Il missionario di Scoresby espulso dagli americani

Il missionario di Scoresby espulso dagli americani Il missionario di Scoresby espulso dagli americani Trentanni di apostolato tra gli eschimesi - Migliaia di chilometri, opii anno, in slitta e in barca Oslo, 2 maggio. (M. V.) - Costretto a rimpatriare a causa di un decreto di espulsione che gli venne rimesso dalle autorità americane qualche tempo fa, dopo la brutale < presa in consegna » della Groenlandia da £arte degli Stati Uniti, è giunto ì questi giorni ad Oslo, dove è stato festeggiatissimo, un noto missionario della Groenlandia, padre Rune Hallavard, che ha trascorso trent'anni della sua vita a catechizzare gli eschimesi della « Terra verdeggiante » come la più grande isola del mondo venne poeticamente chiamata dal celebre navigatore islandese Gunbjdrn che la scopri nell'877. Il padre Rune Hallavard parti nel 1910 per la terra di Scoresby che è la zona groenlandese più popolata, rassegnato a vivere solo ira i nativi di quelle ghiacciate e desolatissime terre. Appartenente a nobile.e facoltosa famiglia, ed uso a tutti gli agi di una vita signorile, egli dovette a 28 anni di età adattarsi ad una dura e singolarissima esistenza, vivendo per quasi tutto l'anno in una tenda costruita con pelli di foca, riscaldata con una lampada a petrolio e cibandosi esclusivamente di carne di pesce salato. Dovette imparare fra l'altro a divenire un abile guidatore delle mute di cani, da 6 a 12, che tirano le slitte e apprendere la difficile arte di costruzione degli igloo (case di ghiaccio fatte di blocchi di neve tagliati con un coltello speciale e poi plasmati colla mano). Ogni anno padre Hallavard doveva percorrere migliala di chilometri, d'inverno in una incomoda slitta tirata da cani, e d'estate sulle piccole imbarcazioni insommergibili indigene, per visitare gli 800 o 900 esquimesi che vivono disseminati in luoghi diversi della costa ovest ed in numerose isole. Il missionario norvegese che ha ormai 58 anni ed il cui viso emaciato dagli stenti e dalle privazioni si illumina quando parla delle cure del suo sacro ministero, di una luce quasi mistica, ha dichiarato che non ostante le incredi-, bili durezze della vita a cui si era volontariamente dedicato, l'esistenza in stretto contatto con la natura e con esseri semplici e buoni come gli islandesi procura una pace ed una felicità interna di cut non hanno idea quelli che conducono la vita febbrile e torImentosa delle grandi metropoli.

Luoghi citati: Groenlandia, Oslo, Stati Uniti