Churchill assalito dai "tedeschi" a Downing Street

Churchill assalito dai "tedeschi" a Downing Street Esperirne!*.ti a Londra sul!'11 invasione-„ Churchill assalito dai "tedeschi" a Downing Street (Dal nostro inviato) Stoccolma, maggio. Oli inglesi si chiedono: «Si fa o non si fa questo secondo frentef ». Crippa lo reclamai Stalin lo ordina e it Primo Ministro non dice ne ai ne no. Ai primi di magqio è arrivato a Londra l'ammiraglio H. R. Starle, comandante delle forze navali a> nericane nelle acque ■ europee. I giornalisti hanno pensato: « Starle saprà-certo qualcosa del secondo fronte. Chiediamoglielo a liti». Si sono precipitati all'areoporto giusto iìi tempo per vedere Stark stringere la mano di sir Dudley Pont, ammiraglio della Flotta britannica. Chi ha vista la scena dice che sir Dudley mostrava un viso amareggiato e triste, mentre il collega americano lo fissava traverso gli occhiali di cristallo, levando la faccetta rugosa e rossiccia di gallo da combattimento. , i giornalisti hanno affrontato Stark chiedendogli in primo luogo se caso mai non venisse a comandare, oltre quella americana, anche la flotta britannica d'Europa. « No — egli ha detto modestamente — no. Venni qui l'ultima volta come ufficiale della Marina americana e et stetti fino alla fine. Sono ritornato ancota e spero di starci fino alla fine». Gioco di parole, come piace agli americani, assai oscuro con sottinteso riferimento all'intervento degli Stati Un'M della prima guerra mondiale, ancora più oscuro se si pensa al mister.o che avvolge, stavolta, la parola '< fine ». Comunque i giornalisti hanno registrata la tacitiana risposta e son tornati alla carica: « Afa, e il secondo fronte ? Cosa ci dite del secondo fronte f ». Stark (una leggera ondata vermi. glia ha invasa la sua faccetta color fesa di vitello) ha replicato: c Non so. cosa vooliate dire ». «Si farà, non si farà»? Tutta l'Inghilterra esige spiegazioni sul « secondo fronte ». L'uomo della strada, l'operaio dell'officina, il minatore, il facchino, tutti quei milioni di inglesi ai quali l'alleanza con la.Russia e lo.sforzo sovietico sui campi di battaglia hanno aperto insospettati orizzonti e orientano le loro aimpatie in direzioni assai pericolose per i conservatori della City, — questa gente vuol sapere, infine, cosa si è deciso di fare. Come sempre il Primo Ministrò ha riparato con la propaganda. Pel momento si farà della propaganda; si parli e si scriva del secondo fronte. Ecco così 'i più autorevoli scrittori di cose militari bagnare la penna nelle caute ipotesi. Ci sarà, non ci sarà? cominciano col chiedersi ess* stessi. E dove? L'argomento è osservato non dal punto di vista inglese, quasi come cosa non riguardante Vlnghilterra. Questo di far vedere ai propri lettori le difficoltà della guerra con gli occhi del nemico è l'ultima trovata della elusiva sottigliezza britannica.. Una rivista è arrivata a concretare graficamente l'espediente, pubblicando una carta del Medio Oriente.sotto l'angolo prospettico che, se fosse materialmente possibile, s'aprirebbe ad un osservatore situato sulla terrazza della casa' di Hitler a Berchtesgaden. Manco a dirlo il diorama appare irto di spaventosi sistemi di montagne incatenati Tu. no all'altro in un bastione serpeggiante lungo le coste del Mar Nero, del Caspio, sino all'India e pare messo lì da Domineddio stesso per difendere i possessi britannici dalla invasione tedesca. Le cose al naturale, non stanno proprio così ma l'occhio del lettore è colpito, la sua fantasia pure e il resto poco importa. Ora il « secondo fronte» è un affare nettamente europeo. Non è possibile tracciare impressionanti prospettive orografiche sulle costo europee. Però l'argomento c'è: tll problema di Bitler è la difesa di una linea costiera che si atende per duemila miglia da Capo Nord a Baiona. Immaginando un'azione alleata, au quali paesi si potrebbe esercitaref ». Risposta: il Belgio e la Danimarca. Il Belgio e la Danimarca, dicono gli inglesi, nel gioco del « secondo fronte » sono stati trascurati alquanto. E qui una botta a Churchill. (Dicòno al¬ cuni neutri di fresco rientrati dall'Inghilterra, di non aver incontrata a Londra una persona che non abbia una lamentela o un'accusa da volgere contro Churchill). Perche Churchill volle fare di sua testa quando Lord Fisher gli consigliava di formare un fronte angto-russo. forzando il Bàltico 'ed occupando la Danimarca attraver'.' so il JCattegatf Allora il Primo Ministro ebbe la nostalgia dei Dardanelli e lasciò inviolata la neutralità danése. Perchè? Chi scrive così è Ferdinando Tuohy svilo « Sphere ». < Oli alleati-— continua — avrebbero potuto riunirsi alla Flotta rossa