Bande di curdi e di arabi attaccano le arterie di traffico

Bande di curdi e di arabi attaccano le arterie di traffico Nell'Iran occupato dai bolscevichi Bande di curdi e di arabi attaccano le arterie di traffico Irussi sono arrivati aRovandaz, nel Cutdistati irakeno - Usanze di montanari che cantano e assassinano • Assalti e rapine tra ondate di terrorismo s a I giornali pubblicano che i russi, estendendo l'occupazione dell'Iran, sono discesi a sud sino ai (confini deinrak. Anzi vi sono notizie che danno i russi a Rovanduz, pel Curdistan irakeno. Rovanduz è la porta del petroli di Mossul. Dalle montagne di Rovanduz si guarda a Irbll, a Kirkuk. Ciò significa che lungo tutti 1 370 chilometri di frontiera turco-iranica stanno-ora i russi, non paghi di confinare con la Turchia' lungo i 600 chilometri di frontiera vera e propria turco-sovietica, la frontiera transcaucasica. Cosicché la Repubblica turca oggi, in seguito alle manomissioni anglo-sovietiche nel Medio Oriente, viene ad avere 970 chilometri di frontiera coi russi, e oltre mille chilometri di frontiera coi britannici (confine irakeno e confine siriano). Ma 1 russi a Rovanduz significa soprattutto la più grave rinuncia imperiale sofferta finora dagli inglesi. La «rinuncia» inglese i russi erano arrivati a Ro'- u o e i l i e e nna stda ce i1 te no no eto eul anva olmo a po o, nlli losd re e o e pne e u ci ibuli nnia e o o o. he ea o, erano arrivati a vanduz anche durante la passata grande guerra. Le truppe zariste delle armate caucasiche del Gran duca Nicola si erano spinte nel 1915-16 ad est sino ad Erzurum ed oltre, e a sud sino a Rovanduz, pronte a calare sui bacini petroliferi di Mossul e Kirkuk facenti parte della Mesopotamia allora territorio dell'Impero ottomano. I russi dal Caucaso e gli inglesi dal Golfo Persico combattevano alleati contro il comune nemico turco. Ma gli inglesi, in ragione dei loro interessi imperiali futuri, erano preoccupati non tanto del turchi nemici quanto dei russi alleati. E gli inglesi tanto fecero da impedire che i russi alleati scendessero vittoriosi nell'alta Mesopotamia • turca. Dai libri e dalle memorie pubblicate in seguito da uomini che furono in quel periodo ai posti d comando militari e politici si è compreso quale enorme importanza attribuissero gli- inglesi si fatto d'impedire ai russi d'affacciarsi alla plana mesopotamica. < I russi in Mesopotamia » voleva dire — nella considerazione degli ambienti britannici — 11 più grande danno che potesse soffrire l'Impero inglese. Tale considerazione vale indubbiamente anche oggi. Da qui si può valutare il grado' umiliante della attuale « rinuncia » inglese a favore dei russi. Oggi gli inglesi se la devono veder ben brutta se accondiscondono a lasciar calare 1 russi sino all'Irak, e a « vendere » loro tutto l'Iran occidentale, settentrionale e centrale. Forse son stati gli stessi inglesi a chiamare i russi. Infatti il trasferimento in India di gran parte della lO.a Armata britannica, già presidiante l'Irak e le zone occupate dell'Iran, ha lasciato dei vuoti militari che sono stati riempiti dalle truppe sovietiche e dai commissari politici che ora stanno bolscevizzando quel paesi, martoriando e deportando in massa quelle, popolazioni. B giovane e debole Scià Mohamed Riza si è rifugiato ad Ispahan e la sua augusta consorte, che fu la più leggiadra delle principesse egiziane, s'è ritirata al Cairo presso il fratello Re Faruk. Dalle notizie che si hanno, tutto l'Iran occidentale confinante con la Turchia è in mano