L'indipendenza araba legata al crollo britannico

L'indipendenza araba legata al crollo britannico L'indipendenza araba legata al crollo britannico Discorsi del Gran Muftì e di El Kai Ioni nell'annuale della resistenza dell'Iraq Roma, 9 maggio. In occasione del primo annuale della resistenza dell'Iraq all'Inghilterra, 11 Gran Muftì ed il Presidente El Kailanl hanno pronunziato due discorsi. Il Gran Muftì ha affermato che l'aggressione britannica contro l'Iraq non dipese da errori commessi dal Ministero di Kailanl, ma dalla volontà degli inglesi che volevano costituire nell'Iraq una grande base militare per assicu rarsene le ricchezze minerarie e rendere più sicure le loro comunicazioni. Churchill stesso al Parlamento britannico ha affermato che: «Il Governo di S. M. aveva deciso fino dal mese di aprile 1940 d'impadronirsi dell'Iraq; ma che ciò non era stato fatto fino allora a causa dell'Insufficienza di apprestamenti e di truppe ». La verità è che gli inglesi trovarono In Kailani e nel comandanti del l'Esercito una imprevista resi stenza alla loro volontà e decise ro di prendere con la forza ciò che con la persuasione non potevano ottenere. Agli uomini del Ministero nazionale restavano allora due possibilità: o sottomettersi ad accettare la conquista e la vergogna, oppure opporsi agli Inglesi e difendere.il loro Paese assieme al • loro onore. La scelta fu sem plice: l'Iraq a nome di tutti 1 popoli arabi si oppose alla prepotenza. Come afferma il Corano, coloro che commettono Ingiustizie sanno cosa devono attendersi dal tempo; e la violazione del Trattato anglo-iracheno non è la prima ingiustizia commessa dagli inglési verso gli arabi; essi non hanno mantenuto le promesse di unità e d'indipendenza fatte agli arabi durante la guerra; anzi hanno spezzettato l'unità della Nazione araba, hanno aperto agli ebrei 1 territori arabi, hanno esiliato il defunto Re Hussain. Il Gran Muftì ha proseguito il suo discorso elevando il suo pen siero ai patrioti caduti, a coloro che giacciono nelle carceri o net campi di concentramento. Egli ha cosi terminato: «Io sono fiducioso che il sangue arabo che è stato versato non lo è stato inutilmen te, nè andrà perduto invano. Que sto sangue costituisce per noi un'acqua che darà vita alle piante della signoria e 'dell'indipendenza, della nobiltà e dell'onore ». Il Presidente El Kailanl ha esordito ricordando la partecipazione del popolo arabo a lato del l'Inghilterra nella guerra passata, e le promesse che l'Inghilterra fece ad esso. Ricorda come l'Inghilterra trattasse con gli Stati arabi in malafede, mentre ri Sirtiva con la Francia il Medio riente e mentre assicurava agli ebrei la ricostituzione del focolare giudaico. El Kailani ricorda an cora come l'Iraq non avesse accettato il dominio inglese contro il quale si ribellò nel 1920. Il Go verno di Londra pensò allora di aggraziarsi gli iracheni Con continue promesse, mentre in.realtà cercava di trasformare un vero ed autentico Paese, arabo in territorio coloniale. « La'storia — ha dichiarato El Kailani —- ricorderà nelle sue pagine' il conflitto sorto per la difesa dell'onore degli iracheni, e tramanderà al posteri una verità imperitura: quella cioè che il popolo iracheno, il suo valoroso esercito; la sua gioventù generosa, le sue fedeli tribù, i suoi dotti ulema hanno accettato volontariamente la morte purché non fosse calpestato il loro onore e la loro dignità >. Egli dichiara quindi che Ti giorno della lotta contro gli Inglesi può essere considerato il giorno del vero risorgimento arabo e che la vittoria finale assicurerà agli arabi la realizzazione dell'indipendenza e dell'unità.

Persone citate: Churchill