Ansia in Inghilterra per la vittoria dell'Asse in Egitto

Ansia in Inghilterra per la vittoria dell'Asse in Egitto Ansia in Inghilterra per la vittoria dell'Asse in Egitto // ritorno di Churchill a Londra Berna,'27 giugno. (S.). Le notizie dei primi scontri nella regione del litorale nelle vicinanze di Marsa Matruh vengono accolte con ansia indicibile dal popolo inglese- il quale si è reso conto che in quello che si era creduto finora un teatro secondario della guerra si giuocano le sorti dell'impero bri-, tannico. « La nazione inglese — scrive il corrispondente de! Journal de Genève — ha il sentimento nettissimo che la situazione è arrivata ad un punto tale che dall'esito della campagna d'Egitto dipenderanno le sorti del Medio Oriente e conseguentemente l'evoluzione del gigantesco conflitto mondiale ». Tanto più ansiosa è l'attesa in quanto fa stampa nei giorni precedenti ha chiaramente ammesso che l'VIII armata è stata decimata che erano necessari rinforzi dalla Siria e dalla Palestina, che bisognava eseguire azioni temporeggiati-lei per avere il tempo di ricostituire un esercito sufficientemente forte a far fronte al nemico in piena potenza combattiva. Ci si domanda, dunque, se mentre echeggia il primo fragore d'armi sotto le nuove posizioni britanniche l'esercito sia pronto. I corrispondenti da Londra, comunque, rilevano che la situazione viene giudicata grave. Il solo fatto che le truppe britanniche non sono state ancora capaci di alcun sia pur minimo contrattacco (ed è stato detto e ripetuto nel passato che la tattica britannica, ormai anche nella difensiva, era quella di attaccare) dimostra che rvm armata non è ancora ricostituita in modo da poter affrontare con sicurezza un altro rude assalto. Bisogna contare inoltre che, data la demoralizzazione e la stanchezza del superstiti delle precedenti battaglie, soltanto la loro sostituzione con nuove truppe potrebbe dare all'Inghilterra la speranza di una resistenza veramente efficace. Nel frattempo ci si domanda come si comporterà l'Egitto in un momento cosi critico, fi dubbio trapela dai commenti dei giornali inglesi *1 quali si rallegrano perchè quel paese è retto da un governo forte il cui capo è deciso a mantenere l'ordine in tutti i modi. H News Chronicle ricorda che il Primo Ministro egiziano dopo i suoi colloqui col comandante britannico generale Stone e con l'ambasciatore britannico sir Mi' les Lampson ha dichiarato di aver ricevuto assicurazioni che l'Egitto sarà difeso fino all'estremo, ma osserva, palesando cosi l'incertezza predominante, che non ci sarebbe* da stupirsi se un certo nervosismo si impossessasse del popolo ora che il nemico si trova già molto avanti sul suolo egiziano. Quanto alla crisi politica ingle¬ se si conferma che essa è in decrescenza. Le ultime dichiarazioni propagandistiche fatte da Churchill al consiglio del Pacifico, la montatura dell'incursione su Brema e i pretesi nuovi miracolosi plani strategici elaborati a Washington da Churchill e da Roosevelt insieme al lavorio compiuto dai seguaci di Churchill a Londra nei corridoi parlamentari e al timore che il paese rimanga senza governo, hanno fatto si che la parola d'ordine è ora quella di contenere le critiche entro stretti limiti e di guardarsi bene dal gettare giù il Primo Ministro. La crisi, si dice, non è di.carattere politico ma di carattere mlll tare; e sebbene Churchill sia il supremo direttore della guerra, è certo che è stato ingannato. E' il comando del Medio Oriente che ha fiudicato male la situazione ed ha ratto in errore non soltanto il pubblico ma anche le competenti autorità britanniche, e Churchill in prima linea. Liquidato Ritcnie non è improbabile che lo segua Auchinleck il quale verrebbe sostituito da Wavell. Churchill, di ritorno a Londra, ha fatto dichiarare che risponderà personalmente al Comuni alla mozione di sfiducia. Si attende quindi un lungo discorso del Primo Ministro.

Persone citate: Brema, Churchill, Roosevelt