Quota X e Kólkos W: apoteosi della Legione

Quota X e Kólkos W: apoteosi della Legione Breve storia della "tagliamento Quota X e Kólkos W: apoteosi della Legione Si combatte a 42 gradi sotto zero - Offensiva russa mutata in avanzata italiana •- La difesa ad oltranza delle nuove posizioni conquistate d'impeto -■ Il Centurione disse ancora: "Bella Italia! muoio per lei, muoio per il Duce. Vinceremo!,, -- Un mese di durissime lotte e tli superbe vittorie Le Camicie Nere - dicono i Germanici - sono i "Panzer ' Frante del Donez, marzo. Mattlno.del 28 dicembre. Il Btg. <Friuli», ricacciato uno squadrone di .cavalleria russa sulla sinistra di Mal., unitosi con i Legionari del Comando della «ragliamento» arrivati da K. e con reparti di un Reggimento di Fanteria della. Divisione « Torino » giunti verso le ore 9, respinge un attacco su tre colonne di formazioni a piedi ed a cavallo le quali tentano ripetere, con altra direzione, il fallito attacco del giorno precedente. In questo combattimento tutti, Ufficiali e truppa, sono impegnati. Sul far della sera i russi, lasciati sul terreno morti e. feriti, volgono in fuga. Gli enormi falò dei pagliai colpiti durante la battaglia Illuminano la ritirata del russi, permettendo cosi alle brave batterie a cavallo di bersagliarli con tiri precisi. Nella notte attività di pattuglie, falliti colpi di mano russi, sorvolo di aerei, n giorno successivo il Btg: « Friuli » occupa senza colpo ferire S. quindi si congiunge in N. con reparti del battaglione'« Emilia ». Imperversa su Mal. l'aviazione rossa, tuttavia senza risultati importanti. Nel giro di 12 ore 1 velivoli nemici (bombardle ri e da mitragliamento) compaiono dlciotto volte; alcuni sono colpiti dalla nostra reazione, Arrivano, vinte difficolta favolose a cagione delle condizioni atra dali, due autoambulanze per il trasporto del feriti. Dopo i nostri, 11 Centurione medico B. fa caricare anche i feriti russi. Costoro sono sbalorditi: «Ma come? Non è dunque vero che uccidete i prigionieri! Il politruk lo aveva giurato!... ». La conquista di W Un ordine ricevuto alle 4 del 28 dicembre stabilisce che il Reggimento Fanteria presidil Mal. e che i Legionari lascino il villaggio per raggiungere M. Gli autocarri si Impantanano frequentemente. Ogni mezz'ora bisogna scendere e spingere le macchine a forza di braccia. Anche 11 Console el dedica all'umile, neC ssarta fatica. Gli ùltimi chilometri sono percorsi a piedi; gli autocarri seguiranno appena possibile. Bombardamento da dodici velivoli sovietici. Duello aereo: due aerei russi .precipitano in fiamme. Appena a M. Il Console si reca a salutare le salme di coloro che caddero nella strenua difesa del caposaldo. Alle 11,30 vi. vace mitragliamento aereo. Qualche ferito. La « 1100 » del Con sole, arrivata proprio allora, è semidlatrutta. Frattanto' da, N. il Btg. « Frlu Il » muove puntando su ,W. e proteggendo' li fiancò" sinistro di un Reggimento di Fanteria germanico che opera verso Ni. Cori una temperatura notevolmente rigida — 26 sotto-zero — il Btg., rinforzato da forti elementi delle nostre Armi da accompagnamento, è subito preso sotto intenso fuoco di artiglierie e mortai. Sfruttando la difesa naturale offerta da una grande balka,. il battaglione conquista d'impeto, con perdite non gravi, una ampia dorsale dominata da Quota X cacciandone 11 presidio nemico. Schierati sulla dorsale cannoni anticarro e mortai, il battaglione procede all'attacco aggirante di W. che è difeso da un intero. Reggimento di fucilieri e da varii Gruppi di Artiglieria. La improvvisa apparizione e