Italo Balbo esaltato dal Ministro Bottai a Ferrara

Italo Balbo esaltato dal Ministro Bottai a Ferrara Italo Balbo esaltato dal Ministro Bottai a Ferrara Il Segretario del Partito, i Ministri Teruzzi e Pareschi alla celebrazione - Le insegne del Partito - Solenne funzione in Duomo con una corona d'alloro del Duce sul tumulo Ferrara, 29 giugno. I v. . > . , Ferrara ha vissuto ieri una gtor- nata di profonda commozione e di | fierisslmo orgoglio, nell'affettuoso e devoto ricordo del Quadrumviro Italo Balbo, caduto sulla via della Vittoria di cui è stato il preparatore e l'anticipatore. La cittadinanza alla quale si erano aggiunte moltissime rappresentanze provinciali, ha presenziato i solenni riti con profondo sentimento. Nelle vie erano esposte le bandiere abbrunate e grandi scritte murali ricordavano i nomi degli eroici Caduti, Italo e Lino Balbo, Nello Quinci, Enrico Carettl e gli altri, presenti nel cuore dei ferraresi e degli italiani. Sono convenuti per l'occasione a Ferrara altissime personalità del Governo e del Regime: Teruzzi, Ministro per l'Africa Italiana, in rappresentanza del Duce; i Quadrumviri De Bono e De Vecchi; 11 Segretario del Partito, Vidussoni; 1 Ministri Bottai e Pareschi; il generale Nasci per il generale Cavaliere; il generale Porro per il Sottosegretario all'Aeronautica; il conte Volpi di Misurata; il dott. Ravasio vice-Segretario del Partito, il generale Biseo con un gruppo di «atlantici»; senatori, consiglieri nazionali, autorità e gerarchie locali, Federali di varie province e moltissime altre personalità. . In mattinata sono giunte a Ferrara, accolte con i dovuti onori, le insegne del Partito. Alle 10 nella cattedrale gremitissima, ha avuto inizio una solenne Medsa celebrata dall'Arcivescovo di Ferrara. Erano presenti il figlio del Quadrumviro, Paolo, il fratello di Italo Balbo comm. Edmondo, le sorelle Maria e Egle, le vedove di Lino Balbo e di Nello Quilici la sorella di Enrico Carettl, il figlio di Claudio Brunelli, i figli del maresciallo Berti, oltre a tutte le autorità e gerarchie. Ai lati dell'altare erano le insegne del Partito. Sul tumulo era stata deposta una corona di alloro del Duce. L'Università intitolata al Quadrumviro Terminato 11 rito religioso i Quadrumviri ed i Ministri hanno rivolto parole di affetto e di fierezza al familiari degli eroi, Una significativa cerimonia si è svolta successivamente nel palazzo dell'Università. Nel salone della biblioteca, dopo 11 saluto al Duce comandato dal Segretario del Partito, 11 Magnifico Rettore ha detto parole di saluto, quindi è stato letto un messaggio nel testo latino del rettore dell'Università di Bologna. Il Ministro Bottai ha poi annunziato solennemente che da oggi, per volere del Duce e nel nome della Maestà del Re Imperatore, la libera. Università di Ferrara viene dichiarata Regia e intitolata al nome di Italo Balbo. Il Ministro, dopo avere ricordato I con vibranti parole la fulgida fi- \gum del Quadrumviro, hi pure annunziato che, presi gli ordini dal a e presi gli Duce, 11 Ministero dell'educazione nazionale e la direzione generale delle Arti hanno deciso di onorare l'Eroe dando esecuzione al programma dei lavori di restauro che Balbo voleva attuare nella sua città; cosi sulla Ferrara estense si calcherà la Ferrara di Italo Balbo. Il Ministro Bottai ha poi annunziato che, per la donazione del senatore Cini alla città di Ferrara, 11 palazzo Estense di Belvedere accoglierà gli istituti culturali ferraresi. Cessati gli applausi il Ministro ha consegnato ai familiari di Italo e Lino Balbo 1 diplomi della sezione volontari di guerra e il diploma di benemerenza