Il convegno internazionale giornalistico solennemente inaugurato a Venezia

Il convegno internazionale giornalistico solennemente inaugurato a Venezia Il convegno internazionale giornalistico solennemente inaugurato a Venezia Il saluto di Ciano e Ribbentrop - Carlo Ravasio illustra la missione rivoluzionaria del giornalismo in funzione del nuovo ordine mondiale L'intervento, al Congresso di tre falangisti in rappresentanza della Spagna Venezia, 10 aprile. La sala dei Pregadl in Palazzo Ducale, stupenda per magnificenza, d'arte, ha accolto oggi t partecipanti al primo, convegno dell'Unione tra le Associazioni e i Sindacati dei giornalisti: autorità, uomini politici e rappresentanti della stampa delle Nazioni del Tripartito e dei paesi che lo affiancano. Hanno presenziato il Sottosegretario alla cultura popolare Ecc. Polverelli, 1 rappresentanti delle quindici nazioni aderenti al convegno, numerose personalità Italiane e straniere tra cui il capo della stampe, del Reich, Sottosegretario di Stato dott. Dietrich, il capo dell'uffìcio-stampa del Mini- n - o l a stero degli esteri del Reich, Ministro Schmidt. con alcuni alti gerarchi germanici, 11 Ministro plenipotenziario giapponese Sacuna, il Ministro della propaganda di Norvegia Lunde, 11 Sottosegretario di Stato per la propaganda nazionale di Romania Marcu, il Ministro plenipotenziario x e direttore della stampa bulgara Nlcolaeff, il Ministro_pìenipotenziario ' di Slovacchia Gaspar, il vice-Segretario del Partito Ravasio, il cons. naz. Ezio Maria Gray vice-presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, ti direttore generale della stampa estera ambasciatore Rocco, 11 direttore generale della stampa italiana dott. Mezzasoma, il presidente dell'Agenzia « Stefani » sen. Morgagni, l'Accademico d'Italia Oppo, Il cons. naz. Guglielmotti segretario del Sindacato nazionale dei giornalisti, il direttore e 11 redattore-capo del giornale albanese Tomori, il direttorio al completo dell'Unione tra le Associazioni e i Sindacati nazionali dei giornalisti e numerosi direttori e redattori di giornali italiani e stranieri. Anche tre falangisti sono presenti al convegno, in rappresentanza della Spagna. I due messaggi La seduta inaugurale si esperta col saluto portato al congressisti dal vice-Podestà, cui è seguito il cordiale benvenuto detto a nome del giornalismo veneziano dal dottor Cantalamessa. Si è alzato quindi a parlare il dott. Weiss, che nella sua qualità di presidente dell'Unione ha porto il ringraziamento per la splendida accoglienza riservata al congres «isti e per l'ottima preparazione 'del convegno. L'oratore lia ringraziato altresì il Ministro Pavoìini a il Podestà di Venezia e ha salutato i colleghi delle Associazioni fra giornalisti che hanno aderito ali Unione. Ha concluso cedendo. la presidenza del con ve¬ i - e a e o o ò a gno al vice-presidente dell'Unione, cons. naz. Guglielmotti. Infine ha dato lettura, tra gli applausi, di un telegramma di omaggio inviato al Duce dall'Unione a home di tutti 1 congressisti. Il cons. naz. Guglielmotti a sua volta ha recato ai convenuti il saluto del giornalismo fascista, vigile strumento della Rivoluzione di Mussolini, lumeggiando poi i compiti del convegno, il quale dovrà essere nelle sue risultanze un atto d'accusa contro la stampa nemica che volle e provocò la guerra che sconvolge 11 mondo. Il direttore generale della stam- §a estera, ambasciatore Rocco, ha ato poi lettura tra scroscianti applausi, del messaggio di adesione inviato dal Ministro degli esteri conte Ciano, e subito dopo il a » a à ! l i, a a e oro¬ a a ministro Schmidt, capo dell ufficio stampa del Ministero degli esteri del Reich, ha dato lettura del messaggio Inviato dal Ministro degli esteri germanico von Ribbentrop. Ecco l due messaggi che l'assemblea ha accolto con scroscianti applausi all'indirizzo dei due Capi delle Nazioni dell'Asse. € Invio ai giornalisti convenuti a Venezia il mio cordiale saluto, lieto che VItalia accolga questo primo Convegno dell'Untone costituitasi tra le associazioni e i sindacati nazionali. Vogliate considerarmi presente fra voi come uno dei vostri, memore degli anni nei quali ho diviso il vostro lavoro. A questo lavorò io sono rimasto sempre legato dai vincoli di un affettuoso cameratismo e dalla cooperazione costante che, prima come Ministro della Cultuxa Po polare e poi come Ministro degli Esteri ho avuto con voi. Nel darvi il mio benvenuto^in Italia, formulo i migliori auguri per il successo del vostro Convegno e per l'avvenire della vostra Unione che, sorta in un momento decisivo della storia del mondo, è quasi simbolo e prova di quella intima solidarietà spirituale che anima e stringe i nostri popoli nella lotta nella quale essi si sono vittoriosamente impegnati. - F.to Ciano». « Porgete i miei migliori saluti ai giornalisti europei riuniti a Ve nezia per il Convegno delle Unioni delle associazioni nazionali tra giornalisti. A tali saluti unisco l'augurio che questo Convegno possa costituire per la stampa un ulteriore contributo sulla via della liberazione dei popoli da forze dietro le quali si trovano ebrei, bolscevichi e plutocrati collo scopo di mantenere una anarchia internazionale. Animata da una nuova etica professionale e ponendosi al servizio della lòtta dei giovani popoli, che condurranno questa