ai sovietici, Azerbaigian. Khamse, Curdistan persiano e Khermanscià. E' 11 il tratto più breve di collegamento'tra il Caucaso e la Mesopotamia, attraverso l'altopiano di Urmia, o Rezaie, 300 chilometri a volo d'aria. Tra Khoi e Rovanduz, fra Suleimanlè e Tabris si lavora appunto intensamente a costruire e a migliorare linee di comunicazione stradale destinate a costituire una delle arterie principali del traffico tra il Golfo Persico e la Russia, oggigiorno. Ma le comunicazioni non si svolgono quiete. A disturbare russi e Inglesi infatti si sono levate bande di curdi e di arabl dell'Iran sud-occidentale. pelissiasafuuncakasedistIrduquadnome dicunobemsocusotidicusisedaflraraè matoramo e rio mel rdi Uccidono i forestieri... e inlnnoneelhe medo re ria elrsa gofar ale sa ne ve I curdi montanari io 11 conosco per aver soggiornato tra di loro un mese in vita primitiva e quasi selvaggia. Son gli uomini più terribili e temibili che mi siano apparsi. Vivendo tra di loro ho sempre vissuto nell'angoscia della paura. Essi, per dare qui un solo esempio, uccidono il forestiere al solo scopo d'impadronirsi delle scarpe. Uccidono con arma da taglio, per risparmiare le cartucce se hanno il fucile. Quando non hanno l'arma da taglio, o anche quando l'hanno, non disdegnano di uccidere la vittima prescelta con un bastone durissimo ed appuntito al fuoco sì da servirsene come giavellotto che infiggono nel petto. Le donne, se a viso scoperto, mostrano capelli nerissimi, spartiti a mezza fronte e scendenti rigidi come fili di ferro sulle spalle, sicché il loro volto sembra quello di uomini, uomini brutti e briganti. I curdi del Curdistan persiano 11 ho visti cosi, pastori montanari attaccati ai loro usi e costumi di mille e mille anni fa. E cantano pure le canzoni di mille anni fa, le loro canzoni, con ineffabile dolcezza. Cantano con voce sottile e lunga, simigliante ad un richiamo, ad un lamento. E con quei canti si chiamano e si rispondono fino a tarda ora della sera, da tugurio a tugurio, da tenda a tenda, da valle in valle. Son gli uomini che cantano, e sembrano donne tanto la loro voce è in gola. I vecchi canti sono di guerra, di cavalli e d'amore. Stentavo a rendermi conto come gente si dura e rozza avesse canti tanto dolci e sentimentali. Orbene questi curdi, fierìssiml norr.adi insofferenti di ogni giogo, guerrieri e predatori nati, recano oggi seri fastìdi alle linee di comunicazione anglo-russe dell'ovest iranico, calando sulle strade crqteCdl'mfri1tmnpsTabtgsnrupdGlgptvanindseiottdattdrdtspsTdatrmsdsqlstlmEfmddtslndad i . e 1 e o o i n e e a e è , e è . e ù , a è o , i percorse dalle colonne automobilistiche di rifornimento alla Russia, uccidendo e razziando, e risalendo prontamente ai loro rifugi di montagna. Ci vorrebbe un'intera armata per dar loro la caccia. Quando fi Governo di Ankara fu costretto, a varie riprese, a soffocare le rivolte del curdi del Curdistan turco (i curdi stanno all'incrocio dei confini tra Iran, Irak e Turchia .vivendo per due terzi entro le frontiere di quest'ultima), dovette impiegare addirittura degU eserciti in pieno assetto di guerra. Non crediamo sarà cosa facile per inglesi e russi liberarsi degli insorti curdi, tanto più che questa volta 1 curdi non sono osteggiati ma sono favoriti dalle popolazioni arabe e persiane oppresse dalla dominazione terroristica inglese o sovietica. B bello è che le armi di cui si servono gli insorti curdi sono armi fornite loro dagli agenti Inglesi i quali si ripromettevano di averle al loro