ORECCHIO SINISTRO

ORECCHIO SINISTRO ORECCHIO SINISTRO La ragazza educata all'estero: 1 La ragazza educata all'estero entrò, agitando negligentemente la racchetta, nella sala da pranzo della piccola pensione, al margine della- città: il suo innamorato devoto la seguiva, carico di reticelle con palle colorate in rosso, di cappotti, di sciarpe e di quanto, nel corso della partita e della giornata possa esser necessario a- chi in Inghilterra ed in Isvizzera abbia imparato le vere esigenze della vita dinamica, ma confortevole. « Che orribile luogo, mio caro », disse la ragazza sedendo al tavolo centrale e considerando gli altri commensali con l'attomta ilarità che si dedica agli abitanti di uno Zoo, « mi domando come hai potuto portarmi in questo ahurissant nest... Non mi vorrai dire che non sai cos'è un nest, è quella cosina che fanno i piccoli birds, sai bene, ora non trovo la parola in italiano, quello che fanno gli uccellini, hai capito, gli uccellini... ». Il giovane devoto la guardò con tenerezza, a labbra leggermente socchiuse, poi improvvisamente e profondamente arrossì: « Quello che fanno gli uccellini, non dirmi altro, cara, ho capito, ho capito benissimo*. <Sa!utc, vecchio orso», gridò la ragazza educata all'estero entrando vigorósamente nell'ufficio del padre, La ragazza educata all'estero: 2 e dedicando un conno monellesco e giovanile all'ignoto visitatore che sedeva di fronte alla scrivania, « ho avuto solo il tempo di Jump in, per organizzare Il ratto delle sabine, voglio dire del mio vecchio old bear, si va alla villa del mio boy friend, che è giù col macinino, e non sarebbe niente male, se tu venissi a meet quella gente, dinner at elght, quindi 11 tempo incalza, e filiamo pur via ». Il ,padre alzò su di lei occhi falsamente divertiti e camerateschi, e « Impossibile stasera », replicò con fermezza, « sai bene che è giovedì, cara, e, come ogni giovedì, martedì, sabato, ho la mia Ispezione ai magazzini ed uffici delle succursali...». La ragazza saltò agilmente fili dall'angolo della scrivania, ove s'era seduta, scomipigllò rudemente i capelli d°l padre, gridò « Vecchio matto, raccontale a nonnina le bugie, mai in vita tua hai fatto un'Ispezione, be quick e piantala, ti aspetto giù in portone ». E svolazzando spari con un ultimo sorrìso al visitatore sconosciuto, che era poi il Presidente Generale ed Amministratore Unico della Società Anonima, capitale duecento milioni, da cui il vecchio orso dipendeva. « Certamente ho una figlia », disse U farmacista mondano che trascorreva ad Abbazia elaborate vacanze, « Certamente ho una figlia, e bellissima, ha vinto diversi concorsi, mi vuol tanto bene, e si chiama Kilci ». Le signore intente a spalmarsi il naso di crema ed a voltarsi con accortezza sulla spiaggia in modo da rosolarsi razionalmente, emisero un corale mormorio di ammirazione e di invidia, che il farmacista accentuò traendosi di tasca un portacarte rigonfio, ed annunciando che avrebbe presentato la Kiki: le signore sospirarono materne, ed il felice padre spiegò ancora che per Kiki aveva fatto fare mobiletti speciali, adatti ai suoi gusti, e quanto al guardaroba di .Kiki, ogni possibilità era prevista per farla sempre apparire elegantissima. Tacque un attimo, sospirò, aggiunse che prima, di Kiki aveva molto amato un fratellino e due sorelline di lei, purtroppo morti, ora, e sepolti sotto tanti fiori. Quando giudicò l'atmosfera commossa anche troppo, spiegò davanti alle amiche la serie completa dei ritratti, e davvero si vedevano il lettino, il tavolo, le poltroncine, i cuscini, i bellissimi abiti, e Kiki trionfalmente seduta davanti al piatto colmo, in atto di brandire il cucchiaio, o di considerare il bicchiere, o di giocare, impaziente, con il tovagliolo stretto al collo, sempre sotto gli occhi adoranti del signor farmacista. B davvero Kiki era molto bella, adornata di medaglie che confermavano le sue vittorie: soltanto, era una cagnetta. Irene Brin

Persone citate: Irene Brin, Orecchio

Luoghi citati: Inghilterra, Isvizzera