Gli auguri a Hitler porti dalle Forze Armate

Gli auguri a Hitler porti dalle Forze Armate Ài Quartier Generale del Fuhrer Gli auguri a Hitler porti dalle Forze Armate Berlino, 20 aprile. Cosi come In Germania, dove la giornata odierna è stata di carattere lavorativo, e la sola nota che l'ha distinta dalle altre è stata data dall'imbandieramento di tutti gli edifici pubblici e privati, anche al Quartier Generale tedesco il compleanno del FUhrer non ha dato luogo ad alcun particolare festeggiamento nè ha portato ad alcuna sosta nell'attività personale di lui. - Il FUhrer ha voluto che quella d'oggi fosse una giornata normale, una giornata, cioè, come sempre, dacché egli ha assunto direttamente il comando in Capo dell'Esercito, tutta assorbita dal giganteschi compiti dell'azione bellica in corso sul fronte russo. La sola manifestazione di circostanza da lui consentita è stata quella della presentazione degli auguri da parte dei rappresentanti delle Forze- armate, il Maresciallo del Rei eh Goering accompagnato dal Maresciallo Milch per là Luftwaffe, il grande ammiraglio Raeder Sor la Marina e il generale Haler a nome dell'Esercito. Nella stessa circostanza erano pure al Quartier Generale 11 Ministro de- §11 esteri Ribbentrop, il capo delle ,S. e Ministro della polizia Himmler, il dottor Lev capo delle organizzazioni del Partito, 1 Ministri Bourmann e Lammcrs della Cancelleria del Reich, 11 capo della stampa Dietrich, e il Ministro delle armi e delle munizioni Speer. Tutti i giornali sono dedicati ojfgl, quasi interamente, al 53° genetliaco del Fuhrer. Sotto titoli di scatola in prima pagina, tutti i quotidiani tedeschi pubblicano il proclama rivolto in tale occasione dal Maresciallo del ' Reich Hermann Goering al popolo germanico ed il discorso pronunciato dal ministro della propaganda, dott. Goebbels. La stampa sottolinea in modo particolare la certezza di vittoria che anima so- firattutto in quest'ora il popolo edesco il'quale, con fede incrollabile e animo grato, rinnova al suo grande Capo il solenne giuramento di combattere con va!o^ re e con tenacia senza paventare pericoli o sacrifici, fino al conseguimento della immancabile vittoria che assicurerà, definitivamente, alla Patria un radioso avvenire. Fra gli Innumerevoli articoli e profili dei giornali, speciale menzione meritano senza dubbio quel 11 che hanno esaltato.le virtù di Adolfo Hitler come Capo supremo degli eserciti in campo, virtù che hanno avuto la più ampiaJ occasione di manifestarsi .quest'anno nella lotta di resistenza contro l'offensiva invernale dei Bovietid per la quale, come tutti {ricordano, il Fuhrer assunse in sua mano al principio della stagione direttamente il comando supremo,, dell'esercito. E' appunto ' alla parte presa ed al contributo personalmente dato dal FUhrer m quell'estrema lotta nella quale furono infrante tutte le speranze avversarie che si riferisce uno di questi articoli pubblicato nel VSlKischer Beobachter dal tenente colonnello Soldan e che viene con giusto interesse rilevato. L'articolo nota anzitutto la gravità estrema della lotta in parola la quale risultando dal coincidere inatteso di due gravi elementi, l'insorgere improvviso del¬ dplspd le forze avverse della natura e il ritorno offensivo con nuove e fresche forze di un nemico così agguerrito poteva presentare il pericolo' di uno spossamento per un esercito come il tedesco che usciva or ora da una lunga e lo- gorante lotta offensiva per quan> coronata dai più splendidi trionfi militari che la storia conosca. Alla resistenza del soldato tedésco si chiedeva tutto. « E1 stato in quell'ora grave — così nota lo scritto dn parola — che Adolfo Hitler si è personalmente legato strettamente come non mai fino allora con l'esercito assumendo e personalmente in sua mano il comando supremo. Quel che da questo momento — così si esprime lo scrittore — in vista dello straordinario aggravarsi della situazione egli dovette chiedere al soldato tedesco rè qualche cosa che effettivamente, al punto in cui le cose si erano sviluppate, deve oggi apparire ed essere apparso come qualche cosa di sovrumano. E' insorto intrattenibilmente uno di quegli istanti in cui gli occhi di tutti e le speranze dì tutti sì dirigono unicamente al comando supremo degli eserciti in campo; una di quefle ore decisive nelle quali quel che più importa non è più nemmeno per così dire quel che viene comandato o viene decìso ma in cui piuttosto — per dirla con le parole di von Clausewic — quello che è necessario è che la fiamma del proposito di tutti e la luce della speranza di ognuno devono necessariamente attingere alimento direttamente alla fiamma che arde nel petto del Capo degli eserciti e alla luce del suo spìrito ». Lo scritto contìnua a questo punto citando nel seguente modo il prosieguo del brano dì von Clausewic: «ora in tali casi la misura in cui il Capo riesce a far questo è la misura stessa in cui egli comanda e dispone della grande massa dei subordinati .e rimane padrone di essa. Sono questi i vaioli che il coraggio e la forza d'animo di un Capo in campo hanno da difendere e superare per il successo voluto ». «Ed è così appartenente ormai alla storia — così riprende l'autore dell'articolo che stiamo citando e dei cui semplici e sobri! accenni bisogna accontentarsi — il modo in cui Adolfo. Hitler ha vinto questi valori e superato questi passi e in cui la fiamma che arde nel suo cuore è riuscita a trasfondersi nel seno dell'esercito».

Luoghi citati: Berlino, Germania