Nuovi segni del fallimento della comune direzione di guerra di Giuseppe Piazza

Nuovi segni del fallimento della comune direzione di guerra I MESSAGGERI DI ROOSEVELT A LONDRA Nuovi segni del fallimento della comune direzione di guerra Di fronte allo sbandamento degli alleati sta il piano unitario, e la decisa volontà del Comando Supremo tedesco Berlino, 9 aprile. La missione a Londra del Capo di Stato Maggiore dell' Esercii» americano generale Marshall e del .superiore dirigente dell' industria dell'armamento Harry Hopkins, nonché il chiasso che vi fanno attorno le due stampe alleate, non trova che scarsa risonanza nei giornali del Reich, per i quali una tale montatura propagandistica mostra troppo chiaramente l'orpello di una sostituzione di fortuna o di ripiego dell'altra montatura ormai completamente sgonfiata, quella cioè della famosa offensiva invernale sovietica. Delusioni su deiasioni E' appena di ieri la malinconica constatazione del Times dell'ormai accertata delusione delle speranze inglesi sui successi invernali sovietici, come ancora troppo fresca è 1'. incredibile diatriba della rivista londinese La Bphere contro la mancanza di coscienza con cui per tanti mesi la propaganda britannica ha consapevolmente nutrito tante ingannevoli speran ze nella pubblica opinione britan nlea — che evidentemente però ha,, insieme con il suo Governo lai stampa che tutte e due si meritano — perchè in Germania si possa dubitare della necessità in cui gli ambienti politico - propagandistici inglesi si trovano di gettare urgentemente qualche altra cosa sul vuoto tragico e pericoloso di quella sgonfiatura. Questo qualche cosa è stato tutto ad un tratto offerto dalla missione dei due nuovi inviati rooseveltiani a Londra, che permette ai giornali poco meno che di sostituire alla formula dell'* offensiva invernale », cosi abusata alcune settimane or sono, quella di una « offensiva primaverile» ovvero di azzardare accenni prudenti vaghi e indubitabili a nuovi attacchi all'Asse, a sollievo del fronte sovietico, dandosi infine sornionamente l'aria di passare una silenziosa spugna sul labile gesso di Saint Nazaire, nel nero di lavagna della passività militare alleata. In complesso e in conclusione « l'Invio del generale Marshall e di Hopkins — cosi commenta la Nachtausgabe — significa in ogni modo il fallimento di tutta' intera l'organizzazione della comune direzione di guerra fra Inghilterra e Stati Uniti, che era stata creata nel dicembre dell'anno scorso, » in occasione del viaggio di Churchill a Washington ». Ed è quésta una logica illazione a cui anche un altro invio sembra autorizzare i giornali, l'Invio cioè dell'ammiraglio Stanley, che si reca a Mosca a conferire con Stalin. « Anche questo è un segno — ne conclude il giornale or ora citato — che la famosa collaborazione fra Mosca Washington e Londra con il suo Consiglio di guerra, che fu magniloquentemente strombazzata allora come perfetta ed Insuperabile, non ha alla stretta del conti funzionato ». Le cose sono, se ne può concludere, press'a poco come allora: alla lite cioè sul conto del dare e dell'avere, e dei famosi aiuti americani da ripartire. Fra tante voci addomesticate e interessate una ve ne è però che è come lo specchio della vera coscienza, perchè tradisce sola la vera cruda preoccupazione del campo avversario; ed è quella che si esercita in un pullulare incessante di ipotesi e di combinazioni sul quando, sul come e sul dove della futura, imminente, attesa e temuta grande offensiva tedesca sul fronte russo. A questo genere di esercitazioni profetiche avversarie, si oppone in Germania in tutta la stampa, come negli ambienti ufficiosi, il più compatto e impenetrabile atteggiamento di riserbo, portato di una piena programmatica consapevolezza di volontà e d'azione,, di mezzi e di fini in tutti gli ambienti del Reich. Si tratta di una campagna avversaria di prognosi e di supposizioni — si osserva — tutt'altro che disinteressata e innocente, il cui' ascoso fine è evidentemente quello di provocare reazioni tedesche, capaci di diradare utilmente davanti al comando e all'opinione pubblica nemiche il buio dell'attesa, li segreto strategico Tre affermazioni positive tuttavia, fra tanto impenetrabile giustificato silenzio di questi ambienti, non è difficile cogliere, tali quali le vediamo riflesse in un efficace scorcio della situazione, recato oggi da un'Agenzia ufficiosa. Si tratta peraltro di tre affermazioni che si basano sul suffragio di ogni precedente esperienza, e che suo. nano come segue: primo, che le operazioni divisate e preparate dal Comando Supremo tedesco so no naturalmente un segreto asso luto di cui solo pochissime sfere di persone sono a parte, e sul cui mantenimento si guarentisce in ogni modo: talché la direzione tedesca ancora una volta comprova e comproverà in questo caso la sua assoluta maestria nel nascondere i proprii piani, che fu sempre altre volte parte e condizione essenziale dei suoi successi. Secóndo, in riguardo alle combinazioni del campo avversario, circa lo spazio dell'attacco, è puramente e semplicemente da constatare che anche nelle imminenti operazioni, come nelle passate, l'importante non sarà un motivo di spazio fine a se stesso, bensì, come in ogni vero urto offensivo, la distruzione integrale delle forze nemiche. Terzo, che infine, se pure è certo che l'offensiva in oriente rappresenterà uno specialissimo punto di consistenza degli avvenimenti militari, ciò non vorrà dire tuttavia che l'attività guerresca negli altri fronti della guerra sarà paralizzata e languirà per questo. Così in Atlantico come in ogni altro teatro della guerra, la lotta procede e procederà avanti; e soprattutto speciale garanzia è data per quanto riguarda un'assoluta, efficace copertura di spalle con tro qualsiasi eventuale tentativo di creare un secondo fronte di guerra nel continente. Giuseppe Piazza

Persone citate: Churchill, Harry Hopkins, Hopkins, Roosevelt, Stalin