servizio. Insorti curdi oggi -sparano centro ing'J-' si e russi con armi inglesi e russe. Non manca certo qualche banda di curdi prezzolata dagli in- flesi, ma, stando alle' notizie, c'ò eccezione. Nella loro maggioranza i curdi i.erslani oggi xanno razzia contro ?li anglosassoni. El è maturale che sia cosi dal moménto che 1 traffici svolgenti attraverso l'ovest iranico offro io ora occasione di preda' inglese o americana. i e i o a n e o o Il perìcolo per la Turchia I sovietici, > he conoscono T'n ■ ortanza'del fattore curdo nel tedio Oriente, si affannano a creare comitati curdi comunisti, * quali, per ingraziarsi quella gente, vanno predicando il diritto dei Curdi all'indipendenza. La vicenda politica e diplomatica per dare l'indipendenza o almeno Pautonomia ài curdi, 'nsieme a quella oe- fli armeni, tenendo conto anene egli assiri-caldei cristiani, è storia di ieri. Non è neanche da escludere che 1 curdi possano servire quale fattore di confusione e d'intorbidamento nel Medio Oriente per manovra britannica o russa. Bisogna por- mente alla delicatissima posizione di frontiera esistente fra Turchia, Irak e Iran, in ragione appunto -della presenza delle tribù curde nomadi e semiautonome a cavallo .di questa triplice frontiera, per capire come inglesi e russi abbiano interesse ad intrigare nel Curdistan. la Turchia, sotto questo riguardo, é la prima nazione ad aver ragione a vigilare attentamente. Ma esiste anche un'altra ragione. Ecco. Una folta popolazione dell'ovest. Iranico caduta ora sotto il terrorismo della Ghepeù è di razza turca. Nell'Azerbaigian, infatti, e -nelle regioni limitrofe sino a Kazvim, la popolazione prevalente è di razza turca (come pure turchi, e molti, vivono nell'Azerbaigian sovietico, a Bacù e a Batum). Quando le truppe sovietiche, nell'agosto dell'anno scorso, hanno invaso l'Iran settentrionale, si sono registrate crudeli persecuzioni dei turchi abitanti i territori invasi. Il nerbo delle truppe sovietiche era costituito da elementi armeni i quali non han trovato miglior occasione per sfogare 11 loro odio tradizionale contro la popolazione turct dell'Iran. I turchi di Tabris, di Khoi, di Marand per sfuggire agli armeni rossi' avanzanti si gettarono verso la frontiera onde tentare di riparare in territorio della Repubblica turca. Ma trovarono tutti i passaggi di frontiera da Bazergiàn in giù bloccati a tempo dalle avanguardie volanti sovietiche. Allora quelle masse di profughi turchi si avviarono verso sud nel tentativo di passare in Turchia attraverso il Curdistan, dove i sovietici non erano ancora arrivati. Ebbene, contro i profughi turchi inermi e stanchi si lanciarono bande di razziatori curdi armati precedentemente dagli inglesi. Stretti fra i sovietici scendenti dalla Transoamcasia e i curdi che sbarravano loro la via della fuga, quei poveri profughi turchi dell'Azerbaigian persiano finirono assai male. Quelli che vollero sotr trarsi alla bolscevizzazione e all'odio armeno finirono vittime dei massacri e delle rapine dei curdi. E soltanto poche migliaia di profughi riuscirono a riparare e a mettersi in salvo entro i confini della Repubblica turca. Al di là e lungo questi confini, dall'Ararat fino al Rovanduz, il terrorismo sovietico regna oggi sovrano. A danno mortale di quelle popolazioni che, musulmane, sono inconciliabili col bolscevismo, ed a scorno immenso e tremendo degli inglesi costretti a rinunciare ad uno dei postulati-base del loi o dominio imperiale. Antonio Lovato

Persone citate: Antonio Lovato, Mohamed Riza