«Lo specchio della vanità» di Indro Montanelli, all'Alfieri

«Lo specchio della vanità» di Indro Montanelli, all'AlfieriTEATRI E CONCERTI «Lo specchio della vanità» di Indro Montanelli, all'Alfieri Andrea. 11 protagonista di questa novissima commedia di Indro Montanelli, 6 uno strano tipo. Architetto, fiorentino di nascita, è stato colpito. In America, ancor giovane, da una tragica sventura; una sua opera è crollata travolgendo numerosi, fedeli operai, e In quel crollo ogni sua fiducia, e costanza e volontà di vita operosa e regolare pur si è dispersa. Il peso di quella responsabilità è grave su di lui. Lo troviamo, ora. di ritorno da certi vagabondaggi pel mondo americano — ove ha fatto vari mestieri —, nella casa di Giulia, figlia dell'avvocato che, In quella ormai lontana avversità, lo aveva difeso e fatto assolvere dal giù rati. Con Giulia egli aveva sempre usato modi e attenzioni paterne; e Giulia si era un po' innamorata dell'amico buono, che, nella bontà, cercava qual che sollievo e conforto alla grande solitudine del cuore. Poi Andrea, proprio per l'ombra di quel nascente amore, se n'era andato. L'amore di lei; ma anche in lui un che di acerbo e con fuso, — diciamo un'Intenzione segreta e inespressa, e, forse, non appena se¬ t. lIMSUTCSBtt, c, lui SS, in.n <1 mvii.i UL.-Icennante, subito soffocata. Quando la commedia ha inizio la situazione è dl-Iversa. Andrea ritorna, e Giulia ha conservato per lui un sentimento affettuoso, tenerissimo-, ma nella sua vita v'è un fatto nuovo. Giulia, che ha trentasei anni, ama Paolo, che ne ha ventiquattro. Paolo è giovane di educazione moderna, spicciativo e per nulla sentimentale. Egoista, è ansioso e bramoso di una sola cosa: riuscire, architetto anche lui, a costruire In grande, a diventar*" celebre, a esercì tare potenza e prestigio. A Giulia concede qualcosa di sè, distrattamente; ma Giulia, per lui, è pronta a tutto. Pronta a rovinare sè e lui, nell'illusione di una condivisa — possibile? impossibile? — felicità. Orbene In questa situazione Andrea subito si Impun- ta con bizzarro, acre Impegno-, v'S nel suo carattere un che di 'evasivo.- reticenze, cose non dette, o dette a mezzo, o lasciai»' Intuire. Ed è poi brusco e aggressivo; è come se velasse la nobiltà dell'animo, la suscettibile moralità, affetti gelosi e schivi, con la bruschezza, disincantata e Ironica, del fare. Dn delicato, ecco, che certa sgraziata smodatezza delle passioni, o del costume avventato e presuntuoso, o dello sfacciato egoismo, urta e irrita; e che, della stordita Incapacità a controllarsi, a vincere se stessa, di Giulia, e dell'Immodestia, e dell'Impetuosa fatuità di Paolo si sdegna. Ma non e poi questo soltanto. SI direbbe che nel ritrovare Giulia, quello che era stato ricacciato giù, quello che aveva fermentato nel profondo, dia fuori, a un tratto. Non con chiarezza d'amore, con aperta violenza di patimento e di rimpianto; ma cosi, come per urto e dispetto. In una gelosia Indeterminata e mordente, cod amarezza che non sai se sia per la donna amata quasi a contrasto, quasi a contraddizione'del meglio che l'anima cela, e che ora e perduta, o per che altro: fine di un vago sogno, di un'Idealità vagheggiata senza volerlo, di una speranza sorta a Insaputa di lui, e che solo in questa nuova congiuntura eg)l percepisce, e Intende. Ritto è che Andrea soffre: . , .—■-— -77 . c°e la sua sofferenza 6 tanto più acuta Pe' <">a Incertezza per quel non saper bene, o non voler sapere, a che a e e l a ie o ir a : e o e (accia capo. Soffre, Andrea, per l'ami ca ebe con quel giovane va, sicuramente, verso 11 dolore, soffre per la donna, che (orse non sarebbe mal stata sua, ma di cui ora sente l'Indefinita, tormentosa attrazione. E la sua sofferenza s'Inasprisce naturalmente contro Paolo. E polche Paolo si accinge a concorrere a una grande Impresa, Andrea ba un'idea scaltra e sluggente; un'idea a mezzo, dubbia tra la rettitudine e la malizia. Andrea aluta Paolo; sorregge la pochezza dei giovane con la sua esperienza, cerca di favorirlo quanto è necessario perche non vinca, no, il concorso, ma si classifichi bene. Quello eoe basta, nel fervore