dell'educazione nazionale alla memoria di Nello Quilici. Alla cerimonia hanno pure presenziato l'intero corpo accademico, 1 rettori delle Università di Roma e Bologna, le rappresentanze degli atenei di Padova, Firenze, Parma e del Politecnico di Torino. La cerimonia si è chiusa con 11 saluto al Duce ordinato dal Segretario del Partito. Nel pomeriggio il Segretario del Partito si è recato in una località della provincia, ed ha visitato due tenute nelle quali si stavano compiendo lavori di trebbiatura. Lo accompagnava il Ministro dell'agricoltura e delle foreste Ecc. Pare- l schi. II Ministro Vidussoni si è quindi, portato a Quartesana Bai g te±£ natale d^ Quadrumviro, d ivl ha inaugurato il Sacrario dedicato alla sua gloriosa memoria. Ritornato in città, il Segretario del Partito ha visitato la sede del gruppo rionale « Bignozzi » e l'asilo. In tutte le visite la presenza del Ministri ha suscitato ardentissime dimostrazioni di fede ed il nome del Duce è stato scandito a lungo. Successivamente, nel teatro comunale, alla presenza dei Quadrumviri, del presidenti del Senato e della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, del Segretario del Partito, dei Ministri Teruzzi e Pareschi e di moltissime autorità e gerarchie, nonché di tutte le autorità locali e di una folla enorme, ha avuto luogo la solenne commemorazione di Italo Balbo fatta da Giuseppe Bottai. L'oraziano di Bottai e L'oratore Inizia 11 suo dire affermando di volere, soprattutto, studiare la personalità di Italo Balbo: «un carattere» sì, ma che di sè, della sua indole e del suo temperamento, delle sue capacità e delle sue attit.idlni, fu dominatore sempre. Talché della sua morte non sappiamo ancora farci una ragione; e pc-rciò alla sua vita vogliamo onivolgerci Insieme, quasi rifiutandosi di considerarla chiusa; e dal cielo riportarla sulla traccia del suo terrestre cammino. Bottai definisce Italo Balbo « fascista avanti lettera », notando come, in breve volgere d'anni, « un uomo non ancora trentenne impari da soldato l'obbedienza, da condottiero di masse acquisti la consapevolezza di quel sentimento dell'ordine che è il fondamento degli italiani ». Il Ministro passa, poi, In rassegna i meriti di Balbo nella ricostruzione dell'ala « anchilosata» osservando come l'audacia e la misura convivano singolarmente in -lui. «Un eroismo, quello di Balbo dice Bottai — non isdegnoso di quella lenta, lunga, sfibrante preparazione specifica, dura a conquistarsi, che ai più non sembra coesistere col garibaldino delle imprese leggendarie. Se ne nutre, invece, e se n'avvalora la sua azione: vi trova il massimo Impulso di forza e di precisione, sottoponendosi ad una ferrea disciplina, chiarificatrice delle idee direttive, commlsuratrlce dei mezzi agli scopi, selezionatrice del metodi e dei procedimenti. Il Ministro passa, quindi, a ricordare alcune affermazioni del Maresciallo nel 1927, la cui verità comprova, oggi, ogni giornata di guerra. Occorre, Balbo diceva, ol tre ad una intensa attività per lo sviluppo dell'aviazione civile, predisporre la realizzazione di una po. tenza bellica aerea di tale efficienza, che possa, in pace, influire sopra l'andamento dei nostri rapporti collettivi con le Nazioni con le quali ci potremmo trovare in un eventuale conflitto di interesse. Per difendersi dal cielo occorre sopra tutto potere offendere dal cielo ». Sempre egli puntò sulle due funzioni dell'ala, quella civile e quella militare, con un sentimento del tempo che coglie esattamente le mutate condizioni della vita odierna. Cosi, « superata d'un balzo intuitivo la tecnica del volo per sublimarla, assimilandola, in politica