guerra con fede fanatica e volontà di vittoria fino all'abbattimento definitivo dei loro avversari, la stampa degli Sta ti collegati dal Patto Tripartito e dei loro amici porterà il suo contributo al riordinamento della vita spirituale e politica. . F.to Ribbentrop ». Il discorso di Ravasio Il vice-Segretario del Partito, Carlo Ravasio, ha poi parlato sul tema: « La missione rivoluzionaria del giornalista». Egli -rileva anzitutto l'Importanza e le caratteristiche particolari del convegno di Venezia, nel quale gli Intervenuti non rappresentano i loro giornali, ma le rispettive nazioni E' « un nuovo sistema giornalistico in funzione di un nuovissimo ntpàgnEsssdstrsrstàvnpvMcvtcusrqtscssdgpnpl1scgmvgzsprledsr, - - . ordine mondiale». L'oratore fa un efficace paragone tra il glor- e a o o , o i n a a i r , e a . i i o o n a e , a a a o e nalismo rivoluzionarlo, quale è inteso nel paesi della nuova Europa, e quello che, al.di qua e al di à dell'Oceano, vivendo all'insegna della menzogna e dell'ingan- ' no, rappresenta la conservazione la reazione. VI è tuttavia, In taluni paesi di Europa, ancora un'atmosfera che, sa di rivoluzione francese, di Versaglia e di Società delle Nazioni: si respira ancora acido carbonico di bolscevismo moscovita, asfissiatore di popoli e di spiriti. Contro questa atmosfera, i giornali- . sti .del Tripartito, debbono lottare, adoperando la penna come una spada, senza riguardi e senza pietà. I capi ed i popoli — dice Ravasio — fanno la storia: noi giornalisti abbiamo il compito di prepararla nel nome di un'idea che rase end e tutti gli interessi privati. A Già nel 1928 11 nostro Duce, ! Mussolini, cosi precisava, con una chiara visione, 11.compito del nuovo giornalismo: « In un regime totalitario, come dev'essere necessariamente un regime sórto da una rivoluzione ■ trionfante, la stampa è un elemento di questo regime, una forza al servizio di questo regime; in un regime unitario la stampa non può essere estranea a questa unità. Ecco perchè tutta la stampa Italiana deve sentirsi fiera di multare compatta sotto le insegne del Littorio ». La stampa più libera del-mondo è la stampa Italiana:-altrove 1 giornali sono agli ordini di gruppi plutocratici, di partiti, di TndlvlaaX; altrove sono ridotti al compito gramo della compravendita di notizie eccitanti; altrove i giornali sono ormai raggruppati nelle mani di pochissimi individui che considerano il giornale come una industria vera e .propria, tale quale come l'industria del ferro e del cuoio. II giornalismo italiano è libero perchè serve soltanto una causa e un Regime. Noi rappresentiamo, dunque, l'Ordine politico nuovo, ma anche e soprattutto un costume morale nuovo. - .Carlo . Ravasio passa quindi a parlare della opportunità di stabilire frequenti contatti di idée fra 1 giornalisti dei vari paesi, allo scopo di aprire nuove strade alla comprensione del rispettivi nuclei giornalistici e contribuire alla maggiore conoscenza dei rispettivi popoli. E cosi conclude: «Il giornalista è un uomo della piazza che vive con II popolo e dalla sua bocca trae la viva ispirazione per il suo scritto: egli porta la verità, condanna il sopruso, sventa la calunnia, anticipa la giustizia, esalta sempre la Patria: nemico dichiarato della plutocrazia, che è sopraffazione del danaro sullo spi' rito, e del bolscevismo, che è distruzione di valori morali e di gerarchie del pensiero, egli afferma e propaga ogni giorno la grande formula senza la quale non si può conseguire moralità nella vita: premiare chi fa bene, punire chi fa male. Porto a- voi, camerati Italiani e stranieri, il saluto del Segretario del Partito, delle Camicie Nere di Mussolini. H grande conflitto, che è la prova supre^ ma delle -nostre irmi, sia anche la prova suprema delle nostre coscienze. Grande ; la nostra responsabilità, grande come l'onore che ci tocca. Slamo degni dei nostri Capi e dei nostri popoli; siamo degni dei nostri gloriosi CadutL Nell'ordine nuovo che la vittoria darà al mondo, prepariamoci a compiere con fede sicura e diritta coscienza la nostra missione ». La parola del vice-Segretario del Partlfo è salutata alla fine da entusiastiche ovazioni, e la seduta si chiude con lunghe, irrefrenabili acclamazioni al Dùce e al Ftlhrer. L'inizio dei lavori Nel pomeriggio, nella sala maggiore del Ridotto, si sono iniziati alle 16 i lavori del convegno. Alta, presenza delle maggiori autorità, già intervenute alla cerimonia inaugurale della mattinata, ha parlato, ad un folto e attento uditorio, lo Stabsleiter Hendmut Suendermann, il quale ha svolto 11 tema: < Metodi del giornalismo di guerra». L'oratore ha esordito di- cendo che l'Iliade gli ha fatto pensare che le corrispondenze di guerra sono antiche quanto la guerra stessa. Suendermann ha affermato ohe 1 nostri giornalisti, quali combattenti e condottieri spirituali delle loro Nazioni, contribuiscono -storicamente alla vittoria. Molti applausi hanno salutato l'interessante conferenza di Suendermann. H dott. Gregorian, vice presidente dell'Unione romena del giornalisti, dopo aver precisato come il giornalista moderno attui in pieno la consegna mussoliniana « Vivere pericolosamente », ha concluso riaffermando la certezza che anima 1 giornalisti, con esempli cosi sublimi di sacrificio, di raggiungere a bandiere spiegate le più luminose vittorie.