Il secondo atto del dramma dell'Iran

Il secondo atto del dramma dell'Iran Il secondo atto del dramma dell'Iran Gli sviluppi degli errori dell'ex Scia, della capitolazione di 'fronte alle pretese inglesi, della penetrazione russa - Come la Turchia guardagli avvenimenti 1 o i e e i (DAL NOSTRO INVIATO) ANKARA, aprile, L'Oriente è il paese dei drammi interminabili: il- primo' atto del dramma dell'Iran — che di tragedie fu teatro anche quando si chiamava più semplicemente Persia — risale al 16 di settembre dell'anno scorso. Sotto la pressione della Russia, le cui truppe avevano, varcato la frontiera settentrionale iraniana, e dell'Inghilterra, le cui forze erano entrate nel regno daHa Sirla e dall'Irak e operando sbarchi nel golfo Persico, lo Scià Riza Politevi rinunziò al trono a favore del figlio ventunen ne Maometto Riza Pahlevi, e prese la via dell'esilio. Colpa che si sconta fi cosi egli usci dalla reggia per ima porta di servizio alle 8 del mattino e disse alla sua guardia, che voleva seguirlo, di non muoversi: l'accompagnò soltanto un vecchio domestico. Salito In automobile, prese la via di Ispahan come avrebbe potuto prenderla un turista qualsiasi e durante 11 viaggio ebbe tempo di pensare al giorni in cui puniva a scudisciate 1 sacerdoti della Moschea di Kuum, che avevano osato interdire l'ingresso a sua moglie vestita al'europea, e, In pieno consiglio, il ministro della guerra Nakhgiavah che s'era permesso di/firmare l'armistizio con gl'inglesi e col russi Dopo le frustate 11 ministro — che l'aveva/fatta un po' grossa, conveniamone — era passato in prigione. Colpa tuttavia dello Scià, quell'armistizio poco onorevole: credeva forse Riza Pahlevi che di fronte alle moderne unità russobritanniche avrebbe potuto rinnovare 11 miracolo del 19 febbraio 1921, quando con soli tremila sol dati prese Tehèran senza colpo'ferire, e prese il Governo e prese il reame? Nella politica dell'exufficiale della brigata dei cosacchi, diventato poi Scià dell'Iran perchè il clero gli proibì di proclamare la repubblica e lo accompagnò a una Canossa che si chiama Kerbela, dove il ribelle s'inginocchiò a pregare davanti a sacre tombe, nella politica di Riza Pahlevi, dicevamo, c'è un punto negativo che è tanto più incomprensibile in quanto si tratta del punto fondamentale: impadronitosi del potere per sottrarre l'Iran a Influenze di- russi e d'inglesi, nulla, egli fece, nel campo militare, per assicurarsi, all'occasione, mezzi diversi da quelli consentiti dalla politica. Per contro, imitando i membri della dinastia da lui destituita, egli pensò • soprattutto ad arricchirsi e forse calcolò di poter sfruttare, anche lui, le gelosie fra inglesi e russi. Nel suo esilio del Canada, oggi gli toccherà riconoscere che Stalin, l'autore della rivolta nell'Azerbaigian del 1905, ha saputo aspettare il mo-; mento per riprendere la marcia interrotta nel '21. Il piano di Mosca Il contenuto dell'atto secondo della tragedia dell'Iran è presto riassunto: pur avendo firmato nel gennaio, assieme all' Inghilterra, un trattato che garantisce l'integrità territoriale del paese e ne limita la occupazione militare olla durata dell'attuale guerra, la Rus sia intende approfittare delle odierne condizioni di debolezza della Gran Bretagna per risolvere a suo favore la vecchia lotta per l'egemonia, garantendosi almeno il controllo assoluto delle provinole settentrionali. Ma.è verosimile che questo obbiettivo non sia l'unico si propende infetti a credere che Mosca si riprometta da complicazioni politiche nel Levante quel famoso secondo fronte che i suoi rappresentanti invocano da lungo tempo, secondo fronte che dovrei)' be costringere la Germania a distogliere truppe dal fronte orientale — il primo — e altresì costringere l'Inghilterra a lanciare nella mischia le truppe che a giudizio dei capi sovietici attualmente vengono tenute Inoperose in territori! nel quali non si combatte (leggi: le isole britanniche). L amministrazione dell'esule Scià fu basata su arbitrio e sfruttamento, quindi la gente scontenta abbonda: .perciò la Russia, che nei territori! occupati tiene contingenti fortissimi, incita il popolo a sfogare l'ira contro Teheran e prepara assemblee che « con piena libertà» — in maniera da non farla apparire violatrice del trattato del gennaio — possano pronunziarsi per