L'Egitto prima della caduta di Tobruk visto da osservatori inglesi e americani

L'Egitto prima della caduta di Tobruk visto da osservatori inglesi e americani L'Egitto prima della caduta di Tobruk visto da osservatori inglesi e americani Istanbul, 30 giugno. La marcia delle Armate dell'Asse in territorio egiziano diffonde nel paese un'ondata di panico. Il contadino fellah, indifferente alle vicende di oggi come nei secoli per lui trascorsi invano, resta* nella sua capanna e sulla terra che gli dà per molto sudore poco pane, ma ì ricchi montano grosse automobili e chi non dispone di una automobile cerca di salvarsi come può. I treni per il Libano partono stracarichi di viaggiatori: però il governo libanese, date le difficoltà di rifornimento, riduce al minimo l'afflusso. Queste difficoltà sono serie. Il 5 giugno il generale Catroux ha lanciato un proclama alle popolazioni del Libano e della Siria presentando il problema dei rifornimenti in maniera che non consente dubbi od alternative. Gli Stati del Levante da oggi debbono vivere con le loro proprie risorse come se le importazióni di qualsiasi genere fossero interrotte. « Ormai non bisogna più contare — ha detto il generale ancora prima che la caduta di Tobruk capovolgesse la situazione inglese nel Levante — sopra nessun concorso esterno ». Notizie dubbie Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto dall'Egitto informazioni sporadiche da viaggiatori: taluni timidi, altri non in grado di vagliare i fatti, oppure da persone il cui giudizio poteva essere influenzato dallo spirito di parte. Ugualmente dubitiamo dell'esattezza delle notizie di carattere militare, notizie che a migliaia di km. di distanza possono essere molto aleatorie, come lo dimostra, ad esempio, il fatto che alla vigilia della cattura a Tobruk di oltre 30.000 britannici, alcuni qui sostenevano che non vi si trovassero più di 6000 uomini. Meglio è basarsi in fondo sopra quanto dissero e dicono gli stessi inglesi ed americani, e cito per primissima un'affermazione che risale ad aprile: * L'Egitto non ufficialmente in guerra è un campo armato. Grazie al canale di Suez, tratto vitale delle comunicazioni con l'Estremo Oriente, questa area può diventare un grande teatro di guerra ». Ne deduciamo che gli inglesi in Egitto si consideravano fortemente armati e l'azione italo-tedesca per essi non ha costituito una sorpresa. Dopo i ripetuti rifiuti opposti alle richieste britanniche di partecipazione attiva alla guerra nel nord Africa, l'esercito egiziano ha semplicemente assunto la difesa antiaerea attornb al Cairo e in parte delle zone di Alessandria e del canale di Suez. Le incursioni delle squadriglie dell'Asse, specialmente quella del giugno 1941 * che in una sola orribile notte costò la vita di più di quattrocento persone », hanno indotto da tempo molti abitanti di Alessandria e della zona del canale a cercare la sicurezza nelle campagne. Uno degli scrittori cui attingiamo (voglio almeno nominare ì signori Grant Parr e Janssen) ammoniva di non lasciarsi trarre in inganno dai segni di pace di quei giorni ed aggiungeva: « nel deserto occidentale egiziano e sui mari che bagnano le sue coste infuria la battaglia che può essere la chiave della vittoria di questa guerra e può influire in modo so stanziale su destini del mondo non eccettuati quelli degli Stati Uni ti ». Per le due parti in campo tutto dipende dai rifornimenti, proseguivano i citati osservatori. Vero è che se l'America manda in Levante carri armati, autoblinde, autocarri, aeroplani, vettova glie, il problema è di mandare dall'America all'Egitto più di quanto l'Asse non possa mandare in Libia Mentre le navi americane debbono fare metà del giro del mondo quelle italiane debbono coprire circa trecento miglia. Grandi lodi vengono rivolte agli equipaggi delle navi mercantili inglesi e americane che hanno arrischiato la vita « per portare a destinazione un carico dopo l'altri di materiale da guerra attorno al Capo di Buona Speranza ed attraverso il Mar Rosso. I pericoli affrontati da questi uomini apparvero evi denti il 5 settembre 1941 allorchè gli apparecchi dell'Asse lanciarono due bombe oppure siluri contro il trasporto americano Steel Seafarer nel Mar Rosso. Con la loro pronta azione i membri dell'equipaggio si salvarono la vita, ma il Seafarer affondò in venti minuti». In Turchia gli americani e gli inglesi