la fulminea manovra di quattro potenti carri armati tedeschi, accrescono lo sbigottimento del nemico già sorpreso dalla audacissima azione dei nostri. L'irruenza dei Legionari travolge le estreme resistenze. Alle 16 —: già scende la sera — W. è occupato. Ma 11 nemico, che ha troppe Duone ragioni per sforzarsi di riprendere w. punto strategico di prlrn'ordine, all'alba del29 cerca di. circondare il battaglione e lo bersaglia con-i grossi e i medil calibri. Sebbene combatta da oltre quattro giorni, sebbene ormai a corto di munizioni il « Friuli » reagisce con irresistibile slancio e i russi battono In ritirata. Rinnovano il tentativo nel pomeriggio, coi medesimo risultato. Mistica fascista Durante la tenace difesa muore 11 Centurione..., .squadrista e fe rito fascista, combattente di A.O., bella figura di guerriero. La lunga, penosa, lucidissima agonia di questo Ufficiale meriterebbe un canto epico. Non vuole che lo trasportino dall'improvvisato posto di medicazione all'infermeria: « Lasciatemi qui. Tanto nessuno può salvarmi. Voglio morire vicino alle mie Camicie Nere che hanno ancora bisogno di me»Come vede in lacrime un giovane Capo-manipolo, suo intimo amicogli parla con dolcezza: «Non devi piangere per la mia sorte, caro. S neppure devi star qui. Ritorna subito al tuo posto, a combattere da valoroso, come sempre ». L'altro lo abbraccia, vola fra i Legionari, e muore col nome d'Italia sulle labbra; quasi in mistico rapimento. Il Centuriondirà ancora: « Sono sicuro chnon passeranno. Anche la mia morte avrà servito a qualcosa »Ed all'ultimo Istante prima dcomporsi serenamente per il gran viaggio: «Sono a posto con Dio e con gli uomini. Salutatemi tanto i mtet cari in Italia, Bella Italia!... Muoio per Lei, muoio peil Duce. Si, vinceremo... ». »» Quel medesimo 29 dicembre iConsole, valutata la difficile situazione del «Friuli», ordina abattaglione « Emilia » di portarsa W. dove si dirigerà un'ora dopo egli stesso con l'aiutante maggiore in I, gli altri ufficiali ed i settantacinque uomini del Plotone Comando. Appaiono, lungo il cammino, cadaveri di russi affondatnella neve, mortai fucili baionette bombe a mano abbandonati amargini del sentiero. Alle 19,3tutta la Legione è a W. Pochi miniitl dopo'la mezzanotte — atìcertata l'impossibilità, forse a ettpone di un'enorme bufera di vefto e di neve, di comunicare p*filo o per radio col vice Comando della Divisione — il Console meliga a M. una pattuglia a piledi di quattro uomini guidata dasottoscritto. Alle 5 la pattugli* a M. ed lo conferisco col vice Comandante; a sera, raccolte tutte le slitte possibili e caricatele con munizioni e viveri, ripartiamo diretti a W. giungendo ad I. alle 3 del mattino. Frattanto Quota X — la Quoto, già espugnata dal « Friuli » e poi tenuta da altri reparti — ha dovuto cedere, dopo strenua difesa, sotto un violentissimo assalto nemico, n battaglione bersaglieri di I., con l'appoggio di carri armati germanici, parte per rioccuparla e prendere contatto con la Legione. La mia pattuglia si unisce con l Bersaglieri. Appena lasciata1 I., ci Imbattiamo in una squadra del « Friuli » la quale va ad informare il vice Comando che la Quota è stata riconquistata. Non di meno 1 russi dalle alture circostanti continuano "' ir"'Bombardamento contro la nostra colonna e contro 1 carri armati tedeschi. Special mente nell'ultimo tratto del per corso l'esplosione di qualche mina e un intenso mitragliamento aereo da bassissima quota causano alcune perdite. Alle 10,35 slamo a W. Si apprende che il giorno prima 11 nemico ha sferrato un attacco