formando una via di accesso per i rifornimenti di Leningrado; avrebbero bloccato lo Skagerrak, arteria tifale tedesca per la guerra marittima; avrebbero figliata la strada ai traghetti dalla Germania alia Svezia. La Norvegia sarebbe rimasta isolata; ci sarebbe stato un fronte nuovo alle porte delia Oermania centrale e settentrionale. La R.A.F. dominerebbe Amburgo, Berlino, Brema e cosi di seguito ad una o due ore di volo». Tutto questo non è stato fatto. Perchè f Aveva ragione Lord Fisher, dunque? No, ecco; bisogna considerare i ma. C'è un terribile «ma» (but: in corsivo nel testo). Le coste danesi, a dune elevate, sono a 300 miglia marine dai porti inglesi settentrionali e orientali, troppo lontane dalle basi di appoggio che consentano l'esecuzione di un piano di invasione. Le vie marittime di rifornimento dovrebbero passare per forza traverso il Mare del Nord, irto di insidie. Rimedio: lasciamo ai danesi il tempo di maturare la loro rivoluzione interna. Vediamo il Belgio. Il Belgio, non si sa perchè, è riservato alla inva. sitine americana, allo scopo dice il collega nemico — di entrare in Germania per la via più. breve, cioè Aachen. I tedeschi avrebbero è sempre il collega nemico a parlare — fortificato il triangolo Sambre Mosa coi capisaldi diCharleroi e Namur, su cento mi glia di estensione. Bene, benisaimo dice l'uomo della strada. Sarà dunque questo il « secondo fronte » ? Nessuno risponde. Lo scrittore nemico ai limita a bene sperare da una fantomatica € Brigata bianca » che « si arma per aiutare le truppe alleate». La panoplia della guerra Queste truppe alleate dove sono? Quante sono? Neaauno lo sa. Un po' dappertutto, ai dice. S'allenano nelle « Scuole di combattimento » {Battle School), nei comandi divisionali sparsi per il paese. Fanno esperimenti di sbaroo dietro cortine di fumo, armate di scale medioevali; fanno quotidiani bagni di fango nei pantani, attraveraano macelli e ai afiancano in lunghe corse campestri attraversando ostacoli di reticolati, di incendi; o; per i monti della Scozia, trasportano a dorso di mulo piccole artiglierie e Cfò — dicono i giornali — per allenare i muli. Orande spreco di fotografie è contata la gesta del € Rogai Warwickahire», un reggimento superstite alla campagna di Francia. Pare che il vRoyal Warwickshire » abbia battuto tutti nella gara di corsa, (vi assicuro che non faccio dell'ironia), però alla fine dell'arduo giro c arduous run » la metà è pasaata all'ospedale affetta da polmonite. Non ai vuol certo giudicare da variabili informazioni e inpannevoli fotografie il numero e la forza ai queato corpo di apedizione per il € secondo fronte ». Ma — come dire — i neutri rientrati dal l'Inghilterra e noi stessi ricaviamo una imbarazzante impresatene. I giornali scozzesi hanno menato —■ ai primi del mese — un fracas so del diavolo per una grande parata di queste truppe alleate. La parata concludeva una < Ollies Week », ideata dal Lord Prevosto di Edimburgo. La afilata, dicono i descrittori locali, fu -una vera € panoply of toar ». / polacchi e i norvegesi impressionarono per la loro taoldierly hearing » Indovi nate in quanti erano, tutto compreso, in questa « panoplia della guerra»: su per giù tremila. Hanno fatto esperimenti per la difesa di Londra dalla invasione tedesca. Ecco la precisa numerazione delle forze impiegate. Millecinquecento paracadutisti sono riusciti ad < atterrare » in Battersea Park e nei cortili di Palizzo Buckingam. c Oli Unni — dicono i titoli, col. solito buon gusto — sono riusciti a mettere le mani sul cuore dell'Impero ». Si inizia la lotta, la battaglia arde at tomo al Parlamento, all'Ammiraqliito, ai Ministeri dell'Aria e della Guerra. Questi edifici sono in fiamme. Alcuni gruppi di € paratroops » si dirigono al ti. 10 di Downing Street per far salsiccia del Primo Ministro. Ma è prevista una difesa speciale anche per il n. 10 di Downing Street. Apparecchi fumogeni coprono d'una muraglia nera il portoncino. Lì dinanzi ci fucilieri si aggirano come spettri ». /I signor Churchill quel giorno volle assistere alla manovra proprio dalla sua abitazione ufficiate. Ecco, un gruppo di « tedeschi » la cui parte in commedia era sostenuta da guardie scozzesi, tra le più dure e sbrigative milteie britanniche, e liesce a raggiungere il numero dieci e piomba addosso ad una fagoma soffermata sulla soglia. Scambiato per «nemi'po», il signor Churchill viene brillante- mente assalito e picchiato. (L'incidente, narratomi per autentico, pare abbia avuto conseguenze sulla faccia del Primo Ministro e per le innocenti < paratroops » scozzesi, messe sotto.inchiesta). Altro che secondo fronte! Pochi per il « secondo fronte ». 