Tutti gli "assi,, al Giro del Lazio prova di rivincita della Milano-Sanremo di Giuseppe Ambrosini

Tutti gli "assi,, al Giro del Lazio prova di rivincita della Milano-Sanremo "SECONDA,, DEL GIRO D'ITALIA Tutti gli "assi,, al Giro del Lazio prova di rivincita della Milano-Sanremo Il Giro «tei Lazio sarà domani feconda prova o tappa o tempo del... nominale Gito d'IMia,'iniziatosi con la «Sir.remo». Lo. quale — e questa è stata la sua risultanza più clamorosa — sembra aver invertito la tosizione di superiorità tenuta l'anno scorso dalle due maggiori squadre. Per (pianto esagerato fosse il predominio assoluto, dirò cosi, aprioristico, attribuito da alcuni osservatori ai verderossi, non si poteva negare ad essi un maggior complesso di potenza, una più spiccata espressione di classe, una piit varia abilità manovriera, il tutto favorito dalla natura dei percorsi, dalla condizione degli uomini e un po' anche dalla sorte, comunque, confermato dai risultati. La prova d'apertura di questa stagione ha dato l'impressione, ripeto, che le cose siano completamente cambiate; confrontate con quelle dell'anno scorso sembrano proprio il rovescio della medaglia. L'iniziativa è passata dalle mani di una squadra in quelle dell'altra, e l'una ha fatto all'avversaria press'a poco lo scherzo di cui un anno fa era rimasta vittima. Quali sono le ragioni di questo capovolgimento T Ed esso ai ripeterà domani* Cerco di rispondere alla prima domanda. La Legnano non ha rinforzato la sua rappresentativa; ha sostituito fondi con Chiappini, cioè ha lasciato un cavallo da tiro ed ha acquistato un veltro, che non e del tutto adatto a certi servizi da sgobbone, anche se può, all'occasione, diventare un uomo di punta. La Bianchi ha lasciato Bergamaschi, ma ha preso Servatici e ha messo ufficiahnente nella compagine Bratto e ha a sua disposizione Ortelli (il cui debutto in «classica» è attesissimo), cioè si è notevolmente rafforzata, specie per quanto riguarda le possibilità di manovra, in cui anche la quantità (7 uomini contro 10) ha il suo valore. Non si può certo parlare di squilibrio in fatto di mialità se per essa si intende la classe; ma, in quanto a forma, il divario si dimostrò, il 19 marzo, evidente, in linea generale: mentre una squadra, la biancoceleste, aveva tutti i suoi uomini tirati a lucido (come si pud essere all'in/«io di stagione, l'altra avevo un caposaldo (Coppi) arrugginito da un'indisposizione... voluta, un secondo (Bartali) ancora opaco, un Ricci e un Volpi non brillanti, un Chiappini obbligato a fare... quello che non sa fare. E cosi non è rimasta che con due uomini in piena efficienza: Favaìli e De Benedetti. A questa, superiorità quantitativa e qualitativa (perche anche la forma è, in fondo, qualità) si aggiunga la perfetta omogeneità e disciplina (ottenuta facendo fra tutti parti eguali dei guadagni) e ci sì renderà conto come Lattuada abbia potuto avere a sua disposizione un'ottima e prevalente massa di manovra. Il piano tattico, in realtàj partiva da una concezione difensiva, che Bissi era stato messo a guardia di Coppi, Cinelli di Bartali, Leoni di Fa¬ voni, Magni di .Ricci e Vicini di Bini; ma, messa, cosi, la... museruola ai cani più arossi, Lattuadc poteva ancora disporre di pedine d'attacco e fu con esse che provocò la mossa scaturita nella vittoria: Servadei, al quale si aggiunsero Brotto e l'individuale Afaranooni, poi Bevilacqua e X>e Stefania. A Voltri il giuoco era fatto, favorito dalla foratura di Bartali e dalla caduta di .Ricci. Preso l'inieidtiva, i biancocelesti non dovevano che impedire una riscossa e ci pensò Leoni seguendo Favalli e battendolo facilmente in volata. Il successo fu, auindi, dovuto la struttura della' squadra, alla forma deali uomini, alla saggezza della loro disposizione in campo allo spirito di iniziativa. E fu successo pieno perchè la squadra non solo ha vinto la corsa, ma l'ha fatta. Bpadroneggeranno cosi domani i bianco celesti f Non è facile, perchè le lezioni servono a tutti e qualche fattore potrà essere spostato. Specie quello che riguarda le condizioni degli uomini, dalle gitali dipendono in gran parte gli altri e il percorso. Se questi 18 giorni saranno serviti ai dominatori della « Sanremo » per mettersi a punto perfetto, devono aver servito ai battuti per rimediare alle deficienze rivelate nella sconfitta. Per cui, da questo putito di vista, dobbiamo considerarli alla pari. Vediamo gli altri fattori. Il percorso non presenta salite durissime, ma risulterà pesante. E' relativamente breve, ma è tormentato. L'ascesa a Colle Cimetta (eoe m. di dislivello in 83 Km.), quella a Bassiano (4J,0 m. in 20 Km.) e auella a Genaano (360 m. in il Km.) non offrono pane per i denti aguzzi degli arrampicatori, ma possono mettere in luce le doti di fondo. Allora, che cosa rimane da fare a una squadra che si ritiene chiusa in volataT aiocare il tutto per il tutto: far la corsa durissima con la. maggior parte dei suoi elementi tenendo piuttosto in riserva quelli che possono sperare di cogliere gli avversari meno freschi sugli ultimi sia pur facili d^HveUi; o tentare la sorpresa, magari in discesa o sulla soglia del traguardo. Compiti, come si vede, estremamente di^ìcili, perchè all'uno si oppone il formidabile quartetto Bizzi-LeoniCmeW-Servadei, e all'altro la vigilanza di una squadra ammaestrata dal brutto scherzo del' Giro di Lombardia. Sulla carta, in conclusione, la bilancia pende a favore dei biancocelesti. Ma quale f Sarà Bizzi, a conferma dell'ottima impressione lasciataci nella <c Sanremo » e del la vittoria di Gorizia t Sarà Leo ni, a sostegno di chi lo vuote il più scattante dei nostri stradistit Sarà Cinelli, come ritomo alla vittoria che più, non tocca, ormai, da due anni t O, da una corsa non massacrante, salterà fuori Binit Tutti guesti interrogativi potrebbe demolire il solo Coppi, stroncando di prepotenza la difesa di tutti i veloci. Giuseppe Ambrosini