Due ciocche di capelli intrecciate in una spilla d'oro

Due ciocche di capelli intrecciate in una spilla d'oro riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiniiiiiiii. I La strana amicizia 1 I di mozzini e Jane Carlyle I = 1111111 Hill 111| IM IH I11111111111111111111111111111111111II1111111II111 = Due ciocche di capelli intrecciate in una spilla d'oro L'Intimità fra la giovane trentanovenne ed il Mazzini che allora contava trentasei anni, giunse a tal punto che ella, recisa una ciocca del capelli nerissiml dell amico, 11 intrecciò a una dei suoi, per Inviarli in dono alla madre di lui. Giunte le cose a questo punto, quella lingua maledica di Giovanni Rufflnl scrisse alla madre sua: « Il sacrificio di Jane nel] allontanarsi oggi da Londra le è più penoso trovandosi ad aver concepito un affetto vivissimo del quale indovini l'oggetto. Cosi d'una situazione semplice se ne è fatta una situazione complicata. Poveretta! Io la compiango davvero. Ho fatto il mio dovere, ho presagito quel che accadrebbe... ma nulla — predicava Cassandra. Fra tutti gli egoismi umani non conosco egoismo peggiore che quello che fa sfoderare ad un uomo tutta la sua amabilità di forme, maniere, seduzioni di cuore e di spirito quando è in faccia d'una donna; e poi protestano, s'alcuno chiama questo fare all'amore >. Poteva forse aver ragione, ma da che pulpito veniva la predica! Una lettera di Jane Comunque, Jane aveva talmente perduta la testa da scegliere per confidente del suo' segreto la madre stessa del Mazzini, alla quale, inviando le ciocche di capelli in uno spillo d'oro, scrisse una sgrammaticata lettera nella lingua italiana, che aveva da poco incominciato a studiare per amore del figliuolo: « Cara Signóra, voi sapete anche troppo d'aver uno figlio in questo Vantano paese: ma ciò che non sapete, che non potreste . aver immaginato mai è d'aver qui una figlia ancora!! 81 Signora, io che scrivendovi adesso, fo vedere ch'il vostro linguaggio non è il mio, io allevata nella fredda e pieIrosa settentrione, e non guardata da voi, anche in sogno, io sono pure una figliola vostra; e lo prò. verovvi in due parole: voi siete la madre di Giuseppe; Giuseppe ricognoscemi per sorella; e la cosa ch'egli dice è sempre, sempre la verità, di Dio. Prendetemi dunque al vostro cuore, cara donna; e datemi una benedizione di madre! Non è colpa mia se non l'ho domandato di buon ora. Ah no! La colpa è del destino ch'ha giustificarsi di tanto! « Voi volete un conto ragionale di questa figlia, vi venuta non al mondo, ma dal mondo, inoppmata e tardit Oh, sé fossi appresso di voi! seduta sopra una piccola sedia a? vostri medi, tenendo le vostre mani e baciandole; faremimi conoscere da banda a banda in ciìunie minuti e amarmi anche! — ardisco lo dire — perchè lo vorrei tanto! Ma qiii; lontana così; incerta se il mio italiano è da indovinare, non a dire da in tendere corrente; incerta se la mia lettera arriverà a voi, se non cascherà fra Ladroni, tn un paese dove gli affetti stessi sono sospettati al governo, é hanno rendere conto di sè a coloro a cui non toccano; che posso dirvi oltre di questi che mi bisogna dirvi? che desidero con tutto l'animo d'esser amata da sua madre; e ch'essa abbia un poco di conforto, pensando a me — pensando ch'egli non è più, solo qui — ch'egli è apprezzato è amato e consolato anche, quanto un cuore di sorella può consolarlo; è pòco, pochissivw in paragone di quel tanto che vorrei giovar al miglior uomo ch'ho incontrato qui giù, all'amico ch'ha mi fatto più bene d'ogni altro; ma non è pure niente. «alandovi per ricordo della nostra fraternità una piccola coserella rinchiudente due trecciale nere; sono i capélli suoi, e i miei, i capélli intralciati dei due figli che voi avete in esiglio. Comunichi la nerissima treccinola del suo prezzo d'affetto all'altra; come, mi pare, egli comunica della sua nerezza! Ora e sempre affettuosamente ». I genitori di Mazzini, che se guivano trepidanti il figlio nei primi passi dell'esilio inglese, avendo avuto da