Due comunicati straordinari tedeschi

Due comunicati straordinari tedeschi Due comunicati straordinari tedeschi SUL FIUME VOLKOV : grandi forze sovietiche annientate: 33 mila prigionieri IN ATLANTICO: altre 16 navi per 107 mila tonnellate colate a picco Berlino, 29 giugno. Dal Quartier generale del Finirei-, il Comando supremo delle forze armate ha comunicato il seguente bollettino straordinario: « Nel febbraio di quest'anno, era riuscito alla 2.a armata di attacco sovietico, nonché a parti.delle 52.a e 59.a armate russe, di conseguire una profonda penetrazione nel fronte di difesa germanico attraverso una puntata sul Volchov gelato, a nord del lago llmen. «Al comando del gererale di cavalleria Llndemann, truppe dell'esercito e delle S.S., con le quali erano anche formazioni volontarie spagnole, olandesi e fiamminghe, appoggiate in maniera preminente dalla flotta aerea del colonnello generale Keller, hanno, dopo violenti combattimenti durati interi mesi fra difficilissime condizioni atmosferiche e del terreno, tagliato fuori, innanzi tutto, dai collegamenti con le loro retrovie, queste armate nemiche, quindi le hanno sempre più serrate, ed oggi definitivamente annientate. « In tal modo la grande offensiva di sfondamento progettata dal nemico attraverso il Volchov con obiettivo la liberazione di Leningrado è fallita ed è diventata una dura sconfitta per l'avversario. « Il nemico ha perduto secondo gli accertamenti finora fatti, 32.759 prigionieri, 649 cannoni, 171 carri armati, 2904 mitragliatrici lanciabombe e pistole mitragliatrici, nonché numeroso vario materiale bellico. « Le perdite sanguinose del nemico superano di molte volte il numero dei prigionieri ». Le vittoriose azioni dei sommerg'bili Berlino, 29 giugno. Dal Quartier Generale del Fuhrer, il Comando Supremo delle Forze Armate dirama il seguente comunicato straordinario: « Sottomarini germanici, malgrado la forte difesa nemica, hanno affondato nel Mar Caribico, nel golfo del Messico e nelle acque costiere dell'Atlantico 16 navi per 107.000 tonnellate. « Si è distinto in particolar modo il sommergibile comandato dal tenente di vascello Von Bulow ». La battaglia del Volchov è costata a Mosca non meno di centomila uomini Beri irò, 29 giugno. La battaglia che il Comando tedesco conduceva da varie settimane nel settore del Volchov contro un importante complesso di forze sovietiche accerchiate è terminata ieri con un bilancio di annientamento considerevolmente superiore alle aspettative: i prigionieri assommano a trentaduemila ed il totale dei morti supera più volte questa cifra, cosicché si può calcolare che la battaglia del Volchov sia costata al nemico non meno di centomila uomini. Tale è il catastrofico finale di una delle più baldanzose puntate che il comando sovietico aveva mosso, nell'inverno scorso, contro la linea tedesca di resistenza. Scopo dell' offensiva sovietica oltre il Volchov era la liberazione di Pietroburgo. L'eroica difesa dei presidii germanici asserragliati nei diversi capisaldi tra il Ladoga e il lago di llmen ha impedito che l'imponente sforzo nemico fosse coronato dallo sperato successo strategico. Nonostante l'isolamento completo di molti presidii, la linea tedesca dei capisaldi rimase salda durante tutta l'offensiva invernale dei sovietici. Nel corso della primavera il nemico riprese i suoi tentativi con ancora maggior spiegamento di forze, senza però cogliere neppure stavolta alcun successo apprezzabile. Nel frattempo, potente si manifestava la reazione tedesca: fin dalle sue prime fasi, agli inizi di viaggio, essa si concretizzava nel ricongiungimento con i diversi gruppi che erano rimasti isolati in questo settore e, primo fra essi, col gruppo del generale Sche- rer di cui tutti ricordano l'epica resistenza. Poco alla volta furono così create le premesse che dovevano portare, sul Volchov, ad un totale capovolgimento della situazione. Le Isole tedesche, ricongiunte allo schieramento principale, riprendevano la loro funzione di elementi avanzati di una grande manovra di accerchiamento. Il grosso delle forze sovietiche era preso al laccio e non riusciva più a disiwpegnarsi; alle sue spalle le forze tedesche, superando gravissime difficoltà dovute soprattutto al. terreno paludoso, creavano una solida iinea di sbarramento. Il nemico poteva tuttavia illudersi di sfuggire alla sua sorte perchè, all'origine, il collegamento del fronte tedesco col gruppo operante all'ala nord, ed addossato auindi alle rive del Ladoga, era estremamente sottile. Gli attacchi sovietici si rivolsero pertanto con particolare violenza contro la testa di ponte attraverso la quale passava tale collegamento. Invano il nemico raddoppiò di violenza immettendo nella lotta la parte mioiiore del suo concentramento, rafforzato nel frattempo con poderosi aiuti giuntigli per via aerea, La testa di ponte tedesca all'ala nord resistette vittoriosamente ad ogni pressione nemica. Mentre i sovietici esaurivano la loro potenza offensiva in que. sti disperati tentativi,, lo sbarramento originario, protendendosi alle ali, si tramutava poco alla volta in un vero e proprio anello di accerchiamento. La morsa si chiudeva sul nemico e ne inaiava lo stritolamento. Le forze aeree del generale Keller intervenivano con i loro attacchi distruttivi. Tagliato in varii tronconi dalle puntate dei panzer il concentramento sovietico terminava miseramente, cinque mesi dopo essere entrato in campagna con l'orgoglioso piano dello sbloccamento di Pietroburgo. Ancora una volta si afferma il « tempismo » dei Comando tedesco che fa precedere la sua ripresa operativa in grande stile dalla sistematica eliminazione di tutte le sopravvivenze dell'offensiva invernale dei sovietici. Come sul fronte del Donez e dell'Oskol, all'estremo apporto, 1500 chilometri più a nord, sul fronte del Volchov, il Comando tedesco si è assicurato un'apertura di primaria importanza nel dispositivo nemico. Guido Tonello . lolkov PIETROBURGO [peipus élovgorod ^erepovefi 0NEGA 0 100 200 300. ...... yGaftc/i Ribmsk Kgstnma RUSS BIANCA ?. 3resrL.Pi,!?,*_ _ Korostèn-:' Pome „ ° O Scitomir jLeopoli BerSee» kCernau|-i Vinnitr Or*ha320*~ Haluga A ? iSmolensk I .A:Roslavì\ èon>el..A Ananas azan lite **» Penìa Wonotopn KIEV Sumi\ y»A Pollava o Kursk Voronej 0 ■ Chisinau illllll.ulllUIlM ezsoji.jifiJM A RI P'AZOVl \j£tff/erwo MAR" SebasFopqlì^rj, ^ 'Ak/arsk Stavropol

Persone citate: Beri, Keller, Sumi, Tonello, Von Bulow

Luoghi citati: Berlino, Leningrado, Messico, Mosca, Pietroburgo, Pollava