E' morto l'Accademico Giulio Bertoni

E' morto l'Accademico Giulio Bertoni E' morto l'Accademico Giulio Bertoni Roma, 28 maggio. Oggi nella sua abitazione,in via Giuseppe Gioacchino Belli 36, si è spento l'Ecc. Giulio Bertoni, Accademico d'Italia e professore di filologia romanza nella R. Università di Róma. Appena^ avvenuto il dececso il Presidente Fédereoni, accompagnato dal vicepresidente anziano Formìchi, si è recato alla casa dell'illustre Estinto per esprimere alla desolata figlia di lui il profondo compianto dell'Accademia d'Italia che Giulio Bertoni ha onorato col nome e con l'opera. Giulio Bertoni era nato a Modena il 28 agosto 1878. Prese la laurea a Torino nel 1901 e successivamente a Firenze nel 1902. Ne! 1905 egli è libero docente di filologia romanza a Torino ed in quello stesso anno è chiamato a Friburgo Tutti i competenti riconoscono il Bertoni come 11 maggior romanista d'Europa. Ancora studente fece nella biblioteca Estense l'importantissima- scoperta del « Canzoniere Provenzale » di Bernart Amoros, che egli fece pubblicare assieme.ad altri due canzonieri < Riccardiano » e « L'Ambrosiano », Nel 1920 è chiamato a Torino quale titolare della cattedra di letteratura romanza e dopo otto anni viene nominato professore di lingue e letterature latine all'Università di Róma. Nel 1932 entra a far,parte della Accademia d'Italia. * Il Bertoni si dedicò ln modo speciale agli studi provenzali, al duecento e alla Corte d'Este. Fra le numerose opere dedicate agli studi provenzali, quella che maggiormente pone in rilievo l'attività di lui è .'. Trovatori d'Italia », riconosciuta come 11 più importante contributo alla conoscenza dell'antica nostra poesia dopo quelle, del Raynouard e del Diez. Al Duecento, egli consacrò nella « Storia letteraria d'Italia » un denso e dotto volume. Alla Corte d'Este, il Bertoni' dedicò varie opere : « La biblioteca estense e la cultura ferrarese ai tempi del duca Ercole I», «Lodovico Ariosto», «La rinascenza a Ferrara», ecc. Egli fu fondatore e direttore di una delle più importanti riviste di filologia romanza « Archivum Reni a meum », che ora è fiancheggiata, con intenti di seria divulgazione, dalla nuova rivista « Cultura neolatina ». Prendeva parte molto attiva al lavori dell'Accademia per la compilazione del nuovo grande vocabolario della lingua italiana. Nella vivace versatilità di filologo, e di cordiale storico della letteratura, portato ad unire al severo metodo erudito l'intelligenza e il gusto dell'arte, dell'espressione letteraria come concreta e attiva espressione di umanità, egli, studioso di linguistica, intese Siesta scienza con netta modernie fertilità di concetti e di esperienze. La realtà linguistica era per lui « realtà viva, pulsante, incarnazione del pensiero », il linguaggio era poesia, e perchè, insisteva, « non dovremmo noi studiarlo anche come arte? perchè dovremmo astenerci, schiavi del vecchio pregiudizio che la linguistica altro non sia che l'esame naturalistico della lingua, dal discriminarne l'attività fantastica, per meglio valutarla, distinguendola dalla passività strumentale? ». La parola creatrice, rivelatrice, immagine, traduzione estetica e lirica di stati d'animo, della novità interiore di ogni uomo che viva e si esprima, la parola, e quindi la disciplina generale del linguaggio — distinguendosi sottilmente linrua e linguaggio — aveano per ui un Interesse fantastico, spirituale, che, trascendendo gli schemi intellettualistici e naturalistici, e risentendo della dottrina crociana, inducevano il filologo, sulla traccia delle Individuali e individuate opere dell'arte, ad una più compiuta e acuta comprensione. Critica letteraria, egli affermava, e critica linguistica sono la stessa cosa, e su questo concetto, dopo il volume Linguaggio e poesia, fondava poi le raccolte di scritti di tre altri suoi volumi: Lingua e pensiero, Lingua e poesia, Linlgua e cultura. IéÉÉé r

Persone citate: Bertoni, Diez, Giulio Bertoni, Lingua, Lodovico Ariosto