Per l'isola fedelissima

Per l'isola fedelissima Per l'isola fedelissima Roma, 18 maggio. La gente di Sardegna ha mostrato al Duce, durante sette giorni, la sua fède incrollabile. Il popolo sardo intende pienamente i doveri che la guerra'impone e sa adempierli con salda, spontanea disciplina, con fermezza, con serenità. 'Eratio sette antii che Mussolini non visitava l'isola e il Suo arrivo : inaspettato ha provocato ovunque, nelle città come nei lontani dispersi villaggi, manifestazioni di devota riconoscenza e di fervido entusiasmo. E' un fatto che la Sardegna era considerata un giorno la cenerentola d'Italia. Essa dava soldati valorosi e lavoratori probi, contribuiva in ogni maniera alla potenza e alla prosperità delta Nazione; ma nessuno pensava a darle in premio quello sviluppo che era logico e giusto. Ogni tanto il problema sardo affiorava più o meno incidentalmente nell'aula di Montecitorio. I miniatri contentavano gli oratori- con promesse e buone parole. Specialmente nei periodi elettorali le promesse assumevano proporzioni straordinarie. Poi passata la festa tutto restava al punto di prima. Il Fascismo ha mutato sistema. Dalle opere di bonifica Olla creazione del centro minerario di Carbonio, molto è stato'fatto. Non tutto certamente. In venti anni non sarebbe statò umanamente possibile risolvere radicalmente problemi secolari. Ma ciò Che resta da fare, ha detto oggi il Duce all'inizio della riunione del Direttorio Nazionale del Partito, verrà fatto .« durante e. dopo la guerra:», ■Tutto questo è ben compreso dal popolo della Sardegna che oggi si considera una- sentinella avanzata nel Mare Nòstro. L'accogliènza entusiastica fatta al Duce dalle follò' di Sassari,-Nuoro, Cagliari e degli altri centri, è per ciò una prova novella che l'unità spirituale del popolo italiano è assolutamente perfetta e che ovunque si ha la- medesima incrolla bile volontà di vittoria.

Persone citate: Duce, Mussolini

Luoghi citati: Cagliari, Italia, Nuoro, Roma, Sardegna, Sassari