del volo, egli intendeva il fine ultimo di quelle imprese, che organizzò e condusse vittoriosamente nell'attonita meraviglia del mondo. Servitore devoto dello Stato, egli ha sempre certissima la coscienza di giocare tutta la vita sulla posta d'un grande ideale: la Patria eterna, ohe sono due paro le, sopravvenire agli uomini e alla loro sorte». pìOpere di guerra e di pace Il Ministro passa, poi, a rievocare la straordinaria opera di Bai bo anticipatore dell'ordine nuovo. « Con quella capacità d'unire in simultaneo Impulso d'azione momenti lontani della stessa impresa, che è propria dello spirito ovganizzativo moderno, Balbo provvede alle opere di guerra e di pace: rafforza le difese sulle fron tiere tunisine ed egiziane, riordl na le truppe locali, forma le compagnie avlo-sahariane, organizza ì rifornimenti e i mezzi di trasporto. Né meno saggia, prudente e poetica ci appare la sua opera civile di colonizzatore, di ammi lustratore, di legislatore, materiata di provvidenza, ispirata a romana giustizia. Per tutta la sua molteplice ed unitaria struttura d'uomo di pensiero e d'azione, Balbo è, dunque, grande maestro, e può, senza perdere nulla del suo mito, scendere in vita com'era, buon compagno tra i giovani e non più giovani. A ciascuno di noi egli ila qualcosa da dire: un qualcosa che ha il valore d'un incontro decisivo. « Mussolini — cosi conclude l'oratore — ha voluto intitolare a lui l'Università di Ferrara con questo proposito: di non relegare Italo nel cielo degli Eroi. Perchè gli uomini ricordano bensì il nome e venerano la memoria del loro grandissimi, ma ne perdono i tesori della dimestichezza, quando finiscono col sentire gli Immortali tanto distaccati e lontani, da parere inaccessibile un colloquio stretto con essi. Dalla marcia dell'Ottobre alla crociera, alla suprema gloria di Tobruk, cosi Italo ha vissuto e vive in un'aria di leggenda ». Il nome di Balbo alla Federazione Appassionate, entusiastiche acclamazioni si sono levate dalla folla che gremiva il teatro e un solo grido di devozione ha risposto al saluto al Duce, comandato dal Segretario del Partito. Le autorità e gerarchle si sono quindi recate alla Casa del Fascio, ove il Segretario del Partito ha annunciato ai fascisti che gremivano la sala che da oggi la Federazione fascista ferrarese porta il nome dell'Indimenticabile Quadrunviro. Entusiastiche acclamazioni si sono levate dai presenti e il grido di « Duce, Duce » è stato scandito appassionatamente. Poi il Ministro Pareschi ha annunciato che una grande opera, preconizzata da Italo Balbo e propugnata da Lino Balbo, trova in questo secondo annuale l'inizio degli studi necessari alla sua pratica attuazione. Per volere del Duce saranno cioè allestiti i piani delle opere e le procedure relative per la bonifica delle vallate di Comacchio. I lavori saranno iniziati a vittoria ottenuta, quando l'esercito combattente si trasformerà In esercito del lavoro. Il ministro, interpretando l'anima del Fascismo ferrarese ha dato lettura di un telegramma di devozione e di gratitudine da inviare al Duce. Entusiastiche acclamazioni hanno attestato l'Incondizionata approvazione del presenti, Infine il Ministro Vidussoni ha consegnato una fotografia con au tografo del Duce allo squadrista Carlo Cappon, di Tresigallo, padre di numerosa prole, con sei figli alle armi. La serie delle manifestazioni ha cosi avuto termine con il saluto al Duce. Il vice-Segretario del Partito Ravasio e 11 Ministro Pareschi si sono poi recati a Bondeno, dove con un Imponente raduno di popolo acclamante al Condotltero dell'Italia fascista è stato scoperto un busto di Lino Balbo.