Il Sovrano Aaupwe della XXIII Biennale di Venezia

Il Sovrano Aaupwe della XXIII Biennale di Venezia Il Sovrano Aaupwe della XXIII Biennale di Venezia L'entusiastico saluto del popolo veneziano al Re Imperatore in Piazza S. Marco * La visita ai padiglioni delle Nazioni espositrici Venezia, 22 giugno. La Maestà del Re Imperatore ha inaugurato ieri mattina la 23* Biennale che ha assunto que sfanno un altissimo significato raccogliendo in pieno conflitto mondiale le opere dei migliori artisti di dieci Nazioni. Il Re Im- Saratore è giunto in lancia ai •iardinl di Castello qualche mi nuto prima delle 10, insieme al Duca di Genova, al Ministro Bot tal, al Podestà di Venezia, rie* vuto all'approdo dal presidente della Biennale conte Volpi di Misurata e dai segretario generale, cons. naz. Maraini. Il Re Imperatore, entusiasticamente acclamato, ha fatto il suo ingresso nel Palazzo dell'Italia dove erano presenti l'Ambasciatore di Germania von Mackensen, i Ministri d'Ungheria, di Spagna, Svizzera, Bulgaria, Croazia, Romania, Slovacchia, Danimarca e Svezia, il gen. conte Girolamo Romei de Longhena In rappresentanza del Senato, il conte Raffaele Paoluoci in rappresentanza della Camera del Fasci e delle Corporazioni, l'accademico Luigi Marangoni in rappresentanza dell'Accademia d'Italia, il generale Lomasses in rappresentanza del Sottosegretario alla guerra, numerose altre autorità italiane e straniere ed una folla di invitati. Il discorso del conte Volpi La cerimonia ha subito avuto inizio col discorso inaugurale tenuto dal presidente della Biennale, conte Volpi di Misurata. Dopo aver ringraziato il Sovrano, che per la 16» volta concede alla Biennale l'altissimo onore della sua augusta presenza, ha osservato che la Biennale assurge a simbolo sia pure modesto di fronte agli eventi, ma fermo e sicuro, di quella pace dello spirito cui l'umanità anela, e a cui le forze della nuova Europa sapranno giungere di vittoria in vittoria, ineluttabilmente. Dieci sono le Nazioni che han no risposto all'invito loro rivolto dall'Italia — ha detto l'oratore. — Prima fra tutte l'alleata Germania, che ci ha portato le opere di due suoi illustri artisti giunti al sommo della loro fama, il pittore Kampf e lo scultore Klimsch l'Ungheria ci presenta oltre ad altri artisti la mostra retrospet tiva di un giovane pittore purtroppo morto immaturamente, Aba Novak, e di un maestro venerato, il Radnay; la Svizzera ha impostato il suo padiglione sul l'armonioso accordo di tre soli artisti : un pittore di grande de «razione, Valser, uno scultore realista, Boenninger, e un disegnatore caricaturista, Hunziker; la Croazia ha fatto perno sulla opera monumentale di Mestrovlch; cosi djftla Bulgaria alla Romania, dalla Svezia alla Danimarca, passando per il centro europeo con la Slovacchia, l'arte del nostro continente rende questa Biennale sommamente rappresentativa. L'Italia a sua-volta allinea 2555 opere, di 679 artisti tra pittori, scultori c incisori. Queste due cifre raffrontate dicono oltre all'ampiezza della partecipazione, come ciascun artista sia rappresentato da un numero assai largo di opere. E' noto infatti come la Biennale, con l'approvazione del Ministro dell'Educazione nazionale, s* differenzia ormai dalle altre mostre in quanto si fonde soprattutto su mostre personali, assegnate per invito agli artisti più significativi sia delle generazioni mature come di quelle giovanili. Tali mostre personali salgono alla cifra di 72. Ma una caratteristica singolare e tutta attuale differenzia la mostra di quest'anno da ogni altra: la presenza di tre padiglioni dedicati alle forze armate, In