GUERRA e PROFUMI

GUERRA e PROFUMI GUERRA e PROFUMI Nelson, il dittatore degli armamenti negli S. U., ha annunziato: «Dal primo maggio la produzione di profumi e cosmetici sarà ridotta. Venti milioni di litri di alcool e glicerina, usati annualmente per cure di bellezza, saranno destinati all'industria di guerra ». Le ripercussioni immediate? n corrispondente da New York d'un giornate madrileno informa: <I1 pubblico invase i negozi. Senza scelta comprò tutto: cipria e profumi, rossi per le labbra e specifici contro le rughe, rimedi per la calvizie e sali magici. Tumulti e svenimenti, bambini si smarrirono e borsette furono rubate. Sul campi di battaglia si rinvennero ombrelli rotti, piume di cappelli, guanti e-bottoni. In 24 ore tutti i negozi al centro ed alla periferia esaurirono le loro riserve ». La guerra colpisce duramente le donne americane. Non trovano più nè calze, nè camicie di seta,; non possono comprare nè fasc'ie di gomma riè giarrettiere. 'Man mano che i giapponesi avanzano verso 'li sud nuove sventure le minacciano; Probabilmente sapevano che la seta giungeva dal Giappone ed il caucciù dalla Malesia ma ignoravano il contributo di Giava e Sumatra ai prodotti che aluta• no la loro bellezza;,. Sjfcà ; «,£, Le.'ripercuislóm^èW^»»' economiche: la bellezza 'delle dorine americane costa ogni i anno cinque miliardi di dollari. Una cifra enorme che dava lavorò e guadagno a centinaia di migliaia di uomini. Una voltala parola d'ordine era ottimista: « Spendi sino all'ultimo soldo ed ancora Un cent in più ». Óra i tempi sono mutati, bisogna risparmiare. Niente burro, soltanto cannoni. Gli americani, impazienti, sono irritati, hanno rinunziato ài burro ma, per ora, non vedono 1 cannoni. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Luoghi citati: Giappone, Malesia, New York