La battaglia nel Mar dei Coralli

La battaglia nel Mar dei Coralli La battaglia nel Mar dei Coralli Un altro incrociatore danneggiato e un cacciatorpediniere affondato - L'Australia isolata e senza appoggio -1 nipponici liberi per le loro operazioni nell'Oceano Indiano Tokio, 9 maggio. Qui perdura vivissima l'impressione per la battaglia navale svoltasi nei giorni 7 ed 8 maggio nel Mar dei Coralli e della quale il comunicato ufficiale del Quartier Generale ha dato ieri la prima notizia, con l'affondamento di varie grosse navi nord-americane ed inglesi. Stamattina tb stesso Quartier Generale ha diramato il seguente bollettino: « Le forze della Marina Imperiale, continuando I loro attacchi nel Mar dei Coralli hanno Inflitto nuovi gravi perdite al nemico. Un incrociatore di classe non accertata ha riportato gravi avarie ad opera dì- un aerosilurante nippo nlco ohe si è precipitato direttamente sulla nave. Inoltre è stato affondato un cacciatorpediniere. « Nel combattimenti aerei Ini ziatl il 7 maggio, sono stati ab battuti 89 apparecchi nemici. « Durante la battaglia, una pe trollerà giapponese, ohe era stata trasformata in nave portaerei di piccolo tonnellaggio, è affondata «Trenta aerei nipponici mancano ». In merito alle affermazioni anglo-americane sulla battaglia nel Mar dei Coralli, nei circoli competenti giapponesi oggi,si dichiarava quanto segue: « Le autorità nipponiche constatano anzitutto il ridicolo delle fantastiche informazioni diramate dall'Ammiragliato britannico. Non esiste il minimo dubbio sull'esattezza, del comunicato ufficiale giapponese dell'S maggio. U mondo non si lasci era certo ingannare dalle false notule deWAmmiragliato inglese e le autorità nipponiche non possano fare a meno di compatirlo poiché esso ha dato un alto esempio della verità della massima «Where honour ceases knowledge decreases > e cioè «Chi perde Vonore perde anche U senno ». Il Nici Nici attribuisce un'im portanza eccezionale alla batta glia e fa su di essa le seguenti osservazioni: « In seguito a questa battaglia gli Siati uniti hanno perduto quasi interamente la loro flotta principale del Pacifico, che era composta, prima dell'inizio della guerra per la più grande Asia, di otto corazzate. Di queste, quattro so¬ no state affondate nell'attacco giapponese a Pearl Barboni- nelle Hawai e le altre sono state danneggiate più o meno seriamente, mentre una corazzata del tipo € California », riparata, è stata affondata nel Mar dei Coralli. . « Gli Stati Uniti posseggono dunque, oggigiorno solamente tre corazzate avariate, nel Pacifico, a parte quelle che operano nell'Atlantico. Le otto navi portaerei americane sono state ridotte a quattro in seguito aSa perdita della « Lexington » del 1S gennaio, della « Langtey », e, ora, della « Baratoga» e della « Yorktown». « Con l'attuale disponibilità a mericana in navi da guerra, gli Stati Uniti sono, pertanto, passati al terzo posto fra le Potenze marittime e sono impossibilitati di effettuare la guerra nel Pacifico contro il Giappone. « Questa pietosa disfatta delle flotte combinate inglese e nordamericana, subita in battaglia dì grandi proporzioni, prova al mon do l'inferiorità indiscutibile della potenza marittima anglo-america na, in confronto della potenza nipponica, ciò che influenzerà negativamente lo spirito combattivo del nemico. «.Gli Stati Uniti hanno perso Pultima via, per mezzo dèlia quale avrebbero potuto intraprendere un attacco contro il Continente asiatico, poiché le acque australiane sono oggigiorno tutt''altro che sicure. * L'Australia si trova ormai isolata e senza appoggio da parte della Gran Bretagna o degli Stati Uniti, dal momento che il potensiale americano di venir in aiuto dell'Australia è stato eliminato con la perdita di due navi portaerei e dt una corazzata. <La realizzazioneHdella liquidazione di elementi anglo-americani nel Pacifico lascia all'Esercito ed alla Marina giapponesi « mano libera » per le loro operazioni future netl' Oceano Indiano e permette al Giappone di accelerare l'offensiva per liquidare definitivamente la questióne cinese ». Secondo FAsacl Sclmbun, gli anglo-americani hanno perduto nella battaglia del Mar dei Co ralli tOO aeroplani, dei quali 89 abbattuti in combattimento, men-tre il resto venne affondato conle portaerei che li trasportavano. Degli 89 apparecchi abbattuti, 61 vennero distrutti in combattimento da. apparecchi della Marina ih prossimità delle navi, mentre 98 furono colpiti nei loro attacchi alle unità nipponiche. E' sintomatica l'affermazione fatta ieri dal Primo Ministro australiano sull'avvenire che sarebbe riservato agli australiani nel caso che le forze navali angloamericane uscissero sconfitte dalla battaglia. Qui si ritiene che i governanti australiani, conoscendo la verità, hanno incominciato ad insinuarla al loro popolo.

Persone citate: Fasacl Sclmbun, Pearl Barboni