ciascuno sono state riunite opere ispirate rispettivamente dalla guerra in terra, in mare ed in cielo, opere che sovente sono state compiute da artisti nella sosta delle battaglie, o, comunque, nei servizi cui sono stati chiamati. Il discorso del conte Volpi è stato molto applaudito. Quindi il Ministro dell'educazione nazionale, Ecc. Bottai, chiesto l'augusto consenso, ha dichiarata aperta, in nome della Maestà del Re Imperatore, la 23.a Biennale internazionale di arte di Venezia. La visita del Sovrano Il Sovrano, dopo aver osservato le opere d'arte esposte nella tribuna d'onore, ha sostato davanti alla grande figura del Duca d'Aosta, del pittore Luciano Richetti la quale domina in apposita nicchia la tribuna ed il salone d'onore ed ha iniziato quindi, accompagnato dal conte Volpi di Misurata, da Antonio Marami e seguito dal Duca di Genova, dal Ministro Bottai e da tutte le altre autorità e rappresentanze, la visita all'ala destra del palazzo. Nelle varie sale dove il Sovrano si è fermato, gli sono stati presentati i vari artisti espositori. Il Sovrano ha poi attraversato il salone d'onore ed ha percorso le quattro gallerie dell'afa sinistra, dove i varartisti espositori attendevano l'onore di essergli presentati. Quln di, fatto segno a nuove acclamazioni della folla raccolta nel giardlno, è passato nel padiglione defuturisti, dove lo attendeva I'Accademico Marinettl. Il Sovrano è passato in seguitnel padiglione della Marina e vha indugiato ad ammirare una impressionante documentaziondella nostra guerra sui mari. Suecesslvamente il Sovrano ha visi tato il padiglione dell'Esercitocompiacendosi, come in quello del la Marina, con molti artisti combattenti espositori. Cosi nel padi gitone dell'Aeronautica, dove il RImperatore ha sostato ad osservare la statua colossale del Mare sciallo Italo Balbo, dello scultorOlivo, e quella del Duca d'Aostadello scultore aviere Tlcco. Infine il Sovrano, fatto segno a rinnovate acclamazioni da partdella folla, ha attraversato i giar disi, avviandosi all'imbarcaderper far ritorno a Palazzo RealeAlle ore 12,30 il popolo veneziano si è dato convegno In piazzSan Marco per porgere al Re vittorioso un solenne attestato dellsua Indefettibile fedeltà. Nellpiazza era presente una grandfolla con alla tèsta le Camicie nere, le formazioni armate dei Gipvani fascisti e degli Avanguardsti, i Gruppi rionali, le organizzazioni sindacali e dopolavoristichcon gagliardetti, i Fasci femmnili. Te associazioni combattentetiche e d'arma e le rappresentan ze degli istituti scolastici. Il Sovdsdaliernsrrnvl vrano, insistentemente acclamato dalla folla che gli gridava il suo profondo attaccamento, si è affacciato al balcone centrale dell'ala napoleonica di'Palazzo Reale, accolto da una travolgente manifestazione di entusiasmo al grido di « viva il Re Imperatore! Viva Savola! >, mentre ondeggiavano le bandiere e venivano sventolati i fazzoletti. Dopo avere sostato alcuni istanti ad ammirare il superbo spettacolo, 11 Sovrano si è ritirato per comparire ancora due volte al balcone, chiamato da nuove imponenti dimostrazioni di omaggio. Poco dopo le 17, il Re Imperaore ha lasciato Palazzo Reale e i è diretto nuovamente al Giardini, ricevuto dal conte Volpi, dal cons. naz. Maraini e dalle altre autorità e, fra le acclamazioni dela folla, si è diretto subito verso l padiglione della Germania dove erano ad attenderlo l'ambasciatore di Germania Ecc. von Mackensen, 11 commissario del padiglione germanico prof. Ziegler, con 1 uoi collaboratori, il console generale di Germania in Venezia ed 11 rappresentante del Partito nazionalsocialista per le