Dietro lo schermo

Dietro lo schermo Dietro lo schermo Caccia al capitolo - Da Carmen a Napoleone, La Camera Internazionale del Film - In Turchia Continua l'ondata letteraria sui nostri sciiermi. Dopo Piccolo mondo antico e I promessi sposi, -sarà ora la volta di Malombra e ai Demetrio Planelli, entrambi i film sono in uno stadio assai avanzata di lavorazione oìdi preparazione; e gli annunci s'inseguono, sempre più fitti, di soggetti desunti da questo o da quel romanzo, di oggi, di ieri o dell'altro ieri. Troppo lungo sarebbe ormai Venumerarli. E' la caccia al romanzo. Già si disse come questa sia assai preferibile alla caccia alla commedia, molto meglio avere dei romanzi filmati che del teatro filmato; ma non vorremmo che la caccia al romanzo diventasse la caccia al capitolo. C'è, nascosto, un grave.pericolo. Ed è quello di scambiare la sceneggiatura, se così si può dire, che il romanziere ha escogitato per il suo romanzo con quella che gli sceneggiatori dovrebbero creare per il film. Non è il caso di fare citazioni precìse, che saranno d'altronde presenti a molti; ma oggi l'ideate di una riduzione del genere è per molti produttori la parafrasi cinematografica del ro-~ manzo. 8i è assai contenti quando la prima sequenza corrisponde, grosso modo, al capitolo primo, la quattordicesima al quattordicesimo, e così via; e quando l'ultima mezza pagina del romanzo è il finalino o'il flnalone del film, proprio tal quale, allora si parla, e non ingiustamente, di ossequio, di rispetto e di omaggio, dal cinema offerti alla letteratura. Sarà; ma non sarà certo un segno di ossequio, di rispetto e di omaggio che sì cinema ha per se stesso. La letteratura narrativa appare naturalmente come una nobile miniera di soggetti, su questo saremo tutti d'accordo; degno di lode è certo questo indirizzo seguito da parecchi nostri produttori; ma vorremmo che non dimenticassero come, acquistando i diritti di riduzione di un romanzo, si acquista un « soggetto », il quale, per diventare un film efficiente, dovrà essere trattato e articolato secondo le più vere esigenze dello schermo. Escludiamo pure per ora, se lo volete, i soggettisti dai nostri studi; ma diamo più che mai autorità e respiro agli sceneggiatori (il tallone d'Achille del novanta per cento dei nostri film). Da questi sceneggiatori nasceranno poi i veri soggettisti di domani. * * Con la regia di Leo Menardl, esordio di un esperto «direttore di produzione », si sono iniziate le riprese di Luisa San)'elice, ambientata In una Napoli del 1799 con Laura Solari, Hikle Sessack, luna De Liguoro, Massimo Senato, Carlo Ninchi ed Egisto Olivieri. — Prosegue intensa la lavorazione di Bengasi, per la regia di Augusto Genina; si stanno ora eseguen do le riprese in un quartiere del la citta, interamente ricostruito al Quadrerò. — Carmine Gallone sta dirigendo Le due orfaneUe, con Alida Valli, Maria Denis, Osvaldo Valenti, Otello Toso, Germana Paolieri, Enrico Gioii, Roberto Villa, Memq Benassi, Tina Lattarci. — « Cause ed effetti », di Paolo Ferrari, sta diventando Le vie del cuore a cura del nostro più abile regista di riduzioni teatrali, Camillo Mastroclnque. — F. M. Poggioli è ora alle prese con La bisbetica domata, principali interpreti Lilia Silvi, Amedeo Nazzaii, Lauro Gazzolo, Paolo Stoppa e Carlo Romano. — Fra ì più importanti film in preparazione: Carmen, diretto da Christian Jacque, con Viviane Romance; .Napoleone a Sant'Eletta, soggetto e regia di Renato Simoni, protagonista Ruggero Ruggeri; La fanciulla del west, dal dramma di David Belasco, supervisione di Guelfo Civinlni che ne è anche lo sceneggiatore; Marinaretti, un nuovo film del comandante De Robertis, al quale già si devono Uomini sul fondo, La nave bianca e Alfa Tau, attualmente in lavorazione. * * Si riunisce in questi giorni a Roma la Camera Internazionale del Film, con la partecipazione di quindici Nazioni: Italia, Germania, Belgio, Boemia e Moravia, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Olanda, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia, Ungheria. La riunione ha un carattere essenjsialmente tecnico; ha lo scopo di coordinare le varie energie europee per un ritmo edi toriàle adeguato al fabbisogno, in modo da raggiungere un largo e quilibrio fra produzione e noleggio. * * Le due case< editrici turche, la Itek Studio e l'Halli Kant], si sono fino a oggi quasi esclusivamente dedicate al doppiato di vecchi film americani in - giacenza; recentemente è stata iniziata una produzione di film nazionali, il cui costo si aggira attorno alle 20.000 lire turche. Lo stato di guerra ha rarefatto la disponibilità del prodotto film; di qui, anche in Turchia, la necessità di un razionate sfruttamento del film stesso, particolarmente per le prime visioni, che ora vedono protratta al limite la durata di ogni singola programmazione. In notevole incremento le importazioni dall'Italia, dalla Germania, dall'Ungheria e dall'Egitto. L'esercizio ha sofferto ben poco, tutte le sale di spettacolo devono ora essere chiuse per le ventiquattro, ma quelle cinematografiche già avevano la consuetudine di finire le loro proiezioni entro le ore ventitre. I film stranieri so no doppiati in turco o in francese, quelli in inglese sono proiettati esclusivamente a Istanbul, Izmir e Ankara; nel primo semestre del 1941 è stato rimodernato a Istan bui un ampio teatro che presenta soltanto film tedeschi. Molto diffusi, durante l'estate, i cinema all'aperto, nella sola Istanbul ne esi ste una trentina. I prezzi del biglietti d'Ingresso variano dalle 20 alle 40 piastre, la tassa erariale è devoluta al Municipio locale (per il 10%), alla Congregazione locale di carità (15%), all' Aviazione (45%) e alla Stampa (30%). In mancanza di un accordo commerciale e di pagamento, attualmente gli scambi con la Turchia si svolgono in base al regime di compensazione privata. ni. g-