vuole sposarla ». « Vale la pena di farsi in auattro, scrive un'altra, per salvare questa buf bonata di matrimonio? Per quanto tempo dovrò ancora subire il mio girella di marito ?» « Se John non può ottenere il divor zio, annunzia una milite ventitreenne, siamo decisi a vivere Insieme, a guerra finita, come rno glie e marito, piuttosto che separarci ». E una giovane madre < Il mio matrimonio è andato co si male, che ho risoluto di chiudere il passivo e aprire una nuova partita ». E una dei servizi civili: «Il denaro che guadagno mi hainscgnato il senso dell'imlinen-denza. Adesso so quanto fosse sciocco e umiliante restarmene legata dalle catene del matrimonio, mentre Jack mi offriva tonte ragioni per divorziare»... Cambiare, lanciarsi in nuove avventure, tentar la sorte, scrollare il giogo: ecco la sola preoccupazione di queste emancipate dalla guerra. Chi non ha ancora gustato il sapore della libertà anela u divorziare: chi non conosce che quello anela a maritarsi. I guerrieri yankee dell'Ulster fanno strage fra le Irlandesi dalla testa calda. Il vescovo cattolico di Down e Connor ha dovuto far leggere nelle chiese della propria diocesi un avvertimento alle giovani parrocchiane affinchè sappiano che il matrimonio con un soldato di Roosevelt non conferisce alla moglie la cittadinanza degli Stati Uniti e che in caso di separazione o di divorzio la moglie non ha diritto a sussidio come in caso di vedovanza non le tocca pensione nemmeno quaw lora fossero nati dei figli. Lappello all'interesse riuscirà forse efficace, ma le donne che per debito professionale si occupano dei problema non ne sono punto- sicure. La annodata Anna Tempie insiste, sul Daily Mail, noli' ammonire che la corsa al divorzio non può trovar rimedio se non nella volontà e nel cuore delle donne. « Le leggi che permettono di rompere il nodo coniugale hanno fatto di quest'ultimo un puro e semplice esperimento temporaneo. Nessuno si sposa più senza ripromettersi di riprendere la propria libertà per poco che la situazione lo renda desiderabile. L'egoismo e la ricerca della felicità ad ogni costo hanno uccisa la famiglia. Per farla rinascere occorrerebbe che le donne si investissero di bel nuovo della loro bella missione di guardiane del focolare! E' inutile chiedere aiuti allo Stato, è vano sperare nelle case comode e nel mondo migliore, se la gioventù femminile britannica continua a lanciarsi a briglia sciolta nella vita come in un vasto baccanale»... Il mònito è chiaro. Ma l'Eva inglese non sembra darsene per intesa, e la corsa all'abisso continua sul fronte domestico nè più né meno che su quell'altro. Concetto Pettinato Febbre di divorzi in Inghilterra OCCHIATE Ili CASA DEL NEMICO Febbre di divorzi in Inghilterra Duecento sentenze la settimana nella sola Londra - Lady Carzon fa scuola - Come i mariti si indennizzano della infedeltà delle mogli Fra i molti sintomi del crescente disordine della società inglese uno dei più eloquenti è senza dubbie l'aumentata frequenza dei divorzi. Le statistiche dei tribunali segnalano a Londra una media di duecento divorzi la settimana, il doppio dell'anno scorso alla stessa epoca. Uno dei casi che ha suscitato più chiacchiere è quello dei coniugi Coriat, dove il co-respondent, vale a dire il complice dell'adulterio, era nientemono che una lady Curzon. Ma quando i protagonisti dell'azione legale appartengono alle alte sfere non sempre i loro nomi compaiono nelle cronache dei giornali. Largamente rappresentato sugli elenchi della Corte dei Divorzi è sempre, in compenso, l'elemento militare, non foss'altro che in virtù del cosiddetto Herbert Act del 1937, il quale contempla il caso del divorzio per abbandono e ne facilita il conseguimento semplificando le pratiche e rlducendo le spese a cinque sterline invece delle sessanta richieste dalla procedura normale. La crisi della famiglia L'esempio tipico del divorzio di guerra è stato fornito, alla fine dello scorso aprile, dal maggiore Wallace Drake-Brockmann e da sua moglie Violet, delle Forze Aeree Ausiliarie Femminili, in ragione dell'infedeltà di questa ultima, vittima del fascino irresistibile del capitano Stuart Thompson, suo