'Che reclami 'Stalin, che urli Crippa, che lord Fisher butti sulle curve dèi Primo Ministro tutta la ■ responsabilità della situazione d'oggi; che V uomo della strada borbotti, che i critici militari disquisiscano, gli inglesi, oggi, il «secondo fronte» non lo possono creare. Gli inglesi dovrebbero sbarcare, dice un tecnico di loro parte, almeno quindici Divisioni in Francia. Suppóniamo Divisioni di diecimila uomini con le artiglierie, i carri, i veicoli, le intendenze viveri, t depositi di munizioni, gli apprestamenti per i campi di aviazione. Una simile impresa implicherebbe l'uso di almeno un milione di tonnellate di naviglio da trasporto. Senza contare la flotta necessaria a scortare questo Corpo di spedizione. Alcuni obiettano: ma cosa vi lamentate per la mancanza del secondo fronte? L'Inghilterra non ha già aperto. quello aereo? Non è in atto la grande offensiva aerea? Iniziatasi il 28 marzo con l'attacco di Lubecca (a proposicosa ne pensano gli svedesi vc \ Comuni: ti risultati ci fanno spe\rare che nessuna vita è andata perduta invano ». Si mugugna-, tuttavia: « Ouest'è il secondo fronte? Se andiamo avanti così, non ci resta un solo aeroplano per la difesa dell'Isola ». Non è soltanto Suestione dell'Isola — rinfocola 'yril Falls, che riassumo — ma di lasciare senza protezione l'Esercito e la Marina. €Noi abbiamo ovunque, eccetto il Medio Oriente, lasciato seminudo fhalf nackecU il nostro Esercito ed eaposta la flotta a vieti sacrifici. Il Ministero della Guerra e l'Ammiragliato hanno avuto una pazienza di Giobbe... Ma il passato è passato... Dobbiamo disporre di un'aeronautica adeguata per aostenere gli altri due Serv (zi... Piloti e navigatori hanno biaogno di esaere istruiti... ISarebbe criminale laaoiare l'Esercito e la Marina nella loro attuazione attuale... ». E termina cupamente: < La prudenza mi impedisce di rivelare alcuni incidenti trascorsi venuti a mia conoscenza. Posso dire che, se la storia di questa guerra verrà scritta onestamente, vi saranno sensazionali rivelazioni delle colpe commesse boicottando la cooperazione aerea attraverso l'inefficienza della organizzazione così com'era. Quest'è la questione vitale dell'ora, tutti gli altri nostri errori sono di minore significato, al paragone ». Altro che « secondo fronte », altro-ohe < fronte - aereo ».■ Tutto da rifare, pare che da ogni anodo dell'Inghilterra ai urli verso ChtfrchUl. Pareri dèi « Punch » Churchill, come privatamente, è uno dei più vecchi abbonati del -, Punch »; il < Punch » è uno dei più antichi giornali umoristici di Europa e nel suo n. 5278, voi. 202 del 29 aprile, ha offerto al Primo Ministro la seguente poesia intitolata < Secondo fronte.»: €ìo — dice il poeta — sto combattendo per conto mio e da solo una battaglia solitaria. — Debbo ahimè, da solo, fronteggiare le tonanti batterie della Primavera. — Con in mano la spada un po' consunta della mia Coscienza. — / fiorellini, l'erba nuova abocciano ovunque attorno a me lentamente. — Ma sul bastione potente della mia decisione giuro nel nome dell'Inghilterra che essi non passeranno. — Lasciate che mi bombardino coi loro usignoli — benché io possa ascoltarli non voglio sentirli. — Lasciate che disseminino mine sotto forma di primule e di muschio, i miei piedi vi passeranno in mezzo senza alcun pericolo... ». Continua cosi il poeta, giurando di non cedere alla insidiosa aria balsamica, alle molli infiltrazioni della primavera, al fascino dei fiori vivaci come fiamme, agli zefiri e agli alberi mormoranti, eccetera. Così nel miglior, timbro dei sonetti shakespeariani a lord Pembroke, continua il poeta; ed è una manifestazione tipica dell'umore inglese, ambiguo e abbandonato, forse da noi difficile a capirsi, ma degna di segnalazione parlando del « secondo fronte ». Degna, di segnalazione soprattutto a Stalin nel momento che fiumi di sangue russo si versano nelle p'anure fangose della Crimea e sotto un albero gonfio di mormorii, in una calma Contea inglese, il « secondo fronte » diventa una esercitazione a doppio senso d'erbe, uccelli, giovani fiorellini, aurette, zef retti... incredibile, ma è cosi. to di questa dichiarazione di Cyrit Falla ' auW < Illustrated London . News »: « Lubecca è certamente una vecchia e bella città della Hansa, ma è anche il maggior porto per il traffico .svedese, di grande importanza per l'industria di guerra tedesca) l'offenaiva è continuata su Augusbura, Roatock, Pilsen, Colonia. Naturalmente le perdite britanniche sono state enormi in uomini e apparecchi. Ma Churchill ha detto ai Giovanni Artieri La batteria ha centrato in pieno il suo obbiettivo: il comandante è visibilmente soddisfatto. .(Foto lliilile-AUuiitic).