la riunione di determinate zone alla Confederazione sovietica. L'atto secondo della tragedia persiana s'impernia dunque sul separatismo, che oggi può prender forma neil'Aserbaigian iraniano e domani in Armenia, con la conseguenza che se la manovra russa riuscisse, la Corife de i-azione sovietica risulterebbe padrona di tutto l'Aserbaigian e di un pezzo di Armenia, con forte disappunto dei turchi 1 quali da anni meditano In silenzio, su problemi alla cui pubblica discussione-si rinunzia per amor di pace e per salvare l'armonia col vicini. Nell'Iran orientate hanno impugnato lo stendardo delta, rivolta i Kashbai e i bakhtiari, tribù le quali domandano la. restituzione delle terre prese loro dallo Scià Riza Pahlevi e la restaurazione di antichi diritti, e le lotte nella regione dplezaIeIfpndsrrimctGasppscpmpvtvdi Mesced e nel Khorosan ricor- — n i o e xn a i e l ; a o o l , a e a e r l e e e i dano che anche nell'altra guerra, pur essendosi proclamata neutrale, la Persia conobbe la disgrega-. zione, perchè gl'inglesi e i russi attaccarono dal sud e dal nord, I turchi marciarono su Kermangià e Hamadan e gli emissaril degli Imperi centrali fomentarono Hti fra curdi e bakhtiari. Nel frattempo a Teheran è stato costituito un nuovo gabinetto Suheyli (ministro degli Esteri con Pirughl) e di questo gabinetto si afferma che sia russofilo ; il portafoglio degli Esteri è passato al signor Isfiandarl, ministro a Bagdad. Questione di uomini? Il povero Pirughi, lo scienziato che nelle critiche giornate di settembre fu messo alla testa del Governo perchè si sperava -lotesse avvantaggiarsi delle relazioni personali contratte a Ginevra in ripetuti soggiorni, è stato trattato piuttosto male dal Times, lieto di salutare nel successore Suheyli un capo più giovane e più energico, pur dubitando che gli riesca di migliorare la situazione Interna prima che, cessato l'inverno, diventino possibili operazioni contro i ribelli e miglioramenti della vita economica (l'Iran ha bisogno di 16.000 tonnellate di grano e di 8000 tonnellate di zucchero al mese e sino alla metà di maggio non sa 4ove procurarsele) : «mite, vecchio, corteslssimo, — ha scritto , il Times — Pirughi non era l'uomo che ci voleva per superare la crisi». Ha commentato un giornale turco, l'I tofani: « Bisogna (ter durne che se Pirughi, invece di essere cortese, fosse stato grossolano, oggi l'Iran sarebbe un paradiso? Le persone le più intelligenti certe volte si allontanano dalla logica e ne dicono di grosse. Quando si trattò di chinare il capo davanti alle -esigenze degl'inglesi e dei soviet e di firmare un patto, 'la cortesia e le buone maniere di quest'uomo furono molto apprezzate: adesso eccole causa di tutti i mali! La causa vera è invece l'errore commesso dall'Inghilterra e dalla Russia occupando l'Iran, perchè hanno distrutto l'indipendenza del paese, infranta l'autorità governativa e suscitata una reazione contro le forze di occupazione ed .il Governo che patteggia con esse... ». Qui finiamo di citare, in quanto, II confratello turco Vede di botto gli iraniani ' indignati contro gli anglo-russi ed il Governo nazionale che con essi patteggia, mentre la rivolta ha diverse origini: le conosce molto bene pure l'Ikdam, che al principio aveva detto: , « Mosca ha smentito le notizie (di annessione dell' Aserbaigian persiano, ecc.), ma se si riflette che è abitudine dell'esercito russo firocedere alla sovietizzazione di utti 1 territoril in cui si installa, è lecito vedere In questa smentita una semplice conferma ufficia- le... ». In Turchia la piega presa dalla faccenda iraniana cagiona infatti molta noia, e perfino scrittori prudenti si* spingono a dire che « se l'annessione dell'Aserbaigian dovesse venire confermata, bisognerebbe dedurne che l'Unione sovietica batte una strada diversa da quella delle, democrazie e che l'Inghilterra non osa alzar la voce dati i gravosi impegni militari assunti dall'alleata sovietica ». Da ogni parte si vorrebbero e si vogliono spiegazioni londinesi: ad accrescere confusione e disagio, è sopravvenuto un telegramma da Londra che annunzia un accordo1' fra Unione Sovietica e Gran Bretagna in merito alla delimitazione delle «zone d'influenza » -nell'Iran, y. Forse c'è un terzo atto. * Italo Zingarellì

Persone citate: Maometto Riza Pahlevi, Riza Pahlevi, Stalin