superiore diretto. L'arruolamento delle donne nei servizi che gravitano intorno alle forze armate s'è rivelato, nei riguardi morali, semplicemente catastrofico. I mariti si vendicano, quando possono, reclamando ai loro rivali, come il maggiore Drake-Brockmann, mille e cinquecento sterline di darmi: ma la paura della somma da sborsare sembra priva di effetto sui colpevoli. Durante la prima guerra mondiale la crisi subita dalla famiglia fu meno grave. Quello che la rende oggi gravissima è l'enorme numero di donne chiamate a prestar l'opera loro nei servizi ausiliari e nelle fabbriche, il trasferimento dei bambini in zone locane e la piaga dei facili guadagni. La lontananza dei mariti non sarebbe forse bastata a distruggere da sola tante famiglie, se un incentivo irreparabile ni cattivo andazzo non fossero stati la separazione della donna dai figli, la promiscuità in cui tante giovani madri sono venute a trovarsi, l'eccitazione dell'insolito tenore di vita., il pericolo dei bombardamenti aerei e le tentazioni quotidiane d'ogni sorta. Uno dei divorzi di questi ultimi giorni è stato pronunziato a beneficio d'un chirurgo del St. Mary's Hospital di Paddington, la cui moglie, appartenente come la Violet testé nominata alla W.A.A.F., s'era lasciata sorprendere in un albergo di Melton in compagnia d'un galante ufficiale. Vicino o lontano, il marito resta, come sempre, privo di difesa contro certo genere di guai. E meno male, ancora, allorché il guaio si risolve in un divorzio e al dir sgraziato non capita quel che capitò la settimana scorsasi tenente d'artiglieria Patrick L. Rice, sposo da poco a un'avvenente caporalessa, anch'essa della milizia ausiliaria aeronautica, il quale tenente, lasciata una sera la moglie a una stazione ferroviaria dei dintorni di Newcastle dove s'eran dati appuntamento, la seppe la mattina dopo ritrovata cadavere In una pozza di sangue al limitare d'un bosco! Tragedia e farsa si avvicendano di continuo, nelle agitate cronache dell'amore di guerra. Il colonnello Norman Fraser, che un paio d' anni or sono divorziò impegnandosi a pagare alla moglie infedele tre sterline la settimana a patto che menasse vita irreprensibile e cessasse di ricevere le visite del proprio amante, maggiore Nugent Cahusac, sospende il sussidio accusando i due di coabitare in una stessa pensione di Bloomsbury ma si vede opporre trionfalmente dalla colpevole un certificato medico allegando il carattere forzatamente platonico delle assiduità del maggiore. Un bracciante di Leicester, Charles Burbidge. scopre la moglie intenta a lasciarsi baciare dal caporale Russell Taylor, fa a pugni con quest'ultimo e due giorni dopo ecco il caporale presentargli per offrirgli cento sterline se gli cede la donna. Dopo di che il giudice della Contea a concludere, filosoficamente: <Una volta i mariti vendevano le mogli per molto meno di cosi! » « Che farci, signor giudice ? — ribatte 1' avvocato difensore: — Tutto rincara! ». Nulla di sorprendente se in questa atmosfera di licenza i demografi registrano una costante diminuzione della natalità. In una conferenza tenuta in proposito a Londra al principio di giugno una specialista notò che mentre alla fine del 1941 le statistiche inglesi indicavano _ un ammanco di centomila nascite dovuto allo stato di guerra, s'è potuto accertare che il Regno Unito conta oggi un milione e mezzo di cani di più di mezzo secolo fa. « Quindici cani in luogo d'un bambino! », inorridisce il Daily Mail; e un noto' biologo, il prof. A. E. Crew, com menta: « Si direbbe proprio che noi inglesi si stia facendo il possibile per cancellarci dalla fac eia del globo! » Al che una dot toressa replica: « Dateci delle case comode e luminose, una vita tranquilla e un mondo migliore dove le donne possano viver felici, e avrete quanti bimbi vorrete ». E' la tesi del Comitato Femminile di Progettazione Edilizia. < Istituite le allocazioni familiari ! », consiglia alla Camera dei Lorda l'arcivescovo di Canterbury, plagiando, senza confessarlo, gli Stati totalitari. Senonchè il lord Cancelliere risponde che si vedrà a suo tempo. E una infermiera, miss Urch, osserva che le è occorso