lui notizia sull'amicizia ' stretta coi Carlyle, se ne erano .molto rallegrati e l'avevano esortato a coltivare una relazione da cui poteva venir solo del bene a lui ed alla sua causa. Per evitare tuttavia che il donò singolare e la lettera ancora più strana di Jane fossero interpretati come il Mazzini non. avrebbe desiderato, egli si affrettò ad annunciare alla madre lettera e dono con un biglietto. «Io ho una Ietterà di Madama Carlyle per voi scritta in, italiano, come Dio vuole, perchè essa lo sa pochissimo, ma scritta col cuore e piena d'affetto; essa ha un'affezione di sorella per me quale non avrei potuto aspettarla, affezione ch'essa mi dimostra in tutte le maniere possibili». Ma i genitori, e specialmente il padre, capirono bene di quale passione avvampasse il cuore di Jane ed allarmatissimi scrissero al figlio per timore che si compromettesse. « Non bella, non brutta » <Pippo, come sempre, assai sicuro di sè, rassicurava 1 genitori, e faceva di Jane una descrizione molto slmile al vero: « Per soddisfare alle vostre na lurahssime dimonde intorno u questa Signora, vi dirò ch'essa è ancora giovine: non bella, non brutta; ha occhi neri, e capenti neri come vedrete: tali che non potrete certo discernerli dai miei, che pure erano, a quanto dicono, e sono anch'oggi, neri. E' magra, piuttosto alta, vivace, ma non robusta di salute; anzi soggetta spesso a mali di testa fortissimi ed altri incomodi. Ecco il quanto; e del resto, perchè l'èsser essa ancor giovine non vi faccia sospettare oltre il vero, sappiate ch'io non l'amo se non come sorella per le eccellenti qualità del suo cuore, per l'amore che porta al paese mio e alle mie idee, per il bene ch'essa mi vuole, e per l'affetto dimostrato ai miei amici e a quanti m'interessano. Essa pure, benché forse m'ami più ancora che io non l'amo, m'ama come sorel■ la, d'amicizia donnesca, esaltata, ) ma pur d'amicizia. E così sarà | sempre tra me e donne non Ubere, e specialmente quando sono amico pur col manto ed egli mi è amico. Essa va traducendo, lentamente piuttosto, e non ha finito ancora quella tale lettera mia sull'Austria, me. presto sarà finita...*. L'idea del dovere era in lui tanto connaturata, che egli non ammetteva nemmeno come ipotesi che questa amicizia varcasse i li. miti fraterni, nei quali egli voleva contenerla; 11 suo torto, però, era quello di pretendere che una don?V i appassionata sapesse egualmente dominarsi ed impedire il sorgere di una violenta passione; ciò che, in verità, era inumano. La madre sua, con la squisita sensibilità che la distingueva, ebbe certo a trovare accenti materni nelle lettere scritte a Jane per ringraziarla del prezioso dono, poiché l'infelice creatura rispondendole con l'animo traboccante di riconoscente affetto, riconfermava i sentimenti per il figliol suo. « Cara! Ottima! Vorrei dire tanto! — Cose liete e riconoscenti sopra le vostre due letterine — cose interessanti senza fine, sopra Giuseppe e me! Ma più sentomi portata a scrivere lungamente, più mi pesa la diffi- colta di scrivere nell'italiano; talmente che potrei gettare la penna e piangere di impazienza e di noia! Ed a che mi servirebbe il piangere? non fosse più utile che io mi mettesse al levare le tesse al levare le difficoltà? Amimica! Da questo giorno comincio ad imparare la vostra lin<gua, che finora ho amato meglio d'indovinare. Ridivengo sco. lara per amor vostro e sarò una scolara modello, si diligente, si paziente! fin che potrò scrivere l'Italiano, penna corrente almeno, e ch'il pensiero potrà versarsi caldo dal cuore alla corti senza dover aspettare nell'aria raffreddandosi, mentre ch'io cerchi per tutto il dizionario le parole die mi mancano, incerta sempre se la parola è buona per esprimere il mxo senso o per far ridere! Poi! o Cara! quando le parole non impedirannomi più vi scriverò! O quanto, come vi scriverò! Ah non siete voi il solo essere al mondo a cui potrei parlare di lui francamente — come io sento — senza essere trovata stravagante, il solo a cui potrei