Le posizioni-chiave della piazzaforte conquistate in 24 ore di battaglia

Le posizioni-chiave della piazzaforte conquistate in 24 ore di battaglia Le posizioni-chiave della piazzaforte conquistate in 24 ore di battaglia (DA UNO DEI NOSTBI INVIATI) Fronte di Tobruk, 20 giugno (ritardato). In una delle giornate più, calde dell'estate africana — il sole avvampa, la terra scotta a toccarla e l'atmosfera abbaglia — si è iniziata stamane la battaglia per Tobruk. Da principio, sulle prime luci, ha fatto la sua comparsa terrificante l'aviazione in massa. Squadriglie di bombardieri in quota e in picchiata hanno . tempestato i settori d'attacco prescelti. Bombardieri a tuffo hanno sganciato bombe di massimo calibro facendo tremare la terra, come in sussulto tellurico. Subito dopo pionieri guastatori e forze motocorazzate dell'Asse sono partiti all'assalto attaccando in massa e di fronte nel settore sud-est compreso fra la strada di El Adem, Tobruk % Balbia orientale. Le quattro fasi della battaglia L'attacco alla piazza e al campo trincerato di Tobruk viene sferrato da sud e da oriente. E' noto che la piazzaforte di Tobruk è difesa da un perimetro di fortificazioni esterne lungo cinquanta chilometri, avente un raggio di una ventina di chilometri. Perciò era immenso il campo trincerato, e vastissima la piazzaforte cui le forze motocorazzate dell'Asse davano l'assalto; forse la più famosa e più formidabile piazzaforte di questa guerra. I carri armati italiani e i panzer tedeschi sono ondati alla carica con impeto e decisione in ferrigna cupa rombante cavalcata di mostruosi cavalli d'acciaio pesanti tonnellate e vomitanti fuoco di distruzione e di morte. Èra una modernissima gigantesca carica dì Sala clava senza ansar di froge ite scalpitar di zoccoli, ma tutta rombo di cannoni, sferragliare di cingoli e frastuono, di motori.. Alle ore 1 di stamane le 'nostre forze avevano espugnato otto dei quattordici fortini della cinta esterna della piazza nel settore d'assalto. Alle ore 9 formazioni corazzate erano penetrate per due chilometri oltre il fosso anticarro. La battaglia per Voccupazione di Tobruk ha segnato una nuova fase,. la quarta, delle operazioni dell'attuale ciclo. La prima fase è stata la rott.wa della linea fortificata e la distruzione delle grosse aliquote di mezzi corazzati nemici, la seconda fase è stata la battaglia di Bir Hakeim, la terza fase l'aggiramento della linea Ain el Gazala e il successivo accerchiamento di Tobruk; l'attuale è la quarta fase, preceduta nei giorni scorsi, mentre avveniva l'accerchiamento, da un'azione in profondità verso oriente delle nostre forze corazzate tendente a distruggere le forze avversarie residue in vicinanza della piazza di Tobruk e prendere contatto con lo schieramento nemico alla frontiera. Quest'azione in profondità ha avuto il suo epilogo stamane con l'occupazione di Bardia. mentre si occupava Bardia e la sua piccola baia ridente di acque dai molti colori, l'assalto atta piazza di Tobruk assumeva ritmo e aspetto decisivo. Le forze corazzate dell'Asse, in stretta collabo razione coi guastatori arditissimi, penetrate nella cinta fortificata sono avanzate attraverso i campi minati, i reticolati e il. fosso anticarro nella duplice fascia di fortini, occupandone immediatamente un discreto numero. Per la breccia còsi aperta sono sfilate le forze corazzate, le quali si sono trovate di fronte immediatamente i carri armati che il nemico ave-. va concentrato per contromanovra. Anche questa resistenza è stata rapidamente eliminata e poca dopo mezzogiorno cadeva la munitissimo ridotta di Sidi Mahmud, posizione-chiave di particolare importanza per la difesa della piazza, - Il forte Sidi Mmù La ridotta si trova ai bivio della Balbia-Tobruk-Bardia con la strada verso El Adem in terreno dominante e completamente appoggiata a una profonda organizzazione difensiva del terreno con fortini, ridotte, trinceramenti. Da Sidi Mahmud, i soldati dell'Asse potevano dominare completamente il sottostante porto di Tobruk distonte nove chilometri. Dal bivio di Sidi Idahmùd la manovra delle forze dell'Asse si è sviluppata lungo due direttrici. Un'aliquota marciando verso nord si è portata sul porto rapidamen te, un'altra poderosa colonna lungo il ciglione dominante il porto si è mossa in direzione ovest per attaccare quel baluardo difensivo che è il forte Pilastrino dominante tutta la parte sud-ovest della piazza dì Tobrufc' e aggirare il complèsso fortificato occidentale. Il forte Pilastrino cadeva netta serata, così come il forte Solaro. Atte ore 18 il comando detta piazza, sotto il fuoco delle nostre artiglierie, dava segno di sbandamento. La battaglia è stata violenta e immane, con carattere di duello all'ultimo sangue. I nostri hanno voluto a. tutti costi passare e sono passati travolgendo d'impeto le resistenze. Alla sera, «e prime colonne corazzate dell'Asse