vanno dicendo che la perdita dell'Egitto sarebbe grave dal punto di vista del prestigio, ma non da quello delle comunicazioni dcenis . a o e i i e o o o i è o a dato che già adesso la strada del Mediterraneo (e non è poi una confessione irrilevante) non può essere utilizzata. Sentite invece il parere di più obiettivi osservatori d'oltre oceano: « Malgrado i bombardamenti dell'Asse e l'adozione della rotta del Capo di Buona Speranza, il canale di Suez rimane la chiave orientale del Mediterraneo. Fino a quando l'Inghilterra tiene Suez e Gibilterra, i nazisti e i fascisti resteranno chiusi dentro questo antico mare di molte battaglie. Ma i rifornimenti costituiscono il problema principale e la strategia essenziale della guerra in questo scacchiere ». Miscuglio di razze Durante il decorso triennio ad Alessandria e nei porti del canale di Suez si è riversata una corrente sempre più forte di soldati inglesi «provenienti dai migliori Reggimenti della madrepatria Inghilterra, dalla Scozia, dal Galles, dai Domimi e dalle colonie. I battaglioni delle contee scozzesi in gonnellino, i reggimenti scelti della guardia e, numerosissimi fra tutti, australiani, neo-zelandesi, anglo-indiani e sud-africani. Con l neo-zelandesi vennero i maori, discendenti dagli aborigeni di quel dominio nel Pacifico; coi sud-africani i volontari negri del Basuto e Suazi, i Xosa, i Zulù e molte altre tribù. Gli indiani possono essere divisi all' infinito in Jikhs, Gurkhas , Pungiabs , Rajputs, Gahrwalis e molti altri. Aggiungete a costoro i magnifici soldati' neri del Sudan. Mescolate la popolazione dell'Egitto colle sue proprie miscele di sangue turco, caucasico, arabo; rimescolate ancora colle razze mercantili levantine, greci, siriani ed ebrei ». Non credo che nominando tutte queste razze si siano voluti indicare dei fattori di forza pel fronte di battaglia e pel fronte interno L'armata britannica ha creato i suoi campi di allenamento sugli altipiani rocciosi ai limiti della grande vallata verde. « Le sue truppe per la guerra del deserto — abbiimo letto — l'Inghilterra le ha allenate nel deserto. Nel vicino Cairo e in altri punti dispersi esistono adesso dozzine di campi di riposo e di allenamento per le truppe non ancora pronte per il fronte e per quelle in vacanza. Debbono mangiare su tavole primitive il rancio cotto con le cucine portatili, servirsi degli impianti sanitari provvisori, dormire sotto la tenda, oppure in baracche di tavole, resistere al caldo e al sole d'estate e ai congelamenti d'inverno, giacchè il deserto può essere uno del posti più freddi immaginabili ». La preparazione è stata dunque curata nei dettagli e sebbene il clima egiziano non sia tollerato da tutti gli europei, ci si assicura che la salute delle truppe britanniche è stata mantenuta al livello - dei tempi di pace, che i casi di dissenteria sono stati ridotti alla metà dell'anno scorso e che il tifo e le altre malattie di origine gastrica hanno potuto essere domati a slmiglianza della malaria. Sono risultati ottimi perfino i risultati di una campagna contro le mosche Sciocche vanterìe Non parliamo di quello che è stato fatto al Cairo per permettere agli inglesi e agli americani di svagarsi nelle ore libere in maniera e misura che le nostre truppe certamente non conoscono. I circoli locali notturni, i cinematografi, i teatri, le gite alle Piramidi, le feste da ballo nelle quali il numero delle dame è risultato purtroppo inferiore a quello dei cavalieri, perchè l'emancipazione della donna egiziana non arriva al punto di consentire alle ragazze di uscire sole. Gli inglesi si van tano di aver dato all'industria egiziana un lavoro enorme e di avere ottenuto che la produzione del cotone da essi acquistata nella quasi totalità venisse diminuita a vantaggio della produzione di generi alimentari. «Nel deserto occidentale, conclude una delle fonti cui attingo, il pericolo è per l'Inghilterra -grave quasi quanto lungo la costa di Dover. Cheto, pacifico, sonnolento, l'Egitto deve essere per molti una terra di sangue, una sabbia di lagrime e sudori». Nessuno di questi scrittori an glosassonl ha accennato al contrasti fra il governo egiziano e il comando inglese, che si proponeva, nel caso d'invasione dell'Egitto da parte delle truppe dell'Asse, di distruggere- le dighe del Nilo, le chiuse dei canali e di applicare la tattica della terra bruciata. I. Zìngarelli