Washington rimandatine die,, l'annuncio delle navi perdute nel Mar dei Coralli

Washington rimandatine die,, l'annuncio delle navi perdute nel Mar dei Coralli Washington rimandatine die,, l'annuncio delle navi perdute nel Mar dei Coralli Un equivoco comunicato della Marina americana ~ L'opinione pubblica gradualmente preparata alla possibilità d'una sconfitta Berna, 11 maggio. (S.). - Invece del comunicato preciso sui risultati detta battaglia aeronavale à%l Mate dei Coralli, che il pubblico anglosassone attendeva con tanta ansia, il Dipartimento della Marina degli Stati Uniti ha pubblicato un altro comunicato evasivo per affem mar e'che il popolo americano deve rendasi canto del carattere dUbbio delle affermazioni «emione e per annunciare 1iM nuovo rinvio del resoconto esatto, dicendo: « Le informaztotti concernenti i danni subiti dalle nostre forze sono incomplete. Questi , danni saranno comunicati quando le informazioni saranno senza valore pel nemico ». Non è chi non veda la contraddizione che esiste fra la prima e la seconda di queste due frasi successive, dalle quali peto risulta chiaro che in sostanza le notizie ci sono ma si ha paura- a pubblicarle. La stampa americana esita ad esprimere giudizi temendo che possano venire alla luce dure verità. Il New York Times dice che occorrerà un certo tempo prima che sia conosciuto l'esito definitivo della battaglia e calcola che siccome era generalmente ammesso prima di essa che i giapponesi avessero la superiorità numerica nel Pacifico, se le perdite dovessero essere approssimativamente arebb in uguali essi sarebbero sempre vantaggio, ciò che faciliterebbe loro Poccupazione delle basi australiane. Poi, notando che è fal¬ iHiiuiiiiimm so parlare di Una battaglia navale perchè in realtà è stata una battaglia aeronavale, insiste sulla necessità di una stretta collaborazione tra le forze aeronautiche e quelle marittime, facendo cosi ben comprendere che questa collaborazione è mancata. ■TI Boston Herald nota che i rapporti degli alleati non accennano che alle perdite giapponesi ma che le cifre di queste perdite sufficienti pe grande battaglii ti subiti dalle flotte allea- parlare navale. 'non sono suffioien di una i grande battaglia ti dami te — continua il giornale — non sono conosciuti e finché non lo saranno non si potrà parlare di un grande successo ». . 71 Baltimore Sun nota pure che «le brei'i notizie ricevute finora non permettono di fare previsioni e non si può parlare di una vittoria fino a che non si conosceranno le perdite alleate ». Quindi ammette la possibilità di una sconfitta pur consolandosi con la prospettiva di rimediarvi in seguito: < Anche se le nostte navi avessero dovuto cedere ad una superiorità nemica, ciò non significherebbe necessariamente che i giapponesi avrebbero la possibilità di invadere l'Australia né che i nostri plani tendenti ad avere la supremazia in quei mari dovrebbero venire abbandonati. Noi possiamo sempre ritirarci su posizioni difensive e attendere in sicurezza il momento in cui le navi in costruzione ci daranno la supremazia marittima». TI critico militare della New r York Post, Fletcher Pratt, scrive: «Le condizioni generali della battaglia del Mare dei Coralli, come sono state descritte dal Primo Ministro australiano Curtin alla Camera dei rappresentanti non appaiono pienamente ottimiste e si può interpretar e che esse nascondano una disfatta. La località detta battaglia è' precisamente quella in cui le nostre navi si troverebbero se fossero state battute e si sforzassero di conseguenza di rompere le maglie deirete tesa loro dal nemico notevolmente superiore. Secondo la nostra opinione, il discorso di Curtin contiene espressioni proprie di un uomo'che ha ricevuto un terribile colpo». Anche il tecnico militare detta agenzia Reuter emette la supposizione che i giapponesi non abbiano utilizzato te loro corazzate e si siano basati soltanto sulla loro potenza aerea. Come Washington, anche Londra continua a tenere nascoste le perdite alleate e spiega U Silenzio osservando che siccome sono in causa sostanzialmente gli Stati Uniti, spetta, a Washington di pubblicare un resoconto, tanto pia che le forze navali alleate dipendono dall'alto comando nord-americano di Mac Arthur.

Persone citate: Baltimore, Curtin, Fletcher Pratt, Mac Arthur

Luoghi citati: Australia, Berna, Boston, Londra, Stati Uniti, Washington