Le portaerei affondate alle Midwcy erano sfuggite alla sconfitta del Mar dei Coralli

Le portaerei affondate alle Midwcy erano sfuggite alla sconfitta del Mar dei Coralli f duri colpi alla Marina americana Le portaerei affondate alle Midwcy erano sfuggite alla sconfitta del Mar dei Coralli / nipponici allargano l'occupazione nelle Aleutine i a i e è o i o a o r o i e R (Nostro servizio particolare) Tokio, 11 giugno. Lo sbarco nipponico in alcuni punti essenziali felle isole Aleutine è un'operazione bellica di portata unica, perchè dimostra ancora una volta che i .giapponesi posseggono l'iniziativa in quel settore particolarmente importante dal punto di vista strategico generale che è il Pacifico settentrionale. Settore, -inoltre, delicato sotto l'aspetto politico-diplomatico per la vicinanza della Siberia, e singolarmente difficile ver le condizioni atmosfèriche e climatiche di maggior parte detVdnftó.-' II.fatto che le forze nipponiche stiano ora allargando l'occupazione dimostra che la battaglia delle Aleutine e quella simultanea delle Midway si sonò concluse con vantaggio nipponico indipendentemente dal numero delle unità affondate o danneggiate. Ognuno conosce '■■ quanto la stampa internazionale abbia speculato sul tema della futura possibile congiunzione fra americani e russi nel Pacifico settentrionale, conjriunzione propugnata dagli angloamericani presso Stalin,- ma da questi non accettata. Pochi sanno invece cb& tale eventuale collegamento attraverso l'estremo Nord — cioè lo Stretto di Behring — è qualcosa di mitica (al pari della nuova via della Siberia centrale per gli aiuti a Ciana Kai Bcek o della vecchia «via della seta»), perchè la navigazione in quelle zone è resa difficilissima dalle nebbie pressoché continue e dalla presenza delle montagne di ghiaccio alla deriva. Un plano crollato Ad ogni modo, con l'insediamento delle forze giapponesi in alcune delle isole Alcutme, il problema è... semplificato, e certo non nel senso immaginato dagli strateghi statunitensi. L'annuncio dell'occupazione di varie basi in quell'arcipelago dimostra che la prima linea difensiva dell'America settentrionale, costituita da quella catena insulare, è stata abbattuta e che le difese settentrionali degli Stati Uniti sono destinate a fare la stessa fine di quelle meridionali. Tale crolla significa pure il completo capovolgi mento della strategia nord-americana. In coppia con le Midway, le isole Aleutine formano le basi statunitensi più vicine al Giappone. Infatti la più occidentale delle Aleutine, Agatu, dista dal Giappone poco più di 4.500 chilometri e Midway. quasi altrettanto. Occorre arretrare a nord sino a Kodiak, che appartiene all'Alaska ed a Pearl Harbour, nelle Hawai, aumentando circa di un terzo la distanza dal Giappone per giungere ad altre basi nord-americane capaci di avere importanza per i piani strategici di Washington. Nè le isole Johnston, Howland o Canton, poste a circa metà strada fra le Hawai e la Nuova Zelanda, ne quelle meridionali delle Samoa possono essere considerate adatte a ricostituire la crollata strategia degli Stati Uniti nel Pacifico, poiché le principali isole in tale settore sono in mano dei giapponesi. La, durata dell'attacco e le perdite subite dai nord-americani alle Midway dimostrano V immenso valore che Washington annette aattspadp i r alle basi ormai minacciate. I 180 apparecchi abbattuti, più, quelli tro vantisi a bordo della due portaerei, confermano che tali isole sono destinate a divenire la base principale di offesa in funzione antinipponica mentre l'esistenza di impianti di aviazione e di depositi di carburante nelle Aleutine confermano che la commissione di difesa degli Stati Uniti aveva colà realizzato i suoi progetti militari. Tale minaccia come quélla che fu già annullata dal temerario attacco contro Pearl Haròour è ma completamente ovviata ed è aperta la strada a future azióni delle forze armate nipponiche. Da Diego Suarez a Dutch Harbour / giornali danno grande rilievo e dedicano largo spazio alle vittoriose azioni di cui dà notista il bollettino di ieri, pubblicano fotografie delie portaerei del tipo Enterprise ed Hornet e cartine del Pacifico orientale e, nei loro editoriali, esaltano il nuovo successo nipponico. Il Japan Advertlser ricorda le vanterie di alcune personalità degli Stati Uniti pochi mesi prima dell'inizio della guerra, e rileva che, dopo sei mesi di guerra, tali vanterie sono ridotte a nulla mentre le navi nipponiche attaccano Diego Suarez, Sydney, Dutch Harbour, e gli uomini responsabili americani debbono rendersi conto della durezza delle sconfitte subite. I giornali sottolineano che l'iniziativa è stata, è e sarà in mano dei nipponici; che la supremazia americana nel Pacifico è crollata e che, ormai, il continente americano è esposto ad attacchi. Altri giornali constatano che la battaglia delle Midway non è stata altro che la continuazione di quella del Mar dei Coralli del mese scorso. Dopo l'affondamento di due portaerei nemiche e di una nave da battaglia, la marina giapponese ha attivamente inseguito i resti delle forze nord-americane sapendo che rimanevano in campo le unità della classe Enterprise ed Hornet. Appena queste vennero avvistate presso le Midway fu subito deciso l'attacco. Oggi è qui circolata la voce — che non possiamo nè confermare nè smentire — che la flotta nipponica avrebbe sferrato un nuovo attacco di sorpresa contro la base aeronavale di Dutch Harbour, nelle Aleutine centrali. L'azione, appoggiata da numerose squadriglie aeree, prosegue con successo per le forze del Tenne. La difesa statunitense di Dutch Harbour è disorientata a causa dell'attacco. Da informazione di altra fonte si apprende che l'attacco nipponico si svolge anche contro i punti più importanti delle Aleutine centrali e orientali, coinvolgendo così l'intero arcipelago. Cesare Viale l'pvnCbdtmcepsrfdpmYdamfbcvsr

Persone citate: Cesare Viale, Ciana Kai Bcek, Diego Suarez, Howland, Johnston, Pearl Haròour, Stalin