L'Egitto prima della caduta di Tobruk visto da osservatori inglesi e americani L'Egitto prima della caduta di Tobruk visto da osservatori inglesi e americani Istanbul, 30 giugno. La marcia delle Armate dell'Asse in territorio egiziano diffonde nel paese un'ondata di panico. Il contadino fellah, indifferente alle vicende di oggi come nei secoli per lui trascorsi invano, resta* nella sua capanna e sulla terra che gli dà per molto sudore poco pane, ma ì ricchi montano grosse automobili e chi non dispone di una automobile cerca di salvarsi come può. I treni per il Libano partono stracarichi di viaggiatori: però il governo libanese, date le difficoltà di rifornimento, riduce al minimo l'afflusso. Queste difficoltà sono serie. Il 5 giugno il generale Catroux ha lanciato un proclama alle popolazioni del Libano e della Siria presentando il problema dei rifornimenti in maniera che non consente dubbi od alternative. Gli Stati del Levante da oggi debbono vivere con le loro proprie risorse come se le importazióni di qualsiasi genere fossero interrotte. « Ormai non bisogna più contare — ha detto il generale ancora prima che la caduta di Tobruk capovolgesse la situazione inglese nel Levante — sopra nessun concorso esterno ». Notizie dubbie Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto dall'Egitto informazioni sporadiche da viaggiatori: taluni timidi, altri non in grado di vagliare i fatti, oppure da persone il cui giudizio poteva essere influenzato dallo spirito di parte. Ugualmente dubitiamo dell'esattezza delle notizie di carattere militare, notizie che a migliaia di km. di distanza possono essere molto aleatorie, come lo dimostra, ad esempio, il fatto che alla vigilia della cattura a Tobruk di oltre 30.000 britannici, alcuni qui sostenevano che non vi si trovassero più di 6000 uomini. Meglio è basarsi in fondo sopra quanto dissero e dicono gli stessi inglesi ed americani, e cito per primissima un'affermazione che risale ad aprile: * L'Egitto non ufficialmente in guerra è un campo armato. Grazie al canale di Suez, tratto vitale delle comunicazioni con l'Estremo Oriente, questa area può diventare un grande teatro di guerra ». Ne deduciamo che gli inglesi in Egitto si consideravano fortemente armati e l'azione italo-tedesca per essi non ha costituito una sorpresa. Dopo i ripetuti rifiuti opposti alle richieste britanniche di partecipazione attiva alla guerra nel nord Africa, l'esercito egiziano ha semplicemente assunto la difesa antiaerea attornb al Cairo e in parte delle zone di Alessandria e del canale di Suez. Le incursioni delle squadriglie dell'Asse, specialmente quella del giugno 1941 * che in una sola orribile notte costò la vita di più di quattrocento persone », hanno indotto da tempo molti abitanti di Alessandria e della zona del canale a cercare la sicurezza nelle campagne. Uno degli scrittori cui attingiamo (voglio almeno nominare ì signori Grant Parr e Janssen) ammoniva di non lasciarsi trarre in inganno dai segni di pace di quei giorni ed aggiungeva: « nel deserto occidentale egiziano e sui mari che bagnano le sue coste infuria la battaglia che può essere la chiave della vittoria di questa guerra e può influire in modo so stanziale su destini del mondo non eccettuati quelli degli Stati Uni ti ». Per le due parti in campo tutto dipende dai rifornimenti, proseguivano i citati osservatori. Vero è che se l'America manda in Levante carri armati, autoblinde, autocarri, aeroplani, vettova glie, il problema è di mandare dall'America all'Egitto più di quanto l'Asse non possa mandare in Libia Mentre le navi americane debbono fare metà del giro del mondo quelle italiane debbono coprire circa trecento miglia. Grandi lodi vengono rivolte agli equipaggi delle navi mercantili inglesi e americane che hanno arrischiato la vita « per portare a destinazione un carico dopo l'altri di materiale da guerra attorno al Capo di Buona Speranza ed attraverso il Mar Rosso. I pericoli affrontati da questi uomini apparvero evi denti il 5 settembre 1941 allorchè gli apparecchi dell'Asse lanciarono due bombe oppure siluri contro il trasporto americano Steel Seafarer nel Mar Rosso. Con la loro pronta azione i membri dell'equipaggio si salvarono la vita, ma il Seafarer affondò in venti minuti». In Turchia gli americani e gli inglesi vanno dicendo che la perdita dell'Egitto sarebbe grave dal punto di vista del