La Mostra dei ricordi di Bruno inaugurata dal Duce alla Società che si intitola al giovane Eroe

La Mostra dei ricordi di Bruno inaugurata dal Duce alla Società che si intitola al giovane Eroe La Mostra dei ricordi di Bruno inaugurata dal Duce alla Società che si intitola al giovane Eroe Roma, 1 giugno. Con amore religioso, Vittorio Mussolini ha ordinato in questi ultimi tempi, nella nuova sede della Società Bportiva Parioli, fondata dal fratello Bruno è a questi, dopo la morte gloriosa, intitolata, i ricordi dell'adolescenza e della giovinezza esuberante e dinamica <2i colui che ha'saputo donare serenamente la sua vita alla Patria. E intorno alla memoria del giovane Caduto è stata accesa la rimembranza di tutti 'gli altri Eroi che, plasmati dalla scuola incomparabile, nello spirito e nel fisico si sono immolati per la vittoria e la grandezza della Patria. Il Duce si è recato nel pomeriggio di ieri a raccogliersi presso questi sucri ricordi. La Società Sportivi Bruno Mussolini ha la sua sede nell'interno di un parco poco lontano da piazza Ungheria. L'edificio, non vasto ma completo di ogni attrezzatura, è chiuso da una selva verdissima, fresca come la fonte della giovinezza, Sotto la galleria arborea, il Duce, che giunto col Segretario del Partito era stato ricevuta all'entrata dal figlio Vittorio, dal cons, naz. Mezzusoma, dal tenente Musti de Gennari e dagli altri dirigenti della Società, ha trovato schierati gli atleti, le ginnaste e le rappresentanze dei Giovani Fascisti e dell'Aeronautica, che Egli ha passato lentamente in rassegna per raggiungere quindi lo spiazzo antistante l'edificio. Qui si è compiuto il rito della benedizione del gagliardetto. Erano presenti le autorità, con i Ministri della Cultura Popolare, della Agricoltura e Foreste, degli Scambi e Valute, il Capo di Stato Maggiore delia Milizia, il Governatore, il presidente del O.O.N.I., ufficiali generali dell'Aeronautica, i congiunti dei Caduti che militarono nei ranghi della Società, una rappresentanza germanica. La Fiamma è stata recata alla presenza del Duce dalla vedova ai Bruno. Un sacerdote ha benedetto l'insegna sportiva e, mentre rullavano t tamburi, la Fiamma è stata consegnata all'alfiere, un capitano dell'Arma Azzurra, atleta della « Bruno Mussolini ». Quindi è stato fatto l'appello dei Caduti: Bruno Mussolini, Enrico Theódoli, Antonio Chiodi, Gilberto Cerofolinì, Francesco Vitalini-Sacooni, Vincenzo Alliata, Franco Righetti, Enzo Macini, Edoardo Biondi, Vittorio Ugo Petrubbio, Eugenio Calabria, Enzo Fischer, Tre dei Caduti sono decorati di Medaglia d'oro. Questi nomi il Duce trova tnc:\si sulla stele del Sacrario dove Egli, salito al primo piano, inizia la commossa visita. Alle pareti della stanza, severe, sono affisse delle brevi biografie sportive o militari dei Caduti. Nello sfondo, in un'urna luminosa a vetri, appaiono i trofei conquistati dalia Società ai tempo di Bruno. In alto è scritto: « Solo 11 sangue è spirito, solo 11 sangue conta nella vita degli Individui e in quella del popoli, solo il sangue dà porpora alla gloria ». Il Duce, passa poi nella stanza di lavoro di Bruno. Una scritta ricorda che « in questa stanza Bruno diresse, quale primo Presidente militante, la Società che fu da Lui fondata e al Suo nome oggi si intitola: qui sono custoditi gli oggetti e i documenti che testimoniano della Sua vita esemplare e che fanno di Lui, per tutti 1 giovani, un modello perfetto di italiano nuovo ». Apposite custodie a vetri contengono le limpide documentazioni di una vita intensa, utile e ardimentosa. Lo scolaro e l'organizzatore vengono rievocati dagli appunti dello studente del « Tasso », dalle relazioni sulle gare ideate e organizzate dal giovanissimo dirigente sportivo: prima fra que ste pare il noto « Giro dei tre man », ispirare ad un'alta finalità politica e sportiva: toccare le sponde dei tre mari d'Italia con l'ardente respiro della giovinezza, Stupenda la documentazione delle imprese del soldato. Si scorgono gli stralci dei voli compiuti nelle campagne d'Africa, di Spagna, di Grecia, delle astoni sul Meditcnaneo dalle numerose la cerazioni prodotte dal fuoco nemico sull'apparecchio. Parlano dell'atleta i trofei, le stelle al merito, i ricordi delle prove prodigiose. .Ritornano alia mente le parole del libro che ogni italiano ha letto: « Tu praticavi tutti gli sport della terra e del mare: a 10 anni andavi In motocicletta, a 18 partecipasti al primo circuito dì Littoria e ti classificasti terzo con una velocità di centotrenta chilometri. Le nevi del Sestriere ti avevano veduto sciare a grande andatura. Avevi giocato a tennis anche in tornei, motonautica, nuoto, pallavolo, pallacanestro, calcio, equitazione, scherma, pugilato ». Tra le documentazioni che rie vocano l'intrepido aviatore vi sono le decorazioni, tra cui una germanica e le armi. Spicca, sii tutte, la motivazione della Medaglia d'oro. La Sua vita è narrata da una lapide biografica. Sulla scrivania sono i verbali delle sedute del consiglio direttivo della Parioli con cartelle di fàgli vergati dalla Sua mano. Su, una delle pareti, accanto al gagliardetto, è il busto di Lui scolpito dal littore Defelice. In alto è l'elica contorta dell'apparecchio caduto. Si scorge in fondo un blocco di travertino con la frase scolpita: « La tua parola d'ordine e la tua consegna: sempre più Innanzi, sempre più in alto ». /I Duce indugia lungamente nella stanza tra i ricordi del figlio e insieme con Vittorio, la vedova di Bruno, il Segretario del Partito e le altro autorità visita quindi tutti gli altri locali della società compresi quelli del Dopolavoro. Quando ritorna nel parco i giovani non possono contenere l'ardente impeto dei loro cuori e Lo invocano a gran voce. Il Duce passa tra le schiere rispondendo al salutò e, salito sulla maachina, lascia la sede mentre la folta accorsa lungo il viale Romania riprende la invocazione dei giovani con smisurato ardore.

Luoghi citati: Africa, Bruno, Grecia, Italia, Littoria, Roma, Sestriere, Spagna