subito contenuto e respinto, e che i mortai-— i cui colpi infatti scavano .tutto attorno grosse buche — sono quasi sempre in azione. II baco Fiamme Nere e Fiamme Cremisi fraternizzano, come sempre. Il sangue anche oggi versato in comune, santifica 1 intima solidarietà degli spiriti. Prima delle 17 il battaglione bersaglieri si dispone a far ritorno al. Lat Tagliamento » ha l'ordine di difendere ad oltranza Quota X e w. Ma voi non sapete che cosa è W. Ora ve lo descrivo. Non è un paese. E', letteralmente, un buco, una conchiglia figantesca e cupa, dominata a ergo da Quota Y., sulla sinistra dalla famosa Quota X. cui è congiunta da una pista lunga 900 metri cori un dislivello di 70-80, a nord da una balka molto profonda e. frastagliata che occulta tutti i movimenti de) nemico. Sul declivio nord di questa balka si stende il sistema difensivo russo. I bolscevichi avevano fatto di W. un kólkos (centro di raccolta di bestiame, arnesi e derrate). Il kólkos era formato cosi: un magazzino, antro buio, specie di spelonca cui si scende per una scaletta cortissima; si tratta di un unico locale sotterraneo con forse mezzo metro di terra sulla volta, ripostiglio di verdure. Misura, all'ingrosso, sette metri per due. Davanti a questo magazzino sorge una bassa casetta rettangolare, già destinata ad abitazione del guardiani del kólkos. Adesso non vi sono più vetri alle finestre, non porte sui cardini, 1 muri dono forati, sbrecciati. Essendo comunque migliore delle altre, vi impianteremo l'infermeria. A destra ed a - sinistra ideila- casa, equidistanti, due capannoni ridotti allo stremo. Poi c'è un altro gruppo edilizio su- due file, l'una con tre e l'altra con quattro case nessuna, delle quali ha i muri in. piedi; soltanto la fulminea occupazione dh W. da parte delle Camicie Nere e dei carri armati germanici ha impedito ai russi di completarne la distruzione, prima di scappare. SI otturano buchi e finestre con pietre, e mattonelle di neve. Vecchi fusti di benzina vengono trasformati in stufe. La nostra gente dorme (un modo di dire) «assiepata»; nessuno si distenderà mal in tutta là sua lunghezza. Duecento metri più in là sorgono due altri capannoni, uno dei quali ha ancora quasi tutto il tetto. Ma non possiamo abitarli perchè sono proprio a ridosso della balka e quindi troppo facile approdo alle pattuglie russe che possono raggiungerli completa, mente < defilate ». Si capisce che, mano a mano che passano i giorni, l'opera degli aerei dell'artiglieria e del mortai peggiora la situazione. La sera del 9 gennaio quando il Comando della Legione e il battaglione «Emilia» riceve ranno l'ordine di trasferirai altrove ed a W. rimarrà il solo battaglione « Friuli » con le Armi di accompagnamento, nel kólkos non ci sarà praticamente più niente da distruggere. po' troppo frettolosamente, grido: — Ehi! giovanotti, meno furia e più riguardò. — Mi uno di loro replica: — Scusate, signor Tenente, abbiamo premura perchè'xióbbiamo correre a combattere anche noi; c'è la terza che è' impegnata vicino alla balka... E ' stappano fuori nella notte, per raggiungere la compagnia.