Le fasi della battaglia

Le fasi della battaglia Le fasi della battaglia ] Fronte Marmarlco, 16 giugno (ritardato). Stamane le truppe dell'Asse hanno raggiunto le loro nuove posizioni. Le nostre truppe ora ricalcano la terra che ha visto tanta lotta in questa epopea africana. Non è neanche terra, è sabbia e polvere sterile con i' suoi sassi cotti dall'aria del deserto, senza un filo d'erba, senza ombra e senza vita. Dopo l'aggiramento delle posizioni nemiche di Ain el Gazala, definite dagli inglesi imprendibili, questa vittoria potrebbe da sè spia essere coronamento degno dell'attuale battaglia della Marmarica che ha visto cozzare in urti tenagi e titanici le forze corazzate'per tre settimane di seguito. L'inizio : 26 maggio L'ingente materiale e il potenziale bellico del nemico costituiva esattamente l'obiettivo cui mirava l'azione di logoramento imposta dalle forze dell'Asse. Queste truppe, specialmente delle divisto ni motocarrozzate, vanno magnificate per lo slancio e per l'ardore combattivo contro il nemico po tentassimo di mezzi e di armi, per terra e per aria, risoluto alla resistenza ad oltranza e fiducioso a giusta ragione sul formidabile at trezzamento della, munitissima linea di Ain el Gazc a; il nemico era inoltre alimentato continuamente da quella immensa base logistica inglese e americana quale è l'Egitto. Dopo venti giorni di battaglia nel deserto da noi imposta al nemico per prevenirlo e logorarlo, le operazioni si possono così riassumere: pomeriggio del S6 maggio: iniziati i movimenti gli esèrciti dell'Asse erano schierati lungo la linea corrente pressoché dal mare, all'altezza di Tmimi, vèrso sud, mentre le nostre forze erano schierate per un lungo tratto. Il nostro schieramento iniziava le operazioni di pressione sulle antistanti sistemazioni nemiche della linea di Ain el Gazala. Altre formazioni motocorazzate dell'Asse . iniziavano una velocissima marcia aggirante perdurata la notte e tutto il giorno 87. Le nostre colonne corazzate hanno dovuto però dapprima bucare attraverso una immensa fascia di campi minati stesi dagli inglesi ininterrottamente dà- Ain el Gazala a Bir Hakeim, a prò tezione delle loro Zjjiee di fortifi cazione campale. La fascia mina ta, grazie all'ardimento e al sa orificio dei genieri e dei guastatori specializzati, fu rotta in due punti. La manovra nel deserto Frattanto altre colonne rapidissime dell'Asse marciavano a sud di Bir Hakeim, nel profondissimo deferto, con fulminea manovra aggirante. I rifornimenti delle nostre unità avanzate dovevano però effettuarsi attraverso varchi nella fascia dei campi minati tenuti dalle nostre truppe e difesi con durissimi combattimenti: infatti il nemico mirava a chiuderli tutti non badando ai sacrifici, e gettando nella mischia le sue truppe e le sue armi migliori. Il fatto nuovo di questa battaglia è costituito — come s'è detto — dall'impiego dei campi minati da parte del nemico in misura tale quale mai si era vista. Il nemico si è specializzato infatti a stendere campi minati anche in una notte sola, cosi che le nostre unità s'imbattevano in un terreno infernale dove il giorno avanti già erano passate liberamente. ■1 primi scontri delle nostre colonne aggiranti sono stati sostenuti il mattino del £7; fu annientata la Brigata indiana, di cui gran parte fu fatta prigioniera. Il pomeriggio del 27 si è avuto un duro, nuovo combattimento fra carri armati, quando la più famosa divisione corazzata inglese, la settima, ha tentato di opporsi alla marcia delle nostre colonne corazzate. Nei giorni seguenti, aspri e sanguinosi combattimenti si sono avuti in due punti-chiave del sistema protettivo britannico. Contemporaneamente attacchi poderosi delle unità inglesi erano sferrati contro i nostri varchi. Dapprima contenuti e poi contrattaccati, i netnici perdevano molti uomini e materiale, come risulta dal Bollettino. Tra i più aspri combattimenti vanno ricordati quelli del giorno S e 6 giugno intorno al nostro varco nel centro delle posizionichiave nemiche. Il nemico accusò il colpo. Frattanto erano state èliminate le sacche come quella di Gotelualeb che ci ha fruttaio quattromila prigionieri e un ingente materiale distrutto o catturato. Il perno meridionale della linea inglese rappresentato dal campo trincerato degaullista di Bir Hakeim veniva circondato e assediato. Dal 5 all'11 giugno . Con ritmo vario i combattimenti sono proseguiti si può dire ogni giorno. La battaglia del deserto non aveva soste, infuriava nella sabbia, sotto il sole ardente, avvolta nei polveroni del ghibli artificiale sollevato dalle armi e dalle esplosioni e dal movimento di migliaia e migliaia di macchine. Così la vedevano dall'alto gli aviatori che durante tutte le operazioni si erano prodigati al massimo costituendo anzi un elemento decisivo, come per il campo trincerato di Bir Hakeim caduto VII giugno, dopo essere stato sconvolto da bombardamenti in fernali di intere giornate, Caduta Bir Hakeim, perno meridionale della linea, fortificata nemica; e caduta Ain el Gazala perno settentrionale e baluardo della stessa linea, il sistema difensivo risultò rotto sgominato e scardinato. Non sappiamo quali siano i criteri e i progetti dei nostri Comandi. Ma sappiamo che gli obiettivi di logoramento e di distruzione sono stati pienamente raggiunti. I Capi hanno saputo ma novrare con abilità ormai arciprovata. I soldati hanno dato tutto con entusiasmo e perseveranza. Siamo oltre Ain el Gazala, e questo già di per sè è notizia che accenderà di passione vivissima ti cuore d'ogni italiano. Gli inglesi hanno perduto. E' stata una lotta dura e tenacissima, condotta con implacabile volontà da- ambo le parti, fra truppe sceltissime. Rendiamo anche onore all'avversario che ha combattuto da forte; ma la verità del risultato è questa, che gli inglesi hanno perduto. Antonio Lovato • f i ■ > i 1111 1111 ; ■ 111 e 11111111111111111 11111 r 111111 ; i

Persone citate: Antonio Lovato

Luoghi citati: Egitto