LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • H movimento giapponese partito dalle rive del Saluen settentrionale ha portato di colpo l'attenzione della battaglia birmana sul fronte di Mandalay. La grande città è. anco ra fuori dalla zona di investi' mento; la: minaccia sul fianco oriefttalè^è "B WÙ tli 1*30 Km:, mentre le colonne procedenti lungo le valli del Sittang e delPlravadi soiio ad una. distanza ancora maggiore. Ma vi' è un fatto nuovo: per parecchie settimane lo schieramento anglocinese resisteva ritirandosi lentamente su linee .retrostanti abbastanza omogenee; óra non più; al logoramento estenuante dell'attacco frontale ' si è, aggiunto il pericolo della manovra di fianco. Di colpo non solo è saltato il .sistema difensivo della zona dei pozzi petroliferi, ma si è profilato il pericolo per la stessa Mandalay chiave di tutta la Birmania, porta dell'India e della Cina. Ciang Eai Scek e Wavell tenteranno altri sforzi disperati per cercar di arrestare i nipponici; difficilmente riusciranno a resistere più di alcune settimane. •*I1 bombardamento aereo di Tokio e di altre grandi città giapponesi potrà essere sfruttato a scopo propagandistica dagli anglosassoni per tener su il morale, ma militarmente è un episodio senza alcuna importanza. Una o due portaerei degli Stati Uniti si sono avvicinate attraverso il vasto ed aperto oceano alle coste orientali del Giappone; si è alzata ?uàlche squadriglia che ha gelato delle bombe da 8 o 10 mi la metri più per cercar di terrorizzare le popolazioni che ■por colpire efficacemente degli obiettivi bellici. L'azione si esaurisce qui, a meno che la reazione nipponica non sia riuscita a colare a picco o la por taerei o delle unità di scorta; anche se l'impresa dovesse es sere ripetuta, la sua influenza sull'andamento della guerra è irrilevante. Naturalmente giornali americani scriveranno di capovolgimento della Situazione, deli' iniziativa militare passata nel campo anglosassone ecc. ecc.; molti beleranno < non penseranno alla Birmania • e alle Filippine. • La vittoriosa operazione germanica sul fronte russo va inquadrata nella sua realtà. Non si tratta dell'inizio della grandiosa offensiva di primavera o d'estate; le condizioni climatiche non sono ancora propizie. La riuscita manovra contro la 33" armata sovietica è in rapporto colla controffensiva invernale russa: le truppe di Stalin, in alcuni settori del fronte centro-settentrionale, si erano incuneate in vasti terri tori indifesi sperando cosi di determinare il collasso dello schieramento tedesca. Invece è avVenuto per la resistenza incrollabile dei capisaldi che proprio i cunei rossi si venissero a trovare in crisi; un comando meno' baldanzoso di quello mo. scovita avrebbe provveduto al meno fin dai primi di marzo ad un loro ordinato ripiegamento; ma poiché ciò sarebbe stato contrario ai principi della strategia staliniana i germanici ne hanno approfittato per attuare quella che con felice frase è stata definita potatura primaverile. I salienti bolscevichi, perduta ogni capacità di irra- n dianone offensiva, offrono il destro di effettuare delle sacche a vantaggio dei tedeschi; Si è avuta notizia di parecchie, ma l'ultima è stata la più copiosa per numero di morti, di prigionieri e di materiale cati turato. Le informazioni di Mosca tacciono in proposito; anzi si ostinano a parlare di una inesistente minaccia contro' Bryansk: quante città negli ultimi cinque mesi sono state accerchiate dalla propa ganda russa! Ma nessuna è mai caduta. . a. ».

Persone citate: Ciang Eai Scek, Stalin

Luoghi citati: Birmania, Cina, Filippine, Giappone, India, Mosca, Stati Uniti, Tokio