Gli Eroi della guerra subacquea esaltati da Attilio Crepas al "Balbo"
Gli Eroi della guerra subacquea esaltati da Attilio Crepas al "Balbo" ISTITUTO DI CULTURA FASCISTA Gli Eroi della guerra subacquea esaltati da Attilio Crepas al "Balbo" ffacomo per U^Podestà^il Vice La 68» adunata di guerra organizzata dalla Sezione di Torino dell'Istituto nazionale di Cultura fascista, d'intesa con la Lega Navale, è riuscita tra le più imponenti della aerie. * Il tema di palpitante attualità e il nome dell'oratore, il nostro Attilio Crepas, che già al < Balbo » aveva precedentemente parlato lasciandovi il più profondo ricordo e le cui corrispondenze sulla vittoriosa lotta marittima sono avidamente seguite dal vasto pubblico de La Stampa, sono bastati per far accorrere al Teatro Balbo una folla strabocchevole. Erano presenti: l'Eccellenza il Comandante del Corpo d"Armata generale Romero; l'Ecc. Marziale, capo della Commissione civile dell'armistizio con l'Ecc. il generale Liberati e il conte Zimolo; l'ammiraglio Di Sambuy; il Vicefederale Marchi per il Federale; il consigliere Stella per l'Ecc. il Prefetto; il Vice-podestà Mastro- auestore Fìnucci per il Questore; gr. uff. Cima, segretario del Sindacato giornalisti; il di.ttor Muller per il Console di Germania e per il Gruppo dei nazionalsocialisti del Piemonte, l'ing. Zaccone per 1 Gruppi d'azione nizzarda, 11 cappellano militare De Amlcis, 1 rappresentanti della Magistratura, ufficiali dell'Esercito della Marina e della Milizia, numerosi soci della Lega Navale e molte tra le più spiccate personalità cittadine. C'erano Inoltre la nipote di Costanzo Ciano e la sorella e la cognata dell'eroico Caduto comandante Bertarelli di Torino. Per l'Istituto di Cultura fascista si trovava a ricevere gli intervenuti il reggente cons. naz. Sandro Orsi col vice-presidente prof. Bobba. Al saluto al Re e al Duce ordinato dal camerata Marchi ha risposto una impetuosa manifestazione della folla, che ha poi rivolto ad Attilio Crepas un applauso di schietta e vibrante simpatia. Con un'oratoria calda e fluente, il nostro valoroso compagno di lavoro ha subito avvinto l'immenso uditorio col racconto dell'epica impresa del comandante Grossi, l'affondatore della corazzata americana Maryland, rilevando come con questo colpo che sta al vertice di tutte le mirabili imprese dei sommergibili Italiani e tedeschi anche inespi elstarddbaq£rhsSpasvedlrgctdcftLnptddlsgtaissrenncscvcnelle acque americane, sia stata ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiimiim inflitta, oltre tutto, un'umiliaziO' ne, una ferita mortale alla boria e al prestigio statunitensi. Roosevelt — ha detto Crepas con penetrante ironia — aveva fatto i calcoli in miliardi, In tonnellate e in materie prime, pensando che la ricchezza sarebbe stata una sufficiente trincea per tener lontana dalle proprie coste la guerra; ma le forze dello spinto e del sangue, con i sommergibili dell'Asse, hanno piegato le forze brutali dell'oro. Con parola animatrice l'oratore a più riprese applaudito ha quindi ricordato la visione im- £ertale della guerra avuta da [ussolini quando volle potenziare la nostra flotta subacquea ed ha esaltato nell'Ammiraglio dei sommergibili italiani tutti gli Stati Maggiori e tutti gli equipaggi, passando successivamente a illustrare 1 luminosi dieci episodi posti alla base della sua conversazione, e che tra un vivace e pittoresco richiamo della vita di bordo, gli ha consentito di allineare davanti alla folla ammirata atti di supremo valore e fulgidi nomi di eroi, riassunti nel comandante torinese Nino Bertarelli, che ha portato come modello d'un, ideale di vita, consacrato dalla gloria dell'olocausto finale, da cui scaturirà, splendente e immortale, la Vlttorfa.
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