di vivere in Russia in tempo di carestia e può assicurare che i malanni dell'esistenza non hanno il menomo effetto sulla natalità, tutt'altro. slntaLe emancipate dalla guerra « Infatti — conferma Anna Tempie: — il problema è morale, e tocca alle donne salvare la famigliai». Al contrario, le confidenze che le lettrici scioperate introducono nelle loro epistole alle redazioni dei giornali tradiscono nella donna inglese un'incoscienza e un'irresponsabilità sempre più profonde. < Il giovanotto ha ricevuto un biglietto d'alloggio presso la famiglia di mia cognata, scrive una tale. Mia nipote gli si è buttata al collo subito, sebbene sappia che è ammogliato. Adesso egli dice che ne è lotto e vuole sposarla ». « Vale la pena di farsi in auattro, scrive un'altra, per salvare questa buf bonata di matrimonio? Per quanto tempo dovrò ancora subire il mio girella di marito ?» « Se John non può ottenere il divor zio, annunzia una milite ventitreenne, siamo decisi a vivere Insieme, a guerra finita, come rno glie e marito, piuttosto che separarci ». E una giovane madre < Il mio matrimonio è andato co si male, che ho risoluto di chiudere il passivo e aprire una nuova partita ». E una dei servizi civili: «Il denaro che guadagno mi hainscgnato il senso dell'imlinen-denza. Adesso so quanto fosse sciocco e umiliante restarmene legata dalle catene del matrimonio, mentre Jack mi offriva tonte ragioni per divorziare»... Cambiare, lanciarsi in nuove avventure, tentar la sorte, scrollare il giogo: ecco la sola preoccupazione di queste emancipate dalla guerra. Chi non ha ancora gustato il sapore della libertà anela u divorziare: chi non conosce che quello anela a maritarsi. I guerrieri yankee dell'Ulster fanno strage fra le Irlandesi dalla testa calda. Il vescovo cattolico di Down e Connor ha dovuto far leggere nelle chiese della propria diocesi un avvertimento alle giovani parrocchiane affinchè sappiano che il matrimonio con un soldato di Roosevelt non conferisce alla moglie la cittadinanza degli Stati Uniti e che in caso di separazione o di divorzio la moglie non ha diritto a sussidio come in caso di vedovanza non le tocca pensione nemmeno quaw lora fossero nati dei figli. Lappello all'interesse riuscirà forse efficace, ma le donne che per debito professionale si occupano dei problema non ne sono punto- sicure. La annodata Anna Tempie insiste, sul Daily Mail, noli' ammonire che la corsa al divorzio non può trovar rimedio se non nella volontà e nel cuore delle donne. « Le leggi che permettono di rompere il nodo coniugale hanno fatto di quest'ultimo un puro e semplice esperimento temporaneo. Nessuno si sposa più senza ripromettersi di riprendere la propria libertà per poco che la situazione lo renda desiderabile. L'egoismo e la ricerca della felicità ad ogni costo hanno uccisa la famiglia. Per farla rinascere occorrerebbe che le donne si investissero di bel nuovo della loro bella missione di guardiane del focolare! E' inutile chiedere aiuti allo Stato, è vano sperare nelle case comode e nel mondo migliore, se la gioventù femminile britannica continua a lanciarsi a briglia sciolta nella vita come in un vasto baccanale»... Il mònito è chiaro. Ma l'Eva inglese non sembra darsene per intesa, e la corsa all'abisso continua sul fronte domestico nè più né meno che su quell'altro. Concetto Pettinato Febbre di divorzi in Inghilterra OCCHIATE Ili CASA DEL NEMICO Febbre di divorzi in Inghilterra Duecento sentenze la settimana nella sola Londra - Lady Carzon fa scuola - Come i mariti si indennizzano della infedeltà delle mogli Fra i molti sintomi del crescente disordine della società inglese uno dei più eloquenti è senza dubbie l'aumentata frequenza dei divorzi. Le statistiche dei tribunali segnalano a Londra una media di duecento divorzi la settimana, il doppio dell'anno scorso alla stessa epoca. Uno dei casi che ha suscitato più chiacchiere è quello dei coniugi Coriat, dove il co-respondent, vale a dire il complice dell'adulterio, era nientemono che una lady Curzon. Ma quando i protagonisti dell'azione legale appartengono alle alte sfere non sempre i loro nomi compaiono nelle cronache dei giornali. Largamente