Venezie. Il Sovrano ha visitato minutamente il padiglione, esprimendo a più riprese il proprio compiacimento per e opere esposte. Successivamente il Re Imperaore ha visitato il padiglione dello Stato indipendente di Slovacchia. Il corteo reale è passato quindi al padiglione della Danimarca. Oltrepassato il ponte di Sant'Elena, fra le acclamazioni del pubblico, il Re Imperatore è giunto sulla soglia del padiglione della Croazia ove lo attendevano il ministro delle finanze Kosac, il ministro di Croazia a Roma Peric, i ministri d'Italia a Zagabria Casertano, la figlia del Poglavnik, signorina Pavellc e lo scultore Ivan Mestrovic. L'Ecc. Kosac, che rappresentava il Poglavnik, ha rivolto al Sovrano il seguente discorso: « Sire, quale rappresentante dello Stato indipendente di Croazia sono particolarmente lieto per l'alto onore di poter aprire il padiglione croato alla gloriosa Mostra italiana Biennale. Questa è la prima volta nella storia del popolo croato che le sue manifestazioni artistiche appaiono proprio In Italia, sotto la bandiera e lo stemma dell'indipendenza statale croata. La Croazia, già da mille anni, ha avuto il destino di essere sul Mediterraneo, mare che è la fonte battesimale di tutte le grandi civiltà e che già da secoli ci unisce col nobile popolo italiano nelle stesse aspirazioni. Grazie all'Italia, la rinnovata Croazia, paese di tradì' zionall aspirazioni artistiche e spi rituali, può partecipare oggi alla Biennale ed in questa gara f amo. sa trovare 11 posto anche nelvmon do dell'arte. Permettete, Maestà, a nome del Poglavnik dèlio Stato e del popolo croato, che vi ringrazi ?er avere voluto benignamente arci l'alto onore di intervenire nel padiglione della Croazia, alleata ed amica. Saluto al Re! Viva l'I tali*! ». "'" "" Lo altre visite Dal padiglione della Svizzera il Sovrano, dopo avere ammirato le opere esposte, 6 passato nel padi' gitone delle arti decorative. Anche nel padiglione della Bulgaria 11 Sovrano si è interessato vivamente alla mostra e ha osservato con compiacenza il busto della Regina Giovanna di Bulgaria dello scultore Nicoloff. Nel padi- fItone della Romania il Sovrano a pure espresso ripetutamente il proprio compiacimento per le opere esposte. Nel padiglione dell'Ungheria il Re Imperatore ha osservato con molto interessamento le opere esposte. A lui è stata presentata la principessa Caterina d'Ungheria, consorte dell'Arciduca Alberto di Absburgo Lorena. L'ultimo padiglione visitato dal Re e Imperatore è stato quello della Svezia, quindi il Sovrano, fra l'acclamazione del pubblico, ha lasciato la Biennale ed ha preso imbarco alla riva. Nel congedarsi dal conte Volpi e da Antonio Maraini, il Re ha espresso ripetutamente il suo altissimo compiacimento per l'ordinamento della Biennale e per Il valore delle opere In essa contenute. Salito nella lancia reale, insieme al Duca di Genova, al suo aiutante di campo, al Prefetto e al Podestà, il Sovrano si è diretto alla stazione, accolto dagli onori resi da numerose formazioni armate e dalle note della < Marcia Reale » e di « Giovinezza ». Ha passato in rivista la compagnia d'onore di marinai schierati con bandiera e musica lungo la pensilina, mentre da parte della folla salivano alte le acclamazioni al suo indirizzo. Congedatosi con molta cordialità dal Duca di Genova e ricevuto l'omaggio del Ministro Bottai, del conte Volpi e delle autorità e gerarchie, il Re e Imperatore ha lasciato Venezia alle 19,32. IllllllllllllllllllllllllllllllllllHIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Il Sovrano all'inaugurazione della Biennale d'Arte veneziana. (Telefoto A.F.I.).