- Questi episodi — voi lo vedete • sono bellissimi, nè li ho scelti con speciale curaL ma Invece 11 ho narrati come mi tornavano! via via alla memoria. Ora basta. Un giorno 1 nomi dei valorosi saranno conosciuti da tutti, per la legittima nerezza del nostro popolo. L'8 gennaio il compito di difendere Quota X passa dalla Legione ad un Battaglione di paracadutisti germanici che ha già splendidamente combattuto con noi. Il giorno successivo, come ho detto prima, la Divisione ordina che il comando della «Tagliamento» e 11 Battaglione « Emilia » lascino W. per altra destinazione. Quando alla sera del 9 11 Comandante del battaglione « Friuli » dichiara al Console: «Qui rimangono duecento leoni » tutti ci rendiamo conto elle quella frase è qualcosa di più che una frase. « Panzer Soldaten! i e Lia . , o è n d a o , r a o a e a , o i è e n e e , a o n o r a a e a l a o a A piccoli gruppi, col favore del l'oscurità, raggiungiamo la quota, percorrendo un'ultima volta la pista della morte. Incontriamo ben presto un Ufficiale superiore germanico che, presentatosi al Console, alludendo ai Legionari della « Tagliamento » pronuncia queste parole: « Panzer Soldaten! ». H Console s'inchina, accogliendo per 1 suol uomini veramente d'acciaio lo scultoreo riconoscimento "che viene dal rappresentante dell'eroico Esercito di Hitler. Il « Friuli » passa alle dipendenze tattiche del gruppo tedesco S. che mette a disposizione del Battaglione una pattuglia O. C. la quale si affianca alla, italiana per le richieste di fuoco, eseguite In modo egualmente mirabile dagli Artiglieri nostri e alleati. Audaci pattugliatori germanici cooperano giornalmente con le nostre punte esploranti. E' anche possibile, approfittando della temperatura un po' meno rigida, scavare finalmente qualche rifugio. Gli attacchi del nemico continuano; violenti fra tutti sono quelli del 14 e del 18 gennaio; In occasione di quest'ultimo si distingue per eccezionale presenza di spirito e intrepidezza un giovanissimo Fante delle nostre Armi d'accompagnamento. Il 18 cade, alla testa del suo manipolo, un Ufficiale che, ammalato, ha rifiutato di essere trasportato all'ospedale ed al quale due giorni prima è stata concessa la medaglia sul campo. Il 20 gennaio il Battaglione riceve l'ordine di lasciare W. Il caposaldo è stato difeso ad oltranza, neppure un pollice di terreno perduto. « Teca a mi Minori avvenimenti tengono in allarme tutta la Legione fino al giorno 25, allorché — ancora nelle vicinanze di W. — una compagnia del battaglione « Emilia », combattendo fianco a fianco con fierissimi reparti bersaglieri e superbe truppe germaniche, deve sventare un'audace manovra del nemico. Scompare, con altri bravi, un mitragliere piemontese che quel mattino ha detto: « Tóca a mi!». Uccisi e feriti gli uomini del suo nucleo, che si è spinto il più avanti possibile, egli è ormai solo col.fucile mitragliatore. Potrebbe salvarsi. Carponi sulla neve, continua a sparare contro il forte, minaccioso gruppo russo, il cerchio si stringe sempre più. Il legionario balza in piedi, sguaina il pugnale, si scaglia. Il suo spirito raggiunge, Lassù, quelli fraterni degli altri prodi, della 4.S, quello gentile ed eroico di un altro piemontese, il capomanipolo..., il nostro Indimenticabile Ezio, sorridente ardito di due guerre. Con il fatto d'arme del 25 gennaio la c Tagliamento » conchiude il ciclo operativo di Natale, avendo sempre vinto. Voglio fermare qui la «breve storia ». Delle altre nostre vicende fino ad oggi è delle imprese che la mia Legione compirà quando la veniente primavera (o desideratisslma dopo cosi lungo inverno, o mai tanto Invocati fiori di campo che — dice un'antica canzone del basso Don — « ingemmerete questa vecchia terra») aprirà il varco alla decisiva vittoria dell'Asse: di ciò discorreremo a Dio, piacendo —■ un'altra volta. Cent. Carlo A. A venati FINE <iLe due precedenti puntate sono etate pubblicate il 1» e il 25 aprile). cMcriahdnn

Persone citate: Carlo A., Centurione, Console, Cremisi, Duce, Quota, Quota X, Quota Y.