DIETRO LO SCHERMO

DIETRO LO SCHERMO DIETRO LO SCHERMO La fondazione di un Museo del cinema — Il problema delle cineteche -- Un pioniere della critica cinematografica. Un'ottima notizia per gli stu diosi e i curiosi del cinema: ne sorgerà a Roma un museo, sotto gli auspici di Vittorio Mussolini; e il suo primo importantissimo nucleo è dovuto alla munificenza di un italiano del Lussemburgo, Dante Vannucchi, un appassionato e instancabile collezionista, riuscito ad adunare cimelii cinematografici assai rari, dal fantascopio di Robertson (1798) al Taumatropio del Paris (1825), ai Fenachisticopi del Plateau (1832), al cronofotografo del Marey (1882). Il Museo, come quello dell'Ufo, si comporrà di una parte propriamente storica, di una fototeca e di una biblioteca; in più, a differenza di quello tedesco, avrà una filmoteca. Cosi anche il problema dt una nostra cineteca avrà un altro valido contributo. Infatti, di cineteche, in Italia ne esistono due: una sulla carta, e l'altra neUa realtà. La prima è quella della Biennale, Fin dal 'trentaquattro proposi cKe il regolamento delle Mostre veneziane stabilisse la facoltà per la Biennale di conservare in una sua filmoteca tutti i film apparsi alle Mostre stesse, e che di quell'onore fossero giudicati degni dalla giuria. Dopo due o tre anni di picchia e'riptcchia (mi lì ero proprio intestato), finalmente il_ regolamento accolse una disposizione del genere; sarebbe poi bastato farla funzionare, e il farla funzio nare non sarebbe costato un cente simo, perchè la Biennale avesse una filmoteca nei suoi uffici e non sulla carta, e perchè film comunque preziosi, e in parte già oggi introvabili, ci fossero stati sicuramente conservati. Due o tre mesi or sono qualche giovane di eviden¬ te buona volontà trovò l'idea di dotare le Mostre veneziane di una filmoteca; e la propose,-la credeva evidentemente assai nuova; speriamo che abbia un po' più di fortuna. L'altra nostra filmoteca, che esiste nella realtà, è quella del Centro Sperimentale, è già notevole, ed egregiamente funziona; in più sono da ricordare piccole raccolte esistenti presso alcuni Guf e presso qualche privato. La filmoteca del Museo, inevitabilmente assai lenta a completarsi, avrà una struttura organica, il Vannucchi intende, con la sua munificenza, di adunare gran parte dei film che la critica considera essenziali per l'arte del cinema; e così il problema _ appare complessivamente risolto, .sempre nell'attesa di quella semplicissima disposizione, qui già più volte invocata, che nomini una commissione la quale, alla fine di ogni anno, stabilisca quali -dei film destinati al macero ne debbano essere salvati. Speriamo che qualcun altro torni oggi a lanciare la còsa come un'altra novità, e abbia un po' più di fortuna. I/insieme dei cimelii e dei documenti, prima di essere consegnato all'Italia, sarà esposto a Parigi, al teatro Chaillot, annuncia Lo Duca in Cinema, il Lo Duca sarà uno dei principaZi ordinatori del museo; e la proiezione dei sei migliori film italiani prodotti dal 1985 a oggi completerà la rarissima mostra. * * Il museo sarà dedicato a Ricciotto Canudo, il poeta e romanziere che per primo dedicò una fervida attenzione al cinema, e che probabilmente sarà più ricor dato come il precursore di una critica cinematografica che non come artista. Fondò il « Club du Septième Art », fu lui a coniare la parola fotogenia, fu lui, se non erro nel 1911, ad avere per primo l'idea di compilare un'antologia di film, scegliendo i brani migliori dei più signi/lcattui fra quelli fino | ad allora prodotti; e ciò per docu¬ mentare e indagare la fisionomia dì. uno stile in formazione. I suoi scritti sono addirittura sorprendenti, per esattezza e acutezza di anticipazioni e d'interpretazioni. Quando il cinema era considerato come un baraccone da fiera, quest'uomo colto, delicato, esigentissimo, non esitava infatti a scrivere, negli anni intorno al 1910-11,, affermazioni come queste, degne anche oggi di essere meditate: <Non cerchiamo analogie fra cinema e teatro. Non ve n'è alcuna. A meno che non si voglia classificare ogni manifestazione scenica con quest'unica parola: spettacolo ». * «Il cinema è un linguaggio visuale comune al mondo intero ». « Ci sì accanisce a far popolare. Evidentemente, lo scendere è più facile del salire. E l'irradiazione spirituale T Bisogna attirare il maggior numero possibile di gente, le leggi del commercio sono fondate suIki quantità, la qualità può essere messa da parte. Ed ecco il cinema avvilito, prostituito ». «fi film, è la esaltazione direttamente emotiva della scrittura della luce». c/J linguaggio cinematografico cerca febbrilmente le sue parole e articola le sue sillabe, sforzandosi di raggiungere una pronuncia ottica che generalmente manca ancora di eleganza, cioè di bella ■semplicità ». , «Pochi film resistono al tempo che passa. Troppe preoccupazioni immediate; troppi scrupoli di piacere al gusto del giorno e della maggioranza, permettono raramente di produrre un'opera che si potrà mostrare in futuro ». E questo innamorato del cine ma, amico di D'Annunzio e di Pi casso, di Ravcl e di Rodin; questo fanatico e severissimo censore del cinema alla sua primissima alba avrà, degnamente, il suo nome sul frontone di un museo, che in quel nome sarà un prezioso strumento di cultura e una severa raccolta di opere esemplari. ■* va. g.

Persone citate: D'annunzio, Dante Vannucchi, Lo Duca, Robertson, Rodin, Vannucchi, Vittorio Mussolini

Luoghi citati: Italia, Lussemburgo, Parigi, Roma