rappresentato sugli elenchi della Corte dei Divorzi è sempre, in compenso, l'elemento militare, non foss'altro che in virtù del cosiddetto Herbert Act del 1937, il quale contempla il caso del divorzio per abbandono e ne facilita il conseguimento semplificando le pratiche e rlducendo le spese a cinque sterline invece delle sessanta richieste dalla procedura normale. La crisi della famiglia L'esempio tipico del divorzio di guerra è stato fornito, alla fine dello scorso aprile, dal maggiore Wallace Drake-Brockmann e da sua moglie Violet, delle Forze Aeree Ausiliarie Femminili, in ragione dell'infedeltà di questa ultima, vittima del fascino irresistibile del capitano Stuart Thompson, suo superiore diretto. L'arruolamento delle donne nei servizi che gravitano intorno alle forze armate s'è rivelato, nei riguardi morali, semplicemente catastrofico. I mariti si vendicano, quando possono, reclamando ai loro rivali, come il maggiore Drake-Brockmann, mille e cinquecento sterline di darmi: ma la paura della somma da sborsare sembra priva di effetto sui colpevoli. Durante la prima guerra mondiale la crisi subita dalla famiglia fu meno grave. Quello che la rende oggi gravissima è l'enorme numero di donne chiamate a prestar l'opera loro nei servizi ausiliari e nelle fabbriche, il trasferimento dei bambini in zone locane e la piaga dei facili guadagni. La lontananza dei mariti non sarebbe forse bastata a distruggere da sola tante famiglie, se un incentivo irreparabile ni cattivo andazzo non fossero stati la separazione della donna dai figli, la promiscuità in cui tante giovani madri sono venute a trovarsi, l'eccitazione dell'insolito tenore di vita., il pericolo dei bombardamenti aerei e le tentazioni quotidiane d'ogni sorta. Uno dei divorzi di questi ultimi giorni è stato pronunziato a beneficio d'un chirurgo del St. Mary's Hospital di Paddington, la cui moglie, appartenente come la Violet testé nominata alla W.A.A.F., s'era lasciata sorprendere in un albergo di Melton in compagnia d'un galante ufficiale. Vicino o lontano, il marito resta, come sempre, privo di difesa contro certo genere di guai. E meno male, ancora, allorché il guaio si risolve in un divorzio e al dir sgraziato non capita quel che capitò la settimana scorsasi tenente d'artiglieria Patrick L. Rice, sposo da poco a un'avvenente caporalessa, anch'essa della milizia ausiliaria aeronautica, il quale tenente, lasciata una sera la moglie a una stazione ferroviaria dei dintorni di Newcastle dove s'eran dati appuntamento, la seppe la mattina dopo ritrovata cadavere In una pozza di sangue al limitare d'un bosco! Tragedia e farsa si avvicendano di continuo, nelle agitate cronache dell'amore di guerra. Il colonnello Norman Fraser, che un paio d' anni or sono divorziò impegnandosi a pagare alla moglie infedele tre sterline la settimana a patto che menasse vita irreprensibile e cessasse di ricevere le visite del proprio amante, maggiore Nugent Cahusac, sospende il sussidio accusando i due di coabitare in una stessa pensione di Bloomsbury ma si vede opporre trionfalmente dalla colpevole un certificato medico allegando il carattere forzatamente platonico delle assiduità del maggiore. Un bracciante di Leicester, Charles Burbidge. scopre la moglie intenta a lasciarsi baciare dal caporale Russell Taylor, fa a pugni con quest'ultimo e due giorni dopo ecco il caporale presentargli per offrirgli cento sterline se gli cede la donna. Dopo di che il giudice della Contea a concludere, filosoficamente: <Una volta i mariti vendevano le mogli per molto meno di cosi! » « Che farci, signor giudice ? — ribatte 1' avvocato difensore: — Tutto rincara! ». Nulla di sorprendente se in questa atmosfera di licenza i demografi registrano una costante diminuzione della natalità. In una conferenza tenuta in proposito a Londra al principio di giugno una specialista notò che mentre alla fine del 1941 le statistiche inglesi indicavano _ un ammanco di centomila nascite dovuto allo stato di guerra, s'è potuto accertare che il Regno Unito conta oggi un milione e mezzo di cani di più di mezzo secolo fa. « Quindici cani in luogo d'un bambino! », inorridisce