dell'opera, nell'ambizione In parte soddisfi ita, a sottrarlo alla braccia di Giulia; non quel troppo — successo, (ama grande e immediata —, che. Inebriandolo, lo tratterrebbe ancora, soddisfatto, adagiato, tra le lusinghe le adulazioni di Gin Ila. Andrea vuole dunque richiamare alla realtà Giulia e Paolo: all'una togliendo l'illusione di un amore spropositato e senza avvenire, l'altro indurendo a una più dora valutazione della vita. Così almeno egli dice di volere. Ma per sè poi che vuole T Calcolo ad ogni modo sottile e vano. Giulia è già corsa al ripari; con 1 molti quattrini si è acquistata la più ampia autorità nell'impresa che ha bandito 11 concorso, ed ha comprata la vittoria di Paolo. Che non ne sa nulla. E crede di essere davvero un grandissimo uomo. E cosi l'opera di involontaria corruzione che Giulia esercita su Paolo 6 tanto più penetrante e perniciosa. Ad Andrea non rimane gran che da (are. Ossia, vi'sarebbe Lolly. La ragazza, capricciosa, dalle fatue apparenze dagli atteggiamenti rldevoll di posatrlce.è fidanzata di Paolo; fidanzata all'americana che tollera la relazione di Paolo con Giulia, che va al cinematografo con un suo patito, un compagno scemo che si presta a sostituire 11 fidanzato, finché a costui piaccia. Ma Lolly non è la sciocca che appare-. Lolly 6 capace di amore, di dedizione, di umilia; Lolly comprende almeno in parte Andrea, si è innamorata di lui e anche Andrea, in quella stramba sua sensibilità, umiliata e Inappagata, non indifferente a quella grazia, a quella freschezza. Ma Andrea ha più di quarantanni, Lolly ne ha venti; non ripeterà, in altro modo, l'errore di Giulia. Andrea fugge. Lo vediamo all'ultimo atto a Firenze, trattore. E nella sua trattoria capitano, in viaggio dall'America, gli altri personaggi : Giulia, Paolo, Lolly, 11 fidanzato di ricambio, che tanno ormai una sola compagnia. E Giulia cerca il perdono, l'indulgenza di Andrea, e Paolo vanta 1 suol innumeri successi, lo splendido futuro che lo attende, e Lolly ancora accenna, tra il sorriso e l'affetto, al suo amore... Ma Andrea è ormai ben chiuso, nella sua finezza dolente, nella nostalgia di un bene che poteva essere; chiuso, un po' stanco ma fermo, e sottilmente malinconico. Vede con esattezza quella elle sarà la sorte di Giulia, ancora una volta rifiuta l'amore di Lolly, ma pensa che un giorno, quando laggiù, a Rio, tra Giulia e Paolo sarà successo qualcosa di triste e di irreparabile, Giulia e Lolly — che non sposerà mal Paolo — potranno riparare II, nella sua piccola casa, cosi discreta, e, nella discrezione, cosi vi va di Intelligenza umana, di dissimulata tristezza e carità. E quando Lolly se n'è andata, un motto gli sfugge Com'è fresca e piena eli grazia, vero? La commedia che procede cosi su motivazioni pslcologhlche accennate, proposte per allusione, volutamente sospese in una specie di dubbio Interiore, appunta nel dialogo fine, gentile, di un'eleganza fiorita e sobria, le sue Intenzioni di Inquietudine amorosa e di distaccata, accorata saggezza. V'è una labile leggiadria di spiriti, che attraggono a flore dell'azione scenica, Intimista e avventurosa, l'eco di sogni e pensieri e desideri lontani e inconfessati. Certamente 11 fatto teatrale potrebbe esigere una più concreta determinazione di caratteri,« e di atteggiamenti, e quindi di valori scenici; ma qui 11 movimento comico o drammatico — ialvo alcune più Intense scene del secondo atto —. non è mal spiegato, diretto; lo si deve cogliere in una oscillazione dell'animo, delicato e offeso, affettuoso e acerbo, che dal protagonista si propaga, con ritmo sottile, a tutta la commedia. Il protagonista era Luigi Clmara, sempre garbato, accorto, e sensibile alle sfumature del personaggio; e con lui ricordiamo Benata Sertpa, Tino Carraro, Renata Negri, Ernesto Callndrl, che collaborarono al successo dello spettacolo. Gli applausi furono Infatti calorosi e rinnovati ad ogni atto, e gli interpreti dovettero presentarsi alla ribalta più e più volte. f. b.

Persone citate: Alfieri Andrea, Ernesto Callndrl, Indro Montanelli, Renata Negri, Ritto, Tino Carraro

Luoghi citati: America, Firenze, Rio