ciarlare di lui senza una sorte di profanazione; e pure ho bisogno tante volte di ciarlare di lui! «Addio Amata, fin allora vado a farmi Italiana poi noi rivedremmo' e voi prenderetemi nelle vostre braccia, non è vero? e me darete cento baci ». In un salotto londinese L'amore per il Mazzini, dunque, induceva Jane non solo a studiare la lihgrua italiana, ma a difendere ed esaltare ir suo grande amicò in ritrovi di personalità politiche e letterarie di Londra. A tal proposito è interessante rievocare qui un gustoso episodio nel quale essa fu protagonista insieme al conte Adriano Thaon di Revel, figlio del ben noto governatore generale di Torino, ch'era segretario di legazione presso Giuseppe Noris di Pollione, inviato • straordinario e ministro plenipotenziario sardo a Londra. La scena avvenne in un salotto dell'alta società ed ecco come la .narra 11 Mazzini a sua madre, sulla fede del racconto fattogli dall'amica: € L'altro giorno Madama Carlyle si trovava in una casa alta inglese, dov'era un Signore Italiano patrizio, tutto bello e profumato, il quale fu richiesto di dire che libri 'italiani moderni potevano esseer dati a leggere a certe signore ette studiano l'italiano: dopo lungo ' cercare, fini per indicare al solito i Promessi Sposi; richiesto d'indicarne alcuni altri, non seppe farlo e mormorò che noi /talloni a dir vero avevamo pochissimi libri. Madama Carlyle, svzn scandalizzata, disse alla Signora, che non pensasse; che avrebbe chiesto una lista ai libri a un italiano che non teneva in sì poco conto il proprio paese, e mi nominò. La Signora le dimandò qualche particolare sul conto mio. Madama Carlyle adora parlò lungamente di me coli'entusiasmo dell'amicizia: finché, volgendo a caso gli occhi su quél Signore, lo vide straordinariamente imbarazzato, e dispiacente: tanto ch'essa lo fissò come per chiedergli ragione di questo suo stato. Allora egli le disse inchinandosi: continuate pure, Signora, non abbiate riguardo, o qualche cosa di simile. Figuratevi che sapore dovevano avere per lui le lodi di una Signora Inglese a un rivoluzionario della mia tempra. La Signora Carlyle era tutta contenta d'avare parlato a quél modo in faccia, com'ella dice, ad un mio nemico >. Ancora una volta abbiamo la prova del fascino irresistibile esercitato dal Mazzini su chiunque avvicinava, e particolarmente sulle donne, che comprendevano subito la complessa ed eccezionale sua personalità; comprensione che, come nel caso del Carlyle, si traduceva in propaganda assai efficace d'italianità in un' ambiente dove non soltanto eravamo ignorati, ma disprezzati. E3 l'efficacia del suo apostolato si dimostrò a. certamente nel 1844, subito dopo l'eccidio dei fratelli Bandiera, quando il Mazzini ebbe in mano Tè prove che il Governo inglese intercettava le sue lettere; nella dura battaglia da lui combattuta e vinta, ebbe a suo fianco anche Tomaso Carlyle, il quale non esitò a prendere le sue difese di fronte ad ignobili accuse lanciategli contro dal « Times », al cui direttore scrisse una lettera aperta nella quale esaltava in Mazzini « l'uomo di genio e di virtù, quale forse non aveva mai incontrato nella sua vita, uomo di profonda veracità umanità, e nobiltà di mente, uno di quegli uomini rari, da contarsi disgraziatamente come unità in questa terra, che meritano d'essere chiamati col nome di animemartiri, le quali, silenziosamente e piamente nella loro vita giornaliera, intendono e praticano il dovere ». Da questo momento l'importanza dell'azione politica mazziniana in Inghilterra fu tale da influenzare notevolmente gli avvenimenti nei decenni successivi. Arturo Codignola (.Continua). i-fu' ifi^L.*. J/,^^ ™, . 7003 fT*- ✓a\*^jT jLrtcJm. "Oì.r*/i.+ e*- ...v1« J-l*.* ,.ty à,l4j.ft* S.->.£iZ,t-.* — •'« * ... « t ' . • ri^„. t >» <->>'• 5» *-r-i- ** < »v ■l* A //Vt m^r '■<«*' jt*** - /(^Vv^Vu-, 4**»f>rM.; £*r ft'HitXt di."- 'affi • tf#MH*M>W*. lineili A*- i-A+tii* b'M>,^/Ar» *>£*t+rv+; *, Un autografo di Jane

Luoghi citati: Austria, Inghilterra, Londra, Torino