scendevano dal efebei entrando nel porto di Tobruk. Così Tobruk è ridiventata ita liana dopo diciassette mesi di giogo britannico. Poco o niente rimane in piedi della .nostra vecchia cara Tobruk, se non la venerata chiesetta. Gli inglesi ne avevano fatto una città sotto terra. La baia si presentava come un cimitero di navi, piccole e grandi, no stre e nemichi, a cominciare dal San Giorgio carico di gloria, per finire all'ultimo veliero venuto da Alessandria a rifornire la piazza. di benzina, ogni cassa di viveri deve essere qui portato per via mare, i e il mare è infido. Perdere un carro armato qui, sul fronte dell'Africa, è per gl'inglesi e per gli-americani come perdere dieci carri armati in patria. Finora ne hanno perduti parecchie centinaia, in questa battaglia del deserto, e a centinaia f cannóni, e a migliaia gli automezzi, e a molte migliaia gli uomini. Nel descrivere la più grande dette battaglie della Marmarica, quella attuale, i giornalisti anglosassoni hanno confessato che il generale Ritchie ha dovuto gettare nella lotta tutti i suoi uomini e i rispettivi mezzi per tentare di riparare ai grossi vuoti operati dalle forze italo-germaniche, e hano testimoniato détto sforzo disperato degli inglesi per cercare invano di arginare la pressione degli eserciti dell'Asse.. Mentre si svolgeva la battaglia per. la conquista di Tobruk il generale Ritchie non restava inattivo. All'alba lanciava da Oriente consistenti forze corazzate in rapido movimento verso la zona di Tobruk.. Verso mezzogiorno re-. parti avanzati nemici arrivano in contatto con nostri elementi espio- ■ irantf. Più tardi colonne nemiche procedevano ancora e attaccavano il nostro schieramento protettivo esternò che i nostri Comandi ave- '' vano fin da ieri; dispósto in previsione appunto dell'avvenuta ma- ' riovra nemica. E' anche qui gliinglesi furono battuti e ricacciati. { Nella tarda sera del'20 e nella notte il nemico ha esaminato la possibilità di sortita attraverso il deserto per congiungersi con lo ' schieramento antistante alla fron- ■. tiera. Ciò era assurdo e il comando nemico si è accorto che'non avrebbe fatto che aumentare le perdite già elevate subite nella giornata. Allora i nemici effettuarono alcune distruzioni, quindi scambiarono con le forze dell'Egitto patetici telegrammi, saluti di addio. Poi si è presentato alle nostre linee un ufficiale nemico a parlamentare con la bandiera bianca per offrire la resa a nome del comandante la piazza e per tutti i combattenti. Così, in ventiquattro ore esatte, caduta Tobruk. è Antonio Lovato Una veduta di Bardia, riconquistata dalle truppe dell'Asse, .^Tabefoto Luce R. G.). Ma per noi, così distrutta così diroccata, la , cittadina bianca - di macerie ci sembra più cara più bella. Non è Tobruk forse la vittima più citata di questa guerra'! Certamente èssa ha subito il martìrio più tormentoso, sempre sotto il fuoco nostro o nemico fin dai primi giorni dette ostilità, nel giugno 1940. Chi pud calcolare quanto e quanto esplosivo, quante bombe di aeroplano e quanti proiettili di artiglieria sono stati gettati su Tobruk, sulla baia, sulla piazzaforte, sul campo trincerato, dai primi tempi delia guerra, durante due assedi, nostro e loro"! Le cifre e i dati del martirio di Tobruk, con noi e dopo di noi, con l'assedio e senza l'assedio, con gli inglesi o i selvaggi australiani in casa, sotto i bombardamenti dal .cielo da terra dal mare, notte e giorno, faranno certo,sbalordire. Perduta da noi nel febbraio '41, assediata da noi nell'aprile successivo e riperduta in dicembre dopo otto mesi di memorabile assedio, riconquistata ora all'Italia, Tobruk ha visto e fatto la guerra tuttiJ giorni, tutte le ore. Gli inglesi ne avevano fatto il loro baluardo, salito per bocca di Churchill, a simbolo: della resistenza dell'impero britannico. Anche questo .simbolo è stato abbattuto dalle armi' dell'Asse, che hanno vinto. Cosi quella che fu definità dai corrispóndenti di guerra inglesi e americani come la più grande battaglia del deserto ci ha dato anche questo, frutto, della conquista di Tobrufc al cui nome è legata ormai una lunga-storia di passione del popolo italiano. Le enormi perdite del nemico E accanto atta conquista di Tobruk la battaglia che dura da ventisei giorni in un ambiente infernale che arroventa le lamiere di acciaio dei carri armati e stringe con l'arsura le gole dei soldati, ci presenta frutti di distruzione logoramento e cattura ài forze avversàrie ascendenti, a cifre enormi. Enormi, soprattutto, rispetto a questo teatro di guerra, dove ogni uomo, ogni autocarro, ogni carro armato, ogni cannone, ogni barile 11111 ■ 111111M1111 > 11111111111111111111111U111111111U111111 II IU ddmudgcdqsgreridhdi

Persone citate: Antonio Lovato, Churchill, Luce R. G., Solaro

Luoghi citati: Africa, Alessandria, Egitto, El Adem, Italia, Sidi Idahmùd, Sidi Mahmud, Tobruk