prestigio, ma non da quello delle comunicazioni dcenis . a o e i i e o o o i è o a dato che già adesso la strada del Mediterraneo (e non è poi una confessione irrilevante) non può essere utilizzata. Sentite invece il parere di più obiettivi osservatori d'oltre oceano: « Malgrado i bombardamenti dell'Asse e l'adozione della rotta del Capo di Buona Speranza, il canale di Suez rimane la chiave orientale del Mediterraneo. Fino a quando l'Inghilterra tiene Suez e Gibilterra, i nazisti e i fascisti resteranno chiusi dentro questo antico mare di molte battaglie. Ma i rifornimenti costituiscono il problema principale e la strategia essenziale della guerra in questo scacchiere ». Miscuglio di razze Durante il decorso triennio ad Alessandria e nei porti del canale di Suez si è riversata una corrente sempre più forte di soldati inglesi «provenienti dai migliori Reggimenti della madrepatria Inghilterra, dalla Scozia, dal Galles, dai Domimi e dalle colonie. I battaglioni delle contee scozzesi in gonnellino, i reggimenti scelti della guardia e, numerosissimi fra tutti, australiani, neo-zelandesi, anglo-indiani e sud-africani. Con l neo-zelandesi vennero i maori, discendenti dagli aborigeni di quel dominio nel Pacifico; coi sud-africani i volontari negri del Basuto e Suazi, i Xosa, i Zulù e molte altre tribù. Gli indiani possono essere divisi all' infinito in Jikhs, Gurkhas , Pungiabs , Rajputs, Gahrwalis e molti altri. Aggiungete a costoro i magnifici soldati' neri del Sudan. Mescolate la popolazione dell'Egitto colle sue proprie miscele di sangue turco, caucasico, arabo; rimescolate ancora colle razze mercantili levantine, greci, siriani ed ebrei ». Non credo che nominando tutte queste razze si siano voluti indicare dei fattori di forza pel fronte di battaglia e pel fronte interno L'armata britannica ha creato i suoi campi di allenamento sugli altipiani rocciosi ai limiti della grande vallata verde. « Le sue truppe per la guerra del deserto — abbiimo letto — l'Inghilterra le ha allenate nel deserto. Nel vicino Cairo e in altri punti dispersi esistono adesso dozzine di campi di riposo e di allenamento per le truppe non ancora pronte per il fronte e per quelle in vacanza. Debbono mangiare su tavole primitive il rancio cotto con le cucine portatili, servirsi degli impianti sanitari provvisori, dormire sotto la tenda, oppure in baracche di tavole, resistere al caldo e al sole d'estate e ai congelamenti d'inverno, giacchè il deserto può essere uno del posti più freddi immaginabili ». La preparazione è stata dunque curata nei dettagli e sebbene il clima egiziano non sia tollerato da tutti gli europei, ci si assicura che la salute delle truppe britanniche è stata mantenuta al livello - dei tempi di pace, che i casi di dissenteria sono stati ridotti alla metà dell'anno scorso e che il tifo e le altre malattie di origine gastrica hanno potuto essere domati a slmiglianza della malaria. Sono risultati ottimi perfino i risultati di una campagna contro le mosche Sciocche vanterìe Non parliamo di quello che è stato fatto al Cairo per permettere agli inglesi e agli americani di svagarsi nelle ore libere in maniera e misura che le nostre truppe certamente non conoscono. I circoli locali notturni, i cinematografi, i teatri, le gite alle Piramidi, le feste da ballo nelle quali il numero delle dame è risultato purtroppo inferiore a quello dei cavalieri, perchè l'emancipazione della donna egiziana non arriva al punto di consentire alle ragazze di uscire sole. Gli inglesi si van tano di aver dato all'industria egiziana un lavoro enorme e di avere ottenuto che la produzione del cotone da essi acquistata nella quasi totalità venisse diminuita a vantaggio della produzione di generi alimentari. «Nel deserto occidentale, conclude una delle fonti cui attingo, il pericolo è per l'Inghilterra -grave quasi quanto lungo la costa di Dover. Cheto, pacifico, sonnolento, l'Egitto deve essere per molti una terra di sangue, una sabbia di lagrime e sudori». Nessuno di questi scrittori an glosassonl ha accennato al contrasti fra il governo egiziano e il comando inglese, che si proponeva, nel caso d'invasione dell'Egitto da parte delle truppe dell'Asse, di distruggere- le dighe del Nilo, le chiuse dei canali e di applicare la tattica della terra bruciata. I. Zìngarelli

Persone citate: Catroux, Durante, Grant Parr, Janssen, Steel Seafarer