il Daily Mail; e un noto' biologo, il prof. A. E. Crew, com menta: « Si direbbe proprio che noi inglesi si stia facendo il possibile per cancellarci dalla fac eia del globo! » Al che una dot toressa replica: « Dateci delle case comode e luminose, una vita tranquilla e un mondo migliore dove le donne possano viver felici, e avrete quanti bimbi vorrete ». E' la tesi del Comitato Femminile di Progettazione Edilizia. < Istituite le allocazioni familiari ! », consiglia alla Camera dei Lorda l'arcivescovo di Canterbury, plagiando, senza confessarlo, gli Stati totalitari. Senonchè il lord Cancelliere risponde che si vedrà a suo tempo. E una infermiera, miss Urch, osserva che le è occorso di vivere in Russia in tempo di carestia e può assicurare che i malanni dell'esistenza non hanno il menomo effetto sulla natalità, tutt'altro. slntaLe emancipate dalla guerra « Infatti — conferma Anna Tempie: — il problema è morale, e tocca alle donne salvare la famigliai». Al contrario, le confidenze che le lettrici scioperate introducono nelle loro epistole alle redazioni dei giornali tradiscono nella donna inglese un'incoscienza e un'irresponsabilità sempre più profonde. < Il giovanotto ha ricevuto un biglietto d'alloggio presso la famiglia di mia cognata, scrive una tale. Mia nipote gli si è buttata al collo subito, sebbene sappia che è ammogliato. Adesso egli dice che ne è lotto e vuole sposarla ». « Vale la pena di farsi in auattro, scrive un'altra, per salvare questa buf bonata di matrimonio? Per quanto tempo dovrò ancora subire il mio girella di marito ?» « Se John non può ottenere il divor zio, annunzia una milite ventitreenne, siamo decisi a vivere Insieme, a guerra finita, come rno glie e marito, piuttosto che separarci ». E una giovane madre < Il mio matrimonio è andato co si male, che ho risoluto di chiudere il passivo e aprire una nuova partita ». E una dei servizi civili: «Il denaro che guadagno mi hainscgnato il senso dell'imlinen-denza. Adesso so quanto fosse sciocco e umiliante restarmene legata dalle catene del matrimonio, mentre Jack mi offriva tonte ragioni per divorziare»... Cambiare, lanciarsi in nuove avventure, tentar la sorte, scrollare il giogo: ecco la sola preoccupazione di queste emancipate dalla guerra. Chi non ha ancora gustato il sapore della libertà anela u divorziare: chi non conosce che quello anela a maritarsi. I guerrieri yankee dell'Ulster fanno strage fra le Irlandesi dalla testa calda. Il vescovo cattolico di Down e Connor ha dovuto far leggere nelle chiese della propria diocesi un avvertimento alle giovani parrocchiane affinchè sappiano che il matrimonio con un soldato di Roosevelt non conferisce alla moglie la cittadinanza degli Stati Uniti e che in caso di separazione o di divorzio la moglie non ha diritto a sussidio come in caso di vedovanza non le tocca pensione nemmeno quaw lora fossero nati dei figli. Lappello all'interesse riuscirà forse efficace, ma le donne che per debito professionale si occupano dei problema non ne sono punto- sicure. La annodata Anna Tempie insiste, sul Daily Mail, noli' ammonire che la corsa al divorzio non può trovar rimedio se non nella volontà e nel cuore delle donne. « Le leggi che permettono di rompere il nodo coniugale hanno fatto di quest'ultimo un puro e semplice esperimento temporaneo. Nessuno si sposa più senza ripromettersi di riprendere la propria libertà per poco che la situazione lo renda desiderabile. L'egoismo e la ricerca della felicità ad ogni costo hanno uccisa la famiglia. Per farla rinascere occorrerebbe che le donne si investissero di bel nuovo della loro bella missione di guardiane del focolare! E' inutile chiedere aiuti allo Stato, è vano sperare nelle case comode e nel mondo migliore, se la gioventù femminile britannica continua a lanciarsi a briglia sciolta nella vita come in un vasto baccanale»... Il mònito è chiaro. Ma l'Eva inglese non sembra darsene per intesa, e la corsa all'abisso continua sul fronte domestico nè più né meno che su quell'altro. Concetto Pettinato

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Newcastle, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Ulster