Così caddero Bir Hakeim e Ain El Gazala

Così caddero Bir Hakeim e Ain El Gazala Attraverso chilometri di mine sotto la sabbia ardente Così caddero Bir Hakeim e Ain El Gazala Le tremende martellate agli elementi corazzati nemici del- 5 e del 6 giugno ■ La formidabile bar riera fortificata che "difendeva i baluardi nemici scardinata dallo manovra delle nostre truppe L'ardimento e il sacrificio dei guastatori e dei genieri ha aperto il varco alle nostre Divisioni La tempestiva azione di preventivo logoramento (da uno dèi nostei inviati) Tronto Marmarlco, 18 giugno (ritardato). La battaglia del deserto da noi imposta tempestivamente al nemico per prevenire il suo attaccò è al diciottesimo giorno. Oli inglesi, ohe hanno concentrato sul fronte libico il meglio e il più delle loro forze, continuano a gettare uomini ed-armi nella battaglia sottraendoli ad altri settori della guerra mondiale. Il nemico è costretto a impiegare la maggior parte e la miglior parte delle sue forze su questo fronte libico, che le assorbe e le divora. In tal modo il contributo dato da questo fronte alla economia generale della guerra del Tripartito è immensa. E' certo che una grande parte del potenziale terrestre ed aereo inglese e buona parte del materiale bellico nord-americano trovasi impegnata, inchiodata, sul fronte africano e mediterraneo, sottratta così agli altri fronti. Il primo urto dei corazzati L'azione delle forze dell'Asse, di prevenzione e di logoramento, iniziatasi il 26 maggio fu soprattutto tempestiva in ordine alla ingente quantità di armamento che gli inglesi avevano inviato su questo fronte nella prima quindicina di 'giugno; armamento di carri, cannoni, automezzi e aviazione, che il comando del Cairo aveva raccolto per la grande offensiva in Cirenaica da scatenarsi ai primi di luglio, come risulta accertato da documenti trovati presso i comandanti nemici. Be la nostra azione fosse stata ritardata di alcuni giorni, forse sarebbe giunta troppo tardi ed avrebbe trovato una massa bellica nemica raccolta ed approntata. Seicento corti arviati ed autoblindo catturati o distrutti; oltre duecento cannoni; dodicimila prigionieri, molti dei quali soldati specialisti, provano finora quanto costi al nemico questa battaglia estiva della Marmarica e coronano brillantemente il nostro successo. Nel deserto si lotta con masse motorizzate e corazzate; poco importa quindi avanti o indietro di 10, HO, 100 chilometri. Quel che importa è agganciare le forze corazzate avversarie, impegnarle, non lasciarle sfuggire, logorarle, annientarle. 'E l'esercito che poi rimanga senza forze corazzate, o con poche, può dirsi esercito vinto. I combattimenti iniziatisi il 26 maggio e protrattisi finora con ritmo violento hanno messo il nemico a.malparato specie nei giorni 5 e 6 giugno, quando sono state inferte tremende martellate alla massa corazzata nemica. Una poderosa colonna motocorazzata dell'Asse si scontrava nella zona a nord di Bir Hakeim, in direzione di El Adem, con una massa corazzata britannico., e la caricava d'impeto. L'urto è stato rapido quanto risolutivo, in fondo al deserto spettrale. L'ardimento dei soldati, la bontà, dei carri, l'abile manovrare dei capi hanno avuto ragione del nemico che ha opposto una resistenza tenace, disperata in un durissimo combattimento. Sono stati distrutti cinquantaquattro carri armati e catturati alcune centinaia di prigionieri. Ma queste centinaia valgono migliaia di fanti, perchè si tratta di soldati scelti, specializzati, tecnici, lungamente addestrati, appartenenti a equipaggi di carri e di artiglieria. Mentre fra le formazioni blindate avveniva lo scontro, altre nostre colonne avanzanti hanno costretto il nemico a ripiegare, conquistando posizioni importanti per i futuri sviluppi. Oli avversari sono stati sorpresi in pieno, e la sera, e nel corso della notte, hanno cercato di riordinare le loro unità sbandate allo scopo di ricostruire uno sbarramento efficiente contro il dilagare dei nostri. 50 prigionieri, 22 nazionalità Stamani i combattimenti sono stati ripresi con particolare violenza e ovunque si verificavano situazioni a noi favorevoli. Frattanto, mentre la battaglia di logoramento si avviava verso la fase conclusiva nel senso voluto dai nostri comandi, i com battenti erano più che soddisfatti per il ricco bottino. fatto a Bit Hakeim. Si dà affrettata sepoltura, sotto la polvere del deserto ai mille caduti del campo trincerato e con carità cristiana si raccolgono i feriti che vengano avviati agli ospedaletti delle retrovie. H primo gruppo di prigionieri degaullisti è appunto di feriti. Cinquanta uomini, fra bianchì e neri, g olivastri; cinquanta uomini; ventidue nazionalità diverse! Ecco l'esercito del generale Degaulle. Nel gruppo Sei cinquanta, soltanto tre sono francesi, francesi ribelli, libero-francesi, come dicono loro. V'è un canadese, un ^brasiliano, un altro del San Sai ' vador. Vi sono due delle Ebridi che hanno la pelle scura ma fat tozze regolari; uno ai Thaiti col naso camuso e pelle caffelatte; quelli sono negri del Oamerun, quegli altri dell'Obanghi, « brancarìders » (portaferiti) si dichiarano. Vi è anche uno della Nuova Caledonia; un benissimo uomo bianco, alto, aitante, con una barba severa. Vi sono altri ed altri ancora, neri e bianchi, giovani e vecchi, mostruoso miscuglio di razze e repugnante ibrida combutta mercenaria, al soldo del traditore De Gaulle. Questi feriti prigionieri' vivono ancora sotto l'impressione dei bombardamenti aerei, e sussultano paurosamente al solo udire lontano il rombo di un aereo. m test B.S/aef Benid *B(QEL GOBI

Persone citate: De Gaulle

Luoghi citati: Cirenaica, El Adem, Nuova Caledonia