Il bilancio della Giustizia all'esame del Senato

Il bilancio della Giustizia all'esame del Senato Il bilancio della Giustizia all'esame del Senato II contributo della Magistratura alla faldella del fronte interno Roma, 20 maggio. Si sono insieme riunite le Commissioni di finanza, e degli Interni e Giustizia per l'esame e l'approvazione del bilancio della Giustizia. Ha presieduto il presidente del Senato Suardo. Erano presenti i Sottosegretari di Stato per la Giustizia e per le Finanze. Il relatore senatore Casoli, dopo aver esaminato le cifre del bilancio in confronto con quello dello scorso esercizio finanziario, ha passato in rassegna i varii settori di attività del Ministero. Per l'attività legislativa, tributato un plauso al ministro Grandi, per aver secondo le direttive del Duce, compiuto la costruzione del nuovo « Corpus Juris », ha messo in risalto le principali caratteristiche e il contenuto degli ultimi libri del nuovo Codice civile. Indi ha tracciato un 'breve quadro della giustizia civile e penale mettendo in luce l'accentuata diminuzione delle cause civili e la continua diminuzione della delinquenza, e si è soffermato sulla repressione dei reati relativi alla disciplina dei consumi. Ha concluso rilevando soprattutto la grandiosità dell'opera di codificazione condotta a termine pur tra il fragore delle armi A nome del Ministro guardasigilli prende la parola il Sottosegretario di Stato Puzzoni, il quale si sofferma a mettere in evidenza l'opera svolta dal Ministero per l'attuazione dei nuovi Codici ì quali rappresentano una superba conquista della civiltà fasci-' sta, che porta l'impronta indelebile del genio creatore e vivificatore del Duce e che è stata realizzata e portata a compimento nel termine prefissato, malgrado le difficoltà dei tempi, soltanto in virtù della ferma volontà, pari al suo ingegno e alla sua fede, del ministro Dino Grandi. Quella per l'applicazione dei nuovi Codici deve considerarsi una battaglia nella quale è impegnato l'onore ed il prestigio del nostro Paese. Questo corpo di leggi civili che il Fascismo ha &spresso nei segni di Roma dal generoso sangue dei suoi martiri e dei suoi eroi, è destinato come le sue idee, ad espandersi oltre le frontiere della Patria e a durare nei secoli. Illustra come si siano superate le difficoltà che si sono presentate nell'adempimento di questo lavoro e cioè la deficienza di molti locali giudiziari, cui si è riparato mediante una serie di opportuni adattamenti, e quella più grave della deficienza numerica del personale, che, in relazione alle precise direttive del Duce, si è cercato di attenuare con la restituzione al servizio civile dei magistrati e dei cancellieri richiamati alle armi. Circa l'ulteriore attività legislativa del ministero si sofferma sulla legge 8 luglio 19410OX che coordina in sistema organico le disposizioni penali per la disciplina della produzione dell'approvvigionamento del commercio e del consumo delle merci in tempo di guerra ed aggiunge che questa legge, che è rigorosa nelle sue sanzioni ed è rigorosamente applicata dalla Magistratura, ha nel complesso dato buona prova, soprattutto se si tengono presenti le difficoltà di ogni genere che si incontrano In questo campo, malgrado delle quali il Governo è riuscito e riuscirà anche nell'avvenire, sino al conseguimento della vittoria, ad assicurare l'approvvigionamento del paese. Dopo aver trattato della diminuzione della delinquenza minorile il Sottosegretario di Stato ha concluso la sua esposizione affermando che l'alta parola del Duce, nel recente rapporto dei giuristi a Palazzo Venezia, ha avuto una eco profonda nell'animo della magistratura italiana. Essa interpreta il sentimento unanime 'di tutta la nazione e va oltre la frontiera della Patria, in primo luogo agli eroici camerati dell'ordine giudiziario che sono caduti sul campo dell'onore: essi sono 17, più nove dispersi; ai feriti e mutilati che sono 34, ai decorati che sono ben 26, più altri otto encomiati per atti di valore. Essa va anche ai nostri funzionari dell'ordine giudiziario dell'Impero e della Libia, che col loro coraggioso dignitoso severo portamento in contingenze estremamente difficili hanno saputo imporre il rispetto anche ai nemici che pensavano forse di piegarli e di umiliarli. * Quello che essi hanno fatto nell'adempimento del loro dovere§er la Patria e per il prestigio ella giustizia italiana non sarà dimenticato. Nella dura battaglia che il Popolo italiano, nel nome del suo Re sempre vittorioso, agli ordini del suo Duce, ha impegnato per riconquistare l'antica grandezza ed assicurare l'avvenire dei suoi figli, l'ordine giudiziario tiene degnamente il suo posto di combattimento. La sua volontà e la sua fede è quella di tutto il Popolo italiano: Vincerò.

Persone citate: Casoli, Dino Grandi, Duce

Luoghi citati: Libia, Roma, Venezia