Il lettore vagabondo Nuove collezioni

Il lettore vagabondo Nuove collezioni Il lettore vagabondo Nuove collezioni LIBRERIA Vi sono studiosi di storia letteraria di gusto cosi vivo pur nella ricerca erudita e nella paziente postilla, che dal loro scritti — contributi, saggi o variazioni o commenti — l'argomento tosto si anima con l'autonomia e la fertilità squisita dell'arte. Si vuol dire con una certa felice fantasia. Fiuto intellettuale, dono di rln. tracciare il cammino psicologico, storico, immaginoso della creazione letteraria, dai più minuti indizi alle segrete intenzioni; e le loro scoperte, anche se maturate nella scrupolosa indagine, hanno sempre l'apparenza, la grazia e l'imprevisto di ciò che nasce, un po' a caso, da fortunati incontri, dall'Improvviso dell'intuizione. E' di questi studiosi e scrittori Pietro Paolo Trompeo che, nel trarre da sottili esplorazioni della letteratura italiana e francese il fiore delicatissimo dei ritratti morali, delle evocazioni del tempo e dei costumi, dell'interpretazione poetica, regge lo stile in un'aura d'ilare affabilità, non senza malizie di lettore scaltro e penetrativo. Discreto sorriso, segno di dominio dell'intricata suggestiva materia letteraria del Seicento, Settecento e Ottocento, e modo di velare quella sensibilità di ricercatore del passato, detta romantica, che è come un tono interno, sfumato, della sua cultura precisa. Dell'artista egli ha il senso del particolare concreto, 11 piacere di dar corpo ai pensieri In immagini di bella fronda, in allusioni rapide tra luci ed ombre. Vi parla di Daniello Bartoli, là ove descrive la moglie indiana che si getta sul rogo: « O non è questa una delle maestose figure femml. nili che fratel Pozzo ha messo nel maraviglioso trionfo di sant'Ignazio a simboleggi''re le quattro parti del mondo ? ». Mette a fronte, di scorcio, Rousseau, Rene, Manfredo, Corrado Brando, Rira> baud, e Jacopo Ortis; ma a quelli, osserva, manca ciò che è propriamente patetico in Jacopo, o piuttosto In Ugo: « 11 contrasto, che è la sua vera poesia, tra l'impeto ribelle, che a volte sembra Irrom¬ pere frenetico e cieco, e il riconoscimento d'una sapienza arcanamente tramandata, d'una legge santa ». Citazioni da un suo nuovo, ghiotto volume: Il lettore vagabondo (Tumminelli Ed.) che, con 11 fare quasi svagato dall'uno all'altro argomento, è poi discorso continuo, sostanzioso, coerente, di «umanista» moderno. Divagazioni ve n'è di bellissime, come l'Elogio di Daniello Bartoli, Settecento antimusicale. Aspetti di Talieyrand, Il Leopardi e il suo antagonista, Alfred de Musset à l'ombre des jeunes filles en fleurs, Da Virgilio a Baudelaire... Pagine di stona pittoresca, sentimentale, con un contrappunto di morbida sussurrante intimità sul delizioso paesaggio romantico, sono quelle di Lamartine e la Marchesa di Barolo, e figure e figurine accennano, scorrono, in un'aria lucida e fine, per tutto il libro: Boileau, Voltaire, Goethe e San Filippo Neri, Mazzini e Padre Mauro Ricci delle Scuole Pie, Leone XIII ed Emilio Zola. E chi voglia rendersi conto di come il Trompeo raggiunga il senso della poesia, veda II misterioso nume del Foscolo, Mirella e l'amor puro, Odor di mare .in « Pinocchio... ». Abbiamo, in questa breve presentazione, ripreso i motivi della noticlna editoriale, succosa ed equa, che accompagna il libro. Il che ci offre lo spunto e il passaggio a dire brevemente che il volume fa parte di una collezione, La Nuova Biblioteca Italiana, edita da Tummine.li, diretta da Arnaldo Bocelli, e che promette bene. Della letteratura del tempo nostro essa « si propone di fornire, attraverso una scelta accurata di autori e di opere, un quadro Indicativo delle forme e tendenze più vive»; e accenneremo che, con il volume di Trompeo, ne sono usciti altri di Bartolini, di Tecchl, di Francesco Jovlne, di Stuparich, D'Amico; e altri nomi si fanno, di Praz, Russo, del Bocelli stesso (Dal D'Annunzio agli «.ermetici»), di Floia, Li- nati, Vlgolo, Titta Rosa, Angloletti, Onofri e via "dicendo. Sullo scrittolo abbiamo poi quattro volumetti di un'altra interessante collezione, l'Universale Einaudi, che con testi critici, traduzioni accurate, opere integrali, scelte sistematiche, prefazioni rapide, note bio-bibliografiche e sobrie chiose, vuol proporre a un serio riesame, secondo il gusto italiano, « aperto olle esperienze moderne ma sempre vivamente sensibile alla nostra secolare tradizione umanistica », il patrimonio culturale universale. I volumetti pubblicati sono: Algarotti, Viaggi di Russia, Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis, Tolstoi, La sonata a Kreutzer, Baudelaire, Giornali intimi; e nella lista di quelli annunciati vediamo i nomi di Tito Livio, Schumann, Filippo Sassetti. Cavour, Gino Capponi, Carlo Bini, Winckelmann, Ippolito Nievo, Beaumarchais, Nietzsche, Luciano, e I canti popolari greci del Tommaseo, e poesie giapponesi, e Coae viste di Hugo e Libelli di Swift, e Poemetti di Lorenzo il Magnifico... Sicché tra autori ed opere spira una cert'aria che davvero aguzza tutte le curiosità. f. b.

Luoghi citati: Barolo, Russia